Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 22 marzo 2019

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli, nella seduta del 22 marzo 2019.

  Amitrano, Battelli, Benvenuto, Bianchi, Bitonci, Bonafede, Claudio Borghi, Brescia, Buffagni, Businarolo, Campana, Carbonaro, Carfagna, Castelli, Castiello, Cirielli, Colletti, Colucci, Cominardi, Davide Crippa, D'Uva, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Durigon, Fantinati, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio Fontana, Lorenzo Fontana, Formentini, Fraccaro, Frusone, Fusacchia, Galli, Gallinella, Gallo, Garavaglia, Gava, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giorgetti, Grande, Grillo, Grimoldi, Guerini, Guidesi, Invernizzi, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Manzato, Micillo, Molinari, Molteni, Morelli, Morrone, Parolo, Picchi, Rampelli, Rixi, Rizzo, Ruocco, Saltamartini, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Spadoni, Spessotto, Tofalo, Vacca, Valente, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi, Zóffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 21 marzo 2019 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   GIACOMETTO: «Modifica all'articolo 4 del decreto-legge 14 novembre 2003, n. 314, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2003, n. 368, concernente la determinazione degli enti locali destinatari delle misure di compensazione territoriale in favore dei siti che ospitano centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare» (1694);
   MONTARULI: «Riconoscimento della lingua dei segni italiana e disposizioni per la tutela delle persone sorde e dei loro figli, l'integrazione sociale e culturale e la piena partecipazione alla vita civile» (1695);
   BRUNETTA e APREA: «Istituzione dell'insegnamento della storia e della cultura del vino e delle eccellenze gastronomiche italiane come materia di educazione civica» (1696);
   ZÓFFILI: «Disposizioni concernenti l'installazione di dispositivi erogatori di disinfettante per le mani a fine di prevenzione delle infezioni e della diffusione di malattie» (1697).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge GRIBAUDO e CARLA CANTONE: «Norme sull'accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro privati» (788) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Serracchiani.

  La proposta di legge TESTAMENTO ed altri: «Disposizioni per la pubblicità delle informazioni raccolte nelle attività di ricerca e scavo archeologico e istituzione del Portale unico della ricerca archeologica» (1112) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Alberto Manca.

Modifica del titolo di proposte di legge.

  La proposta di legge n. 1150, d'iniziativa dei deputati MELONI ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Introduzione degli articoli 24-ter e 24-quater del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di regime fiscale agevolato per i pensionati che trasferiscono la loro residenza in Italia».

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):
  BIGNAMI ed altri: «Ripristino della festività nazionale del 4 novembre come giorno festivo» (1289) Parere delle Commissioni IV, V e XI.

   II Commissione (Giustizia):
  ROSSELLO: «Modifiche alla legge 24 marzo 1958, n. 195, in materia di equilibrio tra i sessi nella rappresentanza dei magistrati presso il Consiglio superiore della magistratura» (976) Parere delle Commissioni I e V.

   III Commissione (Affari esteri):
  BORGHESE: «Istituzione di organi consultivi per la tutela e la promozione del lavoro delle donne italiane residenti all'estero» (1253) Parere delle Commissioni I, V, VII, XI, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   VI Commissione (Finanze):
  CANCELLERI: «Disposizioni concernenti l'applicazione della contabilità semplificata alle imprese minori costituite in forma di società di capitali» (1290) Parere delle Commissioni I, II, V, X e XIV.

   XI Commissione (Lavoro):
  COSTANZO ed altri: «Disposizioni in materia di società cooperative, appalto, somministrazione di lavoro e distacco di lavoratori» (1423) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), V, VIII, X, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 19 marzo 2019, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 27, comma 5, della legge 7 agosto 1990, n. 241, la relazione sulla trasparenza dell'attività della pubblica amministrazione, predisposta dalla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi, riferita all'anno 2017 (Doc. LXXVIII, n. 1).

  Questa relazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali).

Trasmissione dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 19 marzo 2019, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Arexpo Spa, per l'esercizio 2017, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 126).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla X Commissione (Attività produttive).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Banca centrale europea, con lettera in data 20 marzo 2019, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 21, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio, del 15 ottobre 2013, il rapporto annuale della medesima Banca centrale europea sulle attività di vigilanza, riferito all'anno 2018, che è assegnato, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla VI Commissione (Finanze), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  La Commissione europea, in data 21 marzo 2019, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Relazione intermedia sui progressi compiuti a norma dell'articolo 5-ter della decisione del Consiglio che istituisce l'Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione e le conferisce dei vantaggi (COM(2019) 147 final), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla X Commissione (Attività produttive), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.

  Sono pervenute alla Presidenza dai competenti Ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative di competenza in ordine alla vicenda giudiziaria relativa all'incidente stradale verificatosi in Spagna nel marzo 2016, nel quale sono decedute sette studentesse italiane – 2-00298

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:
   nel tragico incidente di Freginals, in Catalunya, del 20 marzo 2016, persero la vita tredici studentesse tra le quali sette ragazze italiane che si trovavano in Spagna nell'ambito del progetto Erasmus: Francesca Bonello, Lucrezia Borghi, Valentina Gallo, Elena Maestrini, Serena Saracino, Elisa Sacrascia Mugnozza, Elisa Valent;
   immediatamente, l'allora Governo in carica mostrò vicinanza alle famiglie attraverso la presenza in Spagna del Presidente del Consiglio pro tempore Renzi che, nell'ambito della sua interlocuzione istituzionale con l'Esecutivo spagnolo, chiese che venisse accertata la verità;
   al fine di fare piena luce sull'accaduto, il Juzgado de instrucción di Amposta (il GIP) dispose un'istruttoria penale e venne iscritto nel registro degli indagati, con l'accusa di omicidio colposo plurimo, il conducente del mezzo coinvolto, Santiago Rodrigues Kimenez;
   i Governi Renzi e Gentiloni hanno sempre ribadito alle autorità spagnole l'aspettativa che venissero tempestivamente chiarite le eventuali responsabilità, sia personali dell'autista sia della compagnia proprietaria del pullman;
   tuttavia, già nel novembre 2016 il magistrato titolare del procedimento decise di archiviare la causa penale senza acquisire la deposizione del citato autista. La decisione produsse sconcerto tra le famiglie delle vittime, che presentarono subito appello. Grazie anche ad una serie di iniziative coordinate volte a rappresentare al più alto livello la sensibilità che vi era al riguardo in Italia, anche il pubblico ministero (fiscal) si attivò per sostenere l'istanza delle famiglie italiane, ottenendo la riapertura delle indagini;
   il 10 marzo 2017 si svolse una seduta dell’audiencia provincial di Tarragona (equivalente alla corte d'appello), per esprimersi sul ricorso presentato dal legale dell'autista contro la riapertura dell'attività di istruttoria. Le conclusioni della corte decretarono il proseguimento dell'istruttoria, mettendo fine ad ogni possibile ulteriore ricorso da parte dell'autista del pullman. La fase istruttoria si concluse il 19 settembre 2017 con la decisione del giudice spagnolo di archiviare il caso, ritenendo non vi fossero elementi sufficienti per procedere in via penale. I legali delle famiglie presentarono, quindi, ricorso contro il decreto di archiviazione;
   secondo quanto dichiarato dal Governo nella seduta del 9 ottobre 2018, «appresa la notizia, l'Ambasciatore d'Italia a Madrid intervenne immediatamente sul capo di gabinetto e sul Ministro della giustizia spagnolo, e sul direttore generale per le relazioni con gli organi giudiziali, ribadendo la particolare attenzione con la quale il caso era seguito in Italia, ed esprimendo al contempo lo sconcerto con cui anche la nostra opinione pubblica aveva accolto la decisione di archiviazione dell'istruttoria. L'Ambasciatore ritenne inoltre opportuno indirizzare una lettera di disappunto direttamente al fiscal di Tarragona; analogo passo fu compiuto nei confronti del Ministro della giustizia spagnolo»;
   il 19 gennaio 2018 il tribunale, in risposta ai ricorsi presentati da alcuni familiari delle vittime, tuttavia confermò l'archiviazione dell'istruttoria, con immediate reazioni da parte del consolato a Barcellona e dell'ambasciata a Madrid, ai più alti livelli politici e giudiziari;
   l'8 giugno 2018 la Corte d'appello (« Audiencia Territorial») di Tarragona ha quindi deciso di accogliere il ricorso presentato dai legali delle famiglie delle ragazze e dal Fiscal avverso l'ultima decisione di archiviazione emanata dal giudice istruttore del tribunale n. 3 di Amposta;
   la riapertura del procedimento istruttorio dovrebbe finalmente condurre alla fase dibattimentale, una volta ottenute le maggiori prove richieste dalla Corte d'appello di Tarragona al tribunale di Amposta grazie anche ad una ulteriore proroga di 18 mesi per la conclusione della fase istruttoria;
   nell'attuale contesto, non è ipotizzabile quale possa essere la data di conclusione di questa fase del processo;
   sarebbe auspicabile, in ogni caso, che il Juzgado di Amposta – a quasi tre anni dall'incidente, vista la scarsa attività processuale degli ultimi tempi e, soprattutto, tenuto conto del dolore e dello sconforto che questa lunghissima attesa comporta per le famiglie e per i congiunti delle vittime – riprendesse con solerzia la propria attività, concludendo quanto prima l'istruttoria e concentrandosi sui profili di responsabilità del conducente, sul funzionamento dell'impianto frenante del pullman e sulla adeguatezza delle misure di sicurezza passive;
   in questo quadro, è alta la preoccupazione e grande lo sconforto delle famiglie che chiedono semplicemente giustizia per le proprie figlie –:
   nel rispetto dell'indipendenza della magistratura spagnola, se, in continuità con quanto fatto dai Governi Renzi e Gentiloni, intenda assumere iniziative per sostenere le richieste delle famiglie innanzi alle autorità spagnole al fine di pervenire quanto prima all'accertamento della verità processuale, che si auspica corrisponda a quella sostanziale, rappresentando anche ai più alti livelli istituzionali spagnoli l'aspettativa di giustizia di tutta la comunità italiana.
(2-00298) «Boschi, Ferri, Rotta, Orfini, Guerini, Fregolent, Bordo, Andrea Romano, Cenni, Ascani, Ceccanti, Buratti, Carè, Morgoni, Rossi, Marco Di Maio, Cantini, Raciti, Annibali, Miceli, Ubaldo Pagano, Pagani, Pellicani, Sensi, Migliore, Paita, Di Giorgi, Marattin, Giachetti, Rosato, Vazio, De Menech, Fragomeli, Anzaldi, Berlinghieri, Nobili, Bazoli, Del Barba, Carnevali».


Iniziative di competenza volte a tutelare l'autonomia e la libera prosecuzione dell'attività delle associazioni impegnate contro la violenza di genere, con particolare riferimento alla vicenda che ha coinvolto la Casa delle donne di Pisa – 2-00295

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   l'attuale assessore alla cultura del comune di Pisa, Andrea Buscemi, è stato riconosciuto dal tribunale di Firenze responsabile di « stalking», anche se la sentenza emessa in data 30 maggio 2017 e depositata il 25 agosto 2017 ha dichiarato di non dover procedere per «estinzione del reato per prescrizione»;
   la sentenza della corte d'appello di Firenze ha infatti condannato Buscemi «al risarcimento dei danni a favore della parte civile», oltre a «rifondere alla parte civile le spese di difesa», cioè tutte le spese del primo processo e di quello d'appello;
   nella sentenza sono descritti i fatti che hanno portato il giudice alla condanna: violenze fisiche, pedinamenti, continue telefonate, ricatti, pressioni, minacce e violenze fisiche alle vittime (sono più di una) e ai testimoni. L'abbondanza delle prove testimoniali e documentali rendono conto delle gravi violenze protratte per oltre 15 anni e rilevano chiaramente la condotta aggressiva e manipolatrice del soggetto;
   a carico di Buscemi sono state emesse anche misure cautelari di divieto di avvicinamento a due testimoni. Nella sentenza d'appello, infatti, è riportato: «l'istruttoria dibattimentale ha fatto emergere reiterati atti persecutori messi in atto dall'imputato» e ancora «l'imputato nel corso del procedimento penale si è reso responsabile di condotte di minaccia ai danni di due testi per indurle a non testimoniare, a seguito delle quali il giudice per le indagini preliminari ha emesso un divieto di avvicinamento alle predette testi»;
   l'11 gennaio 2019, da quanto si apprende dalla stampa, «la Cassazione ha rigettato il ricorso proposto da Andrea Buscemi assessore alla cultura di Pisa contro la sentenza di secondo grado, che lo dichiarava responsabile del reato di stalking compiuto nei confronti della sua ex compagna a partire dal febbraio 2009 al novembre 2009 e ha rinviato al giudice civile il giudizio riguardo al risarcimento del danno che il Buscemi dovrà riconoscere all'ex compagna»;
   sempre dai media si viene a sapere che il 27 febbraio 2019 si è tenuta l'udienza del processo di primo grado che vede imputato Andrea Buscemi nei confronti dei citati testimoni da lui minacciati;
   contro la nomina di Andrea Buscemi ad assessore si sono mobilitati cittadini, associazioni e un ampio settore dell'opinione pubblica, non soltanto a Pisa ma in tutta Italia, e hanno preso posizione pubblica molte personalità politiche di tutte le forze politiche, compresa la Ministra Bongiorno;
   tra le associazioni che hanno chiesto le dimissioni di Buscemi vi è la Casa delle donne di Pisa che ha promosso numerose iniziative per sensibilizzare la cittadinanza e l'opinione pubblica sulla vicenda, a partire da una raccolta firme;
   la Casa della donna è un'associazione femminile, di promozione sociale, senza scopo di lucro, fondata nel 1996 (ma attiva fin dal 1990), impegnata da molti anni sui diritti delle donne; la Casa è sostenuta dal lavoro volontario delle socie e di tante cittadine. La Casa è uno spazio di incontro, di riflessione e iniziativa culturale e politica dove quotidianamente viene promossa una intensa attività per il contrasto alla violenza di genere in ogni sua forma. La Casa della Donna è collegata alle reti regionali e nazionali dei centri antiviolenza, alle biblioteche e ai centri di documentazione, alle altre Case delle donne;
   il 17 luglio 2018 sono state consegnate al sindaco di Pisa Michele Conti 37 mila firme raccolte per chiedere le dimissioni di Andrea Buscemi;
   il 31 luglio 2018 il consiglio comunale di Pisa ha respinto la mozione che chiedeva la sfiducia e conseguentemente le dimissioni di Andrea Buscemi;
   lo stesso Andrea Buscemi, che era già intervenuto pubblicamente contro l'associazione, ha dichiarato sui media che «se non verranno sostituiti gli attuali vertici della Casa delle Donne di Pisa» il comune bloccherà i contributi previsti per l'attività sociale e il supporto logistico dell'associazione;
   il sindaco di Pisa, ad avviso degli interpellanti, ha tenuto fino ad oggi sulla vicenda un atteggiamento neutro, non dando nessuna rassicurazione e dimostrando di non volere affrontare in maniera seria questa gravissima situazione;
   nei giorni scorsi alcune attiviste della Casa delle donne, dopo aver manifestato pacificamente sulla gravità della presenza nella giunta comunale di Pisa di un assessore accusato di reato di stalking, sarebbero state identificate dalla polizia municipale e successivamente insultate e denigrate sui social media a causa della pubblicazione non autorizzata di loro fotografie –:
   se il Governo sia informato sulla vicenda;
   se il Governo non ritenga di dover assumere ogni iniziativa di competenza per tutelare l'autonomia delle associazioni impegnate contro la violenza e garantire la piena e libera prosecuzione delle loro attività, tutelando e rafforzando i presidi istituzionali a difesa dei diritti dei cittadini e delle cittadine e, in questo specifico caso, dei diritti delle donne vittime di « stalking» e violenza.
(2-00295) «Cenni, Ciampi, Braga, Annibali, Cantini, Pezzopane, Ceccanti, Ascani, Berlinghieri, Pizzetti, Prestipino, Fragomeli, Ferri, De Menech, Siani, Muroni, Topo, Boldrini, Piccoli Nardelli, Madia, Bruno Bossio, Colaninno, Di Giorgi, Anzaldi, Lotti, Scalfarotto, Serracchiani, Quartapelle Procopio, Gribaudo, Bonomo, Carla Cantone, Mura, Incerti».


Iniziative di competenza per acquisire elementi circa le sostanze chimiche utilizzate o prodotte dagli impianti petroliferi, con particolare riferimento a quelli situati in Basilicata, nonché per attivare specifici controlli sullo stato delle acque e dei terreni circostanti – 2-00300

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per sapere – premesso che:
   con regolamento (UE) 2015/830 della Commissione del 28 maggio 2015, recante modifica del regolamento (CE) 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (Reach) si sono aggiornate e ridefinite le prescrizioni necessarie alla compilazione, da parte del fornitore, della scheda relativa ai dati di sicurezza di una sostanza, o miscela, al fine di mettere l'utilizzatore finale in condizione di adottare tutte le misure utili alla tutela della salute umana e dell'ambiente nonché della sicurezza sul luogo di lavoro;
   la scheda di sicurezza deve tenere informato il lettore in merito ai pericoli di una sostanza o di una miscela e fornire all'utilizzatore le necessarie indicazioni su come stoccare, gestire e smaltire in modo sicuro la sostanza o la miscela in questione;
   il succitato regolamento (Reach) prevede tutta una serie di prescrizioni da rispettare tra le quali l'identificazione e la classificazione o della sostanza o della miscela e gli usi pertinenti e consigliati, informazioni sul fornitore e sul suo numero telefonico di emergenza, l'identificazione dei pericoli, le misure di primo soccorso e loro descrizione, i principali sintomi ed effetti che possono scaturire dalla sostanza, sia acuti che ritardati;
   risulta agli interpellanti che i liquidi di perforazione, i fanghi e le sostanze chimiche additive che in modo massiccio vengono usati nelle trivellazioni petrolifere siano coperti da segreto industriale, ovvero utilizzati in regime di autocontrollo, con la conseguenza che né le popolazioni locali che vivono in prossimità dei siti, né le amministrazioni locali conoscono le prescrizioni di sicurezza di cui sopra;
   è noto che la Val D'Agri è da oltre 20 anni interessata dalle estrazioni petrolifere e circa 40 sono i pozzi attivi ed altri sono in fase di autorizzazione e costruzione così come nella Valle del Sauro in provincia di Potenza, dove è prevista a breve l'apertura di un altro centro oli;
   moltissimi sono i pozzi esplorativi di prova, esausti e abbandonati in tutta la regione Basilicata;
   non solo non si conoscono le sostanze utilizzate per le perforazioni ma addirittura la natura degli scarti che da tali operazioni provengono, ovvero i fanghi che escono in superficie, i quali sono stati per anni reiniettati all'interno di alcuni pozzi esausti o inattivi, come nel caso di quello presente nel comune di Montemurro finito sotto sequestro per mesi –:
   se non ritenga necessario richiedere, con urgenza, alle compagnie petrolifere operanti nel territorio nazionale, e in particolare in Basilicata, un resoconto dettagliato, ove non già presentato, relativo alle schede delle sostanze chimiche utilizzate in ogni fase degli interventi estrattivi fino a quelle di raffinamento e reiniezione, anche al fine di valutare la necessità di attivare, anche per il tramite del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, appositi controlli sullo stato di salute delle acque e dei terreni limitrofi ai siti interessati, nonché appositi monitoraggi sul rispetto delle prescrizioni sull'utilizzo delle sostanze con particolare riferimento alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti della sostanza o miscela utilizzata.
(2-00300) «Cillis, Rospi, Ilaria Fontana, Daga, Deiana, D'Ippolito, Federico, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Ricciardi, Terzoni, Traversi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi, De Lorenzis, De Lorenzo, De Toma, Del Grosso, Del Monaco, Del Sesto, Di Lauro, Di Sarno, Di Stasio, D'Incà, Donno, Dori, D'Orso, D'Uva, Ehm, Emiliozzi, Ermellino, Faro, Ficara, Flati, Frate, Frusone, Gagnarli, Galantino, Galizia, Gallinella, Gallo, Giannone, Giarrizzo, Giordano».


Intendimenti del Governo in merito all'ipotesi del cosiddetto «scorporo» della rete di Telecom Italia – 2-00185

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   il 18 novembre 2018 si è riunito il consiglio di amministrazione del gruppo Telecom Italia s.p.a. che ha nominato Luigi Gubitosi nuovo amministratore delegato, con i voti dei consiglieri afferenti alla lista del fondo d'investimento statunitense Elliott (che detiene 8,848 per cento delle azioni) e con il voto contrario dei consiglieri eletti dal gruppo francese Vivendi, che tuttavia è il socio di maggioranza relativa (con il 23,943 per cento delle azioni);
   al centro del cambio al vertice vi è lo scontro tra i due principali azionisti sul progetto di scorporo della infrastruttura di rete di Telecom e di separazione societaria, che vede contrario il gruppo Vivendi e favorevole il fondo Elliott, sostenuto da Cassa depositi e prestiti (che detiene il 4,933 per cento);
   tale progetto, da mesi al centro del dibattito tra i diversi attori coinvolti, contemplerebbe tra le varie ipotesi, oltre allo scorporo senza cessione del controllo, quella opposta dell'integrazione tra la rete di Telecom Italia e quella di Open Fiber (società nata appositamente per costruire una rete web ultraveloce e detenuta al 50 per cento dalla stessa Cassa depositi e prestiti al 50 per cento da Enel), eventualmente con la fusione in una nuova società, finalizzata alla creazione di una infrastruttura statale unica per internet;
   il nuovo amministratore delegato ha dichiarato che intende esaminare con attenzione e velocità il progetto per la costituzione di una rete unica;
   il Ministro dello sviluppo economico ha manifestato l'intento del Governo di trasformare Telecom in un player unico che consenta di fare arrivare la connessione a tutti gli italiani;
   l'infrastruttura di rete rappresenta un asset industriale fondamentale per il Paese ed è alla base del complesso aziendale di Telecom Italia, che è il più importante soggetto nel settore delle telecomunicazioni in Italia;
   come dimostra la fusione AT&T e Warner, che ha consentito agli Stati Uniti di avere ancora oggi un pezzo di industria sana e competitiva, l'infrastruttura è la sola strada per la generazione di valore in un mercato concorrenziale, globale e digitale, in un tempo in cui le imprese Ott (Over the Top), che forniscono i propri servizi presupponendo l'esistenza delle infrastrutture e dei servizi di connettività di base di un operatore di telecomunicazioni rispetto al quale sono separate, assorbono i mercati nazionali senza generare valore fiscale nei Paesi in cui operano;
   il solo Paese al mondo che ha fatto uno scorporo senza alcuna strategia industriale sull'effetto del capitalismo digitale del campione nazionale delle telecomunicazioni è la Nuova Zelanda, e i pessimi risultati sono sotto gli occhi di tutti;
   in Italia appare sempre più evidente il rischio dello «spezzatino» del complesso aziendale di Telecom Italia con la partecipazione passiva della Cassa depositi e prestiti;
   le incertezze sul futuro, come testimoniano le turbolenze sul mercato azionario, possono danneggiare la società stessa;
   a giugno 2018 è stato concluso l'accordo per la gestione dei 4.500 esuberi individuati da Telecom Italia, evitando la cassa integrazione straordinaria a circa 30 mila lavoratori –:
   quale sia la posizione del Governo, di fronte all'indebolimento del tradizionale settore delle telecomunicazioni e alla prospettiva di volgere le spalle al solo partner industriale europeo credibile per fare un piano di convergenza tra servizi per la telefonia e contenuti media basati in Italia;
   quali siano le intenzioni del Governo in merito alla potenziale creazione, a seguito dello scorporo della rete di Telecom Italia, di una nuova società, a controllo pubblico, per la gestione della rete unica, in particolare in relazione alla valutazione della fattibilità, dei costi dell'operazione e delle conseguenze di eventuali operazioni industriali e societarie sul patrimonio industriale e professionale del gruppo Telecom Italia.
(2-00185) «Boccia, Benamati, Rosato, Ubaldo Pagano, Marco Di Maio, De Filippo, Cenni, Bonomo, Enrico Borghi».


Chiarimenti e iniziative di competenza circa l'attuale situazione della società Tributi Italia Spa e le conseguenze sui bilanci dei comuni danneggiati – 2-00301

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   la società di gestione e riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali degli enti locali Tributi Italia spa, iscritta all'albo per l'accertamento e riscossione delle entrate degli enti locali istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze, ai sensi dell'articolo 53 del decreto legislativo n. 446 del 1997, che gestiva circa 400 comuni in tutta Italia, è stata ammessa, con decreto del Ministero dello sviluppo economico del 18 giugno 2010, ai sensi dell'articolo 3, comma 3, del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2010, n. 73, alla procedura di amministrazione straordinaria ai cui al decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito con modificazioni dalla legge 18 febbraio 2004, n. 39 (cosiddetta legge Marzano), con nomina a commissario straordinario del dottor Luca Voglino;
   con successivi decreti del Ministero dello sviluppo economico sono state ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria le seguenti società appartenenti al gruppo Tributi Italia Spa: Aser srl (decreto del 19 luglio 2010), Immobiliare Tributi Italia Spa (decreto del 16 settembre 2010), Centro Tri.Com. Spa, Nettuno Servizi srl e San Giorgio srl (decreti emessi in data 16 novembre 2010). Il tribunale di Roma, sezione fallimentare, ha dichiarato con separate sentenze l'insolvenza di tutte le società del gruppo;
   la suesposta procedura concorsuale è stata decisa a seguito della vicenda tristemente nota dei mancati versamenti ai comuni delle riscossioni da parte della Tributi Italia spa, le cui segnalazioni sono iniziate già negli anni ’90 e si sono intensificate dal 2006 al 2009; eppure, nonostante la conoscenza di gravi inadempimenti da parte della società, non è stato adottato per diversi anni alcun provvedimento nei confronti della medesima che ha continuato ad essere la principale concessionaria abilitata nel settore;
   in questo modo, nonostante il mancato riversamento sia causa di cancellazione dall'albo, nel quale si deve essere iscritti per ottenere le concessioni a riscuotere, la società ha potuto continuare ad operare senza avere i requisiti fino al 9 dicembre 2009, quando, a seguito di un'inchiesta parlamentare, è stata definitivamente cancellata dall'albo; nel 2010 è stata ammessa alla procedura fallimentare;
   nell'ottobre del 2012 la Guardia di finanza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Chiavari nei confronti dell'amministratore della Tributi Italia spa, Giovanni Saggese, e di altri amministratori di società collegate, in conseguenza di numerosi capi d'accusa di peculato, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture e altri documenti per operazioni inesistenti, omesso versamento Iva e di ritenute certificate, perpetrati ai danni di diversi enti locali, i quali si sono visti sottrarre ingenti risorse destinate alla gestione dei servizi pubblici; alcuni di essi sono giunti sull'orlo del dissesto finanziario. Secondo l'accusa la società avrebbe operato fino al 2010 riscuotendo imposte, mai versate ai comuni, per oltre 100 milioni di euro;
   nella fattispecie Saggese si sarebbe appropriato in maniera indebita di circa 20 milioni di euro destinati alla società, utilizzandoli per spese personali oppure versandoli a sue imprese collegate e giustificandoli come costi dovuti a consulenze o piani di riorganizzazione aziendale;
   a fronte di tale meccanismo la società Tributi Italia procedeva al licenziamento di circa 1000 dipendenti, mettendo molti altri in cassa integrazione;
   le gravi conseguenze che la vicenda ha prodotto sui bilanci dei comuni interessati hanno indotto molti di essi ad intentare azioni esecutive nei confronti della società di riscossione che, a seguito delle innumerevoli denunce da parte dei comuni frodati, è stata dichiarata insolvente dal tribunale di Roma, sezione fallimentare, con sentenza n. 312 del 27 luglio 2010;
   gli interpellanti evidenziano, inoltre, che le agenzie di stampa hanno di recente pubblicato la notizia secondo la quale la procura di Roma, a seguito delle indagini svolte, ha chiesto il rinvio a giudizio di dieci manager della menzionata società, riprendendo, dopo diversi anni di sospensione, l'attività giudiziaria volta all'accertamento degli atti acquisiti –:
   quale sia la situazione attuale della società Tributi Italia spa, ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria con decreto del Ministero dello sviluppo economico del 18 giugno 2010;
   quali conseguenze abbia prodotto la vicenda sui bilanci dei comuni danneggiati dal mancato versamento delle riscossioni da parte della società e quali esiti abbiano prodotto le azioni esecutive intentate dai comuni frodati;
   quale sorte abbiano subito i dipendenti della Tributi Italia spa e quali iniziative siano state adottate o si intendano adottare per tutelare gli interessi e la dignità degli ignari lavoratori e delle loro famiglie.
(2-00301) «Angiola, Vallascas, Faro, Nitti, Giuliano, Giuliodori, Grande, Grimaldi, Grippa, Gubitosa, Ianaro, Invidia, Iorio, Iovino, L'Abbate, Lattanzio, Liuzzi, Lombardo, Gabriele Lorenzoni, Lovecchio, Maglione, Maniero, Manzo, Mariani, Marino, Martinciglio, Marzana, Masi, Melicchio, Migliorino, Misiti, Olgiati».


Chiarimenti sui contenuti del supplemento di analisi costi-benefici relativo alla linea alta velocità Torino-Lione e intendimenti circa la relativa pubblicità – 2-00308

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   con riferimento alle grandi opere nel nostro Paese, il Ministro interrogato dichiarò nelle audizioni presso le Commissioni riunite VIII e IX della Camera che «l'intendimento del Governo è quello di sottoporle a un'attenta analisi costi/benefìci (...) che questo tipo di analisi basa il suo giudizio anche su criteri sociali e ambientali, calcolati a partire dai risultati dell'analisi finanziaria»;
   la richiamata analisi fu inizialmente affidata, a quanto risulta senza alcun bando o procedura pubblica, nel corso dell'estate 2018, ad una commissione di quattordici esperti esterni al Ministero e coordinati dal professor Marco Ponti;
   tralasciando che, a seguito di una serie di conflitti di interesse e incompatibilità emersi sin nelle prime settimane del comitato, il numero di esperti si è di fatto ridotto, e che lo stesso Ponti ha affermato di aver indicato personalmente al Ministro interrogato quattro dei sei tecnici scelti per la commissione, i quali, secondo quanto riportato da Il Messaggero (10 febbraio 2019), sarebbero tutti legati alla società di consulenza privata Trasporti e territorio Srl o all'associazione Bridges Research, entrambe guidate da Ponti, risulta che, come denunciato da Il Giornale (6 febbraio 2019), in favore dei sei tecnici è stato riconosciuto un emolumento, per appena 6 mesi di attività, complessivamente pari a 300 mila euro;
   con riguardo alla linea alta velocità Torino-Lione, l'analisi costi-benefìci risultava già consegnata ad inizio anno 2019 al Ministro interrogato senza che ne venisse data pubblicazione e che ne fosse dato accesso ai cittadini, alle imprese e al Parlamento italiani, mentre veniva trasmessa prima al Governo francese e alla Commissione europea, per poi esser resa disponibile in sede parlamentare solo in data 12 febbraio 2019;
   come emerso dalla medesima analisi e dall'audizione del professor Ponti e del professor Ramella svoltasi il 13 febbraio 2019 presso la IX Commissione trasporti della Camera, le risultanze dell'opera sono state negative in considerazione di una serie di elementi che, a detta dello stesso Ponti, non avrebbero alcuna relazione con l'analisi finanziaria, a differenza di quanto annunciato in precedenza dal Ministro interrogato. Come si rileva dal documento illustrato in corso della predetta audizione: «L'analisi economica differisce da quella finanziaria, dal momento che il suo obiettivo è quello di misurare il valore “sociale” di un progetto. Nel valutare il valore sociale di un progetto, è importante considerare sia i vantaggi che gli svantaggi per tutte le parti coinvolte (in particolare gli utenti e i contribuenti) e non solo quelle relative ai promotori dell'investimento. La regola dell'analisi economica è che un investimento, per essere realizzato, debba essere vantaggioso per la collettività, il che significa che i benefìci ottenibili devono essere più grandi dei costi sostenuti». Cionondimeno, l'analisi promossa dal professor Ponti non considerava, ad esempio, l'impatto in termini di inquinamento ambientale che il blocco dell'opera comporterebbe;
   a poche ore dalla pubblicazione e dall'illustrazione della analisi costi-benefìci, uno degli stessi componenti della commissione di valutazione, il professor Coppola, rendeva pubblica una contro-analisi nella quale si contraddicevano le risultanze della cosiddetta analisi ufficiale, dimostrando come in realtà le valutazioni recate inizialmente non siano completamente scevre da quella che appare agli interpellanti una certa impostazione ideologica e pretestuosa;
   nell'arco di qualche giorno da fonti vicine alla Presidenza del Consiglio dei ministri sono filtrate notizie riguardanti la volontà del Presidente Conte di far svolgere un supplemento di analisi costi-benefìci al fine di limare talune «spigolosità» della prima valutazione e permettere in tal modo lo sblocco dell'opera, in termini politico-mediatici prima ancora che merito tecnico, in particolar modo nell'imminenza della data dell'11 marzo 2019, termine entro cui il consiglio di amministrazione di TELT – Tunnel Euralpin Lyon Turin, società responsabile del progetto TAV, avrebbe dovuto pubblicare i bandi di gara per l'avvio dei lavori;
   l'annuncio dell'esistenza di un supplemento di analisi costi-benefici è apparsa già il 28 febbraio 2019 (si veda, ad esempio, Il Messaggero on line o il sito web Ilpost.it). Al fine di prenderne visione, il gruppo parlamentare Forza Italia alla Camera ha richiesto in IX Commissione trasporti, già nei primi giorni del mese di marzo 2019, che venisse fatta richiesta al Ministro interrogato di trasmettere alle Camere il documento, senza ad oggi ricevere alcun riscontro in merito. In assenza di risposte i parlamentari di Forza Italia della medesima Commissione, in data 19 marzo 2019, hanno richiamato l'attenzione della Presidenza sul tema che ha confermato come non fosse stata ancora ricevuta alcuna notizia o informazione in merito da parte del Ministro interrogato;
   dopo il rilevante ritardo con cui il Parlamento ha avuto modo di conoscere i contenuti della prima analisi costi-benefìci sul TAV, questa ulteriore impossibilità da parte dei parlamentari eletti dal popolo di accedere ai contenuti di un documento ufficiale redatto su richiesta del Governo a taluni esperti, a fronte dell'impiego di denaro pubblico, appare ancor più mortificante delle prerogative parlamentari che il nostro ordinamento tutela e garantisce –:
   se il Ministro interpellato non intenda fornire chiarimenti sui contenuti del supplemento di analisi costi-benefici di cui in premessa e se non intenda renderlo pienamente pubblico, in primo luogo in sede parlamentare;
   se il Ministro interpellato non ritenga di presentare le proprie dimissioni dopo quel che appare agli interpellanti un ennesimo caso di violazione delle prerogative parlamenti.
(2-00308) «Mulè, Occhiuto».


Iniziative volte a garantire tempi rapidi e certi per i lavori di adeguamento e per la realizzazione del III Megalotto della strada statale Jonica 106 (SS106) – 2-00309

G)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   la strada statale Jonica (SS106) collega Reggio Calabria a Taranto, attraverso un percorso di 491 chilometri lungo la fascia litoranea jonica di Calabria, Basilicata e Puglia. Di questi 491 chilometri, ad oggi risultano essere stati completati circa 151 chilometri;
   si tratta di una infrastruttura strategica, in quanto mette in comunicazione i due capoluoghi, i numerosi comuni costieri, l'Autostrada del Mediterraneo (ex A3 Salerno – Reggio Calabria) e l'autostrada A14 «Adriatica»;
   già nel lontano 2001, diciotto anni fa, il Cipe, con propria delibera, approvava il primo programma delle infrastrutture strategiche che includeva il «corridoio ionico Taranto/Sibari/Reggio Calabria», e nel 2007, sempre il Cipe approvava il progetto preliminare dei lavori del III Megalotto «Sibari/Roseto Capo Spulico»;
   attualmente la strada statale 106 Jonica è una delle 28 grandi opere bloccate e censite dall'Ance;
   lungo il tratto calabrese il principale intervento è costituito dal Megalotto 3, progettato per creare un collegamento veloce con il Corridoio Adriatico, e che riguarda la realizzazione della nuova sede della strada statale 106 «Jonica» tra la strada statale 534 «di Cammarata e degli Stombi», nei pressi di Sibari, e Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza, per una lunghezza di circa 38 chilometri e un investimento di 1,33 miliardi di euro;
   il 16 febbraio 2018, l'Anas approvava il «progetto definitivo revisionato», ai fini della successiva approvazione del Cipe, procedendo altresì alla rimodulazione del quadro economico dell'intero «Megalotto 3 della SS 106 Jonica»;
   con delibera del 28 febbraio 2018, il Cipe provvedeva all'approvazione del progetto definitivo e della relativa copertura finanziaria;
   sempre nel 2018 il megalotto 3 della strada statale Jonica, è stato oggetto di una ennesima decisione del Cipe. Si può quantificare in oltre 1.100 giorni il «tempo perso» solo per la pubblicazione delle cinque delibere del CIPE di approvazione dei progetti (senza considerare quindi le approvazioni nell'ambito dei contratti di programma di Anas o di altri documenti di programmazione);
   il 17 luglio 2018 la Corte dei conti ha registrato la delibera del Cipe n. 3 del 2018 relativamente alla seconda tratta del terzo megalotto della medesima strada statale;
   le risorse per la realizzazione del terzo megalotto della strada statale 106 (38 chilometri a quattro corsie tra Sibari e Roseto Capo Spulico) sono disponibili e attendono solamente di essere spese;
   peraltro il Governo nell'ultima legge di bilancio approvata nel dicembre 2018 non ha previsto alcuno stanziamento di risorse per quest'opera, e quelle disponibili sono state stanziate dai precedenti Governi;
   ad oggi i lavori non risultano aver avuto inizio, con grande preoccupazione delle popolazioni locali, che da troppo tempo hanno chiesto la messa in sicurezza della strada statale 106, arteria viaria che registra centinaia di incidenti, molti dei quali mortali;
   l'Associazione «Basta Vittime Sulla Strada Statale 106» ha ricordato i dati del primo rapporto sugli incidenti mortali stradali avvenuti sulla strada statale 106 negli ultimi 5 anni e redatto dal Centro analisi e ricerca della medesima Associazione: oltre 50 vittime negli ultimi 5 anni tra Crotone e Sibari (57 per la precisione), una vittima ogni 2 mesi di media in provincia di Cosenza ed una ogni 3 mesi in provincia di Crotone; una vittima di media ogni 3 chilometri in provincia di Cosenza ed una ogni 4 chilometri in provincia di Crotone;
   lo stesso Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, nel mese di febbraio 2019, ha dichiarato nel corso della sua visita in Calabria che la strada statale Jonica «è una vergogna nazionale» e che è consapevole del «grado di disagio che questa situazione arreca ai cittadini, dei pericoli che corrono e del freno che rappresenta per le imprese e lo sviluppo economico» –:
   quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di garantire tempi rapidi e certi per i lavori di adeguamento e per la realizzazione del III Megalotto della strada statale Jonica 106, anche alla luce dell'importanza e della strategicità della medesima infrastruttura stradale per lo sviluppo economico dei territori interessati, nonché per le esigenze di sicurezza e per la tutela della pubblica incolumità.
(2-00309) «Maria Tripodi, Occhiuto, Santelli, Cannizzaro, D'Ettore».