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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Mercoledì 28 settembre 2022

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta scritta:


   TRANO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   l'interrogante ha presentato molteplici atti di sindacati ispettivo in forma scritta, tutti senza risposta, in merito alla gestione della rete pubblica degli acquedotti da parte dell'Ato 4 di Latina e della sua controllata Acqualatina spa, all'utilizzo dei fondi stanziati per l'emergenza del 2017 a favore dei predetti enti tramite la struttura commissariale della regione Lazio, alla salubrità dell'acqua erogata dalle condotte pubbliche, alla drammatica situazione in cui si trovano il sistema di depurazione costiero e le pompe di sollevamento degli impianti;

   non avendo risposte, ha promosso accesso agli atti direttamente alla Presidenza del Consiglio in base alle leggi n. 241 del 1990 e n. 33 del 2013, azionando di fatto strumenti di anticorruzione e trasparenza prerogativa di ogni cittadino italiano;

   in data 1o agosto 2022, la Presidenza del Consiglio ha disposto «un sufficiente arco temporale per l'esame e la valutazione dei profili connessi alla tutela degli interessi pubblici, in applicazione dell'articolo 5-bis, comma 1 (lettere f) e g) e comma 5, del decreto legislativo n. 33 del 2013, nonché dell'articolo 6, comma 2, lettera c), della direttiva del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri del 6 dicembre 2017», individuando la data di differimento dell'accesso al 19 settembre 2022;

   ad oggi non e pervenuto all'interrogante alcunché da detto organo; sempre nel mese di agosto 2022 tale documentazione è stata acquisita dall'interrogante grazie ad un secondo accesso agli atti presso la protezione civile della regione Lazio;

   da detto accesso, in cui è inclusa l'ultima relazione sullo stato degli investimenti per l'emergenza idrica del 2017, risulta che, nonostante siano trascorsi 5 anni dai fatti, tali investimenti, più volte variati perché non rientranti nelle previsioni di legge, non siano conclusi;

   detti fondi, concepiti per tamponare l'emergenza e scongiurare di trovarsi impreparati al manifestarsi di nuovi eventi siccitosi, sono stati invece condizionati dalla lentezza e dalla farraginosità nell'attuazione;

   risulta all'interrogante che l'Ato 4 ha richiesto al Ministero competente investimenti per diversi milioni di euro per l'implementazione di impianti essiccatori ed ammodernamento delle reti idriche –:

   di quali elementi disponga il Governo, in particolare circa lo stato di attuazione dei suddetti investimenti;

   se, data la necessità di assicurare una ordinata e sollecita tempistica nell'esecuzione dei lavori relativi ai fondi Pnrr assegnati ad Ato 4 ed Acqualatina spa, non ritenga di nominare un commissario esterno in grado di evitare che detti fondi cadano in perenzione e debbano dunque essere restituiti;

   se, considerata la situazione dei depuratori e delle pompe di sollevamento costiere in provincia di Latina, siano stati richiesti dall'Ato 4 o da Acqualatina finanziamenti specifici a valere sul Pnrr o altri fondi.
(4-12769)

DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:


   CUNIAL. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   tra la serata e la notte tra il 15 e il 16 settembre 2022 una alluvione ha investito i comuni delle valli Misa e Nevola, fino a Senigallia;

   i dati dicono che in sei ore sono caduti 400 millimetri d'acqua, circa un terzo di quello che normalmente piove in un anno intero. I siti di previsioni meteo attribuiscono le cause a masse d'aria calda e umida provenienti dall'Atlantico tropicale;

   poco dopo il disastro, su Twitter ha iniziato a circolare un video che ritrae l'itinerario di un aeroplano tracciato dal sito Flightradar24, sito che riporta le tratte di qualsiasi velivolo si alzi in volo. L'aereo è il Boeing E-3 Sentinella (Nato01) decollato il 13 settembre alle 12:35 dalla base Nato di Geilenkirchen in Germania con destinazione Konya, in Turchia;

   il velivolo non ha mai raggiunto la sua destinazione. Dopo essere decollato, l'aereo si è diretto verso il Nord est dell'Italia, soffermandosi in volo tra l'Emilia-Romagna e le Marche, prima di rientrare a Geilenkirchen alle 19:09. Incredibile coincidenza: il velivolo Nato ha sorvolato molteplici volte la stessa zona che appena due giorni dopo è stata colpita da perturbazioni senza precedenti. Senigallia, Bettolelle, Trecastelli, alcune delle aree più colpite, sono state poco prima sorvolate dal misterioso aeroplano dell'Alleanza atlantica;

   la «correlazione» che i curiosi online stabiliscono riguarda il cosiddetto cloud seeding, ovvero l'inseminazione delle nuvole. Si tratta di una manipolazione artificiale del clima che mira a cambiare la quantità e il tipo di precipitazione attraverso la dispersione nelle nubi di sostanze chimiche per favorire le precipitazioni. Le sostanze possono essere rilasciate da dispositivi a terra, o disperse tramite l'uso di razzi e aerei. La scoperta della semina delle nuvole risale al luglio del 1946 ed è attribuita al chimico statunitense Vincent Schaefer;

   il 3 luglio 1972 in prima pagina del New York Times l'articolo dal titolo «La creazione di piogge viene usata dagli Stati Uniti come un arma» faceva emergere come «gli Stati Uniti hanno segretamente inseminato nuvole nel Vietnam del Nord e del Sud, e in Laos per aumentare e controllare le perturbazioni a scopi militari»;

   in un vecchio rapporto speciale dell'International Press Service (Ips), agenzia di stampa internazionale, viene trattato il tema delle anomale tempeste che si sono abbattute sull'Europa a Capodanno del 1976;

   una ricerca portata avanti dall'Air Force nel 1996 e finanziata dal Dipartimento di difesa Usa dal titolo «Possedere il clima nel 2025», gli autori sembrano abbastanza certi del futuro della promettente tecnologia per il cambiamento climatico fai da te: «Negli Usa, la modificazione del clima diventerà probabilmente parte della politica di sicurezza nazionale, con applicazioni domestiche e internazionali», recita il sommario. «Questi livelli – si legge – potrebbero includere azioni unilaterali, la partecipazione in una struttura come la Nato, l'adesione a un'Organizzazione internazionale come l'ONU, o la partecipazione a una coalizione» –:

   di quali informazioni disponga il Ministro interrogato in merito al numero degli aerei che sorvolavano l'area nei giorni immediatamente antecedenti l'alluvione.
(4-12771)

GIUSTIZIA

Interrogazioni a risposta scritta:


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   in data 16 settembre 2022, si è verificato un altro ignobile caso di aggressione contro un agente di polizia penitenziaria all'interno del carcere di Vercelli;

   come riportato dal quotidiano online «VercelliOggi.it», un detenuto si è improvvisamente scagliato contro un assistente capo coordinatore e, non prima di averlo minacciato di morte, lo ha colpito ripetutamente con calci e pugni con inaudita violenza. L'aggressione si è potuta fermare solamente grazie all'intervento dei colleghi, permettendo così alla vittima di poter ricevere le cure necessarie;

   l'episodio si è verificato poche ore dopo una visita del sindacato Sappe, il quale torna a ribadire quanto la situazione vigente all'interno del penitenziario sia oramai fuori da qualsiasi controllo, con il personale in servizio oramai allo stremo delle forze e profondamente preoccupato per la propria incolumità, data la frequenza con cui tali accadimenti violenti si presentano;

   inoltre, il sindacato lamenta come le segnalazioni inviate al Dap e al provveditorato regionale di Torino circa le profonde disfunzionalità registrate nel tempo continuino a rimanere inascoltate, riflettendosi negativamente sulla sicurezza e sull'operatività dei penitenziari piemontesi, oltre che sullo stesso personale penitenziario, il quale continua a dimostrare la propria ineccepibile professionalità e abnegazione nonostante le gravissime carenze di organico che costringono gli stessi a turni estenuanti in una situazione altamente lesiva della loro dignità professionale e della loro sicurezza, data anche l'assenza di strumenti di cui poter disporre con cui proteggere la propria persona;

   alla luce dell'ennesimo e gravissimo atto di violenza fisica e verbale nei confronti di un membro della polizia penitenziaria, si richiede l'immediato intervento del Ministero della giustizia e del Dap al fine di sostenere le donne e gli uomini della polizia penitenziaria in servizio presso il penitenziario vercellese –:

   quali misure intenda adottare il Governo al fine di ristabilire l'ordine e la sicurezza all'interno del carcere di Vercelli.
(4-12762)


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   è giunta all'attenzione dell'interrogante la notizia di un gravissimo episodio avvenuto in data 13 settembre 2022 nel quale i detenuti ristretti all'interno del carcere «Don Bosco» di Pisa hanno dato vita ad una violentissima rivolta per futili motivi;

   secondo un articolo pubblicato sul quotidiano online «Toscana Media» il 14 settembre 2022 inerente al caso in questione, i detenuti si sarebbero rivoltati con inaudita violenza a causa di un'irregolarità nella consegna dei generi alimentari, distruggendo furiosamente l'intera sezione. L'ordine è stato ristabilito grazie all'intervento repentino degli agenti penitenziari e del direttore del carcere e senza l'utilizzo della forza, dimostrando ancora una volta l'impegno, la dedizione e la professionalità che caratterizza l'intero corpo, il quale, nonostante una situazione ogni giorno sempre più critica, continua a mantenere l'ordine e la legalità all'interno dell'istituto in modo impeccabile;

   secondo quanto riportato dal Sappe, la situazione nel carcere pisano, tuttavia, non rappresenterebbe un episodio isolato, in quanto continui casi di disordine si registrano anche all'interno degli altri istituti penitenziari toscani, rendendo oltremodo difficoltosa la vita lavorativa degli agenti in servizio, già flagellati da una cronica carenza di organico, da orari di lavoro massacranti e dalla totale assenza di strumenti necessari alla loro difesa personale;

   casi come quello registrato nel carcere di Pisa, il quale si unisce alle altre innumerevoli denunce di episodi analoghi che avvengono a cadenza quasi quotidiana in tutte le carceri italiane, rappresentano in modo cristallino l'indecoroso e indegno stato di salute dell'intero sistema penitenziario italiano, ponendo nuovamente in evidenza la necessità di predisporre urgentemente tutte quelle misure che possano dar modo, ai membri del corpo di polizia penitenziaria, di poter svolgere le proprie funzioni in un ambiente lavorativo dignitoso e tale da non ledere la loro integrità psicofisici –:

   quali iniziative intenda adottare il Governo al fine di ristabilire l'ordine e la legalità all'interno degli istituti penitenziari italiani.
(4-12763)


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   all'interno del carcere di Torino continuano a registrarsi numerosi casi di aggressione da parte dei detenuti a danno del personale penitenziario;

   da un articolo apparso sul quotidiano online «TorinoOggi» in data 19 settembre 2022, infatti, si apprende di una serie di innumerevoli episodi violenti avvenuti in rapida successione e nel più totale e ingiustificato silenzio delle istituzioni;

   nella giornata del 15 settembre 2022, un detenuto, non gradendo lo spostamento di cella presso la sezione nuovi giunti, sferra due violenti pugni ad un ispettore, provocandogli delle lesioni dichiarate guaribili in 7 giorni dall'ospedale Maria Vittoria in cui è stato tempestivamente trasportato;

   nel medesimo giorno, un giovane ristretto di nazionalità rumena è evaso non rientrando dall'impiego all'esterno dell'istituto cui era stato ammesso;

   il 18 settembre 2022, invece, un detenuto appartenente alla criminalità organizzata in regime di alta sicurezza, dopo essersi vista rifiutata la richiesta da parte dell'assistente di polizia penitenziaria di accedere ad un'altra sezione dove si trovano i criminali comuni, colpisce quest'ultimo con un violentissimo schiaffo, rendendo necessario il trasporto della vittima presso il nosocomio torinese, dove riceverà una prognosi di cinque giorni;

   infine, il giorno seguente, un ristretto marocchino ha lanciato un piatto di pasta ad un agente, inveendo contro lo stesso con una serie di sputi;

   le sigle sindacali Sappe, Osapp, Uil Pa P.p., Sinappe, Fns Cisl, Fsa Cnpp, F.p. Cgil Pp tornano a denunciare come la situazione all'interno del penitenziario torinese sia oramai completamente sfuggita di mano, con casi di aggressione fisica e verbale contro gli agenti in servizio che si susseguono con una frequenza oramai quotidiana, nei confronti della quale, tuttavia, persiste l'irremissible assenza dello Stato a tutela dei suoi rappresentanti, in quanto continuano a non essere predisposte le necessarie disposizioni atte a permettere al personale penitenziario di poter gestire tali eventi critici, né tantomeno vengono allontanati i detenuti artefici di tali ignobili comportamenti;

   giova ricordare, infatti, che la tutela delle donne e degli uomini in divisa in servizio presso le patrie galere rappresenta un dovere dello Stato e tale mancanza da parte dello stesso contribuisce inevitabilmente ad alimentare il senso di impunibilità dei detenuti, come certificato da tutta la serie di episodi analoghi a quelli anzidetti puntualmente denunciati dall'interrogante anche in tempi recentissimi;

   a tal fine, si richiede l'immediato e urgente intervento del Ministero e del Dap tramite l'emanazione di tutte le disposizioni necessarie a salvaguardare l'incolumità, l'onorabilità e la professionalità degli agenti di polizia penitenziaria costantemente lesa da detenuti violenti –:

   quali misure intenda adottare il Governo al fine di ristabilire la legalità e la sicurezza all'interno del carcere di Torino.
(4-12764)


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:–

   il dibattito politico elettorale è stato ampiamente inquinato da affermazioni false e tendenziose su temi etici delicati;

   Fratelli d'Italia ha subito attacchi sfociati in vere e proprie misitificazioni di quanto il partito propone agli italiani in vista delle elezioni del 25 settembre 2022;

   un episodio in particolare merita di essere portato all'attenzione del Governo, in virtù della grave inerzia del Tribunale di Roma;

   una pagina Facebook chiamata «Difendiamo le unioni civili» ha modificato il materiale elettorale utilizzato da Fratelli d'Italia, attribuendo all'onorevole Giorgia Meloni affermazioni false come «pronti ad abolire il 25 aprile» o «pronti a impedire di abortire»;

   questa seconda affermazione è accompagnata dalla didascalia «quando la satira viene superata dalla realtà»;

   l'intento della pagina sembrerebbe quello di dare false informazioni agli elettori in merito al programma politico di FdI, conducendo in errore chi in buona fede associa tale materiale falso a quello prodotto da Fratelli d'Italia, al fine di influenzare l'esito della competezione elettorale in senso sfavorevole al partito bersaglio detrazione diffamatoria;

   il materiale falso utilizza lo stesso stile grafico e la stessa immagine dell'onorevole Meloni utilizzata per veicolare il programma politico di FdI e non vi è alcun segno distintivo che possa far capire all'utente finale che tale messaggio falso non provenga da Fratelli d'Italia;

   per raggiungere lo scopo, la pagina «Difendiamo le Unioni Civili» ha sponsorizzato il contenuto su Facebook con un'inserzione a pagamento;

   davanti a tale azione diffamatoria, i legali di Fratelli d'Italia hanno chiesto tutela dapprima a Facebook e successivamente al Tribunale di Roma; i legali hanno ricordato alla piattaforma il dovere di rimuovere i casi di disinformazione in grado di contribuire direttamente al rischio di ingerenza nella capacità delle persone di partecipare ai processi elettorali;

   la piattaforma ha ritenuto di non dover rimuovere il post falso;

   i legali hanno chiesto l'intervento in urgenza del Tribunale di Roma, che ha negato il provvedimento cautelare e ha respinto il ricorso avverso tale decisione, nonostante mancassero pochi giorni all'esito della campagna elettorale;

   il provvedimento è stato emesso dal giudice Francesco Crisafulli il 20 settembre 2022. Il 22 luglio 2022 il sedicente giurista Francesco Crisafulli avrebbe definito «pazzi» gli esponenti di Fratelli d'Italia e avrebbe affermato un «crollo di stima» nei confronti del candidato Carlo Calenda, vale a dire «per chi non valuta neppure un'alleanza dei responsabili contro i pazzi»;

   per la denegata e non creduta ipotesi che non si tratti di incredibile caso di omonimia, a giudizio dell'interrogante, il magistrato ha palesemente affermato il proprio legittimo orientamento politico, o quantomeno ha espresso il proprio astio nei confronti di una delle parti del procedimento da lui esaminato;

   giova ricordare che, a parere dell'interrogante, il giudice in questione avrebbe dovuto astenersi, considerate le gravi ragioni di convenienza di cui all'articolo 51 del codice di procedura civile;

   a giudizio dell'interrogante, il giudice avrebbe infatti tutto l'interesse al fallimento elettorale di quel partito da lui definito di «pazzi»;

   in tali casi, appare necessaria un'opera di controllo in merito al corretto funzionamento degli uffici giudiziari, affinché le decisioni prese non siano falsate da intenti personali di chi vi opera –:

   se intenda, verificata l'identità effettiva del giudice Francesco Crisafulli, valutare la sussistenza dei presupposti per avviare un'ispezione presso gli uffici del Tribunale di Roma;

   se intenda in ogni caso adottare iniziative, per quanto di competenza, per condividere con gli uffici giudiziari un protocollo delle migliori pratiche in ordine ai casi di astensione discrezionale, al fine di avere un quadro omogeneo su tutti gli uffici giudiziari, al fine di scongiurare scelte a macchia di leopardo che possano alimentare dubbi sulla corretta applicazione dei principi di astensione.
(4-12766)

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:


   LUCASELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   mentre la campagna elettorale entra nel vivo della sua ultima settimana, aumentano le contestazioni e gli interventi provocatori soprattutto durante le manifestazioni politiche dell'unico partito di opposizione del Governo uscente;

   a Caserta, solo per citarne uno, durante un comizio di Fratelli d'Italia, alcuni contestatori hanno esposto dei cartelli ironici, rivisitando lo slogan scelto dal partito per la campagna elettorale: «Pronti ad approvare il ddl Zan», oppure, «pronti a legalizzare la cannabis»;

   come denunciato da Giorgia Meloni, «In nessuna democrazia evoluta l'unica opposizione al Governo è oggetto di sistematici attacchi da parte di Ministri, cariche istituzionali e grandi media. E, soprattutto, in nessuna democrazia occidentale il Governo consente scientificamente provocazioni che potrebbero facilmente sfociare in disordini – durante la campagna elettorale – nelle manifestazioni politiche dell'opposizione»;

   è inaccettabile che a margine di un comizio elettorale, momento di confronto democratico e libera espressione del proprio pensiero, certi toni possano superare i limiti, tanto da sfociare in attimi di tensione tra manifestanti e forze dell'ordine, come è avvenuto a margine dell'iniziativa elettorale sempre di Fratelli d'Italia a Palermo –:

   accertata la gravità dei fatti esposti in premessa, se e quali immediate iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere al riguardo, al fine di garantire l'incolumità degli attivisti e candidati alle prossime elezioni del 25 settembre 2022, scongiurando il rischio di degenerazioni del sano e costruttivo dibattito politico.
(4-12765)


   ALBANO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nella mattina del 23 settembre 2022 ad Ancona, nel corso di una manifestazione autorizzata del movimento «Friday for future», e per l'esattezza durante un presidio davanti a Palazzo Raffaello sede della regione Marche, che non appare a sua volta essere stato autorizzato, alcuni manifestanti chiaramente appartenenti ai centri sociali, hanno gettato fango, trasportato in loco con delle casse, contro la sede della regione, colpendo l'insegna e imbrattando scale e muri, ed urlando nel contempo slogan indecorosi;

   in un post su Facebook dello «Spazio autogestito Arvultùra» nella giornata del 22 settembre si dava appuntamento per «portare l'alluvione sotto i palazzi del potere regionale» alle ore 8.20 «per partire tutti assieme», concludendo con l'invito a portare qualsiasi cosa che possa rappresentare alluvione: fango, immondizia, vestiti sporchi;

   ora va preso atto del grave momento di dolore e lutto che il territorio marchigiano sta vivendo e va considerata la gravità del gesto, che intende addossare responsabilità e colpe a una regione in modo strumentale nel giorno di chiusura della campagna elettorale –:

   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, e se intenda immediatamente e senza indugio fare chiarezza su quanto accaduto, tutelando e rispettando il dolore ed il dramma di una popolazione gravemente ferita, e consentendo che le istituzioni preposte tutte possano con serenità svolgere il proprio lavoro e provvedere al soccorso e sostegno dei territori marchigiani colpiti dalla grave calamità naturale.
(4-12767)


   TRANO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nel maggio 2022 la prefettura di Caserta ha emesso un'interdittiva antimafia nei confronti del consorzio Nestore, titolare di diversi appalti pubblici in Campania e nel Lazio;

   il consorzio Nestore, con sede a Falciano del Massico, fa riferimento a Pasquale Capriglione, ex guardia carceraria, ritenuto dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli vicino al clan Schiavone;

   nel mese di agosto 2022 il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione misure di prevenzione, ha respinto l'istanza di revoca delle restrizioni imposte alla titolarità degli affidamenti, mentre nei giorni scorsi, a seguito della conferma dell'interdittiva antimafia da parte del Consiglio di Stato, che in sede cautelare ha ritenuto insufficienti e comunque postume le misure di «self cleaning» adottate dall'azienda, sempre la prefettura di Caserta ha ordinato la rescissione dei contratti;

   il consorzio Nestore ha in essere contratti con il comune di Formia, per il trasporto scolastico e con il comune di Gaeta, in veste di comune capofila del distretto socio-sanitario Lt5, rivolti a soggetti fragili;

   presso il comune di Gaeta risultano depositate, già dal mese di agosto 2022, missive indirizzate al sindaco per la tutela dei circa 50 lavoratori, dipendenti del consorzio, per quanto riguarda i servizi forniti al distretto socio-sanitario Lt5 –:

   di quali informazioni disponga il Ministro interrogato e se non ritenga di approfondire quali controlli antimafia vengano svolti abitualmente dalle amministrazioni comunali e dagli enti partecipati o a cui le stesse aderiscano operanti nella parte meridionale della provincia di Latina, con particolare riferimento al comune di Gaeta e Formia.
(4-12770)

ISTRUZIONE

Interrogazione a risposta scritta:


   ALESSANDRO PAGANO. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   la legge 12 marzo 1999 n. 68 «Norme per il diritto al lavoro dei disabili», istituisce quote di riserva per le «categorie protette» e assegna, agli aventi diritto, la riserva di posti in occasione del conferimento dei contratti di supplenza, al 31 agosto e al 30 giugno, attribuite da graduatorie ad esaurimento (Gae) e da graduatorie provinciali supplenze (Gps), a cui spettano rispettivamente il 7 per cento e l'1 per cento, a seconda delle categorie dei posti;

   la legge 5 febbraio 1992, n. 104 «Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate», realizza il diritto allo studio degli alunni/e con disabilità, attraverso l'inclusione scolastica, con l'obbligo nei confronti dello Stato di predisporre adeguate misure di sostegno, tra cui quella di affiancare all'alunno/a un docente specializzato specificatamente sul sostegno. Entrando maggiormente nel dettaglio, l'articolo 14, comma 6, della summenzionata legge n. 104 del 1992 prevede: «l'utilizzazione in posti di sostegno di docenti privi dei prescritti titoli di specializzazione è consentita unicamente qualora manchino docenti di ruolo o non di ruolo specializzati»;

   l'ambito territoriale di Benevento – ufficio VIII dell'ufficio scolastico regionale per la Campania, con decreto prot. n. 006267 del 14 settembre 2022, ha ritenuto prioritario il diritto dell'alunno/a diversamente abile ad essere seguito da un docente specializzato. L'ambito territoriale di Benevento è intervenuto in autotutela (agendo manualmente sull'algoritmo ministeriale) per ristabilire la corretta attribuzione delle sedi/assegnazione posti. Altri ambiti territoriali, (a titolo di esempio l'ambito territoriale di Avellino – ufficio VII dell'ufficio scolastico regionale per la Campania, e l'ambito territoriale di Taranto ufficio VII dell'ufficio scolastico regionale per la Puglia) hanno ritenuto prioritario l'esatto opposto, ovvero assegnare i posti/cattedre ai «riservisti», beneficiari della riserva per le categorie protette (legge n. 68 del 1999) da graduatorie Gps incrociate di seconda fascia, ovvero ai docenti privi di titolo di specializzazione/abilitazione, ribadendo che le scelte operate dal sistema sulla base dell'algoritmo impostato dal Ministero sono ineccepibili;

   è di tutta evidenza che l'amministrazione scolastica non può trattare in maniera opposta casi del tutto identici. Pur non entrando nel merito di chi ha più diritto (bilanciamento dei diritti), si ritiene prioritario il diritto dell'alunno/a diversamente abile ad essere seguito da un docente specializzato/abilitato –:

   se il Ministro interrogato intenda intervenire, urgentemente, con precise indicazioni per la corretta attribuzione delle sedi/posti, uniformando l'azione dell'amministrazione scolastica su tutto il territorio nazionale, al fine di evitare possibili contenziosi derivanti da incongruenze tra i diversi ambiti territoriali degli uffici scolastici regionali.
(4-12768)

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Interrogazione a risposta scritta:


   CARETTA. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   come emerso da fonti stampa nel settembre 2022, Sogesid, la società in-house del Ministero della transizione ecologica (Mite) e del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), che vede la partecipazione al 100 per cento da parte del Ministero dell'economia e delle finanze (Mef), ha aumentato le voci di personale e spese consulenziali, con una spesa di tre milioni di euro superiore rispetto all'esercizio finanziario precedente;

   a fronte di una maggiore spesa, la società continua a presentare un bilancio in passivo, con debiti che sono cresciuti da circa 88 milioni di euro per l'anno 2020 a oltre 107 milioni di euro per l'anno 2021;

   per quanto attiene alle consulenze sono passate da 480 a oltre 524, di cui 320 come collaboratori esterni;

   la Corte dei conti ha già ammonito la società, in riferimento alla gestione 2020, ed in modo particolare rispetto alla «esigenza di tenere sotto controllo il ricorso a collaborazioni esterne»;

   tali osservazioni sono riportate nella delibera n. 42/2022 della Sezione enti della Corte dei conti, la quale ha peraltro sottolineato, nel medesimo documento, che «visto il costo, comunque elevato, del personale e la sua incidenza su quello della produzione, la Corte ha rimarcato l'esigenza di tenere sotto controllo il ricorso alle collaborazioni esterne, legate alla temporaneità delle commesse» –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti e se siano in grado di definire, per quanto di competenza:

    a) le ragioni del progressivo incremento dell'indebitamento della società e dell'aumento del personale e delle collaborazioni esterne con i relativi costi, a fronte peraltro degli ammonimenti della Corte dei conti delineati in premessa;

    b) i centri di responsabilità all'interno della società dai quali è pervenuta la decisione, e l'avallo della medesima, relativi all'incremento delle spese di personale e delle collaborazioni esterne a fronte della situazione delineata in premessa;

   se abbiano vigilato adeguatamente su quanto avvenuto, e delineato in premessa, nell'ambito della società.
(4-12761)