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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Martedì 9 agosto 2022

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta scritta:


   RAMPELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   il percorso che ci separa dalle prossime elezioni, seppur breve, è in parte segnato dalla Costituzione, in parte affidato a prassi e consuetudini che dovrebbero conformarsi ai generali principi di opportunità politica e imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione;

   il dimissionario Governo Draghi, infatti, come qualunque organo costituzionale, rimarrà in carica fino alla nomina del successivo, ma per il solo «disbrigo degli affari correnti», come l'approvazione di decreti-legge o di decreti legislativi per evitare la scadenza della delega o per rispettare quelle previste in sede di attuazione del Pnrr e l'adozione delle iniziative necessarie all'attuazione di impegni europei e internazionali;

   a delimitare il perimetro dell'azione del Governo è stato lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri con una circolare dello scorso 21 luglio, che prevede la possibilità di attuare leggi e determinazioni già assunte dal Parlamento nell'adozione degli atti urgenti;

   tra gli atti consentiti, anche per ovvie ragioni di opportunità politica, non sarebbe possibile procedere a nomine e designazioni, se non necessarie per «esigenze funzionali non procrastinabili oltre i termini di soluzione della crisi»;

   nonostante ciò, il Dipartimento della funzione pubblica ha pubblicato, in violazione della citata circolare sul disbrigo degli affari correnti, ben tre interpelli per copertura di altrettanti importanti incarichi di direzione generale;

   due dei tre incarichi dirigenziali di livello generale messi a bando – di coordinatore dell'Ufficio per la qualità della performance e le riforme e di coordinatore dell'Ufficio per la semplificazione e la digitalizzazione – sarebbero addirittura vacanti rispettivamente da 15 a 7 mesi e da allora gestiti ad interim, come denunciato dell'Associazione delle Classi Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni (AGDP) e dall'Associazione Allievi della Scuola Nazionale dell'Amministrazione, che ne sottolineano l'evidente «inopportunità/illegittimità dell'interpello in questione, per il quale non si rinvengono gli estremi di urgenza di cui alla Direttiva Draghi e che suscitano più di una perplessità in merito a possibili nomine non connotate dalla necessaria imparzialità»;

   quello della perimetrazione dei poteri del Governo dimissionario è un problema non esclusivamente giuridico ma che si pone anche, e soprattutto, sotto il profilo della correttezza e della opportunità politica, nonché del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione riconosciuti e tutelati dall'articolo 97 della Costituzione;

   se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per garantire l'immediato ritiro degli interpelli di cui in premessa, assicurando la dovuta vigilanza presso tutte le pubbliche amministrazioni affinché non si ripetano simili episodi.
(4-12704)


   RAMPELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del turismo, al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   la balneazione attrezzata è sorta agli inizi dell'ottocento per esigenze salutistiche, si è affermata a cavallo del Novecento, nella «belle epoque», come fenomeno di moda, per esplodere nel secondo dopoguerra, con il miracolo economico, come espressione del benessere acquisito dalle masse popolari;

   il modello giuridico su cui è sorta e si è sviluppata la balneazione attrezzata italiana è stata quella di una concessione amministrativa di durata limitata, per non pregiudicare l'ambiente costiero e per un controllo stringente sull'affidatario, con la garanzia, alla sua scadenza, del diritto di insistenza in favore del titolare;

   senza la continuità aziendale, garantita proprio dal diritto di insistenza, nessuno avrebbe intrapreso l'attività di balneazione e, quindi, non sarebbe sorta e non si sarebbe sviluppata la balneazione attrezzata italiana;

   eppure, oggi, con la direttiva 2006/123/CE, meglio nota come direttiva Bolkestein, e la conseguente approvazione della legge annuale per il mercato e la concorrenza, gli attuali gestori (circa 30.000), spesso famiglie che hanno investito i propri risparmi per avviare e condurre le attività, avrebbero ben poche possibilità di concorrere nelle gare di appalto;

   il progetto di riforma delle concessioni balneari delineato dalla citata legge che, ignorando il principio della reciprocità, si scaglia a parere dell'interrogante contro le piccole e medie imprese, se portato a termine senza i dovuti correttivi e con l'emanazione dei previsti decreti di attuazione, spianerebbe la strada ad acquisizioni in blocco di vasti settori del nostro demanio marittimo da parte del grande capitale finanziario, che diventerebbe il dominus delle coste italiane, da amministrare a piacimento;

   altri Stati membri dell'Unione europea, tra cui Spagna e Portogallo, prevedendo nel settore delle concessioni demaniali turistico-ricreative un quadro normativo protezionistico con procedure di rinnovo automatico per periodi temporali molto estesi, hanno eretto vere e proprie barriere all'ingresso di altre imprese dell'Unione europea, vanificando, di fatto, le finalità della direttiva «Bolkestein» che si vorrebbe impropriamente applicare alle concessioni demaniali di beni marittimi, lacuali e fluviali;

   è compito precipuo di tutte le istituzioni salvaguardare e tutelare questo settore così importante per l'Italia, non solo da un punto di vista economico ma financo in quello storico-culturale: un pezzo dell'identità del nostro Paese;

   tale percorso inizia dalla candidatura dell'arte dello «stabilimento balneare» come patrimonio dell'UNESCO, perché tutelare il servizio di balneazione significa tutelare la nostra storia, la sua tipicità e le nostre tradizioni, insieme ad aziende balneari anche centenarie e che vanno tutelate e valorizzate come eccellenze;

   è la capacità delle persone a fare la differenza sul mercato ed è sbagliato pensare che la spiaggia, da sola, possa costituire un semplice bene da assegnare al miglior offerente –:

   se il Governo non ritenga opportuno adottare le iniziative di competenza per sospendere l'efficacia di ogni disposizione di legge in materia di efficacia e affidamento delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative e sportive, come, da ultimo, disciplinate dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 (approvata definitivamente il 2 agosto 2022), alla luce dell'importanza e necessità di avviare un doveroso percorso di valorizzazione dell'attività italiana di balneazione, anche attraverso la presentazione del dossier di documentazione per la candidatura dell'attività di gestione dello stabilimento balneare a patrimonio immateriale riconosciuto e tutelato dall'UNESCO ai sensi della Convenzione 17 ottobre 2003, ratificata in Italia con la legge 27 settembre 2007, n. 167.
(4-12706)


   RAMPELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   tra promozioni, assunzioni e nomine di nuove commissioni, continua la «corsa» dei Ministeri all'assegnazione di incarichi dirigenziali, anche di una certa importanza, nonostante le dimissioni del Governo Draghi e l'obbligo del solo «disbrigo degli affari correnti», come delineati dalla circolare del 21 luglio 2022 dello stesso Presidente del Consiglio dei ministri;

   tra gli atti consentiti, anche per ovvie ragioni di opportunità politica, non sarebbe possibile procedere a nomine e designazioni, se non necessarie per «esigenze funzionali non procrastinabili oltre i termini di soluzione della crisi»;

   in queste circostanze, però, il condizionale è d'obbligo, perché dopo la pubblicazione da parte del Dipartimento della funzione pubblica di addirittura tre interpelli per la copertura di altrettanti importanti incarichi di direzione generale, due dei quali, peraltro, vacanti da 15 a 7 mesi e da allora gestiti ad interim, senza nessun problema, è la volta del Ministero dell'interno – Dipartimento per l'amministrazione generale, per le politiche del personale dell'amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie – che ha pubblicato l'avviso per il conferimento di due incarichi dirigenziali di livello generale a direttore centrale per le risorse finanziarie presso il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione e direttore centrale per l'innovazione tecnologica per l'amministrazione generale presso il medesimo Dipartimento;

   come già ribadito in un precedente atto di sindacato ispettivo, quello della perimetrazione dei poteri del Governo dimissionario è un problema non esclusivamente giuridico ma che si pone anche, e soprattutto, sotto il profilo della correttezza e dell'opportunità politica, nonché del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione riconosciuti e tutelati dall'articolo 97 della Costituzione –:

   considerata la gravità dei fatti esposti in premessa, se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per garantire l'immediato ritiro degli interpelli di cui in premessa, assicurando che non vengano registrati i relativi contratti.
(4-12709)


   BELLUCCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   dopo la conferma delle dimissioni del Presidente del Consiglio dei ministri, il Governo Draghi rimarrà in carica fino alla formazione di un nuovo Esecutivo, «per il disbrigo degli affari correnti», pena la paralisi amministrativa;

   nello specifico, il «disbrigo degli affari correnti» prevede che l'Esecutivo si limiti ad assicurare una continuità amministrativa, adottando atti urgenti, come decreti-legge dettati da casi di necessità e urgenza, decreti legislativi per evitarne la scadenza dei termini, disegni di legge di ratifica dei trattati, disegni di legge di delegazione europea e della legge europea, in quanto adempimento ad obblighi internazionali o derivanti dall'appartenenza all'Unione europea;

   al contrario, il Governo: non potrà esaminare nuovi disegni di legge; non dovrà adottare nuovi regolamenti ministeriali o governativi, a meno che la legge o obblighi internazionali non impongano altrimenti, oppure siano necessari per l'operatività della pubblica amministrazione o per l'attuazione di riforme già approvate dal Parlamento; non potrà procedere con nomine o designazioni;

   eppure, in queste settimane i Ministeri sembrano molto «attivi», tra promozioni e assunzioni fuori tempo massimo: il Ministro Elena Bonetti, il giorno dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi, ha indetto l'interpello per scegliere un dirigente preposto al monitoraggio delle politiche della famiglia; il Sottosegretario Amendola ha indetto una procedura di interpello per l'attribuzione di un incarico dirigenziale di livello generale di coordinatore dell'Ufficio per il mercato interno, la competitività e gli affari generali del Dipartimento delle politiche europee e il Ministro dell'interno ha indetto una procedura per la copertura di due posti di direttore centrale per le risorse finanziarie presso il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione e direttore centrale per l'innovazione tecnologica per l'amministrazione generale;

   e ancora, il Ministro Brunetta, tra il 3 e il 5 agosto 2022, è riuscito a indire ben tre interpelli per l'attribuzione di altrettanti incarichi di direzione generale: coordinatore dell'Ufficio per la semplificazione e la digitalizzazione, coordinatore dell'Ufficio per la qualità della performance e le riforme e coordinatore dell'Ufficio per l'organizzazione ed il lavoro pubblico;

   oltre ai tempi, anche i modi di tali nomine lasciano alquanto perplessi, posto che due dei 3 incarichi messi a bando – di coordinatore dell'Ufficio per la qualità della performance e le riforme e di coordinatore dell'Ufficio per la semplificazione e la digitalizzazione – erano vacanti addirittura da 15 e 7 mesi e da allora gestiti ad interim, dunque non c'era alcun bisogno di precipitarsi per coprire i ruoli, a maggior ragione se nemmeno, ad avviso dell'interrogante, si poteva fare, come specificato dalla circolare del 21 luglio 2022 del Presidente Draghi, che ha stabilito il perimetro delle attività che si possono svolgere in regime di disbrigo degli affari correnti, dalle quali sono escluse nomine e designazioni che non abbiano «esigenze non procrastinabili»;

   in una nota congiunta, l'Associazione classi dirigenti delle pubbliche amministrazioni (Agdp) e l'Associazione allievi della Scuola nazionale dell'Amministrazione hanno chiesto alla Presidenza del Consiglio dei ministri l'immediato ritiro degli interpelli e di «assicurare la necessaria vigilanza presso tutte le pubbliche amministrazioni affinché non si ripetano simili episodi di evidente lesione dei princìpi di buon andamento e imparzialità delle pubbliche amministrazioni stabiliti dall'articolo 97 della Costituzione» –:

   considerata la gravità dei fatti esposti in premessa, se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per garantire l'immediato ritiro degli interpelli di cui in premessa, impedendo che vengano registrati i relativi contratti e assicurando la dovuta vigilanza presso tutte le pubbliche amministrazioni affinché non si ripetano simili episodi.
(4-12710)

GIUSTIZIA

Interrogazioni a risposta scritta:


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   un nuovo caso di aggressione nei confronti dei membri del Corpo di polizia penitenziaria si è consumato all'interno del carcere di Biella;

   la notizia viene riportata da una nota sindacale del 4 agosto 2022, rilasciata dalla sigla Sindacato nazionale autonomo polizia penitenziaria (Si.N.A.P.Pe.), in cui viene denunciato di come, senza alcun motivo, un detenuto ristretto nel reparto di isolamento abbia colpito ripetutamente un agente in servizio con una violenza tale da richiedere il trasporto dell'aggredito presso il nosocomio locale, da cui si attende la prognosi;

   quanto avvenuto nel carcere biellese è solamente l'ultimo di numerosi episodi analoghi accaduti in passato e di cui, come evidenziato dal sindacato e dallo stesso interrogante in numerose occasioni passate, se ne ravvisa un aumento esponenziale senza che, tuttavia, l'Amministrazione penitenziaria adotti le necessarie misure atte a prevenirle e al fine di garantire un ambiente lavorativo vivibile e dignitoso per i poliziotti in servizio presso gli istituti di pena;

   è noto, infatti, come il penitenziario di Biella soffra di una grave carenza di organico a fronte di un numero di detenuti che va oltre le reali capacità detentive dello stesso, con numerosi reclusi affetti da diverse patologie psichiatriche che peggiorano ulteriormente le condizioni lavorative degli agenti, in quanto questi ultimi risultano privi delle necessarie competenze per poter gestire adeguatamente tali situazioni nonché privi degli strumenti essenziali al fine di tutelare la propria incolumità fisica, come tristemente dimostrato dal fatto suesposto;

   a fronte delle innumerevoli segnalazioni poste all'attenzione del Ministero della giustizia, risulta del tutto immotivata, ignobile e inaccettabile l'assenza di una seppur minima azione volta al miglioramento della vita lavorativa del personale penitenziario italiano, laddove, di converso, negli ultimi anni, sono state intraprese numerose iniziative a favore dei detenuti, le quali spesso hanno sortito l'unico effetto di peggiorare gravemente la già problematica situazione interna alle carceri, con i reclusi che si dimostrano vieppiù aggressivi e presuntuosi, certi di non dover pagare le conseguenze delle proprie azioni violente e irrispettose perpetrate a danno degli agenti in servizio, grazie alla completa assenza di misure disciplinari adottate nei loro confronti da parte della Direzione;

   l'adozione di disposizioni volte alla tutela delle donne e degli uomini in divisa impegnati negli istituti di pena italiani risulta essere assolutamente indifferibile e necessaria al fine di salvaguardare l'onorabilità e la dignità lavorativa di questi rappresentanti dello Stato i quali, nonostante le abominevoli condizioni in cui operano, si impegnano con indefessa professionalità nel mantenimento della legalità all'interno delle carceri –:

   quali iniziative intenda adottare il Governo per porre fine ai continui casi di aggressione che insistono negli istituti penitenziari italiani.
(4-12705)


   CAVANDOLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   in un articolo comparso sul quotidiano la Verità dell'8 agosto 2022 si ricostruisce la vicenda di Margherita, una bambina di 3 anni che l'11 agosto 2020 è stata sottratta a mamma e papà dai servizi sociali a seguito di un'accusa per maltrattamenti pendente sui genitori;

   il quotidiano riferisce che le scintigrafie e le radiografie effettuate sulla bambina portata in ospedale per una caduta dai genitori mostravano «fratture plurime» che avrebbero «provato» un tipico caso di violenza domestica;

   la bambina è, quindi, stata affidata dai servizi sociali a due diverse famiglie;

   il 31 agosto 2021 i genitori, finiti iscritti nel registro degli indagati presso il tribunale di Rovigo, venivano prosciolti dalle accuse a seguito della richiesta del pubblico ministero: le fratture plurime risultavano, infatti, frutto di un errore medico, essendovi una sola frattura causata da un incidente fortuito;

   tuttavia il tribunale per i minorenni di Bologna, competente territorialmente, non ha consentito l'immediato ritorno a casa della bimba, ma ha, anzi, stabilito che questa dovesse essere collocata con la madre in una struttura protetta nella provincia di Bologna;

   risulta che attualmente la famiglia possa riunirsi una sola volta a settimana alla presenza di un sorvegliante;

   l'avvocato dei genitori riferisce che i servizi sociali insistono per ottenere dai genitori un'ammissione dei maltrattamenti, nonostante il proscioglimento in sede penale;

   riferisce ancora che una delle famiglie che avevano ricevuto in affido la bambina ora vive accanto alla comunità in cui Margherita è collocata e che alla coppia sono consentiti incontri con la piccola, che ovviamente non giovano all'equilibrio affettivo di quest'ultima;

   inoltre, sia i nonni che gli zii della bambina si erano resi disponibili ad accoglierla in affidamento, senza tuttavia riuscire a ottenerlo, nonostante il chiaro dettato dell'articolo 1 della legge 4 maggio 1983 n. 184;

   a ogni istanza dell'avvocato i giudici hanno risposto negativamente: addirittura all'istanza presentata il 18 luglio 2022 i giudici hanno chiesto una nuova memoria dopo la sospensione feriale, cioè il 5 settembre 2022, una decisione che suona per l'interrogante come una beffa, giacché si tratta della salute psicofisica di una bambina di soli 3 anni lontana da casa da oltre un anno;

   infine, i primi di agosto 2022 l'avvocato ha presentato un'istanza urgentissima, denunciando le scarse condizioni igieniche della comunità;

   sono, purtroppo, numerosi i casi riguardanti bambini allontanati dalla famiglia d'origine a motivo di maltrattamenti subiti, senza che poi le accuse di maltrattamento trovino alcun riscontro sul piano processuale penale;

   inoltre, le accuse di violenze, ancorché archiviate in sede penale, vengono spesso interpretate da servizi sociali e magistrati come indice di pericolosità dei genitori nei confronti dei figli, tali da motivare l'assunzione di provvedimenti, a parere dell'interrogante, iniqui e ingiustificati;

   va ricordato che la questione è emersa anche in occasione del dibattito parlamentare che ha portato all'approvazione della legge delega n. 206 del 2021, in materia di riforma del processo civile –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza del caso in questione e se risulti, per quanto di competenza, quanto riportato dall'articolo citato in premessa;

   se intenda assumere iniziative di competenza, in specie di natura normativa, considerata la legge delega richiamata in premessa, per chiarire che, in presenza di accuse per il reato di maltrattamento contro familiari o conviventi ex articolo 572 del codice penale, è necessario stabilire una corrispondenza tra gli elementi assunti in sede civile e quelli accertati in sede penale.
(4-12707)


   GIOVANNI RUSSO. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della transizione ecologica, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la Terra dei fuochi continua a bruciare e con essa l'Italia intera, preda di una strage ambientale ecomafiosa mai arrestatasi;

   un'emergenza diventata quotidianità, come dimostrano le pagine dei quotidiani locali e nazionali di questi giorni, rispetto alla quale non si può e non si deve restare indifferenti: da Giugliano, dove sono andati in fiamme cumuli di rifiuti abusivi vicino al campo rom, a Caivano; da Orta di Atella fino a Villa Literno; su oltre quaranta comuni, ogni giorno aleggiano nubi tossiche sprigionate da decine di roghi; da San Marcellino, dove un terribile rogo ha polverizzato centinaia di rifiuti nella zona delle case popolari, a Villa di Briano, Casapesenna, San Cipriano, Gricignano e Trentola Ducenta; ma anche Caivano, Acerra, Saviano, Somma Vesuviana;

   per 20 anni tonnellate di rifiuti tossici sono stati interrati in Campania, in particolare nel territorio che comprende l'area tra Napoli e la provincia di Caserta; nessun'altra terra nel mondo occidentale ha avuto un carico maggiore di rifiuti, sversati illegalmente, con la complicità della criminalità organizzata, e in questo quarto di secolo lungo le rotte dei traffici illeciti ha viaggiato di tutto;

   lì dove avvengono gli smaltimenti illeciti di rifiuti, ciclicamente dati alle fiamme, sono in costante aumento gravissime patologie, come il tumore al seno, l'asma, forme di leucemie e malformazioni congenite;

   eloquenti le dichiarazioni del procuratore di Napoli Nord, Troncone: «Per la procura di Napoli Nord la Terra dei fuochi non è più un'emergenza, ma un fenomeno sistematico, quindi ancora più grave. Abbiamo molti procedimenti in atto che evidenziano uno stretto rapporto tra attività produttive illegali, non censite e sconosciute, che smaltiscono inerti, vernici, oli esausti, pneumatici, amianto e rifiuti elettronici in modo illegale, visto che lavorano in nero. Senza trascurare la presenza di campi rom, la cui attività di recupero di metalli culmina con lo scarto di materiale potenzialmente riciclabile dato alle fiamme», che chiede «di mettere in campo controlli sistematici di contesto, a più voci, in modo tale da individuare tutta la filiera illegale che ha come terminale i roghi tossici» e per fare questo bisogna che intervenga lo Stato;

   dagli inizi di questa estate 2022 tropicale, ben 1.946 incendi hanno bruciato 27.883 ettari, con costi stimati da Coldiretti per oltre 10.000 euro ad ettaro per spegnimento e bonifiche e il 97 per cento degli incendi è riconducibile ai terroristi dei roghi; veri e propri atti di criminalità, per lo più orientati al profitto, che lasciano ferite che solo dopo molti decenni potranno essere rimarginate, con vittime e danni economici al paesaggio, all'agricoltura, al turismo;

   in questi anni tante promesse sono state fatte, dal blocco degli sversamenti, alle bonifiche, dall'organizzazione di un percorso virtuoso di gestione del ciclo dei rifiuti, alla sorveglianza epidemiologica permanente delle popolazioni, con l'implementazione dell'attività sanitaria di prevenzione e screening, ma pochissime sono state mantenute, soprattutto, nel tempo;

   se è vero che negli ultimi anni c'è stato un aumento dei controlli nelle aree a rischio, grazie al lavoro instancabile delle forze dell'ordine, che ha portato una riduzione generale del numero di roghi, ciò che ancora manca è un vero deterrente per i piromani e soprattutto l'eliminazione delle cause degli sversamenti e degli incendi;

   di fronte al moltiplicarsi di incendi dolosi di matrice criminale, è importante affrontare il fenomeno come nel passato si è contrastato il terrorismo –:

   se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per porre fine al disastro ambientale e sociale di cui in premessa, e se in particolare non intenda adottare iniziative normative urgenti volte a qualificare gli incendi dolosi dei rifiuti come condotte con finalità di terrorismo, ai sensi dell'articolo 270-sexies del codice penale.
(4-12713)

INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ SOSTENIBILI

Interrogazione a risposta scritta:


   CIRIELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   come, purtroppo, si temeva e già paventato con atto di sindacato ispettivo n. 4/12658, la ripresa, il 7 luglio 2022, dei lavori di scavo relativi al completamento della galleria «Porta ovest» e la conseguente interdizione al transito dei mezzi pesanti con massa superiore alle 7,5 tonnellate tra gli svincoli di Cava de’ Tirreni e Salerno centro, in entrambe le direzioni di marcia, ha avuto gravi ricadute in termini di gestione della circolazione veicolare, con danni incalcolabili alle località turistiche della Costa d'Amalfi e alla stessa immagine del territorio;

   l'entrata in vigore, in piena stagione estiva, della citata ordinanza emanata dal prefetto di Salerno ha, infatti, comportato la deviazione dei veicoli sulla strada statale 18 che attraversa il centro cittadino di Cava De’ Tirreni e che collega questo con il comune di Vietri sul Mare e Salerno, generando un enorme caos nella circolazione stradale a danno di cittadini e turisti, oltre a evidenti ricadute negative sui livelli di inquinamento atmosferico e sulla tenuta del manto stradale, che rischia di essere irrimediabilmente danneggiato dal passaggio dei mezzi pesanti;

   non è tutto; a tali disagi si sono aggiunti anche quelli dei cantieri della galleria Santa Maria a Castello, nel tratto compreso tra Nocera-Pagani e Castel San Giorgio, e la partenza dei lavori all'interno della galleria «Oscato», nel tratto compreso tra la barriera di Salerno e lo svincolo di Mercato San Severino sull'autostrada A30, che hanno comportato un restringimento di carreggiata con conseguente ulteriore disagio nello smaltimento del traffico;

   pur riconoscendo l'importanza dei lavori di manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture stradali e autostradali, la scelta di completarli in piena stagione estiva non può che considerarsi irrazionale e dannosa per l'intero comparto turistico, già gravemente danneggiato dalle misure restrittive di contenimento dei contagi da COVID-19, oltre che per tutti i cittadini che vivono nei paesi limitrofi e che, per varie esigenze, devono attraversare Salerno per raggiungere altre città, ritrovandosi bloccati in code chilometriche sotto le temperature proibitive degli ultimi mesi –:

   accertata la gravità dei fatti esposti in premessa, se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda adottare, anche in relazione ad eventuali responsabilità ed errori di valutazione nella scelta di completare i citati lavori in piena stagione estiva.
(4-12708)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta scritta:


   CAIATA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   preoccupa la situazione dei lavoratori della logistica e dell'area industriale del gruppo Stellantis di San Nicola di Melfi (Potenza), che dal turno delle ore 22 del 1° agosto 2022 hanno proclamato uno sciopero generale «per rivendicare lavoro e commesse», mentre la multinazionale dell'automotive ha sospeso l'attività lavorativa sul primo turno del 2 agosto 2022 per «mancanza materiali»;

   secondo quanto riportato dalle organizzazioni sindacali nel comunicato stampa, pubblicato a margine dell'incontro con la multinazionale per discutere della situazione del settore della logistica a Melfi, «Stellantis ha voluto ribadire il difficile quadro industriale a partire dal calo delle vendite, al problema dei microchip e all'aumento vertiginoso delle materie prime. A fronte di tale situazione Stellantis ha rimarcato la necessità di porre in essere ogni azione per contenere i costi, partendo dalla riduzione della “complessità” del prodotto ma soprattutto attraverso la “riorganizzazione” dei processi logistici che porterà alla riduzione di un terzo delle attività e dunque con fortissime ricadute occupazionali»;

   il timore è che i lavoratori del comparto della logistica diventino vittime sacrificali delle procedure di «semplificazione» attivate da Stellantis, come denunciato da uno dei lavoratori in sciopero, secondo il quale Stellantis «ha previsto la copertura della cassa integrazione in gran parte a carico dello Stato, da agosto 2022, e ha tolto un motivo per scioperare», ma la vera incertezza «arriverà a settembre 2022. Se è vero che ci saranno tagli, ridimensionamenti e licenziamenti, non è affatto detto che il tema tocchi solo l'indotto. Siamo tutti sulla graticola. Ma nel frattempo è tutto “silenziato” a causa delle ferie previste per 3 settimane»;

   almeno cinquemila operai rischiano di perdere il lavoro, cinquemila famiglie vivono nell'incertezza del futuro, dieci-dodicimila persone che potrebbero precipitare nel baratro della povertà; una situazione delicata e preoccupante che rischia di travolgere, in primis, l'intera Basilicata, ma potrebbe spargersi a macchia d'olio coinvolgendo tutti gli stabilimenti italiani di Stellantis –:

   accertata la veridicità e gravità dei fatti esposti in premessa, se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per scongiurare licenziamenti ed esuberi nello stabilimento Stellantis di San Nicola di Melfi, salvaguardando i livelli occupazionali e le prospettive di sviluppo della Basilicata.
(4-12711)

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Interrogazione a risposta scritta:


   CARETTA. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   come emerso da fonti stampa, in data 1° agosto 2022 presso il parcheggio di Campomulo (Vicenza), nelle vicinanze di un importante snodo turistico, si è consumata l'ennesima predazione ai danni delle malghe che mantengono il presidio dell'alpeggio sul territorio;

   la predazione, ad opera di lupi che da tempo sono attivi nel territorio, ha coinvolto un capo di bestiame di malga Busa Fonda di Gallio (Vicenza), e attesta come ormai i lupi si spingano sempre più nei pressi dei centri abitati, come emerge dalla notizia del 3 agosto 2022 della predazione di un asinello nei pressi dell'aeroporto di Asiago;

   le predazioni, secondo le segnalazioni dei cittadini residenti sul territorio, si sono fatte sempre più frequenti, creando gravissimi disagi per la popolazione residente e sollevando numerosissimi profili di rischio per l'incolumità delle persone, ma anche per le attività economiche e per gli allevamenti, che segnalano continue incursioni senza soluzione di continuità da settimane –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di competenza intendano intraprendere per garantire l'incolumità dei cittadini e degli animali nel territorio nazionale, in particolare nell'area di cui in premessa, dalle predazioni di lupi, anche tramite attività straordinarie di contenimento.
(4-12712)