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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Mercoledì 23 febbraio 2022

ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:


   La Camera,

   premesso che:

    l'Italia deve molto alla produzione di auto, veicoli commerciali e industriali, che hanno stimolato lo sviluppo di competenze e innovazione e capacità produttiva anche in comparti collegati, a partire dalla fabbricazione di macchine e impianti, con benefìci economici e sociali per tutto il Paese, contribuendo a rappresentare il Made in Italy nel mondo, andando anche oltre i marchi più prestigiosi e i modelli iconici conosciuti e ovunque apprezzati;

    il comparto, pur a fronte di una riduzione complessiva della produzione nazionale, che è passata dagli oltre 1,8 milioni di veicoli nel 1997 ai soli 700.000 nel 2021, contribuisce al Prodotto interno lordo in misura pari a circa il 12 per cento, proprio per questo, la crisi del settore potrebbe mettere in discussione le prospettive di crescita stimate per l'anno 2022 al 3,8 per cento;

    l'emergenza epidemiologica determinata dalla diffusione del virus COVID-19, infatti, ha messo a dura prova anche tale settore, generando shock significativi sul lato dell'offerta: alla scarsa disponibilità di semiconduttori, si è aggiunto il rincaro, pari all'11,6 per cento dei costi delle materie prime a causa dell'aumento della domanda nel periodo post lockdown, che ha generato anche un incremento significativo dell'inflazione;

    secondo gli ultimi dati forniti dall'Associazione nazionale filiera industria automobilistica (Anfia), nel mese di gennaio 2022 sono state immatricolate in Italia 107.814 auto, con un calo del 19,7 per cento su gennaio del 2021, del 30,67 per cento su gennaio 2020 e del 34,8 per cento su gennaio 2019, periodo precedente allo scoppio della pandemia;

    tra gli stabilimenti italiani, uno dei più colpiti è quello del gruppo Stellantis a Melfi, che, nel 2021, ha registrato un crollo dei volumi produttivi del 28,8 per cento rispetto al 2020, con 163 mila auto uscite dallo stabilimento a fronte delle 390 mila vetture del 2015; il gruppo, peraltro, ha recentemente annunciato di voler restituire anticipatamente il prestito ricevuto con garanzia di (Sace,) a fronte del quale si era impegnato al rispetto di specifici impegni e condizioni, tra cui il proseguimento nell'attuazione dei progetti industriali annunciati a dicembre 2019, l'impegno a non delocalizzare la produzione di alcuni modelli e il ripristino dei livelli occupazionali precedenti al ricorso ad ammortizzatori sociali; destano inoltre forte preoccupazione le recenti dichiarazioni del gruppo che ha preannunciato l'intenzione di procedere ad una complessiva riorganizzazione degli impianti di produzione presenti nel nostro territorio;

    la crisi sta duramente colpendo, in particolare, il comparto del car sharing e del noleggio a breve e lungo termine, settori fondamentali per le diverse esigenze di mobilità turistica, cittadina e aziendale, che costituisce uno dei principali traini per lo sviluppo della mobilità sostenibile (annovera il 47 per cento delle vetture ibride plug-in e il 30 per cento delle elettriche immatricolate in Italia): nell'ultimo rapporto Aniasa, l'associazione che rappresenta nel sistema Confindustria è rilevato che le imprese che svolgono attività di noleggio veicoli, car sharing e servizi collegati alla mobilità, nel 2020 hanno avuto un calo delle immatricolazioni, che è stato del 58 per cento nel noleggio a breve termine e del 24,5 per cento in quello a lungo termine;

    il mercato dell'auto aziendale, in Italia, si trova in condizioni di gravi difficoltà strutturali ed è sottodimensionato rispetto alle proprie potenzialità, in quanto il settore nel nostro Paese vale circa il 37 per cento del mercato, contro il 65 per cento della Germania, il 53 per cento della Francia e il 57 per cento della Spagna: tra le principali cause di tale situazione vi è il trattamento fiscale fortemente penalizzante rispetto agli altri Paesi europei comparabili con il nostro: le aziende italiane, ad esempio, possono detrarre l'Iva solo al 40 per cento ed ammortizzare al 20 per cento mentre in ambito dell'Unione europea la quota ammortizzabile e la detraibilità dell'Iva sono del 100 per al quale si aggiunge un'incertezza e complessità del sistema di riscossione della tassa automobilistica;

    per quel che concerne il comparto autobus, l'Anfia ha recentemente messo in evidenza come il mercato nel 2021, pur in recupero rispetto al 2020, rimane lontano dai livelli pre-crisi per le difficoltà persistenti nelle medie e lunghe percorrenze, nonostante i fondi stanziati per il sostegno della transizione ecologica nel trasporto pubblico locale, che si auspica produca un incremento significativo nella velocità di rinnovo delle flotte, sempre più necessario dopo anni che hanno visto un ulteriore invecchiamento del parco circolante degli autobus;

    la necessaria transizione ecologica voluta dalle istituzioni nazionali ed europee rischia di produrre effetti economici significativi in un comparto già fortemente provato dalla crisi conseguente alla pandemia; in particolare, una proposta avanzata dalla Commissione europea al Parlamento e al Consiglio europeo nel luglio 2021 ha dato un'accelerazione importante al programma di decarbonizzazione della mobilità, prevedendo lo stop alla vendita di auto a motore tradizionale entro il 2035 e dei furgoni che producono emissioni di carbonio entro il 2040, proposta recepita a dicembre 2021 anche in Italia dal Comitato interministeriale per la transizione ecologica;

    l'Italia è il secondo Paese europeo, dopo la Germania, per occupati nella produzione di motori a combustione e l'imminente passaggio dal motore endotermico a quello elettrico mette a rischio l'attività di circa 500 imprese, come confermato da un inedito documento congiunto redatto da Federmeccanica e i principali sindacati dei metalmeccanici nel quale è stato evidenziato come la mancata adozione di interventi compensativi porterebbe ad una perdita di mezzo milione di posti di lavoro nell'Unione europea, compensati solo parzialmente dai 226.000 posti nella produzione dei motori per i veicoli elettrici, con una perdita netta di 275.000 unità, di cui 73.000 solo in Italia;

    appare quindi necessario indicare, al più presto, le tempistiche e le tappe del percorso di transizione verso l'adozione di tecnologie alternative per l'alimentazione dei vicoli circolanti, tenendo anche conto degli elementi di destabilizzazione derivanti dalla congiuntura economica, al fine di scongiurare il rischio di deindustrializzazione di un settore chiave dell'economia italiana, con effetti dirompenti sul tessuto sociale del Paese;

    il Governo italiano ha varato il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima per gli anni 2021-2030 (Pniec) che, tra i propri obiettivi, prevede una percentuale di energia nei trasporti da fonti rinnovabili pari al 22 per cento e 6 milioni di auto elettriche nel 2030, a fronte di immatricolazioni nell'anno 2021 pari ad appena 136.754 unità (67.255 auto elettriche a batteria (BEV) e 69.499 ibride plug-in (PHEV);

    la cosiddetta ecotassa, rinnovata anche per il 2021, incide, paradossalmente, anche su veicoli ibridi o con motori di ultima generazione;

    il comparto dell'autoriparazione, in particolare quella indipendente dalle case automobilistiche, è soggetto a una trasformazione che corre parallelamente a quella della produzione di veicoli e si districa tra difficoltà sempre maggiori quali quelle relative alla disponibilità di informazioni tecniche e alla necessità di formazione specifica;

    le misure di incentivazione all'acquisto adottate dal Governo hanno sostenuto in maniera significativa la ripresa del comparto automobilistico, ma, sulla scia delle decisioni adottate da altri Paesi europei e al fine di ridurre il differenziale competitivo, appare utile riflettere sull'ipotesi di trasformare provvedimenti «spot» di rifinanziamento del settore, che creano un effetto atteso della domanda, in misure strutturali di politica industriale che assicurino la sostenibilità economica e sociale del settore e preservino il patrimonio industriale italiano, sostenendo la riorganizzazione interna di tutta la filiera, specie delle piccole e medie imprese,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative per prevedere l'istituzione di uno specifico fondo per l'automotive finalizzato a finanziare misure quali, in particolare:

  a) interventi urgenti per affrontare e superare la crisi in corso, anche attraverso misure che mitighino l'incremento dei costi per l'energia;

  b) interventi strutturali, a medio e lungo termine, che sostengano: l'integrazione della filiera nel territorio nazionale, anche attraverso lo stimolo di nuovi stabilimenti di produzione per limitare futuri stop per dipendenza da forniture estere, gli investimenti per l'adeguamento dei processi produttivi alla grande trasformazione industriale che sta coinvolgendo il settore (autoveicoli a basse emissioni, guida assistita e autonoma, e altro, la riqualificazione professionale dei lavoratori oggi occupati negli stabilimenti della filiera, la formazione di nuove figure e profili già a partire dai percorsi scolastici della scuola secondaria e terziaria non accademica;

  c) il sostegno alla filiera italiana di produzione di autobus ed in particolare, prevedendo investimenti volti alla produzione di modelli meno inquinanti;

  d) sostegno alla produzione di low carbon fuels e biocarburanti allo scopo di accompagnare il comparto petrolchimico e della raffinazione verso una transizione sostenibile, valorizzare comparti d'eccellenza italiani legati alla produzione di biometano e aumentare l'indipendenza energetica del nostro Paese da importazioni;

  e) il rifinanziamento dell'attuale sistema di incentivazione all'acquisto di autoveicoli a basse emissioni, favorendo in tal modo il progressivo rinnovamento del parco auto del Paese, garantendo meccanismi di monitoraggio della spesa, valutando anche l'opportunità di introdurre automatismi per favorire una rapida redistribuzione di eventuali risorse residue che limitino il ricorso a interventi normativi in corso d'anno;

2) ad adottare iniziative per affrontare, in specifici tavoli, le situazioni di crisi negli stabilimenti del comparto, inclusa la componentistica, al fine di consolidare l'intera filiera, con particolare attenzione allo stabilimento di Melfi, dove è evidente la necessità di un accordo di sviluppo ampio che riguardi l'intero territorio, al fine di mantenere la strategicità del sito e il mantenimento degli impegni assunti dal gruppo come richiamati in premessa, evitando percorsi di insourcing e deinvestimento da parte di Stellantis, che possano pregiudicare il futuro occupazionale e industriale dello stabilimento e dell'indotto italiano;

3) ad adottare iniziative al fine di coniugare le scelte energetiche del Paese con la reale capacità del comparto di contribuire agli obiettivi fissati, anche rivedendo gli stessi all'interno del Pniec, evitando di compiere scelte ideologiche che danneggiano imprese e rischiano di aumentare le disuguaglianze;

4) a non rinnovare ulteriormente la cosiddetta «Ecotassa» sui veicoli inquinanti che, non contribuendo in maniera significativa alla riduzione delle emissioni, danneggia inutilmente le produzioni italiane;

5) ad adottare iniziative per armonizzare la normativa nazionale a quella eurounitaria al fine di revisionare, semplificare e razionalizzare la disciplina fiscale, con particolare riferimento alla quota ammortizzabile, al costo deducibile e ai tempi di ammortamento relativamente alle auto destinate ad essere utilizzate come strumenti nell'esercizio dell'attività di impresa, arte e professione;

6) ad adottare iniziative per rivedere il sistema di riscossione della tassa automobilistica (cosiddetto bollo auto) per le auto immatricolate a scopo di noleggio al fine dare maggior chiarezza alle imprese del settore ed evitare sovrapposizioni di periodi pagati;

7) ad adottare iniziative per proseguire gli incentivi per installazione di colonnine di ricarica di ultima generazione su tutto il territorio nazionale, indispensabile per favorire il rinnovo del parco auto circolante;

8) ad adottare iniziative per sostenere la filiera dell'autoriparazione che, parallelamente alla produzione, affronta le sfide dell'innovazione tecnologica dei veicoli, anche attraverso un ammodernamento della legge quadro del settore (legge n. 122 del 1992).
(1-00595) «Moretto, Fregolent, Mor, Marco Di Maio, Ungaro, Nobili, Gadda, Bendinelli, Occhionero, Vitiello».

Risoluzione in Commissione:


   Le Commissioni IV e VII,

   premesso che:

    con il regio decreto del 27 ottobre 1872, n. 1084 venne costituito l'Istituto topografico militare allo scopo di eseguire lavori geodetici e topografici per le necessità militari dello Stato;

    nel 1882 l'istituto citato assume l'attuale denominazione di Istituto geografico militare ampliando le sue competenze a tutte le attività tecniche geografiche per usi civili e militari;

    nel 2022 si celebrano i 150 anni di attività geodetica, topografica e cartografica dell'Istituto geografico militare;

    l'Istituto geografico militare dell'Esercito italiano, insieme all'Istituto idrografico della marina, la sezione fotocartografica dello Stato Maggiore dell'Aeronautica, l'Amministrazione del catasto e dei servizi tecnici erariali e il Servizio geologico, costituiscono l'Organo Cartografico di Stato, ai sensi dell'articolo 1 della legge 2 febbraio 1960, n. 68 e, in quanto tale, tale organo ha la responsabilità della produzione della cartografia ufficiale dello Stato;

    in considerazione di questa rilevante e strategica funzione, l'istituto geografico militare, quindi, svolge compiti sia in qualità di ente di forza armata, sia di ente cartografico nazionale e si occupa di: gestione e mantenimento delle reti geodetiche nazionali, manutenzione, misura e materializzazione dei confini di Stato, produzione di un database geospaziale da cui derivare cartografia a piccola, media scala, ente di riferimento nazionale per tutti i consessi di carattere geografico a livello accademico e amatoriale, attività di terzo agente imparziale nella certificazione dei dati geografici e fornitura di servizi all'utenza per la cessione di carte e materiale di archivio a titolo oneroso;

    lo sviluppo della tecnologia ha favorito la nascita delle più moderne applicazioni digitali di geolocalizzazione e di navigazione satellitare, oltre l'uso di dispositivi che consentono di utilizzare servizi internet geografici per la ricerca e la visualizzazione di carte geografiche di buona parte della Terra, ma ha, contestualmente, determinato la perdita di allenamento negli individui alla capacità di sapersi orientare nello spazio, avendone piena cognizione, attraverso lo studio visivo delle carte e degli elementi fisici e politici di riferimento;

    la fruibilità e l'affidabilità delle carte reperibili nel web non sempre è adeguata, né per i contenuti, né per la leggibilità a causa della mancanza di dati scientifici provenienti da fonti ufficiali, istituzionali, proprietarie e di primo grado;

    nelle «Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione» del 2007 del Ministero dell'istruzione si legge che «Fare geografia a scuola vuol dire formare cittadini italiani e del mondo consapevoli, autonomi, responsabili e critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile, guardando al futuro»;

    la fruibilità quotidiana e il rapporto costante con la carta geografica consentirebbe allo studente delle scuole secondarie di conoscere con precisione l'ubicazione di tutti gli elementi del territorio di interesse e le sue precipue relazioni con gli aspetti geomorfologici e amministrativi del territorio, indirizzandoli verso una sana curiosità per l'ambiente circostante;

    in un mondo globalizzato e sempre più interconnesso appare quindi evidente che conoscere la geografia attraverso gli strumenti classici permette di sfruttare al massimo, in modo consapevole e sostenibile, le risorse del proprio territorio, formando cittadini consapevoli dell'ambiente circostante, oltre a rendere più evidenti i nodi che collegano luoghi distanti del planisfero;

    la presenza di carte geografiche dell'Italia e del mondo nelle classi delle scuole di ogni ordine e grado diventa funzionale ad incrementare e dare contenuto alla necessaria sensibilità ecologica che non può prescindere da una corretta conoscenza del territorio;

    la testata digitale Domus web riporta i dati di Michelin secondo cui, nell'estate 2021, la vendita di carte geografiche, nella loro classica scala 1/200.000, è cresciuta del 10 per cento rispetto allo scorso anno, mentre per gli atlanti i numeri parlano di un aumento pari al 20 per cento,

impegna il Governo:

   a promuovere un accordo tra il Ministero della difesa, il Ministero dell'istruzione, il Ministero dell'università e della ricerca e l'Istituto geografico militare, al fine di:

    a) dotare le scuole di ogni ordine e grado e le università italiane delle carte geografiche d'Italia e del mondo prodotte dall'Istituto geografico militare di Firenze e, in misura particolare, degli ulteriori prodotti e pubblicazioni di settore a cura dell'Istituto;

    b) presentare, anche in occasione della consegna ufficiale delle suddette carte geografiche, ipotizzabile simbolicamente nella giornata del 4 novembre – Giorno dell'Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate – l'attività svolta dall'istituto per il tramite del personale dell'Esercito italiano presente sul territorio presso le scuole e le università con lo scopo di sensibilizzarne la conoscenza e generare consapevolezza sul tema;

    c) favorire, anche attraverso una adeguata campagna di promozione e divulgazione, l'organizzazione di visite di istruzione e di stadio presso la sede, biblioteca e museo della storia cartografica d'Italia dell'Istituto geografico militare di Firenze.
(7-00798) «Rizzo, Casa».

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   RIZZETTO e CIRIELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro della transizione ecologica, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nel quartiere di Pianura di Napoli doveva sorgere un poliambulatorio dell'Asl, i cui lavori avviati nel 2003 vennero interrotti dopo due anni, a causa di un contenzioso tra il comune di Napoli e l'impresa appaltatrice, quest'ultima poi investita dall'interdittiva antimafia. Da allora i lavori non sono stati mai più completati e la struttura si è trasformata in un ecomostro, dove dilaga il totale degrado;

   l'edificio composto da due piani è in stato di abbandono tra rifiuti di ogni genere e materiali di risulta, tra cui l'amianto. Inoltre, è presente una enorme gru arrugginita e instabile;

   la struttura è a pochi metri da un centro abitato, dove i residenti denunciano spesso la presenza di roghi tossici, poiché l'ecomostro di Pianura è diventato una discarica per le ecomafie;

   l'edificio è costato 3 milioni di euro, su un totale di 9 milioni di euro previsti per l'intero intervento. Questi fondi sono poi, di fatto, scomparsi poiché non si è a conoscenza di quale ne sia stata la destinazione;

   nel 2017 il comune di Napoli, con una delibera di giunta, ha stanziato 482 mila euro per la bonifica dell'area, ma non si è a conoscenza di interventi eseguiti in tal senso, considerato che la zona interessata è ancora oggi una discarica in cui sono presenti rifiuti pericolosi per la salute e l'ambiente;

   sarebbe opportuno utilizzare i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per riqualificare l'ecomostro di Pianura, ma irragionevolmente, secondo gli interroganti, tale struttura non risulta inserita tra gli interventi del Piano;

   si tratta di una vicenda inaccettabile di spreco di denaro pubblico per un'opera incompiuta, di cui, da più di un ventennio, stanno pagando le conseguenze i cittadini che vivono con un ecomostro adiacente alle loro abitazioni, in un ambiente malsano dove sono molteplici i casi di malattie e decessi per tumori causati dalla presenza di amianto e rifiuti tossici;

   è dunque necessario che il Governo adotti immediate iniziative di competenza per tutelare queste persone e un intero territorio che, per troppo tempo, ha subito le gravi conseguenze del mancato compimento del poliambulatorio e dell'abbandono della relativa struttura, divenuta ecomostro nell'indifferenza delle istituzioni centrali –:

   se e quali urgenti iniziative il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, affinché venga tutelata la salute dei cittadini coinvolti e si proceda a riqualificare la struttura in questione, inserendo la stessa tra gli interventi da eseguire nell'ambito del Pnrr;

   se e quali iniziative di competenza si intendano porre in essere al fine di prevenire e contrastare situazioni di abbandono di opere incompiute e spreco di denaro pubblico, in danno di un'intera comunità, come nel caso richiamato in premessa.
(5-07602)

Interrogazioni a risposta scritta:


   BENIGNI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il piano nazionale di ripresa e resilienza comprende molteplici linee di intervento e di investimento che vedono i piccoli comuni quali soggetti attuatori o, comunque, direttamente coinvolti dall'attuazione dei progetti;

   si tratta di interventi strategici ed ambiziosi, che incidono in modo dirompente su aspetti e problematiche annose, mettendo a disposizione risorse utili a proiettare il nostro Paese nel futuro;

   le notevoli risorse messe in campo dal piano costituiscono un'opportunità senza precedenti, che richiede la predisposizione di strumenti utili a consentire, a tutte le realtà locali potenzialmente interessate, la possibilità di partecipare al raggiungimento degli obiettivi del piano, accedendo alle relative fonti di finanziamento;

   la riqualificazione energetica di scuole ed edifici, il piano asili nido e scuole dell'infanzia, la riqualificazione dell'edilizia residenziale pubblica, il recupero del patrimonio edilizio rurale, la realizzazione di nuovi impianti sportivi e di parchi urbani finalizzati a promuovere l'inclusione sociale sono solo alcune delle linee di intervento del Piano nazionale di ripresa e resilienza che presentano notevole interesse per i piccoli comuni, soprattutto in territori svantaggiati, anche a contrasto del rischio di spopolamento;

   in tale contesto tuttavia ben nota la difficoltà dei piccoli comuni di assumere il personale utile alla gestione dei complessi aspetti amministrativi connessi alla partecipazione ai bandi, nonché di reperire nei propri bilanci le risorse per far fronte alle predette assunzioni ed all'affidamento dei necessari studi e progetti;

   ciò rischia di scoraggiare la partecipazione dei piccoli comuni all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con ciò vanificando il raggiungimento dei relativi obiettivi;

   le risorse da ultimo messe a disposizione con l'articolo 31-bis del decreto-legge n. 152 del 2021 non risultano sufficienti a scongiurare tale rischio. Da un lato, infatti, esse sembrano destinate ai comuni che siano già stati ammessi ai finanziamenti e, dunque, non riguardano la predisposizione delle proposte progettuali e la fase di partecipazione ai bandi; dall'altro, l'entità delle risorse stanziate (30 milioni di euro annui), a fronte del numero dei comuni potenzialmente destinatari (oltre 5.500) rende evidente che la compartecipazione dello Stato agli oneri connessi alle nuove assunzioni sia poco consistente;

   si ravvisa, pertanto, l'opportunità di destinare maggiori risorse ai piccoli comuni, finalizzate a consentire ai medesimi la partecipazione ai bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza che li vedono coinvolti, attraverso il trasferimento di fondi da destinare all'affidamento dell'elaborazione delle proposte progettuali riferite agli interventi finanziabili ed all'assunzione di personale tecnico e/o amministrativo che si occupi dello studio e della selezione dei bandi, nonché della predisposizione delle istanze e della correlata documentazione –:

   se il Governo intenda porre in essere iniziative specificamente finalizzate ad assicurare ai piccoli comuni l'effettiva possibilità di partecipare ai bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, attraverso lo stanziamento di risorse da destinare all'elaborazione delle proposte progettuali ed all'assunzione di personale dedicato allo studio, alla selezione dei bandi, nonché alla predisposizione delle relative istanze.
(4-11427)


   CUNIAL. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 7 febbraio 2022, «Byoblu.com» pubblica un'inchiesta giornalistica in merito al conflitto di interessi di Franco Locatelli, presidente del Comitato tecnico scientifico creato appositamente per fronteggiare la pandemia;

   nel gennaio del 2019, scoppia lo scandalo dei finanziamenti delle case farmaceutiche, emerso da un'inchiesta di «IlSicilia.it». Dai documenti spicca anche il nome di Franco Locatelli, che avrebbe avuto rapporti con la multinazionale svizzera Novartis. Il Codacons risponde con un apposito report sulla base dei dati ufficiali e presenta un esposto all'Autorità anticorruzione. Nell'elenco sono riportati tutti i medici italiani che hanno ricevuto finanziamenti dalle aziende operanti nel settore farmaceutico. Si tratta di «32.623 tra medici, fondazioni e ospedali che hanno complessivamente percepito in Italia 163.664.432,70 euro nel periodo compreso tra il 2015 e il 2017». Tra i tanti nomi dei produttori di farmaci che hanno versato finanziamenti e rimborsi spiccano: Pfizer, Merck, Msd, GlaxoSmithKline, Novartis e Gilead;

   Franco Locatelli è presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), organo consultivo e propositivo del Dicastero che stabilisce le politiche legate alla salute e alla sanità italiana occupandosi di «politiche vaccinali estese su larga scala». Il 17 marzo del 2021 viene nominato al vertice del Comitato tecnico scientifico, con funzioni di coordinatore, un mese dopo l'insediamento di Mario Draghi a Palazzo Chigi;

   risulta all'interrogante che le dichiarazioni in materia di conflitto di interessi dei membri del Cts siano di difficile reperimento, nonostante si tratti di documenti che dovrebbero essere di dominio pubblico e consultabili da chiunque in un sistema democratico sano;

   nella dichiarazione di Franco Locatelli risulta spuntata la voce «consulenza per una società» nella categoria «interessi diretti», mentre, nell'elenco degli «interessi indiretti», emergono attività di «sperimentatore principale», ovvero che è responsabile scientifico di una sperimentazione, nonché che è «sperimentatore». Questi ultimi due incarichi risultano ancora ricoperti all'epoca della compilazione, datata 23 settembre 2020. Le aziende per le quali ha effettuato consulenze soltanto nel 2020 sono: Pfizer, Novartis, Bellicum, Amgen, Neovii e bluebirdbio. I prodotti farmaceutici oggetto delle consulenze sono invece: «Anticorpi monoclonali anti-nepolastici, CAR T cells, farmaci citostatici, terapia genica e genome editing delle emoglobine». Mentre non vi è traccia di alcuna dichiarazione più recente;

   è parere dell'interrogante che questa assenza sembri essere un'anomalia, visti gli incarichi occupati da Locatelli;

   stando al portale di raccolta brevetti statunitense Justia Patents, Franco Locatelli sarebbe inoltre titolare di almeno tre brevetti che sono stati approvati dall'ente regolatore, United States Patent and Trademark Office (Uspto). In particolare, risalta un brevetto richiesto il 30 agosto 2019 e approvato il 30 gennaio 2020, per una tecnologia che consente terapie attraverso composizioni di cellule dell'immunità innata. Nella dichiarazione pubblica d'interessi, compilata il 23 settembre 2020, non vi è tuttavia traccia di alcuna titolarità di un brevetto;

   il 31 agosto 2021, «Il Primatonazionale» ha pubblicato un'inchiesta, in cui risulta che dal 2016 al 2020, Locatelli avrebbe incassato 23.877,70 euro tra consulenze, eventi e viaggi, organizzati da Big Pharma. Oltre a Pfizer, emergono migliaia di euro versati anche dal colosso farmaceutico svizzero Novartis. Si tratta della seconda multinazionale attiva nel settore farmaceutico per fatturato al mondo, seconda soltanto a Pfizer. Nonostante non abbia sviluppato un vaccino anti-Covid, Novartis ha stipulato più contratti con Pfizer-BioNTech per la produzione di milioni di dosi del preparato nei laboratori del colosso svizzero;

   Locatelli è passato dall'affermare, a inizio pandemia, che il Sars-Cov-2 non presentasse nei bambini gravi patologie, per poi cambiare completamente narrazione alcuni mesi dopo, avendo dichiarato che «Vaccinare gli adolescenti è decisivo» –:

   se il Governo non intenda fornire chiarimenti in merito alla nomina di Locatelli al vertice del Comitato tecnico scientifico.
(4-11432)


   RAMPELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   mentre il Governo sta procedendo alla completa privatizzazione della nostra ormai ex compagnia di bandiera Alitalia con l’«alienazione della partecipazione del Ministero dell'economia e delle finanze», prima «mantenendo una quota di minoranza» ma poi puntando «in una fase successiva a dismettere la quota di minoranza», come si legge nel decreto interministeriale approvato, si scopre che la compagnia continua a farsi beffe dei lavoratori ex Alitalia;

   l'ultima trovata di Alfredo Altavilla, presidente esecutivo di Italia Trasporto Aereo, è stata il «subaffitto» della tratta Milano-Londra, con buona pace di circa 300 lavoratori che restano in cassa integrazione;

   un comunicato stampa di Ita Airways spiega che, grazie a una partnership con German Airways, dal prossimo 28 marzo i clienti della compagnia aerea italiana o, meglio, di quello che ne rimane, potranno raggiungere destinazioni come Londra, Lussemburgo e Ginevra direttamente dall'Aeroporto di Milano Linate: «Si tratta di aeroporti e destinazioni dove la redditività e le condizioni operative sono garantiti da aeromobili più piccoli, per questo la scelta degli Embraer E190 del vettore tedesco, non presenti attualmente nella in flotta di ITA Airways»;

   una tratta che la ripartenza dei viaggi «business» post pandemia rende appetibile, specie se garantita con aerei piccoli, e che sarà effettuata da German airways, mentre i piccoli aerei Alitalia che Altavilla doveva comprare resteranno a terra;

   Ita avrebbe, peraltro, potuto servire la tratta con gli Embraer, velivoli piccoli da un centinaio di passeggeri, che nel primo piano industriale di settembre doveva comprare da Alitalia; invece, questi velivoli saranno messi a disposizione da German Airways anche sulle altre tratte di Ginevra e Lussemburgo: un vero e proprio subappalto, del valore di 100 mila euro mensili per aereo;

   il vero paradosso, però, è che oltre agli aerei, German Airways metterà a disposizione anche il personale, mentre sugli Embraer di Alitalia Cityliner, la parte dell'ex compagnia di bandiera per i voli più brevi, lavoravano 149 piloti e 186 assistenti di volo, dei quali pochissimi sono stati riassunti in Ita: in pratica circa 300 lavoratori, spesso giovani piloti, rischiano di rimanere fuori dal mercato del lavoro;

   sono condivisibili e, purtroppo vere, le parole di Antonio Amoroso della Confederazione unitaria di base, «Aerei dismessi e equipaggi in Cigs, la discontinuità draghiana è tutta qui: si taglia in Italia e si regala business ai tedeschi» –:

   di quali informazioni disponga il Governo in merito ai fatti di cui in premessa e se e quali immediate iniziative di competenza intenda assumere al riguardo.
(4-11438)

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:


   BIGNAMI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   da 18 mesi Carlo d'Attanasio, velista abruzzese di 52 anni, è sottoposto a carcerazione preventiva e, dopo continui rinvii del processo, ancora oggi è in attesa di giudizio in Papua Nuova Guinea, con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti per aver importato 611 chilogrammi di cocaina;

   le accuse a suo carico, fin da subito, sono apparse inconsistenti, in quanto formulate e poi smentite dagli stessi trafficanti (arrestati dopo il rinvenimento del velivolo precipitato con cui trasportavano la droga sequestrata dalle autorità) che, inizialmente, senza in realtà sapere nemmeno chi fosse, avevano indicato d'Attanasio come il fornitore della cocaina; tali accuse non sono state a tutt'oggi comprovate;

   l'infondatezza delle accuse e la mancanza di prove per il reato contestato troverebbero ulteriore avvaloramento nella riformulazione da parte degli inquirenti di una nuova ipotesi di reato a suo carico, quale quella di «riciclaggio di denaro sporco finalizzato al finanziamento del terrorismo internazionale», dopo la conclusione delle indagini terminate l'11 gennaio 2021;

   d'Attanasio, cittadino italiano non iscritto all'Aire e pertanto residente in Italia, detenuto ormai da due anni (senza che risulti sia stato emesso un mandato d'arresto) in condizioni igienico-sanitarie e strutturali inaccettabili, che hanno seriamente compromesso il suo stato di salute ed ancora in attesa di cure, da mesi denuncia l'assenza delle istituzioni italiane dalle quali si sente totalmente abbandonato;

   da quanto raccontato anche in una recente intervista rilasciata ad un giornalista delle Iene, nella quale d'Attanasio ripercorre l'intera vicenda, ribadendo la sua totale estraneità ai fatti e la gravissima violazione dei diritti umani e giuridici alla quale sarebbe sottoposto, sia l'ambasciata italiana a Canberra, sia la rete consolare in loco non gli avrebbero fornito il necessario supporto e la dovuta protezione propria delle loro funzioni a tutela e a beneficio dei cittadini italiani che si trovano all'estero –:

   se sia a conoscenza della vicenda del signor Carlo d'Attanasio e se quanto evidenziato sia stato oggetto di riscontro da parte del Ministero presso l'ambasciata d'Italia a Canberra;

   in caso di risposta affermativa, quali informazioni siano state acquisite in merito alle iniziative di protezione diplomatica e consolare adottate finora nei confronti del signor Carlo d'Attanasio e quante visite di personale diplomatico e consolare abbia ricevuto dall'inizio della sua detenzione risalente ad agosto del 2020;

   se d'Attanasio sia l'unico cittadino italiano detenuto ed in attesa di giudizio in quell'area geografica, per la quale è competente l'ambasciata d'Italia in Australia, non iscritto all'Aire e pertanto residente in Italia;

   in caso contrario quanti siano i cittadini italiani che si trovano nella medesima situazione;

   di quali informazioni disponga riguardo allo stato e al grado del procedimento penale al quale risulta sottoposto il signor d'Attanasio e circa quali siano le ragioni ostative al suo rilascio;

   quale sia lo stato di salute del signor d'Attanasio e se abbia ricevuto l'assistenza necessaria e le cure dovute;

   se e quali iniziative siano state intraprese, per quanto di competenza, al fine di garantire al signor d'Attanasio, cittadino italiano in attesa di giudizio, il pieno rispetto dei diritti fondamentali universalmente riconosciuti.
(4-11426)

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   FRAGOMELI, BOCCIA, BURATTI, CIAGÀ, SANI e TOPO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   sull'applicazione dei cosiddetti bonus fiscali edilizi e, in particolare, del superbonus emergono problematiche applicative che necessitano degli opportuni chiarimenti al fine di fornire corrette indicazioni ai beneficiari che sostengono le spese, ai professionisti, alle imprese e agli intermediari finanziari coinvolti;

   in particolare sarebbe opportuno chiarire:

    a) se l'ampliamento dell'impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica di proprietà di un privato, presente su un lastrico solare condominiale, ovvero l'installazione di un nuovo ulteriore impianto fotovoltaico sul medesimo lastrico solare destinato all'alimentazione del medesimo possano essere considerati «intervento su singola unità immobiliare», dando quindi la possibilità di usufruire del bonus mobili per acquisti da destinare all'arredo dell'unità immobiliare di proprietà del soggetto proprietario dell'impianto fotovoltaico, o se debba essere invece essere considerata come «intervento su parti comuni di edifici residenziali». L'Agenzia delle entrate, con la circolare n. 29/E del 2013, specifica che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio che costituiscono presupposto per fruire del bonus mobili non sono limitati alla ristrutturazione edilizia in senso tecnico ma comprendono anche la manutenzione straordinaria; possono costituire valido presupposto per la fruizione della detrazione bonus mobili l'effettuazione di interventi edilizi sia su singole unità immobiliari residenziali, sia su parti comuni di edifici residenziali; il testo unico dell'edilizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, all'articolo 3, lettera b) individua, fra gli interventi di manutenzione straordinaria anche le opere e le modifiche necessarie per realizzare ed integrare i servizi tecnologici;

    b) se possano essere ricomprese nel cosiddetto «bonus verde», da ultimo prorogato al 2024 dalla legge di bilancio 2022, anche i sistemi di illuminazione e i complementi d'arredo delle medesime aree verdi;

    c) se la proroga al 31 dicembre 2025 per gli interventi di ristrutturazione a mezzo demolizione e ricostruzione disposta dall'articolo 1 comma 28, lettera e) della legge 30 dicembre 2021, n. 234, che ha modificato il comma 8-bis, dell'articolo 119, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, interessa anche gli edifici unifamiliari;

    d) fermo restando quanto disposto dal citato comma 8-bis, il quale prevede che per gli interventi effettuati su unità immobiliari unifamiliari dalle persone fisiche la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30 per cento dell'intervento complessivo, sarebbe opportuno chiarire che – come chiarito nelle Faq del 3 febbraio 2022 sul sito dell'Agenzia delle entrate – nel caso ci siano interventi plurimi (ecobonus, bonus ristrutturazione 50 per cento, sismabonus e Ecobonus 110 per cento, per verificare il rispetto della suddetta percentuale, è necessario fare riferimento a tutti gli interventi previsti dalla pratica edilizia nel suo complesso (quindi non solo quelli riguardanti il Superbonus 110 per cento e che, pertanto, il rispetto di tale percentuale sia soddisfatto anche nel caso in cui gli interventi progettati oggetto di Superbonus non abbiano raggiunto il 30 per cento dello stato di avanzamento dei lavori. Ciò, ovviamente, ferme restando le condizioni richieste per godere invece dello sconto in fattura e della cessione del credito;

    e) se le spese per le sonde geotermiche possano essere ricomprese nel massimale dei pannelli solari;

    f) se la realizzazione dei lavori relativi al Superbonus costituisce comunque manutenzione straordinaria ai sensi dell'articolo 119, comma 13-ter, del citato decreto-legge n. 34 del 2020 e pertanto se possono essere autorizzati tali lavori con l'approvazione in assemblea condominiale, ai sensi del comma 9-bis, del medesimo articolo 119, con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno un terzo del valore dell'edificio anche qualora vi sia un'alterazione del decoro architettonico –:

   se il Ministro interrogato intenda fornire puntuali chiarimenti in merito ai punti a), b), c), d), e) ed f), rappresentati in premessa.
(5-07599)

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:


   FERRO, VARCHI e DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   le croniche scoperture di organico del personale amministrativo negli uffici giudiziari italiani sono una delle cause principali dell'inefficienza della giustizia, come certificato dalle relazioni in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2022;

   in particolare, per il distretto della Corte di appello di Catanzaro, vi sono gravi carenze riguardanti la figura del cancelliere esperto, come evidenziato anche nel corso della inaugurazione dell'anno giudiziario, dal presidente della Corte d'appello Introcaso che è intervenuto ribadendo la necessità di personale giudiziario e amministrativo nel distretto;

   dopo circa vent'anni di blocco del turnover, sulla Gazzetta Ufficiale dell'11 dicembre 2020 è stato finalmente pubblicato l'ultimo grande concorso straordinario per cancellieri esperti, ben 2.700 posti divisi in tutta Italia, una figura fondamentale nell'organizzazione degli uffici giudiziari, che affianca i giudici nel loro importante lavoro;

   secondo quanto consta all'interrogante, con la pubblicazione della graduatoria, dopo l'assunzione dei vincitori che hanno preso servizio tra luglio e ottobre 2021, sono rimasti tanti idonei, tutti avvocati e qualificati professionalmente, pronti a lavorare e sopperire alle carenze che ancora persistono negli uffici giudiziari: solo per la Corte d'appello di Catanzaro, ad esempio, gli idonei in graduatoria ancora in attesa di essere chiamati in servizio sono 96;

   in un'intervista pubblica, il dottor Leopizzi, direttore generale del personale e della formazione del Ministero della giustizia, riconoscendo la sussistenza di carenze importanti, confermava la volontà di procedere allo scorrimento delle graduatorie rispettando il vincolo della distrettualità e partendo dall'assunzione dei subentranti ai rinunciatari, per poi proseguire con la copertura dei posti liberati dai pensionamenti e l'interpello e, a seguire, tutti gli altri;

   ad oggi, sebbene permangano gravissime carenze e sebbene il numero dei vuoti in organico rimanga rilevante, il Ministero non avrebbe provveduto allo scorrimento delle graduatorie in essere, mentre procedono speditamente le assunzioni a tempo determinato degli addetti all'Ufficio del processo (Pnrr) che, solo parzialmente, potranno coadiuvare il magistrato nella sua attività, non potendo svolgere le mansioni proprie del cancelliere esperto;

   ad esempio, è di questi giorni la pubblicazione dei provvedimenti di approvazione delle graduatorie relative agli interpelli per la mobilità per 1.735 posti nel profilo di funzionario giudiziario (area III) e per 391 posti nel profilo di cancelliere esperto (area II), dalle quali già si evince che, riguardo alle gravi carenze, restano vacanti 14 posti nel distretto di Catanzaro; a questi si aggiungerebbe un ulteriore posto già vacante a seguito di rinuncia di un vincitore del concorso nel distretto di Catanzaro dopo la presa in servizio;

   a seguito dei pensionamenti per il turnover si potrebbero, peraltro, coprire anche tali posti rimasti vuoti in organico, procedendo con scorrimento della graduatoria degli idonei cancellieri esperti della corte di appello di Catanzaro desiderosi di iniziare a lavorare;

   tale situazione è stata, inoltre, acuita dalla mancata adozione del nuovo Piano triennale del fabbisogno del personale del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del Ministero, essendo il precedente scaduto il 31 dicembre 2021 –:

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per assicurare il turn over dei cancellieri nei tribunali dove ci sono scoperture importanti, con particolare riguardo al distretto di Catanzaro, in primis, attraverso lo scorrimento delle graduatorie del distretto, al fine di assicurare la piena e regolare attività degli uffici giudiziari;

   di quali informazioni disponga in merito all'adozione del nuovo Piano triennale del fabbisogno del personale.
(5-07600)

INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ SOSTENIBILI

Interrogazioni a risposta in Commissione:


   PAITA. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   la società Autostrade Spa ha deciso, nel fine settimana appena trascorso, dalle ore 22.00 di venerdì 18 febbraio 2022 alle ore 6.00 di lunedì 21 febbraio 2022, di chiudere il nodo A26, Autostrada dei trafori con l'A10, Autostrada dei Fiori;

   la chiusura decisa da Autostrade Spa si ripeterà anche nel fine settimana successivo e precisamente dalle ore 22.00 di venerdì 25 febbraio 2022, alle ore 6.00 di lunedì 28 febbraio 2022;

   tale chiusura penalizzerà fortemente i flussi di traffico in generale e maggiormente e più in particolare quello proveniente da nord e dal basso Piemonte;

   la situazione già difficile, nel fine settimana già trascorso, è stata ulteriormente aggravata dalla decisione di Trenitalia Spa di interrompere il traffico ferroviario sulla stessa direttrice, istituendo un servizio di autobus-navetta sostitutivi che hanno percorso l'Autostrada, con tempi di percorrenza, anche in considerazione delle chiusure predisposte da Autostrade, assolutamente inaccettabili;

   in aggiunta a quanto fin qui esposto, Anas spa ha deciso, a partire dalle ore 22.00 di venerdì 18 febbraio 2022 e fino a data da destinarsi, di chiudere la strada statale 456 nel tratto compreso tra i comuni di Ovada e Rossiglione, contemporaneamente in entrambe le direttrici –:

   se il Governo fosse a conoscenza di tali, tante e concomitanti, chiusure e di tali disservizi che si sarebbero verificati sulla rete trasportistica ligure e se avesse valutato le possibili ripercussioni e i prevedibili disagi che tali chiusure avrebbero causato;

   se il Ministro interrogato abbia intenzione di adottare iniziative affinché Anas Spa, Trenitalia Spa e Autostrade Spa, in futuro e a partire dal prossimo fine settimana dispongano che eventuali chiusure e sospensioni di servizio avvengano in modo coordinato, in modo da arrecare il minor disagio possibile a utenti e passeggeri, anche al fine di garantire che i flussi di traffico sulle reti stradali e autostradali liguri siano il più possibile regolari e sicuri.
(5-07597)


   NARDI. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   da settimane sono state notevolmente ridotte le Frecce Bianche Trenitalia nella tratta ferroviaria che collega Roma con Genova;

   nel dettaglio, sono stati soppressi i seguenti collegamenti:

    il treno che parte da Roma Termini alle ore 6:25 e arriva a Genova Piazza Principe alle 10:45;

    il treno che parte da Roma Termini alle ore 16:57 e arriva a Genova Piazza Principe alle 21:50;

    il treno che parte da Genova Piazza Principe alle ore 5:15 e arriva a Roma Termini alle 10:03;

    il treno che parte da Genova Piazza Principe alle ore 12:10 e arriva a Roma Termini alle 17:03;

   tali treni sono ancora presenti ufficialmente nell'orario, ma non sono acquistabili e riportano la dicitura «posti esauriti»;

   l'azienda, interpellata ufficiosamente dall'interrogante, avrebbe comunicato che tali tratte sono state temporaneamente annullate per mancanza di personale a causa del Covid;

   i disagi causati da questa riduzione stanno impattando negativamente su un vasto e diversificato bacino d'utenza: si tratta di mezzi di trasporto necessari per moltissimi viaggiatori e pendolari di numerose città, tra cui i capoluoghi di provincia La Spezia, Massa, Pisa, Livorno e Grosseto;

   il treno rappresenta infatti, molto spesso, per tali cittadini, lavoratori e studenti l'unico mezzo di trasporto pubblico a disposizione; l'eventuale riduzione dell'offerta dei treni, in mancanza di una efficace rete alternativa viaria, causerebbe quindi gravi disagi alla popolazione, limitando la possibilità degli spostamenti ed il diritto stesso alla mobilità della cittadinanza;

   va aggiunto in questo contesto, che tali criticità aggravano un quadro, quello del trasporto pubblico, lungo la dorsale tirrenica, già deficitario dopo la recente cancellazione di altri treni ed aerei dalla costa verso la Capitale;

   è quindi necessario che l'azienda chiarisca, con trasparenza, quando e se tali treni soppressi verranno riproposti. Sta infatti emergendo tra le comunità interessate il dubbio che tali convogli possano essere definitivamente annullati;

   è altrettanto necessario che l'utenza venga informata tempestivamente e correttamente sulle modifiche relative agli orari degli spostamenti, evitando motivazioni volutamente errate non rispettose verso la clientela e le sue necessità –:

   per quali motivi i collegamenti ferroviari da Roma a Genova siano stati soppressi nelle ultime settimane;

   se e quando tali collegamenti verranno ripristinati;

   se non ritenga necessario adottare le iniziative di competenza presso Trenitalia al fine di evitare, in relazione a quanto espresso in premessa, che vengano fornite alla clientela informazioni, palesemente errate sui collegamenti effettuati e sulle reali cause di eventuali soppressioni.
(5-07598)

Interrogazioni a risposta scritta:


   BIGNAMI. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   in data 2 dicembre 2021 nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, è stato pubblicato il decreto ministeriale 22 ottobre 2021 recante: «Trasferimento di risorse per erogare, nell'anno 2021, buoni viaggio per persone disabili o in condizioni di bisogno»;

   l'articolo 1 del decreto sopracitato, al comma 1, recita quanto segue: «il presente decreto individua le risorse spettanti a ciascun comune capoluogo di città metropolitana o capoluogo di provincia... per la concessione di un buono viaggio, fino all'esaurimento delle risorse, in favore delle persone ivi residenti fisicamente impedite o comunque a mobilità ridotta, con patologie accertate, anche se accompagnate, ovvero appartenenti a nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall'emergenza epidemiologica da virus COVID-19 o in stato di bisogno»;

   il decreto in questione assegna alla città metropolitana di Bologna fondi per 784.859,86 euro: di questi, sono già stati distribuiti finora 22.750,00 euro, stante quanto previsto dall'accordo approvato con delibera di giunta P.G. n. 135414/2021. Tuttavia, le restanti risorse sarebbero bloccate poiché in sostanza l'efficacia del decreto in questione è cessata in data 31 dicembre 2021;

   pertanto, al fine di consentire al comune di Bologna di distribuire le risorse restanti del fondo in questione, è necessario che il Governo ponga in essere un nuovo decreto per poter attivare la procedura di erogazione –:

   se ed entro quali termini il Governo intenda adottare iniziative volte a «sbloccare» le procedure di erogazione dei fondi che dai comuni non sono stati ancora utilizzati entro il 31 dicembre del 2021.
(4-11431)


   MOLLICONE. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   le caratteristiche dell'assicurazione di una macchina elettrica sono le stesse di un'auto tradizionale con motore endotermico, come da obbligo di legge;

   a livello contrattuale non esistono particolari differenze per assicurare una vettura elettrica o a benzina;

   ad oggi la normativa di merito non prevede per il furto del cavo della ricarica elettrica la possibilità di risarcimento;

   i cavi di ricarica per auto elettriche sono indispensabili per collegare il veicolo alle colonnine di ricarica, costituendo, quindi, una parte fondamentale e non accessoria del veicolo;

   i cavi di ricarica sono parte essenziale e integrante del veicolo e motore elettrico senza il quale l'auto non può funzionare –:

   quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di garantire l'innovazione delle normative in materia assicurativa, così da ovviare a questa grave lacuna dell'ordinamento, che rischia di penalizzare i proprietari di veicoli elettrici e la promozione della mobilità sostenibile.
(4-11434)

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:


   CORDA, APRILE e MASSIMO ENRICO BARONI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   circa 300 tifosi napoletani sono giunti a Cagliari per assistere al match del campionato di Serie A «Cagliari-Napoli» disputatosi allo stadio «Unipol Domus» di Cagliari alle ore 19:00 del 21 febbraio 2022;

   gli ultras napoletani, arrivati in Piazza Matteotti, si sono rifiutati di salire sui bus che avrebbero dovuto portarli direttamente allo stadio e, incappucciati ed armati di bastoni, hanno deciso di marciare in corteo, attraversando il centro cittadino e insultando e provocando i cittadini cagliaritani; nonostante la notoria ed accesa rivalità tra le due tifoserie, è stato consentito ai tifosi della squadra partenopea di attraversare le strade principali della città, scortati dalle forze di polizia, creando un evidente rischio per l'incolumità e la sicurezza pubblica –:

   se ritenga di fornire chiarimenti su quanto accaduto e se ritenga che il piano di sicurezza adottato sia stato inadeguato.
(4-11424)


   SILVESTRONI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   a quanto risulta all'interrogante, nella giornata di domenica 21 febbraio 2022 si sono verificati gravi scontri successivamente alla partita di serie A Cagliari-Napoli, disputatasi nello stadio della città di Cagliari;

   da quanto riportato dalla stampa, decine di tifosi del Napoli, prima della partita di calcio avrebbero preso autonomamente la decisione di partire a piedi dall'aerostazione di Cagliari, senza usufruire degli autobus messi a disposizione dalla questura, dando corpo, di fatto, ad un corteo non autorizzato e non preventivato, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini di Cagliari, considerato il noto e storico astio tra le due tifoserie;

   a fine partita la tensione delle avverse tifoserie ha portato a scontri anche con le forze dell'ordine che hanno provveduto alle azioni repressive e alle dovute segnalazioni previste da legge;

   è necessario non abbassare la guardia sul rispetto della legalità nelle città italiane ospitanti eventi sportivi calcistici e, soprattutto, evitare di mettere in ulteriore difficoltà e in pericolo il personale delle forze dell'ordine che troppo spesso nel fare il proprio lavoro, paga conseguenze irragionevoli;

   risulta inaccettabile permettere a persone violente e pericolose di tornare impunemente nelle proprie residenze dopo aver occupato e messo sotto assedio una città e dopo aver usato violenza verso i reparti mobili della polizia –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei gravi fatti e delle situazioni eccezionali accadute nella città di Cagliari il 21 febbraio 2022 e se intenda rendere noto, per quanto di competenza, il numero dei soggetti sottoposti alla misura precauzionale disciplinata dall'articolo 384 del codice di procedura penale da parte delle autorità preposte, nonché quali iniziative di competenza, anche normative, intenda assumere per tutelare il ruolo e la funzione delle forze dell'ordine e rendere più efficace l'azione preventiva e repressiva di reati come quelli commessi a Cagliari il 21 febbraio 2022.
(4-11430)


   CAPPELLACCI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il 21 febbraio 2022, in occasione della partita di calcio Cagliari-Napoli, centinaia di tifosi della squadra ospite hanno raggiunto la città in aereo;

   secondo le dichiarazioni della questura alla stampa locale, una volta arrivati all'aeroporto di Elmas, numerosi tifosi partenopei si sono rifiutati di salire sui bus diretti allo stadio e hanno raggiunto la stazione della città di Cagliari in treno;

   hanno nuovamente rifiutato di percorrere il tragitto dalla stazione allo stadio in autobus, dando luogo ad un corteo, in pieno centro, accompagnato da continue provocazioni e perfino dal tentativo di irruzione nella sede di un quotidiano regionale;

   all'indomani dei fatti, la questura ha dichiarato ai media che in questo modo è stata evitata «una guerriglia»;

   in realtà, non solo la guerriglia si è verificata fuori dallo stadio poche ore più tardi, ma si è corso seriamente il rischio di provocarla in pieno centro cittadino, con conseguenze imprevedibili e rischiose perfino per le stesse forze dell'ordine;

   appare difficile intuire quale possa essere la «ratio» e il metro di giudizio nella gestione dell'ordine pubblico, se si considera che nel 2010 un gruppo di pastori sardi che avrebbe voluto manifestare a Roma venne accolto e bloccato già al porto di Civitavecchia con le manganellate;

   il pericoloso permissivismo, a giudizio dell'interrogante, applicato al corteo degli ultrà del Napoli, è ancora più intollerabile, perché avviene mentre a tutti i comuni cittadini si impongono pesanti restrizioni per via della pandemia –:

   quali iniziative intenda porre in essere affinché la gestione dell'ordine pubblico non subisca più gravissime e intollerabili eccezioni come quella avvenuta in occasione del corteo degli ultrà del Napoli nella città di Cagliari.
(4-11436)


   FRATOIANNI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il 17 gennaio 2022 l'Anpi dell'Alto Mantovano ha richiesto al comune di Castiglione delle Stiviere la concessione per l'utilizzo di una sala del comune per la presentazione del libro «E allora le foibe?» dello storico Eric Gobetti;

   il 26 gennaio 2022 l'ufficio comunale preposto ha rilasciato la suddetta concessione;

   l'11 febbraio 2022 il sindaco ha deciso di revocare la concessione all'uso della sala comunale con lettera inviata agli organizzatori nella quale si fa riferimento a proprie valutazioni circa imprecisati rischi di turbamento dell'ordine pubblico cittadino, di sicurezza per le persone e per i luoghi, correlabili all'iniziativa promossa dall'Anpi in programma nei giorni successivi avente oggetto la suddetta presentazione;

   nel comunicare la decisione agli organizzatori, il sindaco ha informato gli stessi della necessità, qualora avessero voluto organizzare l'evento in un luogo privato, di concordare preventivamente con le forze dell'ordine ogni aspetto organizzativo, al fine di garantire la piena sicurezza per la cittadinanza;

   revocare la concessione di locali pubblici senza che siano state fornite per l'interrogante fondate motivazioni appare sempre all'interrogante un atto gravissimo da parte dell'amministrazione e risulta ancora oggi incomprensibile come l'iniziativa organizzata dall'Anpi potesse rappresentare una provocazione tale da turbare la cittadinanza, nonché provocare disordini;

   l'Anpi, oltre ad essere finanziata dai propri soci e dai versamenti volontari del 5 per mille dell'Irpef, riceve contributi statali legati a specifici eventi e, in occasione delle celebrazioni del 70° della Liberazione e della Repubblica italiana, ha goduto di contributi statali da parte del Ministero della difesa e dell'interno, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze;

   l'iniziativa organizzata dall'Anpi a Castiglione delle Stiviere rappresentava un momento di confronto e approfondimento sul tema delle foibe, a partire dagli studi e dalle ricerche raccolte nel libro dello storico Eric Gobetti tese a contestualizzare, nell'occupazione fascista in Jugoslavia, il dramma dell'esodo e delle foibe senza per questo negarne la violenza o tantomeno l'esistenza;

   a parere dell'interrogante il sindaco avrebbe abusato delle proprie funzioni, con un atto di revoca più che discutibile e dal fondamento assai dubbio, che in sostanza comporterebbe la violazione dei diritti costituzionali alla libera manifestazione del pensiero e di riunione;

   il sindaco di Castiglione delle Stiviere avrebbe dovuto secondo l'interrogante garantire lo svolgimento dell'iniziativa organizzata dall'Anpi anche preservandola da eventuali problemi di ordine pubblico in raccordo con la prefettura competente, anziché vietare lo spazio pubblico e invitare gli organizzatori a rivolgersi a privati, compiendo un'azione discriminatoria su base ideologica e di diverse convinzioni politiche;

   l'interrogante rileva l'infondatezza delle argomentazioni addotte dal sindaco per giustificare l'atto di revoca e ciò è anche dimostrato dal buon esito che la stessa iniziativa, comunque tenutasi presso la sede della Cgil locale, ha avuto senza che si verificasse alcun incidente o problema per l'ordine pubblico –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere, anche per il tramite della prefettura competente, per acquisire elementi in merito alla vicenda descritta in premessa e in particolare in relazione all'atto di revoca posto in essere, che per l'interrogante potrebbe configurare un abuso e una violazione anche di diritti costituzionalmente garantiti.
(4-11441)

ISTRUZIONE

Interrogazione a risposta scritta:


   BELOTTI. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   in data 2 dicembre 2021 è stato pubblicato l'avviso pubblico (prot. 48047) per la presentazione di proposte per la realizzazione di strutture da destinare ad asili nido e scuole di infanzia, da finanziare nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1;

   nel testo dell'avviso, all'articolo 18, si esplicitano le azioni di accompagnamento tecnico e amministrativo che gli enti locali interessati a candidarsi possono attivare ovvero: chiedere al Ministero dell'istruzione, mediante apposita funzione attivabile dal sito https://pnrr.istruzione.it/, supporto amministrativo e tecnico in fase di candidatura; attivare richieste di assistenza telefonica dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00 ai seguenti numeri: 06.5849.5990-5991-5992; attivare richieste di assistenza tramite mail all'indirizzo pnrr.ediliziascolastica@istruzione.it; chiedere al Ministero dell'istruzione, mediante apposita funzione attivabile dal sito https://pnrr.istruzione.it/, supporto amministrativo e tecnico in fase di attuazione; al comma 3 si specifica che il Ministero dell'istruzione, in base alle richieste di supporto pervenute, attiverà azioni di assistenza e affiancamento;

   il comune di Trescore Balneario (Bergamo) ha reiterato più volte richiesta di chiarimenti ottenuta soltanto con la pubblicazione delle Faq in data 16 febbraio 2022 (prot. U.0009008), da cui emerge che «per ciascuna candidatura sul singolo edificio è ammesso un solo intervento da individuare esclusivamente tra le tipologie previste dall'articolo 4, comma 1, dell'avviso pubblico (ad esempio non sono ammessi interventi di riqualificazione funzionale di un edificio e contestualmente l'ampliamento dello stesso)»;

   è necessario sottolineare che nei criteri di valutazione indicati all'articolo 9, comma 3, lettera a), è prevista, in ragione della tipologia di intervento, l'attribuzione di massimo 45 punti; dunque, il Comune per raggiungere tale tetto aveva sviluppato l'idea progettuale che, in ragione della conformazione dell'immobile oggetto di candidatura, costituito da due corpi di fabbrica, comprendeva la demolizione e ricostruzione dell'edificio degli anni '70 e la riqualificazione funzionale dell'ampliamento risalente al 2000;

   dovendo attenersi ai nuovi criteri esplicitati solo in data 16 febbraio 2022 pochi giorni dalla chiusura del bando, non è possibile raggiungere il punteggio massimo indicato, in quanto, a parte l'attribuzione aggiuntiva di 15 punti per l'attivazione del polo infanzia, per le restanti opzioni è consentito scegliere una sola tipologia di intervento, determinando, al massimo un punteggio di 20 punti per la «nuova costruzione, demolizione e/o ricostruzione e/o ampliamento»;

   il comune dunque è costretto a rivedere completamente l'impostazione progettuale a soli 12 giorni dalla scadenza del termine per l'invio della candidatura ed evidentemente rischia di perdere questa opportunità, dal momento che proprio la progettualità di intervento così complessi richiede attenta analisi e tempi congrui di realizzazione;

   inoltre, ancora non è stato specificato quale sia il massimo punteggio attribuibile per la tipologia di intervento, quale sia la popolazione scolastica di riferimento ai fini dell'attribuzione del punteggio previsto dall'articolo 9, comma 3, lettera b), del bando e se, ai fini dell'attribuzione del punteggio, l'incremento di punteggio si ottiene in riferimento alla fascia di età 3-5 (scuola infanzia) oppure è da sommare all'aumento previsto da progetto per la fascia di età 0-2 (nido/primavera) –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per dare rapido riscontro al comune di Trescore Balneario e agli altri nella medesima condizione e così evitare che perdano l'opportunità di concorrere a realizzare gli obiettivi definiti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza;

   in che modo intenda garantire l'efficace funzionamento delle azioni di accompagnamento tecnico-amministrativo utili a garantire agli enti locali la finalizzazione delle proprie candidature.
(4-11439)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta scritta:


   BITONCI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   ha suscitato scalpore la notizia del licenziamento di due donne italiane, Susanna Sartore e Ornella Moro, bariste da molti anni presso il bar-caffetteria all'interno dei Musei Civici Eremitani;

   dopo due anni di chiusura totale, prima per scadenza dell'appalto della ditta precedente e poi per l'emergenza sanitaria da COVID-19, l'esercizio si appresta alla riapertura;

   l'appalto è stato vinto dalla cooperativa Percorso Vita Onlus, che fa capo a don Luca Favarin, che darà lavoro a giovani profughi;

   dopo 20 anni di esperienza come bariste e 10 anni di lavoro le due donne si sono viste respingere la riassunzione, con la motivazione della mancanza di requisiti, ovvero la non conoscenza di vini, dato che con la riapertura del bar, aprirà anche un'enoteca, e delle lingue inglese, spagnolo e tedesco;

   amarezza e dispiacere sono i sentimenti provati dalle due donne, all'improvviso in situazione di mancata copertura reddituale: hanno perso il lavoro e sono ancora lontane, per età anagrafica e per anni contributivi, dal requisito minimo per accedere alla pensione;

   quel che amareggia di più le due donne è anche il trattamento che la coop che si professa ispirata a principi di solidarietà ha riservato loro: avevano avuto rassicurazioni circa il fatto che il nuovo bando contemplasse la clausola di solidarietà che prevedeva il riassorbimento del personale impiegato in precedenza;

   hanno avuto un colloquio via whats-app con esponenti della nuova coop di Don Luca, con la chiosa che avrebbero comunque ricevuto una risposta, negativa o positiva che fosse, ed invece, dopo circa una ventina di giorni, scoprendo che il bar stava per riaprire, hanno dovuto chiamare loro la coop per avere notizie;

   ancora una volta, la scelta demagogica di solidarietà e supporto ai profughi si trasforma in un danno ed al contempo in una beffa a scapito di cittadine italiane –:

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare, con riguardo alla vicenda esposta in premessa, a tutela delle due donne e, più in generale, a salvaguardia dei diritti occupazionali dei cittadini italiani.
(4-11423)


   VARRICA, ALAIMO e D'ORSO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il 28 gennaio 2020 sul sito di Invitalia si annunciava la sigla di un contratto di sviluppo con la società Luxury Private Properties per un investimento di 34 milioni di euro (di cui 14,5 concessi da Invitalia) finalizzato alla riqualificazione di alcuni hotel di lusso in Sicilia, tra cui l'Hotel Excelsior di Palermo, «storica struttura nel centro della città, che passerà da 4 a 5 stelle lusso»;

   di recente è stata avviata la procedura di licenziamento dei dipendenti dell'Hotel Excelsior di Palermo con la motivazione che, essendo l'unica unità locale inutilizzabile a causa della ristrutturazione, la stessa non ha possibilità di allocare diversamente i lavoratori;

   la società Luxury Private Properties nel verbale del 4 febbraio 2022 ha sollevato la questione dell'incompatibilità tra piani di aiuto di cui sta usufruendo e l'utilizzo degli ammortizzatori sociali conservativi, precisando di non avere comunque alcun obbligo di utilizzo degli ammortizzatori sociali;

   non si comprende come i lavori di riqualificazione e di rilancio di una struttura privata con risorse pubbliche che sono collegati inevitabilmente a crescenti livelli occupazionali, sia compatibile con procedure di licenziamento collettivo –:

   se il Governo intenda, anche per il tramite di Invitalia, verificare la compatibilità dei licenziamenti in corso da parte della società Luxury Private Properties col finanziamento pubblico ricevuto o con altri piani di aiuto e di verificare la possibilità per i lavoratori dell'Hotel Excelsior di accedere agli ammortizzatori sociali in alternativa al licenziamento e nelle more del completamento dei lavori di ristrutturazione.
(4-11433)


   BIGNAMI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   in seguito a quanto stabilito dal decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, a decorrere dal 1° febbraio 2022 e fino alla cessazione dello stato di emergenza (31 marzo 2022), l'accesso ai pubblici uffici può avvenire solo se si è in possesso del Green Pass base (articolo 9, comma 2, decreto-legge n. 52 del 2021);

   tale disposizione risulta essere applicata anche in alcuni casi, a quanto consta all'interrogante, per l'accesso alle visite medico-legali presso gli ambulatori per le visite di controllo disposte dall'Inps ai fini dell'accertamento e dell'eventuale riconoscimento dello stato di invalidità civile, cecità, sordità, disabilità;

   va preso atto di quanto disposto alla lettera b) dell'articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2022 con cui si richiamano le «esigenze di salute, per le quali è sempre consentito l'accesso per l'approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie di cui all'articolo 8-ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, nonché a quelle veterinarie, per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura, anche per gli accompagnatori, fermo restando quanto previsto dall'articolo 2-bis del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52 per quanto riguarda la permanenza degli accompagnatori nei suddetti luoghi e dall'articolo 7 del decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221, per l'accesso dei visitatori a strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice»;

   va preso atto, altresì, di quanto indicato nella tabella pubblicata sul sito del Governo delle attività consentite senza obbligo di Green Pass nella cui casistica rientra anche «l'accesso degli utenti a strutture sanitarie, sociosanitarie e studi medici, pubblici o privati, per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura» –:

   se trovi conferma quanto esposto in premessa e, in caso affermativo, come si giustifichi, in virtù delle disposizioni sopra richiamate, la richiesta del Green Pass base per poter effettuare visite medico-legali disposte dall'Inps –:

   se non si ritenga necessario adottare iniziative normative urgenti al fine di sanare tale discrepanza, nel caso la stessa dovesse effettivamente sussistere;

   se intenda adottare iniziative di competenza, urgentemente, anche coinvolgendo la dirigenza dell'Inps, al fine di verificare se, con riferimento alle visite medico-legali, venga applicata la normativa vigente in materia, garantendo agli utenti, che altrimenti risulterebbero gravemente ed ingiustamente discriminati, l'accesso alle suddette visite senza l'obbligo di Green Pass base.
(4-11435)

SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   LORENZIN. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 31 gennaio 2022 è diventato operativo il nuovo il Sistema informativo per le sperimentazioni cliniche (CTIS) previsto dal regolamento (UE) n. 536 del 2014 che disciplina i trial sui medicinali;

   al fine di realizzare il necessario coordinamento normativo con il regolamento n. 536 del 2014, la legge n. 3 del 2018 ha conferito la delega al Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per il riassetto e la riforma delle disposizioni vigenti in materia di sperimentazione clinica dei medicinali per uso umano, ma ancora oggi la legge è in parte inattuata a causa della mancata emanazione di alcuni dei relativi decreti attuativi;

   un «ecosistema normativo» favorevole allo sviluppo degli studi clinici determinerebbe importanti risparmi per il bilancio del Servizio sanitario nazionale: secondo i dati forniti da Fondazione TheBridge in uno studio sul valore della sperimentazione clinica, per ogni 1.000 euro investiti dalle aziende farmaceutiche nei trial clinici, il Servizio sanitario nazionale risparmierebbe 2.200 euro per il minore uso di farmaci, con un vantaggio economico complessivo che supererebbe i 700 milioni di euro l'anno;

   con tale vantaggio economico si comprende come avere i farmaci del futuro significhi ottenere anche fondi economici potenzialmente utilizzabili per nuove risorse all'interno delle strutture sanitarie e non solo;

   come ricorda la ConFederazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi, la diminuzione dei trial clinici determina la riduzione del numero di pazienti che avranno l'opportunità di entrare in uno studio con trattamenti innovativi, un ostacolo alla crescita professionale dei ricercatori e minori investimenti da parte delle aziende farmaceutiche e produttrici di dispositivi medici;

   durante il primo anno di validità del regolamento, gli sponsor hanno la facoltà di procedere alle nuove sperimentazioni seguendo gli standard precedenti o quelli aggiornati, ma dal 31 gennaio 2023 tutte le sperimentazioni dovranno essere realizzate sulla base dei nuovi standard;

   trovandosi l'Italia in palese ritardo c'è il rischio che gli studi vengano condotti in altri Paesi europei, con una perdita di investimenti che secondo le stime dell'Altems dell'Università Cattolica di Roma si aggira tra i 75,5 e i 93,6 milioni di euro, pari al contributo dato dalle imprese ai centri clinici attraverso la fornitura gratuita dei farmaci ai pazienti coinvolti e la copertura dei costi connessi ai trials –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda porre in essere per dare tempestiva e completa attuazione al regolamento (UE) n. 536 del 2014 sulla sperimentazione clinica con l'emanazione dei decreti attuativi mancanti della legge n. 3 del 2018.
(5-07601)

Interrogazioni a risposta scritta:


   CUNIAL. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   con le interrogazioni n. 4-10230 e 4-10763, l'interrogante ha affrontato il tema dell'ossido di graphene presente nei vaccini anti-COVID-19;

   il 26 novembre 2021 muore improvvisamente il dottor Andreas Noack, medico tedesco, uno dei primi ad individuare la presenza di graphene nei vaccini COVID-19;

   il 19 gennaio 2022 muore improvvisamente, il dottor Domenico Biscardi, ricercatore italiano che aveva anch'egli lavorato sulla presenza del graphene nei vaccini COVID-19;

   il 13 febbraio 2022 viene pubblicato su notonthebeeb.co.uk uno studio il cui scopo era, identificare eventuali inclusioni solide nelle fiale non dichiarate dai produttori dei vaccini COVID-19. Esso doveva verificare i risultati di composti correlati al grafene come l'ossido di grafene, l'idrossido di grafene di Campara (2021) e segnalare eventuali altre inclusioni biologiche che potrebbero essere interpretate come tossiche per il corpo umano. Il laboratorio Unit è stato incaricato da EbMCsquared di analizzare il contenuto di quattro fiale di vaccino e identificare se uno qualsiasi dei seguenti componenti era presente in queste fiale: grafene, ossido di grafene, parassiti, filamenti biologici. I quattro vaccini oggetto di questa prima indagine da parte di Unit appartenevano a Moderna, Pfizer e AstraZeneca;

   l'analisi di tutti e quattro ha identificato oggetti simili, ovvero: nastri di grafene rivestiti con Polietilenglicole, forma composita di grafene 1, composita di grafene 2, calcite microcristallina con inclusioni carboniose, grafene nano forms con e senza fluorescenza, nano-oggetti di grafene e nanoscroll di grafene –:

   di quali informazioni disponga il Governo in merito a quanto espresso in premessa;

   se non intenda il Governo adottare iniziative di competenza per approfondire la questione e per interrompere la somministrazione dei farmaci in attesa delle conclusioni e delle verifiche necessarie.
(4-11428)


   CUNIAL. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   nella puntata di «Fuori dal Coro» (Rete 4) del 15 febbraio 2022, Mario Giordano ha mandato in onda un servizio giornalistico «Virus, perché così tante morti in ospedale?»;

   nel servizio, il dottor Luciano Gattinoni racconta di come la polmonite da COVID-19, quindi il trattamento di pazienti avanzati nell'infezione, sia ancora categorizzata come polmonite tipica con trattamento routinario, quale la ventilazione assistita o forzata: «Non è possibile che dopo due anni la gente venga ancora precocemente e inutilmente intubata, come se tutti questi mesi non ci avessero insegnato niente» afferma. «Si osserva chiaramente che nel problema vascolare del polmone la pressione sulla parete già rovinata da una circolazione sanguigna non ottimale provoca il danno irreversibile del tessuto», aggiunge Gattinoni;

   anche il professore Davide Chiumello, direttore del reparto anestesia dell'ospedale San Paolo, ha affermato che «una serie di studi ci hanno fatto capire che la polmonite da COVID-19 aveva della regole e dei Meccanismi completamente diversi» per cui le linee guida tuttora in atto «non servono a niente»;

   nel servizio, vengono riportate altresì diverse testimonianze di persone ricoverate personalmente o che hanno avuto parenti ricoverati per COVID-19. Queste dichiarano che, durante il ricovero, hanno «percepito una certa insistenza nel voler intubare i propri cari». Da quanto affermato i nosocomi avrebbero voluto sottoporre a trattamenti con casco o a terapia intensiva i soggetti senza che vi fossero reali situazioni emergenziali, tanto che rientrati a casa – dopo averli rifiutati – si sarebbero ritrovati con buoni livelli di saturazione e sarebbero guariti;

   da tempo la questione dell'intubazione è rimasta al centro di animate polemiche specialmente per quei pazienti sottoposti ad una pratica che poi si è scoperta essere non solo inutile ma dannosa in caso di polmoniti atipiche;

   le prestazioni di ricovero per acuti a pazienti affetti da COVID-19, indipendentemente dal codice Drg della dimissione finale, sono remunerate, maggiorando l'ordinaria remunerazione di cui al decreto ministeriale 18 ottobre 2012, con l'incremento tariffario di cui al comma 2 dell'articolo 1 del decreto ministeriale 12 agosto 2021. L'incremento tariffario massimo, per ciascun episodio di ricovero con durata di degenza maggiore di un giorno, è pari a 3.713 euro se il ricovero è avvenuto esclusivamente in area medica e a 9.697 euro se il ricovero è transitato in terapia intensiva;

   ciascun paziente ricoverato in terapia intensiva costa, in base alla complessità delle cure, dai 9 ai 22 mila euro al Servizio sanitario nazionale (Ssn). A rilevarlo è un'indagine scientifica condotta dall'Healthcare Datascience Lab (HD-LAB) dell'Università Carlo Cattaneo-Liuc –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti;

   se il Ministro interrogato non abbia intenzione di modificare urgentemente protocolli e linee guida inerenti al trattamento dei pazienti colpiti da COVID-19.
(4-11429)


   MANDELLI e SACCANI JOTTI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il regolamento (UE) n. 536 del 2014 ha stabilito che entro il 31 gennaio 2022 gli Stati membri avrebbero dovuto realizzare l'armonizzazione del processo di valutazione e di autorizzazione di una sperimentazione clinica in Europa condotta in più Stati membri regolata dalla direttiva 2001/20/CE;

   la Commissione europea ha inoltre adottato il regolamento di esecuzione (UE) 2022/20, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 536 del 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la definizione delle norme e delle procedure per la cooperazione degli Stati membri nella valutazione della sicurezza delle sperimentazioni cliniche;

   la legge 11 gennaio 2018, n. 3, ha delegato il Governo al riassetto e alla riforma della normativa in materia di sperimentazione clinica ed, in particolare, all'articolo 1, comma 1, ha previsto che, entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della stessa, si dovessero emanare uno o più decreti legislativi per la piena adozione del regolamento (UE) n. 536 del 2014;

   ad oggi, dei decreti attuativi previsti sono stati approvati solo il decreto ministeriale 19 aprile 2018 e il decreto legislativo 14 leggio 2019, n. 52, ed è stato trasmesso alle regioni il testo di decreto ministeriale recante l'individuazione dei comitati etici territoriali competenti per la valutazione delle sperimentazioni cliniche sui dispositivi medici e sui medicinali per uso umano;

   tale ultimo decreto è stato fortemente criticato da alcuni esponenti del settore medico-scientifico e importanti giuristi, in quanto non sono stati presi in considerazione i comitati etici già diffusi sul territorio nazionale e le iniziative già promosse dalle regioni nelle more dell'approvazione della normativa di attuazione;

   una recente indagine di Farmindustria evidenzia che su 396 studi clinici da avviare nel 2022, 86 saranno svolti secondo la nuova normativa comunitaria e quindi rischiano di essere effettuati in altri Paesi ed, in tal modo si perderebbero investimenti tra i 75,5 e i 93,6 milioni di euro, pari al contributo totale dato dalle imprese ai centri clinici attraverso la fornitura gratuita dei farmaci ai pazienti coinvolti e la copertura dei costi connessi ai trial (confronta dati Altems);

   i pazienti rischiano, quindi, di non poter usufruire dei benefici della concreta applicazione del regolamento n. 536 del 2014 e vengono rallentate le ulteriori innovazioni regolatorie richieste dalle nuove frontiere della ricerca clinica, come l'utilizzo dell'intelligenza artificiale e dei trial decentrati;

   la mancata attuazione riduce la competitività del nostro Paese per la ricerca e lo sviluppo, che invece – come sottolineato di recente dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi – deve essere al centro della crescita dell'Italia;

   è di tutta evidenza la necessità di realizzare il percorso normativo previsto nel più breve tempo possibile, al fine di armonizzare la normativa italiana con quella europea ed evitare che l'Italia sia penalizzata nell'ambito della ricerca clinica, ma, allo stesso tempo, appare necessario coordinare le decisioni del Governo con le proposte delle regioni e delle società scientifiche onde evitare azioni ex post come sta avvenendo per l'ultimo schema di decreto inviato alle regioni –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda porre in essere al fine di garantire la piena attuazione del regolamento dell'Unione europea n. 536 del 2014, assicurando un quadro normativo chiaro sulla sperimentazione clinica, in linea con i princìpi e criteri direttivi della legge 11 gennaio 2018, n. 3, e se l'impianto regolatorio previsto sia in grado di attirare investimenti e rendere il Paese competitivo dal punto di vista della ricerca clinica.
(4-11437)


   SAPIA. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   dal 2010 la Calabria è commissariata dal Governo per il Piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale e il presidente della regione Calabria, onorevole Roberto Occhiuto, ne è il commissario con potere di annullare atti contrari al Piano stesso;

   di recente, la Procura, a conclusione dell'inchiesta «Sistema Cosenza» sui presunti falsi bilanci dell'Asp di Cosenza redatti nel triennio 2015-2017, ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex direttore generale Raffaele Mauro, di vari dirigenti della stessa azienda e, tra l'altro, degli ex commissari ad acta Saverio Cotticelli e Massimo Scura;

   nel 2017 la presidente della Commissione bicamerale antimafia pro tempore, onorevole Rosy Bindi, dichiarò che, nell'Asp di Cosenza risultavano 23 persone iscritte a logge massoniche;

   ad oggi il commissario straordinario dell'Asp di Cosenza è Vincenzo La Regina, nominato secondo le norme di cui al decreto-legge n. 150 del 2020, convertito dalla legge n. 181 del 2020;

   l'approvazione dell'Atto aziendale dell'Asp di Cosenza, con cui è stata prevista la Centrale operativa del 118 quale Uoc, risulta successiva all'indizione del concorso per direttore dell'Uoc di cui si tratta;

   detta procedura concorsuale è stata poi definita e il relativo incarico dirigenziale è stato conferito a Riccardo Borselli, malgrado gli articolati dubbi sollevati dall'interrogante con nota del 13 marzo 2022, sottoscritta anche dal senatore Nicola Morra, presidente della Commissione bicamerale antimafia;

   nell'Asp di Cosenza sono stati dati incarichi di responsabilità in maniera illegittima, come si evince da una nota del 2020 dell'allora commissario aziendale Cinzia Bettelini;

   con nota del 29 ottobre 2019, trasmessa anche alla Procura, l'interrogante aveva rappresentato all'allora direttore generale reggente dell'Asp di Cosenza serie questioni di legalità all'interno dell'azienda medesima, comprese le criticità legate al conferimento della dirigenza del «risk management e governo clinico» e della dirigenza dell'«Urp e comunicazione istituzionale», incarichi rispettivamente affidati alla compagna dell'ex direttore generale aziendale Mauro e alla moglie dell'ex consigliere regionale della Calabria Franco Pacenza, quando quest'ultimo era consigliere del presidente della regione Calabria, Mario Oliverio;

   nell'interrogazione a risposta scritta n. 4-11080, l'interrogante ha chiesto al Governo di verificare, in ordine alla Pet 118 di San Giovanni in Fiore e per il tramite del commissario Occhiuto, i turni dell'anno 2021, la legittimità dei comportamenti aziendali verso un'infermiera colà in servizio e l'eventuale presenza di personale in rapporto di parentela, peraltro segnalando vecchi e irrisolti contrasti nella stessa Pet;

   con nota del 25 gennaio 2022, l'interrogante sollecitava il commissario La Regina ad intervenire sulla situazione della suddetta Pet e con nota in pari data rappresentava al direttore Borselli persistenti anomalie nella stessa Pet, anche ricordando una doglianza pubblica, nel merito, della sindaca di San Giovanni in Fiore;

   per l'infermiera suddetta è stato di recente avviato un procedimento disciplinare, con l'addebito di non aver preso servizio a seguito di mobilità d'urgenza, disposta con nota del direttore sanitario aziendale del 5 ottobre 2021, benché l'articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica n. 384 del 1990 per detta mobilità preveda il limite massimo di un mese nell'anno solare;

   da articoli di stampa risulta un grave indebitamento delle aziende del Servizio sanitario regionale della Calabria, tra cui l'Asp di Cosenza, correlato alla notizia secondo cui la ’ndrangheta ne avrebbe approfittato per «cartolarizzare» i debiti, trasformandoli in titoli di credito da incassare con un collocamento sui mercati internazionali;

   dal combinato disposto degli articoli 143 e 146 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni e integrazioni, si ricava che innanzi a chiari condizionamenti degli organi di governo di un'azienda sanitaria, tali da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi amministrativi, il prefetto competente per territorio dispone ogni opportuno accertamento, promuovendo l'accesso presso l'ente interessato –:

   se il Governo non intenda adottare iniziative di competenza per verificare, per il tramite del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari regionali, se nell'Asp vi siano atti contrari al Piano di rientro ed eventualmente adottare iniziative per il loro annullamento;

   se il Ministro dell'interno non intenda promuovere l'accesso presso l'Asp di Cosenza, ove ne ricorrano i presupposti.
(4-11440)

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Interrogazione a risposta scritta:


   CIABURRO. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   come noto, in data 21 febbraio 2022, le tensioni da Ucraina e Federazione russa sono arrivate all'esasperazione, con il riconoscimento da parte della Russia delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk, ed il conseguente congelamento delle relazioni diplomatiche tra Paesi occidentali e Mosca;

   dalla Russia proviene il 40 per cento del gas naturale utilizzato in Europa, di cui proprio il 22 per cento circa passa attraverso l'Ucraina, mediante il gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhhorod, per poi arrivare proprio nell'Unione europea;

   in caso di una evoluzione del conflitto, è sempre più reale la possibilità che i Paesi membri dell'Unione europea debbano rinunciare ad oltre il 30 per cento di metano che arriva dalla Russia, proprio in relazione ai gasdotti passanti per l'Ucraina;

   dato che, con la strategia europea del Green New Deal, la produzione europea di gas è destinata a diminuire, è in prospettiva, almeno nel breve-medio periodo, maggiore la dipendenza del sistema economico dei Paesi europei dalle forniture energetiche provenienti dalla Russia;

   come noto, gli stoccaggi di gas nell'Unione europea hanno raggiunto il minimo storico da oltre dieci anni e, le forniture esterne di gas rappresentano l'80 per cento del totale consumato nell'Unione europea;

   le crescenti tensioni sul confine dell'Europa orientale possono, come indicato dai principali analisti internazionali, portare ad un ulteriore rincaro dei costi energetici e delle materie prime, rendendo del tutto inutili le misure indennitarie disposte dal Governo ed erodendo le possibilità produttive economiche italiane-;

   se il Governo abbia compiutamente considerato tutti gli aspetti esposti in premessa e quali iniziative intenda predisporre per scongiurare ripercussioni negative su cittadini e imprese italiane dei rincari energetici di cui in premessa, considerando anche il continuo deteriorarsi delle relazioni diplomatiche tra Paesi membri dell'Unione europea e Federazione russa.
(4-11425)

Apposizione di firme ad interrogazioni.

  L'interrogazione a risposta orale D'Uva e altri n. 3-02770, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 22 febbraio 2022, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato: Alaimo.

  L'interrogazione a risposta immediata in Assemblea Vianello n. 3-02775, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 22 febbraio 2022, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato: Trano.

Ritiro di un documento del sindacato ispettivo.

  Il seguente documento è stato ritirato dal presentatore: interrogazione a risposta in Commissione Rizzetto n. 5-07462 dell'8 febbraio 2022.