Legislatura: 17Seduta di annuncio: del 03/08/2017
Atto numero: 7/01322
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 03/08/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ZAPPULLA GIUSEPPE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017 EPIFANI ETTORE GUGLIELMO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017 FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017 PICCOLO GIORGIO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017 MARTELLI GIOVANNA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017 SCOTTO ARTURO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017 MELILLA GIANNI ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017 NICCHI MARISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017 PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017 QUARANTA STEFANO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017 BORDO FRANCO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017 FOLINO VINCENZO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017 LAFORGIA FRANCESCO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 03/08/2017
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
COLLEGA (RISCON) IL 03/08/2017
APPROVATO IL 03/08/2017
CONCLUSO IL 03/08/2017
7-01322 Ricciatti: Prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento Perugina di San Sisto (PG).
RISOLUZIONE APPROVATA DALLE COMMISSIONI
Le Commissioni X e XI,
premesso che:
Perugina è uno storico marchio della produzione dolciaria italiana. Fondata a Perugia nel 1907 è stata acquisita dalla multinazionale svizzera Nestlé nel 1988;
l'azienda ha da sempre rappresentato una realtà economica significativa per il territorio umbro, sia sotto il profilo occupazionale – attualmente con oltre mille dipendenti – sia per l'indiscutibile prestigio del marchio;
attualmente, in Umbria, la produzione è concentrata nello stabilimento di San Sisto, in provincia di Perugia;
alla Perugina sono 850 gli occupati a tempo indeterminato tra tempo pieno e part-time, e 150 stagionali;
nel corso degli ultimi anni la produzione ha subito importanti perdite di volumi, con conseguenti ripercussioni sui livelli occupazionali;
nel 2014, a seguito della previsione di esuberi per lo stabilimento perugino, la Nestlé e la rappresentanza sindacale unitaria hanno sottoscritto un contratto di solidarietà, in sede Confindustria, valido sino al 2016, al fine di scongiurare il rischio che gli esuberi dichiarati si trasformassero in licenziamenti; le organizzazioni sindacali ritengono che il calo dei volumi produttivi non dipenda esclusivamente dalla condizione di mercato, ma anche da scelte strategiche errate da parte della multinazionale svizzera, che ha nel corso del tempo ridimensionato il ruolo dello stabilimento nelle strategie del gruppo;
nel 2016, in assenza di un cambio di rotta sui presupposti illustrati, i lavoratori, attraverso le rispettive rappresentanze sindacali, hanno sollevato l'allarme circa il futuro dello stabilimento;
la Nestlé, in risposta alle criticità ed agli allarmi citati, ha annunciato per lo stabilimento di San Sisto la fine dei contratti di solidarietà e volumi produttivi in linea con quelli del 2014, ribadendo l'impegno a sostenere lo sviluppo della fabbrica e «un piano di riposizionamento per favorire il rilancio delle produzioni, in uno scenario comunque negativo in termini di consumi» (Ansa, 31 agosto 2015); i sindacati, tuttavia, ritengono che al di là di tali dichiarazioni, volte a rassicurare i lavoratori, la Nestlé non stia mostrando alcun segnale concreto sul piano di rilancio per l'azienda, ed insistono per conoscere i dettagli del piano industriale;
nel corso degli anni il settore ha subito una costante diminuzione degli stabilimenti e dei livelli occupazionali;
appaiono più che fondati i timori sul futuro dello storico marchio dolciario e sull'eventualità che l'azienda ridimensioni ulteriormente il ruolo produttivo dello stabilimento visto che, nei giorni scorsi, la Nestlé ha annunciato 340 esuberi;
i sindacati chiedono al Governo di richiamare la Nestlé al rispetto dell'accordo del 2016, che prevedeva il rilancio della fabbrica e non certo un taglio di 340 posti di lavoro, un piano anche con investimenti tecnologici e strategie di marketing per l’export e la controstagionalità, «che hanno bisogno di un periodo congruo per andare a regime. Ecco perché – hanno precisato infine i sindacati Flai, Fai, Uila e rappresentanza sindacale unitaria» – «abbiamo bisogno di ammortizzatori sociali, in scadenza il 30 giugno 2018, che coprano un periodo più lungo di quello previsto dall'attuale normativa»,
impegnano il Governo
ad adoperarsi, nel prosieguo del tavolo istituzionale insediato presso il Ministero dello sviluppo economico, al fine di favorire, in collaborazione con la regione e le istituzioni locali, il più ampio e approfondito confronto tra l'azienda e le organizzazioni sindacali, favorendo l'implementazione dell'accordo sottoscritto lo scorso anno tra le parti, allo scopo di tutelare gli assetti occupazionali e di potenziare una delle filiere più importanti dell'industria alimentare italiana.
(8-00260) «Ricciatti, Zappulla, Epifani, Ferrara, Giorgio Piccolo, Martelli, Scotto, Melilla, Nicchi, Piras, Quaranta, Franco Bordo, Folino, Laforgia».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):soppressione di posti di lavoro
aiuto allo sviluppo
sindacato