ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00071

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: del 31/07/2014
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00399
Firmatari
Primo firmatario: ROSTELLATO GESSICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 31/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
BALDASSARRE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
PRODANI ARIS MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 31/07/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
31/07/2014
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 31/07/2014

APPROVATO IL 31/07/2014

CONCLUSO IL 31/07/2014

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00071
presentato da
ROSTELLATO Gessica
testo di
Giovedì 31 luglio 2014 in Commissione XI (Lavoro)

7-00399 Rostellato ed altri: Incentivi per l'assunzione di lavoratori provenienti dalla cosiddetta «piccola mobilità».

RISOLUZIONE APPROVATA

  La XI Commissione,
   premesso che:
    il comma 1 dell'articolo 4 del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, aveva consentito l'iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati dalle imprese, anche artigiane o cooperative di produzione e lavoro, che occupano meno di sedici dipendenti, per giustificato motivo oggettivo connesso a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro nonché dei lavoratori licenziati per riduzione di personale che non fruiscano dell'indennità di mobilità, prevista dall'articolo 7 della legge 23 luglio 1991, n. 223. Tale operazione consentiva alle aziende di usufruire di alcune agevolazioni connesse all'instaurazione di rapporti di lavoro con i soggetti iscritti nella cosiddetta «piccola mobilità». Una norma che andava ovviamente nella direzione di premiare quelle imprese che assumevano lavoratori disoccupati, facendoli rientrare nel mondo del lavoro. Nonostante la crisi, questo tipo di agevolazione era stata utilizzata da molte piccole e medie aziende sane che, dati i benefici contributivi che ne derivavano, potevano permettersi di prendersi in carico un nuovo dipendente e di toglierlo dallo status di disoccupato, dando così beneficio sia allo Stato che all'intera collettività;
    la disposizione in questione era stata più volte prorogata, sino alla legge n. 92 del 2012, la cosiddetta «legge Fornero», con la quale si è eliminata la possibilità per i lavoratori licenziati di iscriversi alle liste della piccola mobilità;
    nel vuoto normativo che si è in tal modo venuto a creare, l'INPS ha dettato le prime disposizioni pubblicando la circolare n. 13 del 2013, la quale esplicitava che: «Per l'anno 2013 non è stata prorogata la possibilità di iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo, per i quali non ricorrono le condizioni per l'attivazione delle procedure di mobilità. Manca anche la copertura degli oneri per il finanziamento delle relative misure incentivanti; ne consegue che, per l'anno 2013, non sarà possibile fruire delle agevolazioni previste dalla legge n. 223/1991. Al riguardo, si forniscono le seguenti precisazioni. Non essendo possibile l'iscrizione nelle liste per i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo decorrenti dal 01/01/2013, consegue che, per eventuali iscrizioni – comunque avvenute – gli incentivi non possono essere riconosciuti. In relazione agli altri aspetti connessi alla mancata proroga della norma è stato richiesto parere al Ministero del lavoro e delle politiche sociali; si fa pertanto riserva di successive indicazioni»;
    successivamente, proprio in seguito all'allarme venutosi a creare a causa dell'incertezza normativa e temporale che tale circolare aveva creato, con la circolare n. 150 del 25 ottobre 2013, l'INPS scioglie parzialmente la riserva formulata con la circolare n. 13 del 2013 precisando che in merito alla mancata proroga della possibilità di iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo e degli incentivi riservati al loro reimpiego (cosiddetta piccola mobilità):
    non sono riconosciute le agevolazioni per le assunzioni, effettuate nel 2013, di lavoratori licenziati prima del 2013;
    non è possibile riconoscere le agevolazioni per le proroghe e le trasformazioni a tempo indeterminato, effettuate nel 2013, di rapporti agevolati instaurati prima del 2013;
    è anticipata al 31 dicembre 2012, in via cautelare, la scadenza dei benefici connessi a rapporti agevolati, instaurati prima del 2013 con lavoratori iscritti nelle liste di mobilità a seguito di licenziamento individuale;
    tali indicazioni, com’è ovvio, hanno destato allarme per tutte quelle aziende che hanno usufruito degli incentivi per le assunzioni di lavoratori in «piccola mobilità» effettuate nel 2011 e nel 2012, dal momento che chi ha assunto il lavoratore in quel periodo, facendo valere lo sgravio contributivo per i mesi dell'anno 2013, dovrà a questo punto provvedere al versamento all'INPS della differenza tra i contributi versati e quelli oggi dovuti – alla luce delle nuove indicazioni –, oltre agli interessi maturati;
    con il messaggio n. 17941 del 2013, facendo seguito alle istruzioni fornite con la circolare n. 150 del medesimo anno, citata in precedenza, le sedi territoriali venivano altresì invitate a riprendere l'attività di verifica sulla spettanza dei benefici riguardanti i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità ed a richiedere ai datori di lavoro di regolarizzare quanto percepito indebitamente per l'agevolazione fino ad arrivare all'ultimo messaggio n. 18639, con il quale ad integrazione delle indicazioni già fornite, viene precisato che, in considerazione della circostanza che l'istituto è ancora in attesa degli ulteriori e definitivi chiarimenti ministeriali, non dovrà essere richiesto ai datori di lavoro il rimborso dei benefici eventualmente fruiti;
    in seguito, con un successivo messaggio, il n. 2889 del 2014, l'INPS informa che a far data del 15 settembre 2014 verranno emesse le note di rettifica ai fini del recupero delle ex agevolazioni previste per chi ha assunto nel 2012 lavoratori provenienti dalla cosiddetta «piccola mobilità»;
    con interpellanza urgente n. 2-00571 Rostellato ed altri, si interpellava il Presidente del Consiglio dei ministri sul caso descritto, ma la risposta resa dal Sottosegretario Ivan Scalfarotto nella seduta dell'Assemblea del 19 giugno 2014 non è stata soddisfacente, in quanto nessuna soluzione è stata presa in considerazione per le aziende che comunque dovranno restituire i benefìci connessi alle assunzioni effettuate;
    come denunciato da varie organizzazioni datoriali, la situazione delle aziende coinvolte ha assunto contorni allarmanti: infatti, le piccole e medie imprese che già oggi si ritrovano a fronteggiare gli effetti di una perdurante crisi finanziaria, corrono anche il rischio di dover affrontare la restituzione delle agevolazioni ricevute per aver assunto dei disoccupati;
    inoltre, se gli imprenditori non saranno in grado di restituire le somme, si creerà un circolo vizioso che potrebbe portare alla chiusura delle aziende, al licenziamento di molti dipendenti, anche degli stessi dipendenti che sono stati assunti con queste agevolazioni;
    gli avvisi partiranno, come già detto in precedenza, il 15 settembre 2014 e, se le aziende non avranno disponibilità per pagare tali avvisi, otterranno il DURC irregolare con danni rovinosi: blocchi di una qualsivoglia agevolazione, blocco dei pagamenti, magari per lavori già effettuati, esclusione ai bandi di gara per non parlare della contrazione del mercato, licenziamenti e fallimenti, aumento della disoccupazione e non è da escludere che si arrivi a situazioni di disperazione tale da causare tragiche soluzioni;
    non è da sottovalutare, infatti, l'aumento esponenziale dei suicidi che sono passati da 49 nel 2012 a 68 nel 2013, senza differenze geografiche tra nord e sud, dovuti anche alla mancanza di lavoro e all'impossibilità di saldare i propri debiti nei confronti dello Stato;
    in un momento di particolare crisi, come quello che attanaglia il nostro Paese, è opportuno garantire benefici tangibili alle aziende artigiane e del piccolo commercio, poiché esse costituiscono, di fatto, l'asse portante dell'economia reale italiana;
    è pertanto difficile comprendere come possa richiedersi la restituzione degli incentivi già in precedenza usufruiti dalle aziende;
    sulla base delle informazioni comunicate dal Sottosegretario di Stato Bellanova nella seduta della Commissione del 24 luglio 2014, l'INPS ha stimato che gli oneri derivanti dal finanziamento dei benefici contributivi, di competenza degli anni 2013 e 2014, per i rapporti di lavoro instaurati prima del 2013 con lavoratori iscritti nelle liste regionali di mobilità a seguito di licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo, ai sensi del comma 1 dell'articolo 4 del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, ammontano a circa a 35 milioni e 550 mila euro, individuando una platea di interessati di 19.980 unità;
    attualmente, come ha anche evidenziato il sottosegretario Scalfarotto in sede di risposta all'interpellanza urgente n. 2-00571, con decreto direttoriale n. 264 del 19 aprile 2013, successivamente modificato il 3 giugno 2013, è stato concesso un beneficio di euro 20.000.000, per le nuove misure per la piccola mobilità, i cui oneri gravano sul Fondo di rotazione per la formazione professionale e per l'accesso al Fondo sociale europeo, previsto dall'articolo 25 della legge n. 845 del 1978,

impegna il Governo:

   a verificare la possibilità di reperire in modo tempestivo le risorse necessarie ad assicurare il finanziamento dei benefici contributivi, di competenza degli anni 2013 e 2014, per i rapporti di lavoro instaurati prima del 2013 con lavoratori iscritti nelle liste di mobilità ai sensi del comma 1 dell'articolo 4 del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, al fine di evitare la restituzione di agevolazioni sulla cui permanenza le imprese hanno, in buona fede, fatto legittimamente affidamento;
   ad assumere ogni opportuna iniziativa nei confronti dell'INPS al fine di sospendere – nelle more dell'individuazione di un eventuale intervento di carattere normativo in materia – l'invio della note di rettifica recanti gli addebiti contributivi relativi ai medesimi incentivi contributivi.
(8-00071) «Rostellato, Rizzetto, Cominardi, Ciprini, Bechis, Chimienti, Baldassarre, Tripiedi, Da Villa, Petraroli, Vallascas, Mucci, Fantinati, Della Valle, Prodani, Crippa».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 1993 0148, ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ( INPS )

EUROVOC :

licenziamento

cessazione d'attivita'

disoccupazione

soppressione di posti di lavoro

assunzione

piccole e medie imprese