ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01328

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 845 del 31/07/2017
Abbinamenti
Atto 7/01308 abbinato in data 03/08/2017
Atto 7/01309 abbinato in data 03/08/2017
Atto 7/01317 abbinato in data 03/08/2017
Atto 7/01318 abbinato in data 03/08/2017
Atto 7/01321 abbinato in data 03/08/2017
Atto 7/01322 abbinato in data 03/08/2017
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00261
Firmatari
Primo firmatario: POLVERINI RENATA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 31/07/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MINARDO ANTONINO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 31/07/2017
LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 31/07/2017
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 31/07/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Stato iter:
03/08/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 03/08/2017
BELLANOVA TERESA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/08/2017

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 03/08/2017

ACCOLTO IL 03/08/2017

PARERE GOVERNO IL 03/08/2017

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 03/08/2017

CONCLUSO IL 03/08/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01328
presentato da
POLVERINI Renata
testo di
Lunedì 31 luglio 2017, seduta n. 845

   Le Commissioni X e XI,
   premesso che:
    recentemente, la multinazionale Nestlé ha diramato una nota ufficiale nella quale si legge che «A giugno 2018 terminerà il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, che non sarà più rinnovabile. Data l'impossibilità di fare ulteriore ricorso agli ammortizzatori sociali emerge l'esigenza di procedere ad un riequilibrio occupazionale che, ad oggi, stimiamo possa coinvolgere circa 340 addetti alle attività di produzione e logistica, ai quali – nei prossimi anni – non sarà possibile assicurare la continuità occupazionale presso l'Unità di Perugia, se non in funzione della stagionalità tipica delle produzioni dolciarie»;
    lo stabilimento Perugina-Nestlé rappresenta una delle realtà imprenditoriali più significative della regione Umbria per le ricadute di carattere occupazionale ed economico sul territorio: lo stabilimento, infatti, conta circa 1.000 dipendenti ed è la sede di produzione di importanti marchi quali Baci e Nero Perugina, esportati in cinquantacinque Paesi;
    in data 7 aprile 2016, presso la sede di Confindustria Umbria, la Nestlé Italiana spa e la rappresentanza sindacale unitaria del sito di Perugia assistita dalle segreterie provinciali Faicisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, hanno proceduto con la firma di un accordo che prevedeva un investimento di 60 milioni di euro nei successivi tre anni;
    tale robusto piano pluriennale si articolava, da un lato, in un disegno di investimenti commerciali per un valore pari a 45 milioni di euro «focalizzati a perseguire precisi obiettivi di crescita nelle produzioni a base cioccolato, sia sul mercato interno, sia soprattutto sui mercati esteri, che possono offrire interessanti opportunità di progressiva destagionalizzazione delle produzioni»;
    dall'altro lato, l'azienda proponeva «S. Sisto come centro di produzione di riferimento per la fornitura di biscotti per gelato alle consociate della zona Emena, comprese eventuali articolazioni in «joint venture» – confidando sulla capacità di esprimere un costo competitivo derivante dal pieno utilizzo della capacità produttiva installata e dalla piena espressione delle competenze professionali disponibili – al fine di intensificare, nell'immediato, un'attività fortemente contro stagionale rispetto alle produzioni a base cioccolato», con investimenti tecnici per complessivi 15 milioni di euro per rafforzare la vocazione strategica di S. Sisto, polo produttivo di eccellenza del cioccolato, e consolidarne la posizione competitiva all'interno dell'apparato industriale della zona Emena del gruppo Nestlé;
    per di più, lo stesso piano contemplava, inoltre, accanto alla dismissione della produzione di alcuni marchi, il rilancio dell'importante prodotto il «Bacio Perugina», un « global brand», simbolo del « made in Italy» e dell'eccellenza italiana nel mondo, valorizzando il più possibile il legame con il territorio, senza però la necessità di ricorrere ad esuberi di personale e a decisioni unilaterali dell'azienda per tutta la durata del piano, quindi almeno fino al 2018;
    tale accordo era stato ratificato a larga maggioranza anche dai lavoratori e salutato con entusiasmo dalla stessa presidente della regione Umbria, che ha testualmente affermato che «Si è trattato di un incontro molto importante, nel corso del quale abbiamo preso atto delle informazioni che il management di Nestlé ci ha fornito relativamente al piano industriale, con specifico riferimento alle politiche industriali, commerciali e degli investimenti che possano garantire il mantenimento e la valorizzazione dei livelli occupazionali per lo stabilimento di San Sisto a Perugia»;
    il nuovo piano industriale era riuscito ad arginare in maniera efficace il fenomeno di crisi che aveva colpito lo stabilimento, originato soprattutto dalla carenza di investimenti e di innovazione dei suoi sistemi di produzione, avendo prodotto una crescita delle vendite dei prodotti dell'azienda, tra cui figurano i famosi «baci» e le tavolette di cioccolato;
    nonostante la multinazionale avesse registrato dati confortanti relativi all’export del settore del cioccolato, il management aziendale, in una nota del 24 febbraio 2017, ha confermato l'intenzione di procedere ad un ridimensionamento dei livelli occupazionali dello stabilimento di San Sisto. Si legge infatti che «Purtroppo sull’export l'aumento del 44 per cento non si traduce in volumi importanti, tali da assicurare un conseguente aumento produttivo». È necessario sottolineare come i dati riportino un incremento a doppia cifra registrato in molti Paesi stranieri (Usa, Brasile ed Australia), con punte fino al 60 per cento in Canada e Cina;
    sebbene la rappresentanza sindacale unitaria avesse espresso un giudizio positivo sull'andamento del piano, il 6 aprile 2017 il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha approvato il programma di riorganizzazione aziendale autorizzando la corresponsione – per il periodo dal 16 gennaio 2017 al 15 luglio 2018 – del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinari in favore di 819 lavoratori impiegati presso lo stabilimento di San Sisto;
    la stessa rappresentanza sindacale aveva del resto considerato la firma della cassa integrazione guadagni speciali come «il prosieguo del percorso avviato nella scorsa primavera quando fu siglato l'accordo che prevede un investimento totale sulla fabbrica perugina di 60 milioni di euro». Allora fu definito, infatti, il percorso per il biennio 2017-2018, che «prevede da un lato degli investimenti, al fine di rendere lo stabilimento sempre più performante e supportare i marchi Perugina nel mondo, dall'altro, la richiesta della cassa integrazione come strumento per la gestione della forza lavoro in questo biennio di attuazione del Piano»;
    tuttavia, a maggio 2017, la società ha comunicato, tramite Leo Wencel, capo mercato del gruppo Nestlé in Italia, l'intenzione di ridurre, al termine del periodo di cassa integrazione guadagni straordinari, l'organico di circa 340 unità, non essendo in grado di riassorbire tutte le unità lavorative;
    conseguentemente, preoccupati per il forte contraccolpo che tale progetto potrebbe avere sul tessuto sociale della città di Perugia, i sindacati hanno prontamente reagito denunciando i citati esuberi previsti per lo stabilimento di San Sisto che metterebbero a rischio, dunque, il futuro di circa 340 dipendenti. A seguito di ciò, la regione Umbria aveva deciso di convocare un «tavolo istituzionale», con la partecipazione delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori e rappresentanti dell'azienda, per il 15 giugno 2017, al fine di discutere, acquisire le necessarie informazioni ed avere, conseguentemente, un quadro più organico rispetto alla vicenda complessivamente considerata;
    dall'incontro istituzionale tenutosi a giugno 2017 tra i vertici aziendali di Nestlé, le rappresentanze sindacali unitarie, la regione ed il comune di Perugia, tuttavia non sembra essere emersa una soluzione definitiva della questione. I primi, infatti, non fanno nessun passo indietro sui 340 esuberi, ma si sono dichiarati disponibili a partecipare ad un tavolo al Ministero dello sviluppo economico, con l'obiettivo di fare di Perugia «una fabbrica efficiente e competitiva che possa svilupparsi anche nel futuro e di ricercare tutte le soluzioni possibili per gestire le persone, in modo da trovare prospettive occupazionali per tutti». Dal canto suo, la presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, ha ribadito con forza che «questo anno sia messo a frutto per un lavoro di mantenimento della capacità industriale, ma anche per evitare che la riorganizzazione dell'azienda si traduca in una riduzione di posti di lavoro e in un'emergenza sociale per i lavoratori»;
    nell'ambito del citato incontro del 15 giugno 2017, Nestlé italiana ha inoltre respinto in modo deciso le accuse di non rispettare gli accordi sottoscritti, confermando la scelta del gruppo di fare di San Sisto il polo di eccellenza nella produzione dei Baci Perugina e del cioccolato Perugina, per l'Italia e per l'estero, e ha smentito le voci su presunti disinvestimenti, ridimensionamenti e passi indietro dell'azienda rispetto agli accordi presi, anche alla luce della decisione aziendale di investire sui «Baci» per farne un brand globale. Seppure tale scelta sia stata considerata positiva dalla presidente della regione e dal sindaco del comune di Perugia, questi hanno aggiunto che a tale proposta occorre affiancare necessariamente «una proposta nuova di carattere industriale, che possa, interessare la regione e il territorio»;
    secondo quanto si apprende da diverse fonti, il 27 luglio 2017 sarebbe stato convocato un tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico con la partecipazione dei vertici aziendali della società Nestlé, le organizzazioni sindacali e le istituzioni regionali e locali interessate ad avviare un confronto rispetto all'annuncio degli esuberi e al possibile ridimensionamento del sito della Perugina. In questo stesso periodo, il fondo d'investimento americano Third Point avrebbe comunicato di essere diventato uno degli azionisti più importanti della società Nestlé dopo aver acquisito oltre 40 milioni di azioni, pari all'1,3 per cento di tutto il capitale;
    la Perugina rappresenta prima di tutto un'azienda con un'importante produzione, uno storico marchio dell'industria dolciaria italiana. Confluita nel 1998 nella Nestlé italiana spa, multinazionale svizzera del gruppo, quest'ultima ha saputo proteggere e salvaguardare i valori che hanno caratterizzato da sempre la storica azienda che, attualmente, rappresenta uno dei principali stabilimenti europei per la produzione di cioccolato;
    il sito produttivo umbro rappresenta altresì una parte decisiva della storia e dell'identità recente di Perugia e dell'Umbria intera e, quindi, una circostanza come quella sopra descritta rappresenterebbe un evento drammatico per tutta la comunità regionale,

impegnano il Governo:

   ad intraprendere iniziative volte al monitoraggio delle risultanze del tavolo di confronto con la partecipazione dei vertici aziendali della società Nestlé, delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni regionali e locali interessate, allo scopo di favorire la predisposizione di misure dirette a garantire il mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali del sito di San Sisto di Perugia e a scongiurare i prospettati esuberi;
   ad assumere le necessarie iniziative di competenza al fine di tutelare i livelli occupazionali attuali dello stabilimento della Nestlé-Perugina e, congiuntamente di garantire la salvaguardia di una realtà strategica per la regione Umbria e la città di Perugia, per lo sviluppo della quale è di fondamentale importanza procedere ad una difesa e ad un rilancio della citata fabbrica;
   ad assumere le opportune iniziative di competenza allo scopo di dare concreta attuazione al citato accordo del 2016, ritirando il piano dei preannunciati 340 esuberi.
(7-01328) «Polverini, Minardo, Laffranco, Polidori».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

politica industriale

cassa integrazione