ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01141

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 704 del 09/11/2016
Abbinamenti
Atto 7/01081 abbinato in data 14/02/2017
Atto 7/01190 abbinato in data 28/02/2017
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00223
Firmatari
Primo firmatario: L'ABBATE GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
22/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/02/2017
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 08/03/2017
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 22/03/2017
CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/03/2017
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/02/2017

DISCUSSIONE IL 14/02/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/02/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/02/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/02/2017

DISCUSSIONE IL 08/03/2017

DISCUSSIONE IL 22/03/2017

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 22/03/2017

ACCOLTO IL 22/03/2017

PARERE GOVERNO IL 22/03/2017

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 22/03/2017

CONCLUSO IL 22/03/2017

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01141
presentato da
L'ABBATE Giuseppe
testo di
Mercoledì 9 novembre 2016, seduta n. 704

   La XIII Commissione,
   premesso che:
    il settore pataticolo occupa un posto di assoluto rilievo tra le produzioni orticole nazionali con numeri rilevanti sia in termini di coltivatori, oltre 50.000, che di superficie investita, oltre 55.000 ettari e con una produzione lorda vendibile di circa 800 milioni di euro per le patate da consumo e circa 100 milioni di euro per quelle da industria;
    la coltivazione di tale prodotto ha tuttavia costi di produzione molto elevati, oltre 8.000 euro/ettaro a causa del costo del seme, della preparazione del terreno e delle nuove tecniche di irrigazione volte a ridurre il consumo idrico, posto che quella della patata necessita di maggior apporto idrico rispetto ad altre coltivazioni;
    la produzione nazionale non soddisfa la domanda interna e l'Italia importa circa 700.000 tonnellate/anno di patate per il consumo fresco ed oltre 150.000 tonnellate/anno destinate alla trasformazione e il prezzo varia da un anno all'altro in relazione agli investimenti effettuati nei Paesi fornitori. La dipendenza dalle importazioni può influire, non sempre positivamente, sulle capacità di programmazione degli operatori nazionali, con prezzi più bassi per i coltivatori;
    come noto, a fronte del fatto che il settore pataticolo non è mai stato regolamentato da una specifica organizzazione comune di mercato a livello europeo, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha, nel corso del tempo, attivato alcuni interventi a sostegno del comparto quali l'accordo interprofessionale per il prodotto destinato alla trasformazione industriale e lo stoccaggio privato per quello destinato al mercato fresco al fine di dilazionarne l'immissione sul mercato, interventi che hanno consentito la diversificazione degli investimenti e il mantenimento dell'equilibrio di mercato, salvaguardando il reddito degli operatori;
    in particolare, l'accordo interprofessionale per l'industria, concordato e sottoscritto dalle parti con continuità dal 1988 fino al 2015, ha permesso di aumentare da 47.000 a 200.000 tonnellate il rifornimento delle industrie con patate italiane; la riduzione delle importazioni dall'estero ha determinato un notevole risparmio per la bilancia commerciale italiana, oltre ad un significativo incremento di reddito per i pataticoltori italiani; la crescita del settore ha permesso di specializzare alcune aree del Paese verso una pataticoltura da industria (Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, Abruzzo, Calabria), limitando le importazioni ai periodi di minore produzione nazionale (gennaio-marzo);
    il regolamento (CE) n. 1182/2007 di riforma del settore ortofrutticolo, ha disposto la cessazione al 31 dicembre 2011 degli interventi nazionali, interventi che per l'Italia, fino a quella data si attestavano intorno ai 6 milioni di euro all'anno, cifra che rappresentava lo 0,8 per cento della produzione lorda vendibile, stimata in 1 miliardo di euro;
    a partire dal 2012 la patata non beneficia più di alcun aiuto pubblico, con l'eccezione dell'anno 2014 per il quale, utilizzando l'ultima annualità di applicazione dell'articolo 68 del regolamento (UE) n. 73/2009, è stato possibile aiutare il comparto con circa 3 milioni di euro destinati a sostenere la trasformazione industriale, la denominazione di origine protetta e l'indicazione geografica protetta della patata;
    la coltivazione del prodotto in parola rappresenta un irrinunciabile contributo socioeconomico per tutte le regioni italiane, in particolare per quelle meridionali e per le marginali e di montagna, dove la pataticoltura garantisce non solo l'economia locale ma anche l'occupazione e diventa pertanto strategico salvaguardare questa specificità, minacciata dall'assenza di una strategia di intervento a favore del settore,

impegna il Governo:

   ad attivare urgentemente le azioni previste dal piano nazionale per il settore pataticolo, in particolare:
    a) promuovendo e incentivando l'adozione, da parte degli operatori, di innovazioni tecnologiche nella gestione agronomica della coltura capaci di aumentare le rese, la redditività e la sostenibilità di una produzione di altissima qualità attraverso la validazione scientifica (prove sperimentali) ed aziendale (prove dimostrative);
    b) sviluppando uno specifico progetto di ricerca finalizzato all'ampliamento varietale in funzione della richiesta diversificata dei mercati, per un utilizzo culinario e gustativo alternativo alle attuali programmazioni varietali e per la trasformazione industriale, con successiva validazione scientifica (prove sperimentali) ed aziendale (prove dimostrative);
    c) attivando programmi colturali dedicati alla produzione di tubero-seme nazionale;
    d) sviluppando un modello «innovativo» di prodotto basato sugli aspetti della tracciabilità dell'origine, della freschezza, del profilo calorico favorevole, del contenuto di fattori nutrizionali positivi (vitamina C);
    e) avviando un programma di informazione al consumatore in materia di sicurezza alimentare e di marketing per la valorizzazione del prodotto;

   ad intervenire con decisione, durante il prossimo negoziato per la riforma di medio termine della politica agricola comune, affinché alla patata sia riconosciuto l'aiuto accoppiato sulla base dell'articolo 52 del regolamento dell'Unione europea n. 1307/2013;
   ad incentivare e promuovere tutte le iniziative utili a rafforzare i rapporti di filiera attraverso il riconoscimento di associazioni di organizzazioni di produttori (AOP) nazionali previste dal regolamento dell'Unione europea n. 1308/2013;
   al fine di assicurare agli operatori del settore informazioni ed elementi utili a predisporre le migliori strategie commerciali, ad attivare un osservatorio economico nazionale sul settore pataticolo con il compito, tra gli altri, di condurre specifiche analisi degli andamenti produttivi nazionali ed europei.
(7-01141) «L'Abbate, Gallinella, Parentela, Benedetti, Gagnarli, Lupo, Massimiliano Bernini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ristrutturazione industriale

regolamento CE

produzione nazionale