ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01010

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 631 del 25/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: SPADONI MARIA EDERA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 25/05/2016
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 25/05/2016
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 25/05/2016
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 25/05/2016
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 25/05/2016
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 25/05/2016


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01010
presentato da
SPADONI Maria Edera
testo di
Mercoledì 25 maggio 2016, seduta n. 631

   La III Commissione,
   premesso che:
    una trentina di minori rifugiati siriani, di età compresa tra 8 e 12 anni, hanno subito abusi sessuali da un addetto alle pulizie nel campo profughi di Nizip, nella provincia sudorientale turca di Gaziantep;
    tali abusi sono avvenuti intorno al settembre del 2015 e durati circa 3 mesi;
    la struttura gestita dall'autorità governativa turca per le emergenze, Afad, avrebbe ignorato le segnalazioni dei parenti di otto dei bambini vittima degli abusi;
    un ufficiale ha dichiarato al giornale turco BirGun, che ha portato alla luce lo scandalo, che l'autorità turca per la gestione delle emergenze che gestisce il campo dovrà essere chiamata in causa;
    l'accordo Unione europea – Turchia prevede che i migranti che entrano illegalmente in Grecia vengano respinti in Turchia e che per ogni respingimento, la Turchia debba ricollocare un siriano in Europa, fino ad un massimo di 72 mila persone;
    il costo di questo accordo è pari 6 miliardi di euro, erogati dall'Unione europea destinati al Governo turco per la creazione di campi profughi e centri di identificazione adeguati;
    è stata stabilita la riapertura dei negoziati per l'ingresso di Ankara nell'Unione europea;
    per l'ingresso nell'Unione europea sono essenziali specifici requisiti, secondo il Trattato sull'Unione europea (TUE), ovvero rispettare e impegnarsi rispetto ai valori di cui all'articolo 2 del trattato, in particolare: il rispetto della dignità umana, la libertà, la democrazia, l'uguaglianza e lo stato di diritto; il rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze; il rispetto di una società caratterizzata dal pluralismo e dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini;
    il Paese candidato deve inoltre soddisfare i criteri di ammissibilità dell'Unione europea che sono comunemente noti come criteri di Copenaghen: la presenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti dell'uomo, il rispetto delle minoranze e la loro tutela; l'esistenza di un'economia di mercato affidabile e la capacità di far fronte alle forze del mercato e alla pressione concorrenziale all'interno dell'Unione; la capacità di assumere e attuare efficacemente gli obblighi inerenti all'adesione, compresi gli obiettivi dell'unione politica, economica e monetaria;
    nel 2015 il numero di migranti giunti in Europa è stato quasi 14 volte superiore a quei 72 mila di cui sopra;
   l'accordo, al netto di qualsiasi considerazione morale ed etica, ha un impatto marginale sul fenomeno;
    il meccanismo dato dall'accordo implica che la redistribuzione in Europa dei migranti (dalla Turchia) non avverrà fino a che non si raggiungerà un numero corrispondente di respingimenti (verso la Turchia);
    una delle ragioni del fallimento dell'intesa ha a che fare con il trattamento dei suddetti migranti da parte delle autorità turche;
    sono numerose le denunce fatte da organizzazioni per la tutela dei diritti umani circa le condizioni di detenzione e – più in generale – il trattamento dei migranti da parte di Ankara;
    secondo Human Rights Watch tra marzo ed aprile agenti della frontiera turca hanno picchiato ed ucciso 5 persone – tra cui un bambino – ferendone altre 14;
    da agosto 2015 sembra che la polizia di frontiera abbia arbitrariamente – ed illegalmente — respinto centinaia di richiedenti asilo in Siria;
    non è ancora dato sapere il livello di trasparenza e di accountability garantiti dai partner che gestiranno i fondi in loco;
    suscitano perplessità i criteri di assegnazione dei predetti fondi, e di selezione dei partner che parteciperanno all'implementazione dei progetti finanziati e alle azioni sul territorio ed, infine, il livello di indirizzo e controllo che manterrà l'Italia sulle risorse da essa erogate;
    da un recente servizio televisivo è emerso che nella città turca di Gaziantep, al confine con la Siria, bambini profughi siriani verrebbero impiegati in industrie dell'abbigliamento e del settore calzaturiero;
    lo sfruttamento del lavoro dei minori è vietato dal diritto internazionale, nel dettaglio dalla Convenzione (n. 138) sull'età minima del 1973 e dalla Convenzione (n. 182) sulle peggiori forme di lavoro minorile del 1999;
    tale situazione è ancora più deplorevole in quanto viene sfruttata la condizione di ricatto e di precarietà di bambini rifugiati scappati dalla guerra;
    è iniziata una lunga processione di operazioni di sgombero a Idomeni, in Grecia al confine con la Macedonia, dove sono presenti 8.400 persone da febbraio di quest'anno;
    le forze dell'ordine schierate per le operazioni sono circa 1400 e il ricollocamento dei migranti durerà, secondo le previsioni, dieci giorni;
    l'obiettivo dichiarato è quello di trasferirli in centri di accoglienza;
    come conseguenza della chiusura della rotta balcanica e dell'implementazione del trattato Unione europea-Turchia, il campo di Idomeni costituiva il più grande campo rifugiati d'Europa, dove migliaia di persone erano bloccate in condizioni miserabili, senza un'adeguata assistenza umanitaria, senza accesso a informazioni sul proprio futuro, esposte alla violenza della polizia alla frontiera o dei trafficanti all'interno del campo;
    la criminalità organizzata aveva preso il sopravvento nel suddetto campo e un esempio è stato riportato da alcuni testimoni che raccontano che un vagone di un treno era stato trasformato in bordello e in un luogo per il traffico di droga: «Siamo andati alla ricerca di quel vagone – ha detto un reporter della stazione televisiva greca Skai – da qualche tempo sentivamo voci circa la presenza di un bordello nel campo. Quando abbiamo trovato il convoglio e stavamo per registrare, i migranti, alcuni armati di coltelli, ci hanno minacciato e cacciato,

impegna il Governo:

   a proporre nelle sedi opportune, efficaci modalità di monitoraggio della situazione dei rifugiati all'interno del territorio turco e del territorio greco;
   a proporre, in sede europea, di destinare alla Grecia parte dei finanziamenti dati al Governo turco, affinché possa migliorare il pietoso stato nel quale versano i centri d'accoglienza e possa far fronte in maniera efficace agli sbarchi;
   a ribadire nel Consiglio europeo del 28-29 giugno 2016 l'essenzialità dei «criteri di Copenaghen» per l'ammissibilità di un qualsiasi Paese all'interno dell'Unione europea, in particolare il rispetto dei diritti umani;
   a chiedere all'Unione europea di assumere iniziative per verificare le denunce sullo sfruttamento del lavoro minorile nelle zone di accoglienza dei profughi siriani in Turchia, stabilendo sul tema un monitoraggio continuo anche per assicurare ai bambini e alle bambine siriane in Turchia il pieno accesso al diritto allo studio e al gioco, impedendone lo sfruttamento lavorativo da parte di aziende senza scrupoli e da sanzionare in sede comunitaria.
(7-01010) «Spadoni, Manlio Di Stefano, Di Battista, Grande, Scagliusi, Sibilia, Del Grosso».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

diritti delle minoranze

criterio di adesione