ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00962

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 604 del 08/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: PASTORELLI ORESTE
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 07/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LABRIOLA VINCENZA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 07/04/2016
MARGUERETTAZ RUDI FRANCO MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 07/04/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00962
presentato da
PASTORELLI Oreste
testo di
Venerdì 8 aprile 2016, seduta n. 604

   L'VIII Commissione,
   premesso che:
    secondo il programma nazionale di bonifica, curato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, le aree perimetrate come siti di interesse nazionale (SIN) hanno raggiunto negli anni 180 mila ettari di superficie. Oggi, con la riduzione del numero dei SIN da 57 a 39 a seguito del decreto ministeriale 11 gennaio 2013, sono scese ad una superficie di 100 mila ettari;
    in base ai dati aggiornati al marzo 2013, forniti dalla direzione risorse idriche del ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, risulterebbe che per i 39 siti di interesse nazionale mancano ancora tanti piani di caratterizzazione; infatti risulterebbero presentati il 100 per cento dei piani di caratterizzazione solo per 11 siti, mentre per gli altri sarebbero parziali o addirittura assenti;
    anche sui progetti di bonifica presentati ed approvati risulterebbe esserci un forte ritardo; infatti, sembrerebbe che per solo tre siti siano stati approvati il 100 per cento dei progetti di bonifica;
    in base ai dati forniti dall'ISPRA, elaborati dai dati delle Arpa, in Italia sarebbero 6.027 i siti potenzialmente inquinati accertati di cui 4.837 definiti come siti contaminati in seguito al superamento dei limiti di legge previsti dalla normativa di settore;
    da un rapporto del 2014 di Legambiente sui siti inquinati si apprende che, secondo alcune stime recenti, il giro d'affari complessivo del risanamento ambientale in Italia si aggirerebbe intorno ai 30 miliardi di euro e che dal 2001 al 2012 sarebbero stati messi in campo 3,6 miliardi di euro di investimenti tra soldi pubblici (1,9 miliardi) e progetti approvati da privati (1,7 miliardi di euro);
    i ritardi negli interventi di bonifica, infatti, posto che nella maggior parte dei casi si è intervenuti solo mettendo le aree interessate in sicurezza, causano un problema ambientale ma soprattutto evidenti danni alla salute, come emerge chiaramente dal progetto Sentieri, promosso dal Ministero della salute e coordinato dall'Istituto superiore di sanità, conclusosi nel 2011 ed in corso di aggiornamento;
    secondo il progetto esistono gravissime conseguenze epidemiologiche derivanti da esposizioni all'inquinamento prodotto da fonti industriali. Si va dall'eccesso di tumori alla pleura nei SIN che hanno a che fare con l'amianto, agli incrementi di mortalità per tumore o per malattie legate all'apparato respiratorio a causa delle emissioni in atmosfera degli impianti petroliferi, petrolchimici, siderurgici e metallurgici; sono, anche stati evidenziati eccessi di mortalità per malformazioni congenite e patologie del sistema urinario per esposizione ai metalli pesanti e composti alogenati, così come emergono eccessi di malattie neurologiche da esposizione a metalli come il piombo e mercurio e solventi organo alogenati oltre ai linfomi di Hodgkin da contaminazione da PCB;
    un quadro devastante che descrive il grave stato di salute dell'ambiente e delle persone, e derivante dalla mancanza di una vera strategia nazionale e della volontà politica e aziendale di mettere in atto concretamente il risanamento ambientale; urge passare dalla fase di caratterizzazione a quella dell'approvazione dei progetti di bonifica e dell'esecuzione dei lavori per la realizzazione di bonifiche vere e non solite messe in sicurezza o «tombamenti»;
   inoltre, sulla epidemiologia ambientale servirebbe garantire risorse economiche necessarie al consolidamento degli studi a partire da Sentieri per indirizzare le bonifiche, definendo da un lato una lista di interventi prioritari e, dall'altra, promuovendo una valutazione d'insieme di impatto sanitario, mirata a prevenire malattie e decessi e ridurre, di conseguenza, l'impatto economico delle spese sanitarie conseguenti;
    altro importante dato riportato da Legambiente è quello relativo alla rete di controlli ambientale che non sembra si sia sviluppata in maniera omogenea sul territorio nazionale, con alcuni casi di eccellenza e tanti altri con fortissime criticità. Controllo e monitoraggio sono fondamentali per il processo di risanamento ambientale, ma per fare ciò serve una vera strategia e una forte volontà politica;
    si ritiene che sia ormai necessario affrontare il discorso delle bonifiche con un intervento forte del Governo realizzando un piano strategico nazionale strutturato con l'obiettivo di raggiungere il risanamento ambientale e restituire un ambiente pulito e sano alle future generazioni;
    si potrebbe ipotizzare di creare una task force costituita da esperti dell'ambiente da scegliere tra ingegneri, tecnici, medici a livello centrale, coordinata e gestita dall'ISPRA, con il compito principale di istituire e successivamente coordinare altri gruppi di esperti locali, in concerto con le regioni ed il supporto dell'ISFOL, per elaborare una mappatura accurata dei siti inquinati, studiarne la criticità, realizzare progetti di bonifica specifici, coordinare e controllare le opere di bonifica ad essi relative, utilizzando le risorse del fondo europeo di sviluppo regionale (FERS) e del fondo di coesione periodo 2014-2020,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per istituire presso l'ISPRA una task force di ingegneri, medici e tecnici con il compito di coordinare e controllare le task force regionali in relazione alle attività concernenti i siti da bonificare di interesse nazionale;
   ad assumere iniziative per costituire task force regionali, in accordo con le regioni e con il supporto dell'ISFOL, per l'individuazione degli esperti, con il compito di mappare i siti inquinati, studiare la tipologia degli interventi per le bonifiche e seguire e controllare i lavori per la realizzazione delle stesse;
   a verificare l'avvenuta bonifica dei siti inquinati di interesse nazionale con una rendicontazione dettagliata degli esperti delle task force regionali da inviare a fine lavori alla referente nazionale.
(7-00962) «Pastorelli, Labriola, Marguerettaz».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

prevenzione delle malattie

professioni tecniche