ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00915

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 566 del 10/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 10/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00915
presentato da
PILI Mauro
testo di
Mercoledì 10 febbraio 2016, seduta n. 566

   L'VIII Commissione,
   premesso che:
    il sito industriale di Ottana è oggetto di un gravissimo inquinamento ambientale legato all'attività industriale in gran parte dismessa condotta negli anni in particolar modo dalle società collegate all'Eni;
    in tutto il sito industriale si rilevano gravissime omissioni sul piano delle bonifiche mancate e dello stato di inquinamento persistente e rilevante che, l'interrogante, ha rilevato, in un sopralluogo diretto nell'area e nelle strutture dismesse;
    nel piano delle bonifiche dei siti inquinati, approvato con reiterati provvedimenti nel 2002/2003 dalla giunta regionale della Sardegna, si legge quanto segue;
   il sito industriale nasce nel 1970 a Ottana, con l'insediamento quasi contemporaneo di tre grandi imprese che hanno segnato in maniera marcata questa area: due nel settore chimico-tessile e una nel settore metalmeccanico:
    la società Eni - Fibra e Chimica del Tirso, in seguito diventata Enichem Fibre, ed è siglata nella riva destra del Tirso nel territorio di Ottana;
    la società Siron, produzione di Fibra poliestere, oggi di proprietà della GTO (gruppo tessile di Ottana), è localizzata nel territorio comunale di Ottana, sulla riva sinistra del Tirso;
    la fabbrica Metalmeccanica del Tirso si trova nel territorio di Bolotana, di fronte all'insediamento Eni, oltre il fiume;
   impianto ex Siron ha conservato la stessa tipologia di produzione iniziale, pur con alcuni interventi di ristrutturazione e cambiamenti di proprietà;
   nella parte dell'agglomerato industriale ricadente nel territorio di Bolotana, la cessazione dell'attività della Metalmeccanica del Tirso, alla fine, degli anni ’80, ha portato alla nascita di attività artigianali di vario tipo e fabbriche di riciclaggio di materie plastiche;
   al servizio dello stabilimento industriale esiste un impianto consortile di, depurazione reflui che tratta anche i reflui domestici del comune di Ottana, nonché un forno per la termodistruzione dei rifiuti speciali provenienti dal compatto industriale e una Centrale Termoelettrica;
   l'insediamento industriale Syndial di Ottana occupa una superficie totale di 196 ettari, di cui 177 ettari recintati che contengono gli impianti produttivi e 19 ettari esterni destinati a parcheggio e in parte incolti. La proprietà Syndial comprende 19 ettari esterni e 90 ettari interni. I restanti 87 ettari sono di proprietà di diverse società coinsediate che hanno acquistato da EgiChem pressoché la totalità degli impianti produttivi e delle aree di stoccaggio; tra queste vanno segnalate:
    1. Lorica Sud (tessuti plastici);
    2. Inca International (impianto Acido Tereftalico, e polimero poliestere);
    3. AES (Centrale termoelettrica);
    4. Landa (nuova proprietaria dell'impianto fibre acriliche dal 1997);
   nell'intera area industriale di Ottana sono inoltre presenti le società Montefibre (impianto chimico), le Legler Ottana (industria tessile), la Minitow (produzione di feltri per pennarelli), la Master Sarda (conceria), la Cooptex 84 (impianto di produzione di fibra acrilica sintetica);
   le industrie sono state interessate, nel corso degli anni, da diversi cambiamenti nell'assetto societario e produttivo, con dismissione di alcuni reparti e attività e la conseguente localizzazione di nuove imprese;
   attualmente Syndial non ha produzioni attive avendo ceduto lutti gli impianti produttivi originari (produzione di fibre acriliche e poliestere e produzione utilities) alle società coinsediate fino alla recente cessione della centrale termoelettrica. Rimane proprietaria delle aree che non ospitano impianti produttivi, tranne per l'impianto ex confezionamento filo;
   nell'impianto Fibre Acriliche nel 1997, la proprietà Landa (nuova proprietaria dell'impianto) ha collocato un laboratorio sperimentale tessile;
   l'impianto Poliestere è stato dismesso e parte dei capannoni sono stati ceduti in affitto o in proprietà ad altre società;
   lo studio condotto ha rilevato un superamento dei limiti tabellari di cui al decreto ministeriale n. 471 del 1999, per la presenza del manganese nelle acque sotterranee. Emerge inoltre che l'inquinamento rilevato è correlabile alla presenza di zone di discarica e a perdite legate al degrado delle fognature, entrambe situate all'interno dell'ex impianto Enichem;
   i problemi di inquinamento, delle aree interne all'impianto legate alla discarica e alle fognature, così come indicato dal decreto ministeriale n. 471 del 1999 sono oggetto di studio specifico e gli eventuali interventi saranno regolati dal Protocollo d'intesa: per il risanamento dei siti Enichem;
   lo studio dell'area è stato condotto dalla Sacesv s.c.r.l. per conto del Consorzio ASI della Sardegna centrale e ha riguardato in particolare le aree esterne all'agglomerato industriale ex Enichem. Da una prima analisi delle tipologie produttive e della loro permanenza temporale in attività nell'area industriale, si è potuto notare che gran parte degli impatti potenziali delle attività produttive sull'ambiente potrebbe essere attribuito a una rosa più ristretta di impianti quali:
    1. Montefibre (produzione di fibre acriliche);
    2. Syndial (gestione discariche interne al sito);
    3. AES (produzione di energia per combustione);
    4. Inca (produzione di PET e acido tereftalico);
    5. Depuratore Sa.Ce.Sy, (incenerimento fanghi: biologici);
   lo studio condotto ha rilevato un superamento dei limiti, tabellari di cui al decreto ministeriale n. 471 del 1999, per il manganese nelle acque sotterranee. Emerge inoltre che l'inquinamento rilevato è correlabile alla presenza di zone di discarica e a perdite legate al degrado delle fognature, entrambe situate all'interno dell'ex impianto Enichem;
   in seguito a quel piano e alle direttive per la gestione della sicurezza e della bonifica dell'intero comparto il 14 luglio 2003 – presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è stato sottoscritto un APQ – accordo programma quadro per i poli chimici della Sardegna – nel quale sono stati definiti gli stanziamenti e le azioni per l'avvio delle bonifiche urgenti nell'area industriale di Ottana;
   in quell'accordo di programma quadro si applicava, per la prima volta il principio «chi inquina paga»;
   il dispositivo dell'accordo di programma quadro sul versante ambientale disponeva quanto segue:
    «avviando, contestualmente con gli strumenti della programmazione disponibili, un articolato piano di bonifica e reindustrializzazione dei siti chimici per la localizzazione negli stessi di nuove attività industriali;
   a tal fine, con il presente accordo, si prevedeva di:
    risanare e tutelare l'ambiente attraverso azioni di disinquinamento, bonifica e messa in sicurezza dei siti, di riduzione delle emissioni in atmosfera e di prevenzione dei rischi di incidenti rilevanti, non solo con, riferimento a quelli previsti dai piani di caratterizzazione ai sensi del decreto legislativo n. 22 del 1997 di competenza delle imprese, ma anche a quelli esterni interessati da fenomeni di inquinamento specifico;
    avviare processi di reindustrializzazione dei siti bonificati;
   all'articolo 5 dell'accordo era prevista la puntuale tutela dell'ambiente:
    le azioni a tuteli dell'ambiente, funzionali alla attuazione degli interventi previsti dall'accordo, nel rispetto della vigente normativa regionale e nazionale, prevedono:
    lo smantellamento degli impianti dismessi e la messa in sicurezza e/o bonifica dei siti;
    l'individuazione dei piani di miglioramento sui temi dell'ambiente, e della sicurezza;
    la messa a punto di linee guida per la definizione del piano di sicurezza;
    la promozione di linee guida per ridurre i rischi nella movimentazione delle merci;
    la promozione di accordi volontari per la certificazione ambientale delle industrie chimiche;
    la creazione di un sistema integrato per il monitoraggio ambientale e la gestione del rischio industriale e delle emergenze;
   nell'accordo era previsto inoltre che: in relazione alla bonifica delle aree industriali interessate dagli insediamenti produttivi, la regione si impegna a procedere in tempi ristretti all'esame dei piani di caratterizzazione e di indagine presentati dai principali stabilimenti ai sensi dell'articolo 9 del decreto ministeriale n. 471 del 1999, regolamento di cui all'attuazione dell'articolo 17 del decreto legislativo n. 22 del 1997 ed a predisporre un programma stralcio che individui per ciascun stabilimento la decorrenza dell'obbligo di bonifica, secondo quanto concordato nel Protocollo per gli interventi di risanamento ambientale dei siti EniChem S.p.A. e Polimeri Europa S.r.l. richiamato ai superiori «Visti»;
   nell'accordo era anche previsto che:
    «i soggetti firmatari dell'Accordo di Programma verificheranno, con l'Assessorato Regionale dell'Ambiente, l'inserimento dei princìpi che hanno valenza generale contenuti nel suddetto Protocollo con riferimento alle recenti linee guida approvate dalla Giunta regionale;
    parallelamente alle azioni di caratterizzazione e bonifica condotte all'interno degli stabilimenti, nell'accordo era previsto l'impegno a procedere, nelle aree industriali interessate dal presente Accordo di Programma, alla realizzazione di interventi di indagine preliminare e monitoraggio nelle zone esterne agli Stabilimenti di pubblica pertinenza, con riferimento alle principali componenti ambientali (acque superficiali, profonde, suolo, sottosuolo) per la definizione del livello di inquinamento presente e delle possibili cause, al fine di individuare gli elementi di criticità per la destinazione d'uso delle aree e gli eventuali interventi di risanamento e bonifica;
    per valutare il livello di inquinamento sarà effettuata la caratterizzazione dei suoli e dei corpi idrici»;
   il monitoraggio doveva riguardare, prioritariamente, aree industriali di Porto Torres, Sarroch, Assemini, Ottana, nonché le aree contermini; i dati saranno oggetto di confronto con quelli rilevati dai singoli stabilimenti;
   nell'accordo era previsto poi un capitolo dedicato al ruolo delle imprese che è posto in tali termini:
    «Articolo 10 - Impegni delle imprese
    Le Imprese firmatarie dell'Accordo si impegnano a:
     investimenti per il miglioramento della sicurezza, anche in funzione delle recenti normative in materia e/o di riduzione dell'impatto ambientale;
     investimenti per la bonifica e messa in sicurezza dei siti produttivi anche in funzione dei previsti piani di reindustrializzazione delle aree di crisi;
    all'Articolo 13 - Disposizioni finali dell'accordo richiamato era previsto:
     «Il presente Accordo è vincolante per tutti i soggetti sottoscrittori.
     L'accordo ha durata fino al completamento degli interventi in esso precisati, è prorogabile e può essere modificato o integrato per concorde volontà dei partecipanti ed attuato con specifici protocolli aggiuntivi»;
   a fronte dell'aggravarsi della situazione di crisi del sito chimico di Ottana ed a seguito degli incontri con gli attori del territorio, delle analisi e degli approfondimenti svolti nell'ambito dei tavoli di lavoro sopra richiamati, è stato predisposto uno specifico atto aggiuntivo che definisce nel dettaglio finalità, interventi, modalità attuative e risorse finanziarie per il sito di Ottana;
   l'accordo di programma risulta sottoscritto da: la Presidenza del Consiglio dei Ministri - il Ministero dell'Economia e delle Finanze - il Ministero per le attività produttive - Il Ministero dell'Ambiente - Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali - La Regione Autonoma della Sardegna (Presidente Pili) - L'Osservatorio nazionale per la Chimica - L'Osservatorio Regionale per la Chimica - Sviluppo Italia spa - La Provincia di Cagliari – La Provincia di Nuoro - La Provincia di Sassari - Il Comune di Assemini - Il Comune di Ottana - Il Comune di Porto Torres - Il Comune di Sarroch - Il Comune di Uta - Le OO.SS Regionali - Le OO.SS Territoriali. - CGIL - CISL - UIL - FULC Nazionale - FULC Regionale - FULC Territoriale - La Confindustria regionale – Confindustria Cagliari - Confindustria Nuoro - Confindustria Sassari - L'Api Sarda - La Federchimica - L'Unionchimica - Il Consorzio per l'Area di Sviluppo industriale di Cagliari - Il Consorzio per lo sviluppo Industriale della Sardegna centrale - L'Area di Sviluppo Industriale di Sassari Porto Torres - Polimeri Europa - EVC (European Vinylis Corporation) Montefibre - AES - DOW - SASOL (Italy) - Fluorsid - Lorica - Mini Tow - Territorio e impresa - Endesa;
   in un puntuale sopralluogo del Movimento Unidos nei giorni 24 e 25 gennaio 2016 nell'area industriale di Ottana si accertavano situazioni gravissime sul piano ambientale che venivano denunciate pubblicamente con documenti fotografici e video;
   in particolar modo si accertava che decine di migliaia di metri quadri di capannoni della ex Montefibre erano attraversati da una rilevante falda idrica;
   veri e propri canali interni allo stabilimento, pieni di sostanze di ogni genere, finiscono verso volumi enormi sottoterra dove pratica ente sta riaffiorando la falda idrica;
   sotto gran parte dello stabilimento ci sono 5 metri d'acqua affioranti che hanno praticamente realizzato una vera e propria diga sotterranea proprio sotto quel grande contenitore di veleni;
   centinaia di migliaia di metri cubi d'acqua a diretto contatto con ogni tipo di inquinamento, sia quello che si stava accumulando nei canali interni dello stabilimento che nelle aree trasformate in vere e proprie discariche;
   nelle foto divulgate dal movimento Unidos si notano i canali che arrivano dritti sul livello massimo della falda idrica che affiora sul piano terra dello stabilimento;
   si tratta di un vero e proprio disastro ambientale considerato che quelle falde si riversano dritte sul Tirso, il più importante corso d'acqua della Sardegna;
   nei giorni successivi al sopralluogo del movimento Unidos si registrava un sopralluogo dei carabinieri del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente nella zona industriale di Ottana;
   un'azione pianificata dei carabinieri sulle aree industriali Syndial ed ex Montefibre;
   tutte le aree e gli immobili interessati sono stati puntualmente recintati e sequestrate dalle forze dell'ordine;
   si tratta di un'azione che, finalmente persegue quei gravissimi reati ambientali che hanno devastato Ottana e sui quali era calato un vergognoso silenzio;
   l'azione dei carabinieri e della procura di Nuoro deve aprire quel muro di omertà e complicità dietro quella devastazione ambientale;
   nella denuncia di Unidos risultano anche una serie di immagini dei carotaggi in quelle aree trasformate in abusive discariche per dimostrare cosa realmente accadeva nell'area industriale di Ottana con metri e metri di sostanze tossiche e nocive letteralmente sotterrate in tutta l'area circostante;
   è indispensabile intervenire immediatamente per l'attuazione della parte ambientale dell'accordo di programma quadro sui poli chimici richiamando le imprese e i soggetti responsabili ai propri obblighi;
   è indispensabile attivare un piano di bonifiche immediato dove valga e prevalga il principio «chi inquina paga»;
   è indispensabile la definizione di strumenti anche legislativi per disporre la completa bonifica e la rifunzionalizzazione dell'area industriale di Ottana,

impegna il Governo:

   ad attivare, per quanto di competenza, tutte le procedure per la piena attuazione dell'accordo, di programma sui poli chimici, a partire dalle questioni ambientali, di messa in sicurezza e di contestuale bonifica dei siti industriali a partire da quello di Ottana;
   ad assumere ogni iniziativa di competenza per richiamare ai propri obblighi i soggetti privati inadempienti sulla messa in sicurezza e sulle contestuali bonifiche;
   ad assumere iniziative, in ogni sede competente, per risolvere le problematiche di cui in premessa, anche ai fini del pieno risarcimento del danno provocato al territorio di Ottana;
   a promuovere un piano immediato di bonifica, attualizzato alle norme vigenti, da attuarsi senza ulteriori ritardi da parte delle società responsabili dell'inquinamento dell'ambiente;
   ad informare semestralmente le commissioni parlamentari competenti sull'attuazione di tali impegni.
(7-00915) «Pili».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

edificio per uso industriale

deposito dei rifiuti