ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00858

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 533 del 01/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: SPADONI MARIA EDERA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00858
presentato da
SPADONI Maria Edera
testo di
Martedì 1 dicembre 2015, seduta n. 533

   La III Commissione,
   premesso che:
    la Repubblica islamica dell'Iran ha condannato a morte più di 500 persone per reati legati alla droga nel 2015, con molte esecuzioni che si svolgono in pubblico, secondo i dati raccolti dalla Ong internazionale Iran Human Rights;
    il 12 ottobre 2015 il presidente iraniano Rouhani ha difeso la pena di morte per reati di droga in un'intervista al Corriere della Sera, sostenendo che: «Se abolissimo la pena di morte rafforzeremmo il traffico di droga fino ai Paesi europei e questo sarebbe pericoloso per voi»;
    l'Italia ha contribuito con più di 2 milioni di euro ai programmi per la lotta al narcotraffico gestiti dall'Ufficio delle Nazioni unite contro la droga e il crimine che sostengono l'arresto di trafficanti di droga in Iran, tra cui più di 1 milione di euro per l'UNODC per il «Programma regionale per l'Afghanistan e i paesi limitrofi 2011-2014»;
    un rapporto ufficiale dei risultati ottenuti con questo programma mostra che, l'anno successivo rispetto all'ultimo contributo italiano, il programma ha permesso l'arresto di almeno 10 persone in possesso di quantità di stupefacenti che comporta una condanna a morte secondo la legge iraniana;
    la politica dei diritti umani dell'UNODC raccomanda che «se a seguito di richieste di garanzie e di un intervento politico di alto livello, le esecuzioni per reati legati alla droga continuassero, UNODC dovrebbe assumere due decisioni: un blocco temporaneo o il ritiro del sostegno»;
    il finanziamento da parte di Regno Unito, Irlanda e Danimarca è stato unilateralmente ritirato per le operazioni UNODC in Iran sulla base del fatto che, secondo le parole del Ministro per lo sviluppo danese, «le donazioni stanno portando  alle esecuzioni»;
    l'8 ottobre 2015 il Parlamento europeo ha votato, con 569 voti a favore e 38 contrari, una risoluzione che invita gli Stati membri dell'Unione europea a «riaffermare il principio categorico che gli aiuti e l'assistenza europea, anche per i programmi antidroga UNODC, non possono facilitare le operazioni delle forze dell'ordine che portano a condanne a morte e l'esecuzione delle persone arrestate»;
    nonostante questi avvertimenti, UNODC sta sollecitando donazioni dagli Stati europei per nuovi programmi nazionali pluriennali in Iran,

impegna il Governo:

   ad accogliere l'invito contenuto nella risoluzione del Parlamento europeo;
   a sostenere l'abolizione della pena di morte per reati legati alla droga come condizione preliminare per qualsiasi forma di assistenza finanziaria, assistenza tecnica, capacity building e altre tipologie di sostegno per la politica antidroga;
   a vincolare i futuri finanziamenti a favore dei programmi antidroga dell'Ufficio delle Nazioni unite contro la droga e il crimine alla capacità di quest'ultimo di dimostrare in che modo i principi fondamentali dei suoi orientamenti in materia di diritti umani saranno applicati nella gestione dei finanziamenti e, in particolare, in che modo tali finanziamenti saranno congelati o ritirati qualora il Paese beneficiario si ostini a condannare a morte chi commette reati di droga;
   a confermare che non verrà finanziato alcun programma dell'UNODC nazionale, regionale o internazionale per la lotta al narcotraffico che possa facilitare gli arresti per droga nei Paesi in cui si applica la pena di morte per tali reati;
   a pubblicare un resoconto annuale di tutti i precedenti contributi italiani ai programmi antidroga nei Paesi che applicano la pena di morte per reati di droga;
   a sollecitare l'adozione di una risoluzione presso l'Ufficio delle Nazioni unite contro la droga e il crimine di Vienna chiedendo la pubblicazione da parte del medesimo UNODC di un resoconto annuale su come la sua politica sui diritti umani sia stata attuata negli Stati che ricevono finanziamenti programmatici.
(7-00858) «Spadoni, Manlio Di Stefano, Sibilia, Grande, Scagliusi, Di Battista, Del Grosso».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

pena di morte

stupefacente