ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00715

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 450 del 25/06/2015
Abbinamenti
Atto 7/00665 abbinato in data 14/07/2015
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00129
Firmatari
Primo firmatario: MANNINO CLAUDIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 25/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Stato iter:
29/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/07/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/07/2015
CULOTTA MAGDA PARTITO DEMOCRATICO
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE
CATALANO IVAN SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 29/07/2015
DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 29/07/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/07/2015

DISCUSSIONE IL 14/07/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/07/2015

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 29/07/2015

DISCUSSIONE IL 29/07/2015

ACCOLTO IL 29/07/2015

PARERE GOVERNO IL 29/07/2015

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 29/07/2015

CONCLUSO IL 29/07/2015

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00715
presentato da
MANNINO Claudia
testo di
Giovedì 25 giugno 2015, seduta n. 450

   Le Commissioni VIII e IX,
   premesso che:
    in data 10 aprile 2015, sull'autostrada A19 Catania-Palermo, all'altezza del viadotto Himera, chilometro 61 tra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli, direzione del capoluogo etneo, hanno ceduto due piloni a causa di un movimento franoso, che ha interessato la strada provinciale 24 Scillato-Caltavuturo;
    ad oggi, dopo più di due mesi dal verificarsi del fenomeno di dissesto, il viadotto Himera risulta ancora chiuso ed impraticabile e l'autostrada A19 – unica infrastruttura di collegamento tra la parte occidentale e quella orientale dell'Isola – appare, di fatto, completamente paralizzata; permane, pertanto, una grave situazione di emergenza che sta causando enormi difficoltà nei trasporti ed ingenti perdite economiche per tutta la popolazione;
    la procura della Repubblica di Termini Imerese ha aperto un'inchiesta per «disastro colposo» per far, luce sulla vicenda e per accertare eventuali responsabilità in capo alla protezione civile regionale e ad ANAS – quale gestore della rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale – in ordine al mancato intervento di monitoraggio sul viadotto Himera;
    con deliberazione del Consiglio dei ministri del 18 maggio 2015 viene dichiarato lo stato di emergenza per il maltempo dal 16 febbraio al 10 aprile 2015 nelle province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina e Trapani e vengono messe a disposizione, per l'attuazione dei primi interventi, nelle more della ricognizione in ordine agli effettivi ed indispensabili fabbisogni, risorse economiche nel limite di euro 27.250.000 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali di cui all'articolo 5, comma 5-quinquies della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
    con le ordinanze n. 257 e n. 258 del 30 maggio 2015 del capo dipartimento della protezione civile, si dispone la nomina dei due commissari delegati per la realizzazione dei primi interventi urgenti di protezione civile finalizzati alla più celere attuazione delle misure volte a rimuovere le situazioni di rischio, a garantire l'assistenza ed il ricovero delle popolazioni colpite e ad assicurare la messa in sicurezza dell'area interessata dal tratto del viadotto dissestato;
    emergono, dalle oltre cento pagine della relazione «riservata» elaborata dagli ispettori nominati dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, precisi ed inequivocabili profili di responsabilità in capo alla Protezione Civile Regionale e ad ANAS per una vicenda già nota agli addetti ai lavori non soltanto dal 2005 ma, bensì, addirittura dal 1971;
    dall'analisi di progetti, documenti, lettere e note, infatti, appare chiaro che «ANAS era in possesso degli elementi atti ad avere la consapevolezza della esistenza, entità e gravità dei fenomeni di dissesto e delle criticità geologiche, sin dalla definizione delle scelte del progetto, ed era a conoscenza dell'aggravio della situazione che nel 2005 ha portato, tra l'altro, alla necessità di realizzare una variante alla strada provinciale» e che, pertanto, «aveva l'onere d'intervenire, in quanto soggetto cui spetta la gestione e la manutenzione delle infrastrutture autostradali in gestione diretta e, di conseguenza, aveva l'obbligo di vigilare sulla efficienza e salvaguardia di tali opere»;
    lo stesso ex Presidente di ANAS, Pietro Ciucci – di fatto invitato dal Governo a dimettersi, a metà maggio 2015, proprio a seguito dell'evento calamitoso avvenuto sul viadotto Himera – all'indomani del crollo, aveva dichiarato, che ANAS non aveva ricevuto nessuna segnalazione a riguardo e che l'azienda non aveva nessuna competenza sul monitoraggio delle frane;
    secondo quanto emerge dalla relazione sui «gravi eventi meteorologici con fenomeni alluvionali, forti raffiche di vento, mareggiate che hanno interessato il territorio della regione siciliana nei mesi di febbraio, marzo, aprile 2015» della protezione civile regionale, il verificarsi dell'evento calamitoso non sarebbe da ricollegarsi ad una gestione dissennata delle manutenzioni ed alla mancanza di adeguati controlli finalizzati alla prevenzione del tratto interessato ma, piuttosto, «soltanto» ad eventi meteo avversi ed alle continue precipitazioni nel periodo dal 17 febbraio al 9 marzo 2015;
    eppure, in una lettera dell'ex prefetto di Palermo, Giosué Marino, inviata in data 23 aprile 2005 proprio alla Protezione Civile Regionale – nella quale si faceva riferimento ad una nota dell'ANAS – già si evidenziavano le criticità relative alla frana di Caltavuturo ed ai rischi per l'A19; la stessa ANAS, in data 14 aprile 2005, aveva, peraltro, segnalato al Prefetto un vasto movimento franoso lato Caltavuturo che avrebbe potuto interessare l'A19;
    il Movimento 5 Stelle, al fine di assicurare una rapida risoluzione della situazione di emergenza, propone un'idea progettuale – protocollata presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con numero di protocollo 22779 s.m. 12 giugno 2015 – aggiuntiva a quella sulla scorciatoia di Caltavuturo, che prevede la realizzazione di una bretella che potrebbe vedere la luce in meno di un mese e a costi notevolmente contenuti, grazie al coinvolgimento del Genio militare;
    la proposta prevede, nello specifico, la realizzazione di un by pass sulla sponda sinistra del fiume Imera, meno interessata dai movimenti franosi che hanno provocato il dissesto dell'autostrada A19, utilizzando la vecchia strada di servizio denominata «Lodigiani», che fu utilizzata dall'omonima impresa per realizzare il viadotto interessato dal dissesto – per il collegamento tra l'autostrada e la «bretella», è prevista la realizzazione di un ponte «Bailey» (tipologia di ponte di origine militare che consente un ripristino provvisorio del collegamento stradale) a doppia campata, idoneo al transito dei mezzi pesanti;
    si tratta, in sintesi, di una valida soluzione progettuale che presenta evidenti ed innegabili vantaggi sia in termini di tempo che di costi: le opere – che, come anticipato, prevedono il ripristino e la messa in sicurezza della strada «Lodigiani» già esistente e la costruzione di ponti «Bailey» sarebbero, infatti, direttamente realizzate dallo Stato attraverso il reparto di riferimento del Reggimento Genio guastatori per un importo complessivo dei lavori pari circa ad 1,5 milioni di euro rispetto ai circa 9 milioni di euro previsti per la realizzazione dell'opera progettuale ideata dal Ministero – senza contare la reversibilità delle opere e l'assoluta mancanza di punti di interferenza tra il bypass e il nuovo intervento per la realizzazione dell'infrastruttura principale;
    ma la vicenda del crollo del viadotto Himera sull'autostrada A19 non rappresenta, purtroppo, un caso isolato in Sicilia: lo scorso 30 dicembre, infatti, a soli dieci giorni dalla sua inaugurazione, ha ceduto il viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento per carenze strutturali e precedentemente (7 luglio 2014) era stata la volta del viadotto Petrulla (crollo di una campata imputabile ad una rottura delle travi in cemento armato) lungo la strada statale 626 (chilometro 4,350) tra Licata e Canicattì, all'altezza di Ravanusa; stessa sorte, sempre sulla statale 626 (primo cedimento strutturale 21 maggio 2009 e conseguente crollo in data 28 maggio 2009) per il viadotto Geremia II in località Butera sulla Gela-Caltanissetta, ad appena tre anni dall'inaugurazione (allora si parlò di calcestruzzo depotenziato). Ed ancora, è del 2 febbraio 2013, il crollo del viadotto sul fiume Verdura lungo la strada statale 115 tra Ribera e Sciacca;
    la Sicilia convive quindi, ormai da decenni, con una drammatica quanto inaccettabile situazione di emergenza non solo del comparto stradale, ma anche di quello ferroviario, portuale ed aeroportuale – visto anche il limitato sviluppo dell'intermodalità strada-rotaia e mare-rotaia che rende sempre più difficoltosi e dispendiosi i collegamenti con la penisola, soprattutto negli scambi tra Messina e Villa San Giovanni – che, ad oggi, non può più essere tollerata né tanto meno giustificata. Le recenti notizie riguardanti gli ennesimi crolli e cedimenti non fanno che confermare l'inadeguatezza, ed in qualche caso l'assoluta carenza, degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle opere infrastrutturali;
    si ritiene che, per far fronte alle enormi criticità che colpiscono il settore del trasporto stradale, sia necessaria, oltre alla realizzazione di una serie di interventi puntuali di carattere manutentivo sulle direttrici stradali più importanti dell'Isola, anche una seria e responsabile attività di pianificazione volta alla ristrutturazione ed al rilancio dell'esistente comparto ferroviario, piuttosto debole ed al momento del tutto inadeguato ai bisogni dei cittadini;
    il Movimento 5 Stelle ha già presentato, in data 4 giugno 2015, un'interrogazione (4-09346, primo firmatario deputata Claudia Mannino) finalizzata, da un lato, alla immediata realizzazione di una serie di interventi necessari per assicurare il ripristino della funzionalità, il potenziamento e la messa in sicurezza della tratta ferroviaria Trapani-Alcamo, Via Milo e, dall'altro, a favorire, più in generale, il miglioramento ed il potenziamento della rete ferroviaria siciliana a supporto dello sviluppo degli assi passeggeri e dei corridoi merci;
    si ricorda, infatti, che il Mezzogiorno risulta penalizzato da una rete complessivamente meno moderna ed efficiente ed in Sicilia, in particolare, si registra una grave mancanza di offerta di servizi veloci regionali di collegamento tra i vari capoluoghi – su una rete ferroviaria di 1.378 chilometri, infatti, soltanto 178 chilometri sono a doppio binario e ben 1.200 chilometri a binario semplice (per ciò che concerne l'alimentazione, la Sicilia può contare su 800 chilometri di linee elettrificate – di cui 178 chilometri a doppio binario e 622 chilometri a binario semplice – ed addirittura 578 chilometri di linee non elettrificate);
    l'indirizzo politico ed economico del nostro Paese (anche alla luce di quanto delineato, da un lato, dal Programma Operativo Infrastrutture e Reti 2014-2020 – in fase di definizione – che individua una strategia finalizzata a migliorare la mobilità delle merci e delle persone nelle Regioni meno sviluppate attraverso l'estensione della rete ferroviaria meridionale ed azioni a favore dell'intermodalità per le merci e, dall'altro, dal nuovo contesto regolatorio della programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020 a sostegno del completamento delle grandi direttrici di traffico ferroviario e del miglioramento dell'offerta dei servizi di trasporto su rotaia) deve poter favorire maggiori stanziamenti finanziari per il mantenimento del servizio ferroviario – e l'acquisto dei beni prodotti funzionali a quest'ultimo – in particolare, attraverso l'impiego di risorse per il monitoraggio infrastrutturale al fine di offrire un servizio più completo ed efficiente che tenga conto delle esigenze delle persone, dei rapporti commerciali e del turismo,

impegna il Governo:

   a provvedere – al fine di addivenire ad una celere e tempestiva risoluzione dello stato di emergenza dell'autostrada A19 – all'immediata attuazione della soluzione progettuale delineata dai sottoscritti deputati in ragione dei brevissimi tempi per l'esecuzione delle suddette opere di ripristino e di messa in sicurezza e del considerevole contenimento dei costi per la realizzazione delle stesse;
   a provvedere alla sostituzione del commissario delegato per il superamento dell'emergenza nel territorio delle province di Palermo Agrigento Caltanissetta Enna Messina e Trapani, dottor Calogero Foti, in quanto, nonostante fosse ampiamente e da molto tempo informato sullo stato di dissesto dei territori coinvolti – in qualità di dirigente generale della protezione civile in Sicilia da oltre 9 anni – non ha mai provveduto a mettere in atto le opportune misure di manutenzione;
   a vigilare sui lavori della commissione interna ANAS istituita per accertare le responsabilità di quanto è accaduto sull'autostrada A19;
   ad adottare – d'intesa con la regione siciliana, la protezione civile, ANAS ed RA – immediati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, di controllo e monitoraggio del territorio e dei fenomeni di dissesto idrogeologico e di ristrutturazione, potenziamento e rilancio dell'attuale comparto ferroviario a supporto dello sviluppo degli assi passeggeri e dei corridoi merci.
(7-00715) «Mannino, Cancelleri, Busto, Daga, De Rosa, Di Benedetto, Di Vita, D'Uva, Grillo, Lorefice, Lupo, Marzana, Micillo, Nuti, Rizzo, Terzoni, Vignaroli, Villarosa, Zolezzi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rete stradale

trasporto ferroviario

trasporto tramite condotto