ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00712

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 448 del 23/06/2015
Abbinamenti
Atto 7/00700 abbinato in data 29/09/2015
Atto 7/00711 abbinato in data 29/09/2015
Atto 7/00716 abbinato in data 29/09/2015
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00168
Firmatari
Primo firmatario: ZARATTI FILIBERTO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 23/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
26/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 29/09/2015
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 11/11/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
BIANCHI STELLA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/12/2015
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 02/12/2015
GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/12/2015
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
BIANCHI STELLA PARTITO DEMOCRATICO
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 02/12/2015
GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 02/12/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 16/12/2015
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 26/01/2016
GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/01/2016
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 26/01/2016
GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 29/09/2015

DISCUSSIONE IL 29/09/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/09/2015

DISCUSSIONE IL 11/11/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/11/2015

DISCUSSIONE IL 02/12/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 02/12/2015

DISCUSSIONE IL 16/12/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/12/2015

DISCUSSIONE IL 26/01/2016

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 26/01/2016

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 26/01/2016

CONCLUSO IL 26/01/2016

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00712
presentato da
ZARATTI Filiberto
testo di
Martedì 23 giugno 2015, seduta n. 448

   L'VIII Commissione,
   premesso che:
    la direttiva 2009/29/CE, ha modificato la direttiva 2003/87/CE «Emissions Trading» che ha istituito un sistema europeo per lo scambio di quote di emissione dei gas ad effetto serra. La direttiva si applica a tutte le installazioni dei settori industriali a maggiori emissioni di CO2;
    il nostro Paese ha provveduto a recepire detta direttiva 2009/29/CE con il decreto legislativo n. 30 del 2013;
    l'articolo 19 del suddetto decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, prevede principalmente che: a) la messa all'asta della quantità di quote determinata con decisione della Commissione europea, è disciplinata dal regolamento sulle aste, i cui proventi sono versati al GSE in un apposito conto corrente dedicato; b) il GSE trasferisce i proventi delle aste ed i relativi interessi maturati su un apposito conto acceso presso la Tesoreria dello Stato. Detti proventi sono successivamente versati all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati ad appositi capitoli per spese di investimento, con vincolo di destinazione; c) alla ripartizione delle suddette risorse si provvede, con decreti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze da e arsi entro il 31 maggio dell'anno successivo a quello di effettuazione delle aste; d) il 50 per cento è suddiviso assegnato al Ministero dello sviluppo economico per il rimborso dei crediti spettanti agli operatori «nuovi entranti» degli impianti ETS, mentre l'altro 50 per cento è suddiviso per il 70 per cento a favore del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per il 30 per cento a favore del Ministero dello sviluppo economico per attività finalizzate a ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra, sviluppare le energie rinnovabili, rafforzare la tutela degli ecosistemi terrestri e marini ed altre attività in campo ambientale;
    al 31 dicembre 2014, sono stati trasferiti alla Tesoreria dello Stato proventi per oltre 464 milioni di euro relativi alle aste e agli interessi maturati nel corso degli anni 2012 e 2013. Riguardo ai 365 milioni di euro di ricavi delle aste relative al 2014, queste avrebbero dovuto essere trasferite dal GSE alla Tesoreria entro e non oltre il 20 maggio 2015;
    rispondendo a una interrogazione (n. 5-05661) presentata dai firmatari del presente atto di indirizzo, il 21 maggio 2015, la Sottosegretaria Silvia Velo ha dichiarato come i proventi delle aste di competenza dell'anno 2013 siano ripartiti: per 213,2 milioni di euro, al Ministero dello sviluppo economico per il rimborso dei crediti spettanti agli operatori degli impianti ETS cosiddetti «nuovi entranti»; per 149,2 milioni di euro, al Ministero dell'ambiente; per 64 milioni di euro al Ministero dello sviluppo economico. Queste due ultime voci di spesa per finalità ambientali, sono suddivise: a) fino a 20 milioni di euro per l'anno 2014 e fino a 30 milioni di euro annui per il periodo 2015/2020, per il programma «Miglioramento della prestazione energetica degli immobili della Pubblica amministrazione centrale»; b) fino a 50 milioni annui dal 2014 al 2020 per il «Fondo nazionale per l'efficienza energetica»; c) fino a 15 milioni annui dal 2014 al 2020 destinati al «Programma di promozione delle diagnosi energetiche presso le Piccole e Medie Imprese»; d) per il «Programma di informazione e formazione per promuovere e facilitare l'uso efficiente dell'energia» sono destinati fino a 1 milione annuo dal 2015 al 2017; e) fino a 0,3 milioni annui dal 2014 al 2020 per il «Programma di verifiche e controlli in relazione alla diagnosi energetica per le grandi imprese e le imprese a forte consumo di energia»; f) per il «Il Green Climate Fund» è destinata una somma pari a 50 milioni di euro nell'ambito dell'impegno preso dall'Italia; g) per il «Fondo mobilità sostenibile» sono destinati fino a 35 milioni di euro;
    rimane il fatto che è indispensabile garantire maggiormente la massima trasparenza e pubblicità circa l'effettivo utilizzo di tutte le risorse provenienti dalla messa all'asta della quote di emissione dei gas ad effetto serra;
    in ambito europeo ogni anno l'ETS movimenta almeno 90 miliardi di euro, ma già dal 2009 sono state scoperte frodi pari ad almeno cinque miliardi. Ogni «obbligazione» vale una tonnellata di emissioni equivalenti, che negli scambi è arrivata fino al valore di 15 euro, e ciascuno Stato ne dovrebbe avere in circolazione tante quante sono le tonnellate di inquinamento annuo concesse dai complessi meccanismi di Kyoto: il problema è che le istituzioni nazionali non si limitano ad assegnare in parte gratuitamente (o vendere mediante aste pubbliche) i crediti alle industrie che ne hanno necessità, ma concedono agli acquirenti di scambiarle, rivenderle e attuare una vera e propria speculazione che ha creato un mercato mondiale e una serie impressionante di frodi, truffe e metodi per aggirare la legge ed evadere le tasse. Le truffe sul mercato dei crediti sono una delle priorità di Eurojust, il centro europeo specializzato contro la criminalità organizzata, per il periodo 2014-2017;
    vale la pena segnalare che nella stessa Enciclica del Pontefice «Laudato si», resa pubblica nei giorni scorsi, al punto 171, si legge: «La strategia di compravendita di “crediti di emissione” può dar luogo a una nuova forma di speculazione e non servirebbe a ridurre l'emissione globale di gas inquinanti. Questo sistema sembra essere una soluzione rapida e facile, con l'apparenza di un certo impegno per l'ambiente, che però non implica affatto un cambiamento radicale all'altezza delle circostanze. Anzi, può diventare un espediente che consente di sostenere il super-consumo di alcuni Paesi e settori»;
    a quanto suesposto, si aggiunga, per quanto riguarda il nostro Paese, quanto segnalato in un articolo pubblicato il 16 aprile 2015 su «La Stampa.it» a firma di Giulio de Gasperis, proprio riguardo alla trasparenza sull'utilizzo dei proventi delle aste per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra: «Fonti autorevoli di via Cristoforo Colombo, dietro garanzia di anonimato, raccontano che al momento il Ministero ha in cassa circa il 70 per cento dei 460 milioni della prima tranche, di cui almeno la metà sarebbero destinati alla «Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l'energia», attualmente guidata da Francesco La Camera, che si occupa anche di progetti e convenzioni internazionali. Al Ministero dicono anche che la maggior parte di questi fondi saranno utilizzati per pagare gli stipendi ministeriali oppure quelli della Sogesid, la società in house i cui dipendenti partecipano spesso a questo genere di attività. Una realtà, quella di Sogesid, che resiste a richieste di chiusura o ridimensionamento provenienti un po’ da tutte le parti politiche (...) e solo nel 2013 ha fatturato 23 milioni di euro, di cui 13,7 provenienti proprio dal MAT, nella maggior parte dei casi per attività che istituzionalmente spetterebbero allo stesso Ministero o all'ISPRA»;
   è peraltro necessario prevedere che una quota dei suddetti proventi da destinare a finalità ambientali, vada a favore della sempre più complessa e delicata attività che viene svolta in campo ambientale dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), e dalle agenzie regionali. Competenze e responsabilità ad esso assegnate nello stesso citato decreto legislativo 30 del 2013 dagli articoli 42, commi 2 e 4, e dall'articolo 28, comma 1, e per quanto disposto alla lettera a) del comma 6 del su citato articolo 19; «(...) favorire l'adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici e finanziare attività di ricerca e di sviluppo e progetti dimostrativi volti all'abbattimento delle emissioni e all'adattamento ai cambiamenti climatici (...)» e al punto 4 dell'articolo 6 del medesimo decreto legislativo n. 30 del 2013 dove si individua la destinazione per le «iniziative contro i cambiamenti climatici nella Unione europea e nei Paesi terzi, e «(...) per finanziare la ricerca e lo sviluppo ai fini della mitigazione e dell'adattamento (...)», ambiti di eccellenza per ISPRA»;
   tali risorse, se assegnate, potrebbero essere una bella boccata d'ossigeno, per l'ISPRA e le agenzie regionali. Si ricorda che l'ISPRA, a fronte di sempre maggiori compiti, ha visto il suo bilancio tagliato negli ultimi anni per oltre 11 milioni di euro. Tra l'altro, l'ISPRA gestisce il registro ETS;
   peraltro, sempre in risposta alla suddetta interrogazione n. 5-05661, la sottosegretaria Silvia Velo, ha dichiarato la possibilità che il Governo possa utilizzare quota parte dei proventi delle aste (anche valutando possibili accordi e convenzioni) da destinare all'implementazione dell'attività svolta dall'ISPRA,

impegna il Governo:

   ad avviare le opportune iniziative volte a garantire la massima trasparenza e informazione riguardo alla destinazione dei proventi delle aste per lo scambio di quote di emissione di gas serra, finalizzati a interventi di carattere ambientale, anche prevedendo a tal fine di integrare annualmente il documento allegato al documento di economia e finanza predisposto dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (legge 196 del 2009, articolo 10, comma 9), con una puntuale e dettagliata indicazione della destinazione e dell'utilizzo dei suddetti proventi;
   ad attivarsi in sede di Unione europea, al fine di attivare idonei ed efficaci strumenti di contrasto alle frodi e alle truffe legate al sistema ETS;
   a prevedere che una quota parte delle suddette risorse ripartite con decreto interministeriale, venga assegnata anche all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e alle agenzie ambientali, per lo svolgimento dei costituzionali, in quanto funzionali agli obiettivi di cui al suddetto decreto legislativo n. 30 del 2013, e comunque che detta quota di risorse sia perlomeno finalizzata, attraverso opportuni accordi e convenzioni, all'implementazione dell'attività svolta dall'ISPRA, così come prospettato – e riportato in premessa – dalla stessa Sottosegretaria per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare.
(7-00712) «Zaratti, Pellegrino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento atmosferico

inquinamento stratosferico

gas a effetto serra