Legislatura: 17Seduta di annuncio: 437 del 08/06/2015
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2015 CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2015 CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2015 DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2015 DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2015 FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2015
Commissione: XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 09/06/2015 VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 09/06/2015 VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE BORDO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO ALBINI TEA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO GOVERNO 17/06/2015 VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO) INTERVENTO PARLAMENTARE 17/06/2015 GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA BOMBASSEI ALBERTO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO DICHIARAZIONE GOVERNO 17/06/2015 VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO) INTERVENTO PARLAMENTARE 23/06/2015 GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO GOVERNO 23/06/2015 VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO) INTERVENTO PARLAMENTARE 23/06/2015 SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO DICHIARAZIONE GOVERNO 23/06/2015 VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO) DICHIARAZIONE VOTO 23/06/2015 GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE PARERE GOVERNO 23/06/2015 VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/06/2015
DISCUSSIONE IL 09/06/2015
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 09/06/2015
DISCUSSIONE IL 17/06/2015
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/06/2015
DISCUSSIONE IL 23/06/2015
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 23/06/2015
ACCOLTO IL 23/06/2015
PARERE GOVERNO IL 23/06/2015
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 23/06/2015
CONCLUSO IL 23/06/2015
Le Commissioni X e XIV,
premesso che:
l'attuale quadro normativo a tutela delle opere dell'ingegno e a garanzia dei diritti di proprietà intellettuale si caratterizza per complessità e frammentarietà, con particolare riguardo alla disciplina brevettuale e alle modalità di deposito e di riconoscimento dei brevetti in ambito europeo;
allo stato, infatti – e nelle more della ratifica del brevetto unico europeo, approvato dal Consiglio dell'Unione europea ed Europarlamento nel mese di dicembre 2012 –, prosegue l'attività dell'Ufficio europeo dei brevetti nell'ambito dell'Organizzazione europea dei brevetti (European Patent Organization-Epo) istituita con la Convenzione sul brevetto europeo sottoscritta a Monaco di Baviera il 5 ottobre 1973;
l'EPO è nato con l'obiettivo di facilitare e ridurre gli oneri relativi alle procedure di deposito dei brevetti attraverso un iter unificato per tutti i Paesi aderenti alla Convenzione;
in particolare l'Ente svolge attività di ricerca e confronto su precedenti documenti brevettuali e sulle pubblicazioni tecnico-scientifiche inerenti alla materia oggetto dell'istanza, formula valutazioni preliminari sulla brevettabilità delle invenzioni, è competente per l'esame delle opposizioni legali presentate contro i brevetti stessi;
una volta concesso, il brevetto europeo deve essere nazionalizzato negli stati della Convenzione, attivando procedure di convalida nei singoli Paesi, con un considerevole aumento degli oneri a carico del soggetto titolare dell'invenzione (sino a 36 mila euro per ottenere un brevetto valido in tutti i Paesi membri, a fronte dei 1.850 degli Stati Uniti e dei 600 della Cina);
a fare lievitare ulteriormente i costi è l'obbligo di presentare all'EPO tutta la documentazione in una lingua dell'Unione, scelta limitatamente tra inglese, francese e tedesco, con traduzioni certificate e, ove richiesto, anche nella lingua nazionale del Paese in cui viene presentata istanza di convalida;
questo stato di cose rischia di rappresentare un ostacolo insormontabile per aziende, ricercatori e inventori italiani, soprattutto in una fase, come quella attuale, di grave crisi recessiva, che ha indebolito il tessuto produttivo e sociale, con ripercussioni sui livelli produttivi e occupazionali;
in molti casi, per contenere i costi che altrimenti risulterebbero insostenibili, le imprese selezionano un ristretto numero di Paesi con un conseguente effetto negativo sull'efficacia del titolo brevettuale; ricercatori e inventori italiani lamentano anche difficoltà nelle relazioni con l'EPO, dovute ai vincoli relativi alle lingue ufficiali riconosciute, ai tempi considerati eccessivamente lunghi dell’iter di accoglimento e alla stessa scarsa chiarezza del procedimento. Tutte difficoltà che rischiano di incrinare la credibilità dell'istituzione europea;
il tessuto produttivo italiano si è sempre contraddistinto per qualità delle produzioni, abilità professionali, innovazione nei processi produttivi, tutti aspetti che sono riassunti nella ingegnosità e nella capacità inventiva degli operatori italiani in misura tale che il nostro Paese è sempre stato ai primi posti in Europa per numero di brevetti depositati;
dal rapporto 2013 dell'EPO, risulta un calo di richieste presentate all’European Patent Office da parte degli operatori italiani: -2,7 per cento nel 2013 (pari a 4.663 richieste contro le 4.735 del 2012, anno in cui si era registrato un calo del 3,4 per cento);
il dato desta preoccupazione soprattutto se confrontato con l'andamento crescente del numero complessivo dei depositi, che nel 2013 ha raggiunto la cifra record di 265.690 istanze presentate (+2,8 per cento rispetto al 2012);
nonostante l'andamento negativo per numero di brevetti presentanti, l'Italia si è contraddistinta per qualità e innovazione delle proposte, registrando un +5 per cento rispetto al 2012 e un +18 per cento rispetto al 2009 per quanto concerne i brevetti concessi, segno inequivocabile ai grandi capacità, abilità e ingegno;
sulla questione della tutela brevettuale sembra rappresentare un'opportunità l'istituzione del brevetto unico europeo che potrebbe offrire alle imprese la possibilità di ottenere con un'unica procedura un brevetto valido per tutti i Paesi membri, abbattendo di circa l'80 per cento gli attuali costi;
il brevetto unitario – ancora in attesa di ratifica da parte degli Stati membri – è stato oggetto di un ricorso alla Corte di giustizia da parte di Italia e Spagna (ricorso successivamente rigettato) perché ancora una volta la normativa riconosce, quali lingue ufficiali per i procedimenti di deposito dei brevetti, unicamente l'inglese, il francese e il tedesco;
il tessuto produttivo italiano, per poter competere nel mercato interno e internazionale deve puntare sull'innovazione e sulla qualità, tutti aspetti che corrispondono a una vocazione che affonda le radici in una grande tradizione artigiana fatta di saperi e competenze di altissimo livello che devono ricevere un'adeguata tutela a livello internazionale,
impegnano il Governo:
ad attivarsi con celerità presso le istituzioni ed organi dell'Unione europea al fine di rimuovere quegli ostacoli in materia di tutela della proprietà intellettuale che attualmente rappresentano un limite allo sviluppo e alla competitività delle imprese italiane a livello internazionale, nonché un grave limite allo sviluppo e al pieno riconoscimento delle capacità e dell'ingegno dei ricercatori e degli inventori italiani;
a farsi promotore, in seno alle istituzioni ed organi dell'Unione europea di un'azione incisiva volta a superare le limitazioni derivanti dal riconoscimento di tre sole lingue europee nei procedimenti di deposito, rilascio e convalida del brevetto europeo, attivandosi per individuare una soluzione che rimuova l'attuale esclusione dell'uso della lingua italiana dai procedimenti ovvero individuando risorse e strumenti finanziari a carico dell'istituzione europea a copertura delle spese di traduzione;
a farsi promotore di un processo di riordino dei procedimenti relativi al riconoscimento del brevetto europeo attraverso la previsione di una procedura chiara e definita, scandita da date certe, che si concluda entro un termine ragionevole di tre anni, eventualmente esteso a 4 nei casi di particolare complessità, entro il quale possa essere fissato l'eventuale contraddittorio con la commissione esaminatrice, facendo sì che, in ogni caso, le procedure prevedano che, in fase di esame dell'istanza, l'esaminatore risponda celermente, entro tre mesi, alle eccezioni sollevate dall’Applicant;
a farsi promotore di iniziative affinché il pagamento delle tasse di mantenimento decorra dalla data di concessione del brevetto, mentre nulla dovrebbe essere dovuto durante l’iter della pratica oltre le tasse di esame e di riesame;
a farsi promotore di iniziative affinché eventuali copie conformi di traduzioni asseverate in lingua inglese non debbano essere, esse stesse, in bollo qualora siano accompagnate dalla documentazione legale originaria in lingua madre;
a promuovere la lingua italiana e la diffusione del plurilinguismo in generale in tutte le sedi decisionali europee al fine di realizzare una concreta parità di condizioni e trattamento tra cittadini e aziende d'Europa;
a farsi promotore, presso le istituzioni europee, di iniziative volte alla verifica del rispetto dei princìpi del multilinguismo, così come sanciti dai trattati internazionali;
a farsi promotore, presso le istituzioni europee, di un'incisiva azione volta a valorizzare nei contesti istituzionali l'uso della lingua italiana e del multilinguismo in generale.
(7-00697) «Vallascas, Battelli, Crippa, Cancelleri, Da Villa, Della Valle, Fantinati».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):brevetto europeo
istituzione dell'Unione europea
UEB