Legislatura: 17Seduta di annuncio: 402 del 31/03/2015
Primo firmatario: L'ABBATE GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 31/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015 BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015 GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015 GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015 PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2015
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Partecipanti allo svolgimento/discussione RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 01/04/2015 L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 05/05/2015 SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO ANZALDI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 06/05/2015 SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO GOVERNO 06/05/2015 CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI) DICHIARAZIONE VOTO 06/05/2015 TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 06/05/2015 CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
DISCUSSIONE IL 01/04/2015
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/04/2015
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/04/2015
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/05/2015
DISCUSSIONE IL 05/05/2015
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 05/05/2015
DISCUSSIONE IL 06/05/2015
ACCOLTO IL 06/05/2015
PARERE GOVERNO IL 06/05/2015
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 06/05/2015
CONCLUSO IL 06/05/2015
La XIII Commissione,
premesso che:
l'annata 2014 segna un drammatico calo produttivo del settore olivicolo ed oleario nazionale, con una riduzione di oltre il 30 per cento rispetto alla media degli anni precedenti;
ancorché il calo produttivo dello scorso anno dovesse risultare occasionale, la crisi in cui versa l'intero comparto richiede interventi strutturali urgenti al fine di arrestare la perdita di competitività, la scarsa innovazione, l'abbandono delle produzioni e la continua esposizione dell'olio italiano, una delle più preziose eccellenze del made in italy, al fenomeno della contraffazione e dell’italian sounding;
nonostante il nostro Paese sia stato, almeno fino agli anni ‘80 dello scorso secolo, il primo produttore mondiale di olio di oliva detenendo il primato quantitativo e qualitativo, la totalità dell'olivicoltura nazionale era costituita di sistemi colturali tradizionali, con bassissimo livello di meccanizzazione e vasti areali che si caratterizzavano per la produzione di olio lampante da avviare ad usi industriali o alla raffinazione;
ad oggi in tutti i Paesi produttori di olio gli oliveti sono divenute piantagioni da reddito e la olivicoltura è ottenuta con coltivazioni altamente produttive, competitive, di qualità crescente e in grado di competere sui mercati allo stesso livello delle qualità italiane, mentre l'Italia fatica ad imporsi nel nuovo scenario produttivo mondiale e la sua produzione, che copre solo la metà del proprio fabbisogno, rappresenta appena il 13 per cento di quella totale;
i principali Paesi olivicoli europei, quali Spagna e Grecia, si attestano ai primi posti con produzioni di qualità e a prezzi relativamente contenuti; in Spagna, non ostante la stragrande maggioranza della olivicoltura sia tradizionale, l'associazionismo e il rafforzamento della filiera, nonché adeguati ed efficienti piani olivicoli hanno consentito un eccezionale sviluppo del comparto, mentre nell'area mediterranea è in atto una forte spinta al miglioramento tecnologico soprattutto in Marocco e in Turchia; al di fuori dell'area mediterranea si stanno sviluppando interessanti realtà olivicole sia negli USA che nell'America latina e, seppur ininfluenti per il mercato nazionale, rappresentano minacce concrete per le esportazioni;
l'olivicoltura italiana si fonda su una decina di cultivar maggiori che coprono la maggior parte della produzione complessiva e tra le criticità maggiori che si riscontrano vi è la mancanza di trasferimento tecnologico, di assistenza tecnica, di alfabetizzazione del mondo produttivo agricolo; inoltre, le aziende, a causa della marginalità economica, limitano le operazioni colturali;
l'ultima campagna, anche a causa dell'attacco della mosca olearia e dell'incapacità di effettuare i necessari trattamenti, ha evidenziato tutte le criticità del comparto e ha confermato una previsione di produzione inferiore alle attese;
la ristrutturazione del settore appare pertanto indispensabile ed urgente e dovrebbe attuarsi attraverso un intenso lavoro di programmazione che preveda la ricostituzione di una struttura produttiva efficiente e moderna adatta alle mutate esigenze agro economiche e tecnologiche con evidenti vantaggi paesaggistici e ambientali, oltre che forti ricadute in termini occupazionali,
impegna il Governo:
a predisporre urgentemente un piano olivicolo nazionale che: incrementi la produzione nazionale, attraverso la razionalizzazione della coltivazione degli oliveti tradizionali, il rinnovamento degli impianti e lo studio di nuovi sistemi colturali; tuteli l'olivicoltura a valenza paesaggistica, di difesa del territorio e storica, non razionalizzabile e non rinnovabile; stimoli il consumo «informato» attraverso una capillare e sistematica inculturazione sull'olio extra vergine di oliva e valorizzi il «made in italy» mediante la promozione della qualità e della biodiversità;
a valutare la possibilità di sostenere con opportuni interventi finanziari le attività di ricerca anche attraverso la promozione, in accordo con le autorità regionali, di gruppi operativi di cui al regolamento (Unione europea) n. 1305/2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR.
(7-00645) «L'Abbate, Benedetti, Massimiliano Bernini, Gagnarli, Gallinella, Parentela».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):sostegno agricolo
coltura oleaginosa
regione mediterranea CE