ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00345

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 213 del 16/04/2014
Abbinamenti
Atto 7/00341 abbinato in data 06/05/2014
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00065
Firmatari
Primo firmatario: MOLEA BRUNO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 16/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 16/04/2014
CAPUA ILARIA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 16/04/2014
VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 16/04/2014
COCCIA LAURA PARTITO DEMOCRATICO 06/05/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
18/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/05/2014
MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/05/2014
COCCIA LAURA PARTITO DEMOCRATICO
PALMIERI ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 06/05/2014
TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
INTERVENTO GOVERNO 04/06/2014
TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
ILLUSTRAZIONE 18/06/2014
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 18/06/2014
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE
MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 18/06/2014
COCCIA LAURA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 18/06/2014
TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/05/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 06/05/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/05/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 06/05/2014

DISCUSSIONE IL 04/06/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 04/06/2014

DISCUSSIONE IL 18/06/2014

ACCOLTO IL 18/06/2014

PARERE GOVERNO IL 18/06/2014

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 18/06/2014

CONCLUSO IL 18/06/2014

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00345
presentato da
MOLEA Bruno
testo di
Mercoledì 16 aprile 2014, seduta n. 213

   La Commissione VII,
   premesso che:
    l'insegnamento e la pratica dell'educazione fisica, se rapportato agli altri Paesi europei, ha in Italia radici relativamente recenti, precisamente con la legge 13 novembre 1859, n. 3725, universalmente conosciuta come «legge Casati», prima legge organica della scuola italiana, con la quale viene introdotta la ginnastica quale disciplina di insegnamento;
    solo nel 1878 il Ministro De Sanctis, con la legge 7 luglio 1878, n. 4442, ha dato una impostazione logica alle frammentarie disposizioni legislative sino ad allora emanate per regolare l'ordinamento, i mezzi, i programmi e gli insegnanti necessari per impartire un corretto insegnamento della disciplina. Con questa legge si è reso finalmente obbligatorio l'insegnamento della ginnastica «educativa» nelle scuole secondarie, normali, magistrali ed elementari. Nello stesso anno il Ministro della pubblica istruzione, Martini, ha nominato una commissione per lo studio di un programma di insegnamento dell'educazione fisica. La vera innovazione stava nell'aver sostituito, per la prima volta in maniera ufficiale, le parole «educazione fisica» al termine «ginnastica». Fu con la legge 26 dicembre 1909, n. 805, nota come «legge Daneo», che si giunse all'approvazione di una normativa organica sull'educazione fisica in Italia. Con tale legge venne stabilita l'obbligatorietà, per gli alunni, di uno specifico corso di educazione fisica in ogni scuola pubblica, primaria o media, maschile, o femminile. La legge Daneo-Credaro ha regolato l'insegnamento dell'educazione fisica sino alla riforma Gentile del 1923;
    dal 1943 al 1958 si è proceduto per circolari: lo sport era solo tollerato, ma almeno si riprende a formare i quadri docenti;
    la legge n. 88 del 1958 è stata la prima legge che ha disciplinato compiutamente l'organizzazione dell'insegnamento, ha previsto gli impianti e le attrezzature ginnico-sportive necessari, ha fissato l'organizzazione dei servizi centrali e periferici; il ruolo organico degli insegnanti; la carriera degli stessi; gli esami per le abilitazioni e i concorsi; gli istituti competenti per il rilascio dei diplomi riconosciuti per poter accedere all'insegnamento dell'educazione fisica e il loro corso di studi; la durata dei corsi stessi;
    una novità è stata la creazione dei «Gruppi sportivi scolastici»: già previsti dalla circolare n. 154555 del 19 ottobre 1950, regolati in modo sommario dall'ordinanza ministeriale del 18 novembre 1954, integrata dalla circolare n. 9 del 20 ottobre 1955, essi trovarono una propria esauriente disciplina nell'ordinanza 22 novembre 1961, «Ordinamento dell'attività sportiva scolastica». Il primo articolo di quest'ordinanza recita testualmente: «L'attività sportiva scolastica ha il fine di interessare i giovani all'esercizio fisico, come fonte di salute e di sana ricreazione; d'infondere, anche mediante adeguate competizioni, la consapevolezza delle proprie possibilità, il senso della lealtà e della cooperazione; di concorrere alla formazione del carattere e della personalità dei giovani»;
    nel 1968 nascono i Giochi della gioventù aventi il compito di diffondere il senso civico dello sport, attirando su di esso le varie componenti sociali. Quindi, oltre alla formazione di una coscienza sportiva, essi si ripromettevano di favorire indirettamente l'ampliamento della dotazione nazionale di impianti e la formazione di nuovi dirigenti e preparatori sportivi. Pensati per la scuola, accanto alle semplici componenti sportive, i Giochi avevano affiancato ai loro programmi una serie di iniziative culturali. I Giochi, se non erano «l'attività sportiva scolastica» tout court, rappresentavano, in ogni caso, uno straordinario veicolo promozionale per avvicinare i giovani scolari e studenti alla pratica dello sport;
    l'indubbio frutto dei Giochi della gioventù fu, tra gli altri, che anche in Italia si pose la necessità di dotare comuni e province di impianti sportivi adeguati; si iniziò a parlare di pianificazione sportiva e non solo di persona-spettatore ma anche di persona-atleta;
    nel 1999 il Ministero della pubblica istruzione ha dato vita al «Programma Perseus» con il quale si pone come obiettivo strategico un intervento pluriennale per la valorizzazione dell'educazione motoria, fisica e sportiva nella scuola. Deve ritenersi fondamentale lo stretto legame intercorrente tra educazione motoria, fisica e sportiva, gioco e sport, nel senso di una chiara continuità delle attività motorie in tutto il curriculum scolastico. L'attività sportiva scolastica vuole essere idonea ad affermare valori che non appartengono esclusivamente al mondo sportivo e rappresenta uno strumento per restituire allo sport il posto ad esso spettante nella società;
    lo sport a scuola costituisce dunque ormai – da decenni – un argomento di dibattito costante, sia in ambito scolastico, sia in quello sportivo;
    tuttavia, mentre in Italia non è possibile che uno studente del liceo frequenti il gruppo sportivo dell'istituto tecnico o dell'istituto magistrale, in Francia questo «scambio» studentesco, per quanto riguarda l'avvicinamento allo sport, diventa possibile ed è anzi la regola. Ciò consente, inoltre, alle scuole di possedere particolari attrezzature e di utilizzarle a tempo pieno, e nello stesso tempo permette una diffusione sportiva assolutamente capillare. Il vero vantaggio dell'associazionismo scolastico francese risiede nel fatto che un pomeriggio alla settimana viene riservato esclusivamente alle manifestazioni sportive: siano esse gare di atletica leggera, siano manifestazioni di sport di squadra, in nessuna scuola francese, in quel pomeriggio, si tengono lezioni, per cui qualsiasi istituto può organizzare, insieme alle altre scuole della zona, l'attività sportiva. In pratica ogni istituto, in base alle capacità tecniche dei propri studenti e in base anche alle proprie disponibilità economiche, compete con gli altri, attraverso una formula che prevede promozioni al livello superiore (fino a raggiungere quello nazionale), o retrocessioni in quello inferiore (con il limite della fase di istituto);
    un istituto deve essere in grado di organizzare tutti gli aspetti burocratici e tecnici, venendo così a formare non soltanto dei quadri sportivi, ma anche dei quadri dirigenti;
    non si vuole sottrarre spazio a soggetti già operanti nella scuola, ma si vuole promuovere la pratica sportiva a tutti i livelli, favorendo in particolare la partecipazione e l'integrazione;
    è giunto il momento di rilanciare lo sport scolastico in una grande Unione nazionale dello sport studentesco, che coinvolga direttamente e dall'interno le istituzioni scolastiche: i docenti, gli studenti, le famiglie. Si tratta di istituire una grande Unione nazionale autonoma nei suoi programmi, ma non autoreferenziale rispetto al mondo sportivo esterno, perché tutti possano contribuire ad un ruolo fondamentale dello sport a scuola, non solo sotto l'aspetto salutistico, ma anche per ciò che riguarda l'aggregazione e l'integrazione giovanile. Ciò offre la garanzia di uno sport per tutti, dove ogni singolo studente possa riconoscersi nel ruolo educativo della propria istituzione scolastica, dove non si cerca un ruolo solo per i campioni, ma si concorre al fine di diffondere l'educazione sportiva;
    un'organizzazione scolastica che si proponga di combattere efficacemente l'abbandono precoce dell'attività sportiva attraverso la diffusione di molteplici discipline per tutti,

impegna il Governo:

   a riorganizzare lo sport a scuola su tutto il territorio nazionale, consentendo una reale operatività alla Unione dei gruppi sportivi scolastici, i quali sono stati più volte richiamati nella normativa ministeriale ma, mai – nei fatti – realmente attivati;
   ad emanare specifiche normative chiare e certe per le scuole affinché le stesse – in piena autonomia – possano aderire all'Unione nazionale dei gruppi sportivi e consentire una attenta programmazione sul territorio prevedendo, con la massima chiarezza, che l'Unione dei gruppi sportivi nazionali non sarà l'ennesima federazione sportiva, ma sarà un'aggregazione presente capillarmente sul territorio nazionale, riservata esclusivamente alle scuole e che pertanto, non potrà entrare in contrapposizione con le forze sportive presenti nel Paese: federazioni ed enti di promozione;
   con cadenza triennale, a disporre interventi per riportare lo sport scolastico ai livelli di partecipazione ed organizzazione degli scorsi decenni, permettendo l'avvicinamento reale degli studenti e soprattutto delle studentesse a molteplici forme di sport, incentivando l'attività motoria sin dalla scuola d'infanzia;
   a reperire le risorse necessarie per consentire ai docenti di educazione motoria e di scienze motorie di svolgere l'attività sportiva scolastica per la durata di tutto l'anno, ribaltando la situazione attuale che ha visto, gradatamente, calare i fondi ed il conseguente impegno dei docenti, tal fine favorendo anche il coinvolgimento delle realtà sportive ed associative presenti nel territorio;
   a favorire lo sviluppo dell'attività motoria nelle scuole primarie e dell'infanzia quale elemento fondamentale per la corretta crescita dei giovani sotto il profilo psico motorio.
(7-00345) «Molea, Ghizzoni, Capua, Vezzali».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

sport

insegnamento

educazione fisica

organizzazione scolastica

istituto di istruzione

insegnante