ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00338

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 209 del 10/04/2014
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00083
Firmatari
Primo firmatario: SPADONI MARIA EDERA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2014
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2014


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
22/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/10/2014
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 22/10/2014
PISTELLI LAPO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/10/2014
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 22/10/2014
PISTELLI LAPO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/10/2014

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 22/10/2014

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 22/10/2014

CONCLUSO IL 22/10/2014

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00338
presentato da
SPADONI Maria Edera
testo di
Giovedì 10 aprile 2014, seduta n. 209

   La III Commissione,
   premesso che:
    la Jaafari personal status law, dal nome del sesto Imam a cui la legge si ispirerebbe, è attualmente in discussione nel Parlamento iracheno;
    la legge ha lo scopo di abbassare l'età matrimoniale per le bambine dai 18 ai 9 anni, legalizzare lo stupro familiare e portare a numerose restrizioni che ridurrebbero le donne in un vero e proprio stato di segregazione, come la custodia in automatico dei figli all'uomo in caso di divorzio;
    attualmente in Iraq l'età legale minima per il matrimonio è di 18 anni senza il consenso dei genitori, ma scende a 15 anni con l'approvazione di un tutore;
    la nuova norma, che estende l'età del divorzio a iracheni con non meno di 8 anni e 8 mesi (conto derivante dalle particolarità del calendario islamico), introduce di fatto la possibilità di legarsi in matrimonio sin da quella tenera età;
    la percentuale di coppie con sposi minorenni è salita dal 15 per cento del 1997 al 25 per cento del 2011;
    molti considerano la legislazione ora vigente in Iraq una delle più avanzate e progressiste del Medio Oriente sui diritti delle donne in materia di matrimonio, eredità e custodia dei figli, ma i difensori della proposta, a partire dallo stesso Ministro della giustizia Hassan al-Shammari (aderente al partito Fadhila), sostengono che la legge attuale violi il codice della sharia;
    secondo l'Onu, le spose bambine sarebbero circa 60 milioni, molte delle quali vivrebbero proprio in Medio Oriente;
    il progetto di legge in questione è stato già approvato nel mese di febbraio 2014 dal Consiglio dei ministri iracheno;
    in vista delle elezioni politiche del 30 aprile, secondo alcuni analisti politici, questo è un chiaro tentativo da parte del partito Fadhila per ottenere consenso, aumentando il sentimento identitario degli sciiti e anche un atto d'indipendenza dall'Occidente;
    in occasione di tale tornata elettorale, il primo ministro, lo sciita Nuri al-Maliki, è in corsa per il terzo mandato consecutivo e, tra l'altro, non ha ancora dichiarato la propria posizione in merito alla legge;
    la sfida alla coalizioni di Maliki arriva dalla Lista dei Cittadini, un movimento ritenuto vicino all'Iran, e dal partito Ahrar, legato al religioso sciita Moqtada al-Sadr, che a febbraio 2014 ha annunciato il ritiro dalla scena politica;
    l'Iraq sta vivendo oggi uno dei momenti più violenti della sua storia, con continui attentati che hanno raggiunto, se non superato, la disastrosa situazione conosciuta nel 2008;
    Baghdad si ritrova ad avere una situazione politica piuttosto frammentaria, che non consente a nessuno di arrivare a ottenere una maggioranza assoluta nei 328 seggi che compongono il Parlamento;
    lo Stato iracheno ha firmato e ratificato la «Convenzione per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne» del 1986 e la «Convenzione sui diritti dei bambini» del 1994,

impegna il Governo

a intraprendere con urgenza ogni iniziativa utile dal punto di vista diplomatico, e attraverso i consueti canali bilaterali, affinché il Governo iracheno fornisca immediate rassicurazioni circa la paventata approvazione della citata proposta di legge nella direzione di un suo ritiro, nel rispetto gli accordi internazionali sottoscritti e ratificati a difesa della dignità umana e dei diritti dell'infanzia e delle donne.
(7-00338) «Spadoni, Manlio Di Stefano, Sibilia».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Iraq

diritti della donna

lotta contro la discriminazione

diritti del bambino

ratifica di accordo

proposta di legge