Legislatura: 17Seduta di annuncio: 116 del 12/11/2013
Primo firmatario: BASSO LORENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2013 BINI CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2013 PETITTI EMMA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2013 SENALDI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2013 CANI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2013 DONATI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2013 TARANTO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2013 IMPEGNO LEONARDO PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2013 MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2013 MONTRONI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2013 MARIANO ELISA PARTITO DEMOCRATICO 12/11/2013 BIANCHI STELLA PARTITO DEMOCRATICO 14/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 28/11/2013 BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 28/11/2013 FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 28/11/2013 DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 14/11/2013
DISCUSSIONE IL 28/11/2013
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/11/2013
ACCOLTO IL 28/11/2013
PARERE GOVERNO IL 28/11/2013
APPROVATO IL 28/11/2013
CONCLUSO IL 28/11/2013
La X Commissione,
premesso che:
l'efficienza energetica rappresenta il principale strumento per ridurre le emissioni climalteranti, per aumentare l'indipendenza energetica, ed è un elemento importante per sviluppare un'economica sostenibile poiché favorisce la creazione di nuove imprese innovative e può portare alla creazione di nuova occupazione in campo edilizio, impiantistico e industriale;
l'efficienza energetica è anche una delle aree che più facilmente consentono azioni win-win sul lato economico ed ambientale e, per questo, particolarmente efficace in un periodo di crisi, è stato, infatti, elaborato uno scenario al 2050 in cui si ipotizza, rispetto ai valori del 2010, una riduzione assoluta dei consumi di energia del 14 per cento nel 2030 mentre a metà secolo la riduzione dovrebbe raggiungere il 30 per cento;
la direttiva europea 2010/31/UE del 19 maggio 2010 sulla prestazione energetica degli edifici, prevede che entro la fine del 2020 per tutti gli edifici, ma già dalla fine del 2018 per quelli pubblici o ad uso pubblico, ogni nuova costruzione in Europa dovrà essere «a energia quasi zero», mentre un processo di trasformazione verso l'energia quasi zero dovrà essere avviato anche per il patrimonio edilizio esistente;
gli edifici a energia quasi zero, definiti dalla citata direttiva, sono edifici ad alte prestazioni, con un bassissimo fabbisogno energetico coperto in parte o completamente con le fonti rinnovabili;
da pochi mesi è entrata in vigore la direttiva (UE) 2012/27 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sull'efficienza energetica secondo la quale ogni Stato membro dovrà stabilire una strategia per mobilitare investimenti volti alla ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e commerciali, sia pubblici che privati e promuovere un uso efficiente dell'energia anche presso le utenze domestiche attraverso incentivi fiscali, accesso a finanziamenti, contributi e convenzioni;
con la direttiva 2012/27/UE viene chiesto agli Stati membri di risparmiare energia fissando obiettivi nazionali indicativi di efficienza energetica, ogni Stato membro dovrà dunque, fissare un obiettivo nazionale indicativo di efficienza energetica, basato sul consumo di energia primaria o finale, sul risparmio di energia primaria o finale o sull'intensità energetica;
in particolare si precisa che ogni Stato membro dovrà prevedere «una strategia a lungo termine per mobilitare investimenti nella ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e commerciali, sia pubblici che privati»;
la direttiva 2012/27/UE, all'articolo 5, evidenzia il ruolo esemplare degli enti pubblici obbligando ciascun Stato membro a garantire che, dal 1o gennaio 2014, il 3 per cento della superficie coperta utile totale degli edifici riscaldati e/o raffreddati di proprietà del Governo e da esso occupati, sia ristrutturata ogni anno;
la quota del 3 per cento è calcolata sulla superficie coperta totale degli edifici superiore a 500 metri quadrati, tale soglia è portata a 250 metri quadrati a partire dal 9 luglio 2015;
il decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63 ha innovato la disciplina recata dal decreto legislativo 19 agosto 2005 n. 192, introducendo nuove misure relativamente agli edifici ad energia quasi zero e prevedendo che dal 1o gennaio 2021 tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici ad energia quasi zero;
in linea con gli orientamenti europei, che prevedono per le pubbliche amministrazioni un ruolo «esemplare» in materia di efficientamento energetico, il citato decreto-legge n. 63, prevede per queste ultime un anticipo di due anni nell'applicazione della suddetta normativa, analogamente all'articolo 9 della direttiva 2010/31/UE;
per conseguenza, a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di proprietà di pubbliche amministrazioni o occupati da pubbliche amministrazioni devono essere edifici a energia quasi zero;
dal 30 giugno 2014 con decreto interministeriale adottato, sentita la Conferenza unificata, sarà definito un Piano d'azione che potrà includere obiettivi differenziati per tipologia edilizia e che dovrà essere trasmesso alla Commissione europea, come richiesto dalla direttiva 2010/31/UE;
per la realizzazione di progetti di miglioramento dell'efficienza energetica nell'edilizia pubblica, inclusa l'attestazione della prestazione energetica dell'intervento successiva a tale realizzazione, con particolare riguardo agli edifici scolastici e agli ospedali il citato decreto-legge n. 63 del 2013, prevede l'utilizzo del fondo di garanzia a sostegno della realizzazione di reti di teleriscaldamento, istituito presso la Cassa conguaglio per il settore elettrico;
la dotazione del fondo di garanzia è stata pertanto incrementata attingendo ai proventi delle aste delle quote di emissione di CO2, di cui all'articolo 19 del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, destinati ai progetti energetico-ambientali;
le sopra citate norme hanno un particolare valore se si considera che, secondo un recente studio realizzato da Nomisma, qualora si procedesse all'efficientamento energetico di circa 85 milioni di metri quadrati di edifici pubblici – scuole ed uffici – con una spesa di 17 miliardi di euro di investimenti, si otterrebbe un risparmio annuo pari a circa 750 milioni di euro in termini di minori costi energetici;
si tratta di quasi il 50 per cento rispetto alla spesa attuale, di una possibile crescita del PIL annuo dell'1,4 per cento, della creazione di circa 400.000 nuovi posti di lavoro in quattro anni, di un risparmio potenziale annuo pari a 0,77 tonnellate equivalenti di petrolio e di una riduzione di emissioni di gas serra pari a circa 1,66 milioni di tonnellate di CO2 (pari alle emissioni di un anno di CO2 per riscaldamento dell'intera città di Roma);
al fine di adeguare e/o ristrutturare gli edifici di proprietà delle pubbliche amministrazioni è necessario procedere preliminarmente ad un audit energetico che costituisce il preludio all'avvio di un qualsiasi progetto finalizzato all'ottenimento di una maggiore efficienza e risparmio energetico, in base al quale sarà possibile definire in anticipo se un intervento possa risultare fattibile e conveniente, sia dal punto vista tecnico che economico;
l'obiettivo di riqualificare da un punto di vista energetico gli edifici pubblici può essere raggiunto utilizzando le conoscenze e le potenzialità di tutti gli attori pubblici dal Ministero dello sviluppo economico, all'Enea, al GSE, alle Energy Service Company (ESCO);
deve essere particolarmente valorizzato il ruolo dell'Enea che ha presentato nel 2009 un Piano nazionale di intervento per la «Riqualificazione Energetica del Patrimonio Edilizio Pubblico», in corso di aggiornamento in collaborazione (partenariato pubblico/privato) con il Tavolo EPBD 2;
per ridurre, inoltre, i consumi energetici residenziali in ambito urbano e per rilanciare il settore edile-impiantistico nell'ambito della green economy, è utile identificare approcci innovativi e concreti quali il progetto «condomini intelligenti», sviluppato da provincia di Genova, Fondazione Muvita, Camera di Commercio di Genova e Banca Carige con il contributo delle associazioni rappresentative delle imprese, delle associazioni ambientaliste, degli ordini professionali, degli amministratori condominiali, delle associazioni dei proprietari, dei consumatori, e altro;
il progetto «Condomini Intelligenti» prevede un approccio «di sistema» al tema della riqualificazione energetica degli edifici ed interviene in linea con le raccomandazioni dell'Unione europea:
a) realizzando una corretta informazione verso gli inquilini, i proprietari e gli amministratori di immobili con prestazioni energetiche scarse;
b) promuovendo concretamente la diagnosi energetica degli edifici quale strumento propedeutico alla realizzazione di efficaci interventi di riqualificazione energetica, ed una corretta «lettura» della stessa da parte del condominio;
c) favorendo la realizzazione dei lavori di efficientamento energetico nel condominio, anche nei casi in cui non sia possibile impegnare risorse ulteriori rispetto a quanto il condominio spende per le correnti spese energetiche, rivolgendosi prioritariamente alle piccole imprese che intendono operare, come «Esco», attraverso uno specifico Fondo di garanzia;
d) promuovendo la creazione di nuove professionalità e lo sviluppo di quelle esistenti nell'ambito dei cosiddetti «green jobs» collegati al tema dell'efficienza energetica;
e) creando mercato per le imprese locali;
il progetto «condomini intelligenti», realizzato nell'ambito del progetto europeo EnSure (Energy savings in urban quarters through rehabilitation and new ways of energy supply) del programma «Central Europe», è stato recentemente riconosciuto dall'Unione Europea quale progetto di eccellenza nell'ambito dell'iniziativa «patto dei sindaci» e costituisce uno degli assi portanti della strategia locale per la lotta all'inquinamento e per l'adattamento ai cambiamenti climatici,
impegna il Governo
ad attuare nel più breve tempo possibile la direttiva 2012/27/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, adottando un piano strategico d'azione per intraprendere un censimento degli edifici pubblici al fine di accelerarne il processo di efficientamento energetico, riducendo i costi a carico del bilancio dello Stato;
ad assumere ogni iniziativa volta al sostegno e allo sviluppo su tutto il territorio nazionale di iniziative quali il progetto «condomini intelligenti».
(7-00164) «Basso, Benamati, Bini, Petitti, Senaldi, Cani, Donati, Taranto, Impegno, Martella, Montroni, Mariano, Mariastella Bianchi».
EUROVOC :rendimento energetico
consumo d'energia
risparmio energetico
edificio pubblico
riduzione delle emissioni gassose
crescita economica
direttiva comunitaria
innovazione