ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12415

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 868 del 11/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/10/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/10/2017
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 11/10/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 11/10/2017
Stato iter:
20/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/12/2017
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 20/12/2017
Resoconto GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/10/2017

DISCUSSIONE IL 20/12/2017

SVOLTO IL 20/12/2017

CONCLUSO IL 20/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12415
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Mercoledì 11 ottobre 2017, seduta n. 868

   GALLINELLA, VACCA e CIPRINI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   con il conferimento dell'autonomia alle istituzioni scolastiche (decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999) e la qualifica dirigenziale ai capi di istituto (decreto legislativo n. 59 del 1998), quelli che fino al 2000 erano i presidi sono diventati dirigenti scolastici che, oltre al nome, hanno cambiato anche il ruolo svolto: con direzione di istituzioni molto grandi e l'evidente assunzione di responsabilità e compiti più delicati che in passato;

   a fronte di un aumentato livello di responsabilità, però, non si è assistito ad un aumento della retribuzione economica, né tantomeno ad una equiparazione con le altre figure dirigenziali statali;

   la legge n. 107 del 2015 («buona scuola») ha conferito ancora maggiore spessore alla figura del dirigente scolastico, riconoscendo esplicitamente la necessità di un incremento della retribuzione accessoria (comma 86 dell'articolo 1);

   gli stanziamenti messi a disposizione da tale legge finora, però, risultano essere insufficienti, specie a fronte dell'arretramento economico subito dagli stessi dirigenti a causa della riduzione fondo unico nazionale; un arretramento che potrebbe proseguire dal 1° gennaio 2018 a causa dell'esaurirsi di alcune voci di finanziamento previste;

   il contratto dei dirigenti scolastici – secondo quanto segnalano gli stessi in alcune missive recapitate agli interroganti – è bloccato da otto anni e, vista la rinegoziazione imminente, sarà quanto mai necessaria una revisione della retribuzione economica, equiparandola a quella dei dirigenti della seconda fascia della pubblica amministrazione;

   un dirigente scolastico, infatti, percepisce mediamente 62.890 euro lordi annui, mentre un dirigente di un ente di ricerca e dell'università, appartenente alla stessa area contrattuale, ha una retribuzione compresa tra i 94.000 e i 102.000 euro;

   per i dirigenti scolastici, dal 2001 ad oggi, all'aumentare di carichi e responsabilità gli stipendi sono diminuiti e, a parità di analogo profilo professionale nella pubblica amministrazione le retribuzioni sono pesantemente inferiori –:

   se, in considerazione della situazione esposta in premessa nonché dell'imminente riapertura del tavolo negoziale sui contratti di lavoro dei dirigenti scolastici, il Governo non intenda, già a partire dal prossimo disegno di legge di bilancio, individuare idonee risorse per la piena perequazione tra la dirigenza scolastica e la dirigenza di II fascia della pubblica amministrazione.
(5-12415)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 dicembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-12415

  In merito alla questione posta dagli On.li interroganti si osserva preliminarmente che, come è noto, sin dall'anno 2010 le normative riguardanti la costituzione dei fondi destinati alla retribuzione accessoria di tutto il personale contrattualizzato hanno indubbiamente inciso negativamente sull'entità delle relative risorse finanziarie.
  A fronte di ciò va, comunque, sottolineato, che solo la categoria dei dirigenti scolastici, rispetto alla restante platea dei dipendenti pubblici contrattualizzati ha visto attenuato considerevolmente gli effetti negativi delle normative innanzi esposte, incidenti sul FUN (Fondo Unico Nazionale per la retribuzione di posizione e di risultato), per effetto della norma introdotta dalla legge n. 107 del 2015 ricordata dagli On.li interroganti.
  Infatti, l'articolo 1, comma 86 della legge così recita:
  In ragione delle competenze attribuite ai dirigenti scolastici, a decorrere dall'anno scolastico 2015/2016 il Fondo unico nazionale per la retribuzione della posizione, fissa e variabile, e della retribuzione di risultato dei medesimi dirigenti è incrementato in misura pari a euro 12 milioni per l'anno 2015 e a euro 35 milioni annui a decorrere dall'anno 2016, al lordo degli oneri a carico dello Stato. Il Fondo è altresì incrementato di ulteriori 46 milioni di euro per l'anno 2016 e di 14 milioni di euro per l'anno 2017 da corrispondere a titolo di retribuzione di risultato una tantum.
  In estrema sintesi, il FUN per l'anno scolastico 2016/2017, in assenza della norma descritta, sarebbe ammontato a circa 107 milioni di euro, invece dei circa 151 milioni di euro (entrambi al netto degli oneri a carico dello Stato), individuati con decreto della Direzione generale per le risorse umane e finanziarie e certificati dal competente Ufficio centrale per il bilancio presso il MIUR.
  Ciò posto, nel disegno di legge sul bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018, il cui iter parlamentare è in fase di conclusione, è stata inserita una norma (il comma 333 dell'articolo 1) che istituisce un'apposita sezione nel fondo da ripartire per l'attuazione dei contratti del personale delle amministrazioni statali, prevedendo specifici stanziamenti da destinare alla contrattazione nazionale dei dirigenti scolastici, al fine della progressiva armonizzazione della retribuzione di posizione di parte fissa a quella prevista per le altre figure dirigenziali del comparto Istruzione e Ricerca. Le risorse in argomento integrano quelle di cui al citato articolo 1, comma 86 della legge su «la Buona scuola».
  La misura sopra descritta testimonia l'attenzione che il MIUR ed il Governo nel suo complesso dedicano ai dirigenti scolastici, che svolgono un ruolo centrale nell'ambito dei fini istituzionali del settore educativo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

retribuzione del lavoro

reddito complementare

contratto di lavoro