ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/12234

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 854 del 20/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TARANTO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 21/09/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/09/2017
Stato iter:
21/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 21/09/2017
Resoconto TARANTO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 21/09/2017
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 21/09/2017
Resoconto TARANTO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL

DISCUSSIONE IL 21/09/2017

SVOLTO IL 21/09/2017

CONCLUSO IL 21/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12234
presentato da
BENAMATI Gianluca
testo di
Mercoledì 20 settembre 2017, seduta n. 854

   BENAMATI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   nell'audizione tenutasi il 10 maggio 2017 relativa alla proposta di nuova Strategia energetica nazionale (Sen) per quanto riguarda il settore della ricerca e dello sviluppo, l'Italia è risultata essere tra i promotori di «Mission Innovation», iniziativa nata alla COP21 per lanciare progetti di frontiera «cleantech»;

   sono stati inoltre evidenziati l'impegno italiano di raddoppiare il valore delle risorse pubbliche dedicate agli investimenti in ricerca e sviluppo in ambito «clean energy» e la volontà di assicurare al settore un ruolo di co-leadership internazionale sullo sviluppo delle tecnologie per Smart Grids;

   Mission Innovation si aggiunge al programma «SET», punto di riferimento per gli investimenti a livello di Unione europea nonché sul piano nazionale e regionale e per gli investimenti privati a favore della ricerca e dell'innovazione nel settore energetico, il cui principale strumento attuativo è il programma Horizon 2020 con un budget a livello europeo di circa 6 miliardi di euro nel periodo 2014-2020;

   nel documento di revisione della Sen, l'intervento previsto dello Stato, a sostegno di ricerca e innovazione nel campo energetico, si svilupperebbe attraverso diversi canali quali, tra gli altri, la ricerca di sistema elettrico, finanziata con un prelievo sulle tariffe elettriche (risorse disponibili per il triennio 2015-17 pari a 210 milioni di euro) e in principio finalizzata a sostenere sia la ricerca di interesse generale (attualmente eseguita da Enea, Cnr e Rse), sia la ricerca industriale;

   tuttavia, sempre secondo il documento, la ricerca per il sistema elettrico ha manifestato alcuni limiti quanto a focalizzazione, efficacia e fluidità della gestione;

   l'ulteriore canale di intervento è il fondo finalizzato a sostenere interventi e misure per lo sviluppo tecnologico e industriale in materia di fonti rinnovabili ed efficienza energetica, ossia il fondo presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali, istituito dal decreto legislativo n. 28 del 2011 e alimentato con un prelievo sulle tariffe elettriche e del gas naturale, strumento che è stato destinato, per gli anni dal 2013 al 2017 (e per una quota di circa 30 milioni annui dal 2018) ad alcuni degli interventi per la crescita economica individuati dal decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, il quale, peraltro, ha anche imposto taluni vincoli per l'utilizzo, a partire dal 2017, delle residue risorse dello stesso fondo –:

   quante risorse per la ricerca sul sistema elettrico e del fondo presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali siano state impegnate e come siano state effettivamente utilizzate.
(5-12234)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 settembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-12234

  Rispondo all'interrogazione presentata dall'Onorevole Benamati.
  In primo luogo si fa presente che i Ministeri facenti parte della Task force Ministeriale (MiSE, MAECI, MEF, MATTM e MiUR) che sopraintende alla iniziativa multilaterale Mission Innovation (MI) stanno acquisendo le stime delle risorse finanziarie necessarie per ottemperare agli impegni presi dal Governo italiano in occasione del varo di suddetta iniziativa a margine della COP 21 di Parigi.
  Si precisa che l'obiettivo principale a livello politico di MI consiste nel raddoppio entro 5 anni dell'ammontare della spesa pubblica in ricerca, sviluppo e applicazione dimostrativa relativa alle tecnologie energetiche rispetto all'anno base scelto 2013.
  Attualmente sono state acquisite stime da parte di Enea, CNR e RSE SpA, oltre che dall'OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale).
  Tali stime sono state operate materialmente dai principali Enti ed Aziende di ricerca vigilati dai rispettivi Ministeri, tenendo in considerazione le linee strategiche primarie e programmi operativi in ambito energetico quali Strategia Energetica Nazionale (SEN), SET Plan ed EERA in relazione ad Horizon 2020, PNR e principali tavoli istituzionali.
  Complessivamente, secondo quanto dichiarato dall'Italia, l'ammontare della risorse pubbliche destinate alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione afferenti alle tecnologie energetiche identificate come prioritarie e di interesse – ovvero la c.d. baseline di partenza – è di MEuro 222.6.
  Di conseguenza il target del raddoppio, da raggiungere entro l'anno 2021, ammonta a MEuro 445 (ovvero a quella data dovrebbe essere questa la somma complessiva destinata a suddette attività).
  Si precisa che la sopramenzionata baseline è formata dalle voci di spesa a consuntivo relative ai seguenti ambiti tecnologici energetici (aree focus): efficienza energetica nell'industria e nel settore residenziale; biocarburanti/biocombustibili; energia solare, eolica e altre rinnovabili; tecnologie relative alle reti elettriche comprese le smart cities; lo stoccaggio di energia; e la ricerca di base.
  Pertanto l'operazione di raddoppio delle risorse pubbliche in oggetto prevede che in media vi sia un aumento di MEuro 44.5 annui di risorse stanziate.
  Si fa presente che, la Direzione competente del Ministero dello Sviluppo Economico è in una fase di interlocuzione con il MEF per valutare ed analizzare le richieste pervenute, al fine di un potenziale inserimento nel Documento di Economia e Finanza (DEF), attualmente in fase di predisposizione.
  Si fa presente che è operativo dall'anno 2000, il fondo per la ricerca di sistema del settore elettrico, alimentato da una specifica componente della bolletta elettrica.
  Nel primo periodo post-liberalizzazione del settore elettrico, le risorse sono state assegnate al CESI S.p.A., che all'epoca svolgeva le funzioni di ricerca pubblica nel settore. Il finanziamento ha riguardato progetti triennali (svolti nei periodi 2000-2002 e 2003-2005), per un importo totale di circa 300 milioni di euro.
  Successivamente, è entrato in vigore un diverso sistema di attribuzione delle risorse, aperto sia ad altri soggetti pubblici sia a soggetti privati, introdotto dal decreto 8 marzo 2006. Su questa base, sono stati approvati dal Ministero dello sviluppo economico quattro Piani triennali (2006-2008, 2009-2011, 2012-2014 e 2015-2017), per un totale di circa 990 milioni di euro. I contenuti del Piano sono proposti dall'Autorità per l'energia, nelle ultime edizioni dopo una consultazione pubblica, e oggetto di consultazione con gli altri Ministeri interessati (MATTM e MIUR). La valutazione delle proposte progettuali, nell'ambito dei temi individuati dal Piano, e dei risultati è effettuata da esperti che operano presso la Cassa servizi energetici ed ambientali.
  Le attività di studio finanziate al 100 per cento, i cui risultati sono integralmente messi a disposizione di tutti gli utenti del sistema attraverso specifiche azioni di comunicazione e diffusione, sono state affidate a soggetti pubblici qualificati, attraverso accordi di programma quali: CESI Ricerca S.p.A (oggi RSE S.p.A.), ENEA (per una quota, insieme alle università e per altra quota con Carbosulcis) e CNR.
  Le attività cofinanziate dalle imprese e/o dagli enti di ricerca sono invece oggetto di bandi di gara sui temi di interesse definito dal Piano.
  Per quanto riguarda il triennio 2015-2017, lo stanziamento complessivo è stato di 210 milioni di euro di cui 168 ML euro destinati agli accordi con gli enti di ricerca e 42 ML euro destinati a bandi di gara.
  Il recente decreto del 9 agosto 2017 ha definito le somme destinate agli accordi di programma per il 2016 e 2017, riservando le risorse per l'avvio delle procedure concorsuali per il 2017 ed a breve saranno attivati i nuovi bandi di gara.
  La Strategia energetica nazionale (SEN) posta in consultazione, ha segnalato l'importanza di promuovere la ricerca nel settore, evidenziando alcuni limiti nel funzionamento del Fondo quanto a focalizzazione, efficacia, fluidità della gestione.
  Si fa presente che Il Ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando a una semplificazione del meccanismo, a valere dal 2018, che ne consenta un utilizzo maggiormente focalizzato e più efficace verso gli obiettivi della politica nazionale in materia di sicurezza, completamento del mercato, sostenibilità.
  Per quello che attiene invece al fondo per lo sviluppo tecnologico e industriale, le misure di attuazione non sono state attivate, poiché gli stanziamenti sono stati assorbiti finora da altre finalità (quali la realizzazione del programma «Agenda Digitale»), in attuazione di quanto previsto dall'articolo 38, comma 3, lettera d) del DL n.179 del 2012.
  In particolare, le risorse assorbite dal DL n.179 del 2012 sono state pari a 145,02 milioni di euro per l'anno 2013, 145,92 milioni di euro per l'anno 2014, 137,02 milioni di euro per l'anno 2015, 76,87 milioni di euro per l'anno 2016, 970.000 euro per l'anno 2017. È previsto inoltre un prelievo di 29,37 milioni di euro a decorrere dall'anno 2018.
  Per le predette finalità la Cassa servizi energetici e ambientali, con cadenza trimestrale, ha versato all'entrata del bilancio dello Stato la totalità delle risorse disponibili sul conto corrente fino al raggiungimento degli importi annuali precedentemente elencati.
  In particolare, il fondo per lo sviluppo tecnologico e industriale era inizialmente finalizzato a:
   progetti di sviluppo sperimentale e tecnologico, con particolare riguardo alle infrastrutture della rete elettrica, ai sistemi di accumulo, alla gassificazione ed alla pirogassificazione di biomasse, ai biocarburanti di seconda generazione, nonché di nuova generazione, alle tecnologie innovative di conversione dell'energia solare, con particolare riferimento al fotovoltaico ad alta concentrazione;
   progetti di innovazione dei processi e dell'organizzazione nei servizi energetici;
   creazione, all'ampliamento ed all'animazione dei poli di innovazione finalizzati alla realizzazione dei progetti di sviluppo sperimenta anzidetti;
   creazione di fondi per la progettualità degli interventi di installazione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico a favore di enti pubblici.

  Come segnalato nel documento di consultazione sulla Strategia energetica nazionale, il DL n.179 del 2012 ha imposto un sostanziale blocco nell'utilizzo delle risorse fino al 2017 e ha limitato, dal 2017, le finalità di utilizzo ai soli progetti di innovazione dei processi e dell'organizzazione nei servizi energetici e ai fondi per la progettualità degli interventi di installazione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico a favore di enti pubblici (lettere ii e iv del precedente elenco).
  Si ritiene che il quadro delineatosi negli ultimi 5 anni – a seguito degli sviluppi industriali e tecnologici, degli impegni dell'accordo di Parigi, delle proposte del cd «Winter package» e, da ultimo, degli obiettivi delineati nella Strategia energetica nazionale – suggerisca di riconsiderare e aggiornare le finalità di utilizzo del fondo.
  Anche sulla base degli esiti della consultazione sulla SEN, potranno meglio essere definite finalità e modalità di utilizzo del fondo, nel quadro di un piano organico per la ricerca e l'innovazione in ambito energetico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ricerca industriale

ricerca e sviluppo

investimento comunitario