ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12178

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 850 del 14/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 14/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FASSINA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 14/09/2017
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 14/09/2017
MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 14/09/2017
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 14/09/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/09/2017
Stato iter:
28/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/09/2017
Resoconto CASERO LUIGI ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 28/09/2017
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/09/2017

DISCUSSIONE IL 28/09/2017

SVOLTO IL 28/09/2017

CONCLUSO IL 28/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12178
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Giovedì 14 settembre 2017, seduta n. 850

   PAGLIA, FASSINA, PANNARALE, MARCON e FRATOIANNI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   ad un anno esatto dalla problematica operazione di fusione con Tercas, la Banca Popolare di Bari, considerata per i suoi settantamila azionisti e tremilacinquecento dipendenti il più grande istituto di credito del Mezzogiorno, si trova nel vortice di una vicenda giudiziaria destinata a disturbare il sonno di molti risparmiatori e azionisti;

   l'ultima inchiesta in ordine di tempo vede iscritti nel registro degli indagati i vertici dell'istituto pugliese ai quali vengono contestati i seguenti capi d'imputazione: associazione per delinquere, truffa, ostacolo all'attività della Banca d'Italia e false dichiarazioni nel prospetto informativo depositato alla Consob, ai quali aggiungere, a carico di alcuni di essi, i reati di concorso in maltrattamenti ed estorsione; la stessa inchiesta ha fatto inoltre emergere anni di gestione discutibile, caratterizzata di gravi perdite di bilancio e prestiti elargiti anche con dubbie giustificazioni, tutte circostanze per le quali è chiamato sul banco degli imputati quel modello chiuso di gestione che sin dal 1960, anno di fondazione dell'istituto barese, ha visto avvicendarsi al suo ponte di comando solo membri della famiglia Jacobini;

   qualora le accuse fossero suffragate, i soci potrebbero valutare di chiedere un risarcimento per il danno subito da un investimento effettuato sulla base di dati non veritieri e pertanto rivelatosi più rischioso di quanto i prospetti, alterati, facessero pensare, con pesanti ripercussioni sia sull'economia pugliese sia sul mercato azionario, stante il valore pari al miliardo dei titoli distribuiti, ed il rischio, tutt'altro che remoto, che si inneschi un'altra crisi bancaria dagli esiti imprevedibili, stavolta in grado di travolgere le già precarie condizioni dell'economia meridionale;

   al di là degli sviluppi giudiziari dell'intera vicenda e tenuto conto che il susseguirsi negli ultimi tempi di episodi di crisi nel sistema bancario, che hanno coinvolto diversi ed importanti istituti di credito italiani, ha lasciato sul campo una enorme massa di risparmiatori che hanno visto in modo drammatico ridimensionare o, peggio, perdere tutti i loro risparmi, il timore degli interroganti è che nel frattempo tra i clienti della Banca Popolare di Bari si generi panico ed un'inarrestabile corsa agli sportelli per ricevere chiarimenti sulla sicurezza dei loro investimenti o, addirittura, al fine di evitare il trattamento deteriore riservato in precedenza alle tante vittime del risparmio tradito, per recuperarli –:

   quali siano a tutt'oggi gli orientamenti del Governo, per quanto di competenza, sotto il profilo della governance e della solidità patrimoniale dell'istituto bancario in premessa.
(5-12178)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 settembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-12178

  L'interrogazione in esame, avente ad oggetto la situazione della governance e la solidità patrimoniale della Banca popolare di Bari (BPB), prendendo spunto dall'acquisizione di Tercas e dall'inchiesta giudiziaria ripresa dalla stampa nei giorni scorsi, che vedrebbe coinvolti alcuni esponenti dell'intermediario, fa riferimento ad una gestione aziendale «caratterizzata da gravi perdite di bilancio», con timore per le sorti dei soci e dei risparmiatori della banca.
  Al riguardo, la Banca d'Italia, sentita in proposito, ha fatto presente, in via preliminare che, sulla base della situazione semestrale dei conti, riferita al 30 giugno 2017, il gruppo bancario BPB presenta indici di patrimonializzazione superiori ai vigenti limiti regolamentari.
  Si evidenzia, inoltre, che la BPB ha a suo tempo attivato il processo di trasformazione in società per azioni, di cui al decreto-legge n. 3 del 2015 e successive modificazioni ed integrazioni, volto a riformare le banche popolari di maggiori dimensioni per agevolarne il rafforzamento patrimoniale e della governance.
  A seguito delle recenti ordinanze del Consiglio di Stato – da ultimo quella del 12 gennaio 2017 – il termine per la suddetta trasformazione societaria delle banche popolari è stato sospeso fino al momento in cui si celebrerà, in Consiglio di Stato, la camera di consiglio successiva all'esito della decisione della Corte Costituzionale, in merito alla questione di legittimità dell'articolo 1 del citato decreto-legge n. 3 del 2015, sollevata dallo stesso Consiglio.
  Con riguardo alle citate indagini giudiziarie, precisa ancora la Banca d'Italia, delle quali ha dato notizia la stampa, si ritiene utile riferire che la BPB, in data 11 settembre 2017, ha pubblicato un comunicato, nel quale contesta l'allarmismo provocato tra gli investitori, giudicando alcune delle indiscrezioni pubblicate suscettibili di provocare un «infondato allarmismo tra gli investitori, obbligazionisti e depositanti, mettendo, in modo ingannevole e senza fondamento, in discussione la solidità della Banca».
  Dichiara, pertanto, di vedersi «costretta ad agire giudizialmente per richiedere gli ingenti danni causati dall'abuso dello strumento informativo, in misura proporzionata alla gravità della lesione ingiustificata e pervicace della propria immagine, a tutela dei risparmiatori che da sempre hanno riposto fiducia nella Banca».
  Per quanto attiene, specificamente, all'acquisizione del gruppo Tercas ed alle perdite di bilancio – rammenta la Banca d'Italia – nel corso del 2013 la BPB è stata oggetto di un accertamento ispettivo in tema di provisioning e di una successiva ispezione «mirata» sul rischio di credito, sulla governance aziendale, sul sistema dei controlli interni e sulle tematiche di compliance; entrambi gli accertamenti non hanno evidenziato profili di rilievo sanzionatorio.
  L'ispezione «mirata» aveva fatto emergere debolezze nella governance, nel presidio del rischio strategico e creditizio e nelle funzioni di controllo, pur registrando dei miglioramenti a seguito degli esiti dei precedenti accertamenti ispettivi e delle richieste della Vigilanza.
  Nelle lettere di risposta ai rilievi ispettivi, la BPB ha illustrato le iniziative correttive programmate per colmare le carenze emerse nel corso degli accertamenti. Poiché talune iniziative pianificate non risultavano ancora completate, nel febbraio del 2014 la Vigilanza ha richiesto alla funzione di Internal Audit della banca di effettuare approfondite verifiche allo scopo di accertare lo stato di avanzamento dei singoli interventi correttivi e la loro idoneità ad assicurare il completo superamento delle aree di debolezza e al Collegio Sindacale di fornire aggiornate valutazioni in proposito.
  La funzione di Audit ha rilevato la generale idoneità e il regolare avanzamento rispetto alla programmazione degli interventi correttivi pianificati dalla BPB. Anche il Collegio Sindacale ha valutato nel complesso appropriate le iniziative adottate.
  Con riferimento all'acquisizione della Tercas, il coinvolgimento della BPB si configura come un intervento di «salvataggio», volto alla salvaguardia dell'interesse dei depositanti e al rilancio commerciale del gruppo abruzzese; sotto il profilo strategico, l'operazione si inserisce nel processo di sviluppo per linee esterne del gruppo BPB già previsto nel Piano industriale. A luglio 2016, si è perfezionata l'incorporazione nella Bari delle controllate Tercas e CR Pescara, con l'obiettivo di produrre le necessarie sinergie di costo e massimizzare l'efficacia commerciale.
  Per quanto concerne la chiusura in perdita del bilancio della BPB al 31 dicembre 2015, come emerge anche dal comunicato stampa a suo tempo diffuso dalla banca, la perdita di esercizio riflette azioni e rettifiche straordinarie, pur a fronte di risultati ordinari gestionali positivi. In assenza di tali componenti straordinarie, nonostante il difficile contesto di mercato, il Gruppo avrebbe chiuso il bilancio in utile.
  Si precisa, infine, che la Banca d'Italia esercita la propria attività di vigilanza nell'ambito delle competenze, dei poteri e degli obiettivi assegnati dall'Ordinamento.
  Anche la CONSOB, sentita sulla questione, ha aggiunto che il 3 marzo 2017, il Consiglio di Amministrazione della BPB ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016.
  Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo facente capo alla Banca Popolare di Bari si è chiuso con un risultato netto positivo di 5,2 milioni di euro (4,6 milioni l'utile individuale della Banca Popolare di Bari).
  Tale risultato si contrappone al predetto risultato negativo del 2015 – perdita di 296,7 milioni di euro – sulla quale avevano inciso, come detto, in maniera particolarmente significativa le ingenti svalutazioni di crediti ed avviamenti contabilizzate dalla Banca nell'esercizio precedente (rispettivamente pari a circa 251 e circa 271 milioni di euro).
  Dal punto di vista patrimoniale, al 31 dicembre 2016, i coefficienti patrimoniali della Banca sono risultati in calo rispetto al 2015 ma superiori ai minimi regolamentari, come già sottolineato dalla Banca d'Italia.
  In particolare:
   il CET 1 ratio è risultato pari al 9,92 per cento (-22 bps rispetto al 2015) a fronte di un requisito minimo del 4,5 per cento;
   il Total Capital ratio è risultato pari al 13,03 per cento (-63 bps rispetto al 2015) a fronte di un requisito minimo dell'8 per cento.

  Con riguardo alla negoziazione delle azioni dell'Emittente, si fa presente che, come reso noto con comunicato stampa del 22 giugno 2017, il Consiglio di Amministrazione della Banca, a seguito dell'avvenuta ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie sul sistema multilaterale di negoziazione Hi-mtf, segmento Order Driven azionario, ha deliberato di avviare le negoziazioni in data venerdì 30 giugno 2017.
  Nel suddetto comunicato si rappresenta, altresì che «In conformità a quanto previsto dal regolamento del mercato Hi-mtf (il «Regolamento»), il Consiglio di Amministrazione della Banca, con il parere favorevole del Collegio Sindacale, ha fissato il prezzo di avvio delle negoziazioni in Euro 7,50 (il «Prezzo di avvio delle negoziazioni»). Tale valore è stato altresì confermato dal parere rilasciato da Deloitte Financial Advisory S.r.l., in qualità di esperto indipendente nominato dal Consiglio di Amministrazione, specificamente riferito al Prezzo di avvio delle Negoziazioni (il «Parere Deloitte»)».
  Per quanto attiene, infine, alle già richiamate vicende giudiziarie, anche la CONSOB ritiene utile riportare un comunicato stampa del 31 agosto 2017, nel quale la Banca Popolare di Bari, con riferimento «a talune indagini in corso presso la Procura della Repubblica di Bari», ha precisato che «Gli esponenti aziendali hanno appreso dell'indagine solo a seguito della notifica dell'atto di proroga del termine delle indagini preliminari».
  In detto comunicato, la Banca ha, altresì, dichiarato di non conoscere «alcun dettaglio circa le specifiche circostanze oggetto dell'attività della Procura, né tantomeno circa i possibili sviluppi del procedimento in corso».
  Nel comunicato stesso si riporta, inoltre, che «In relazione alla notizia per cui l'indagine sarebbe partita dalle informazioni rassegnate da un ex dipendente, licenziato per giusta causa, la BPB comunica di aver incaricato i propri legali per denunciare il dipendente per tentata estorsione».
  Da ultimo, viene segnalato che la CONSOB ha approvato due prospetti relativi all'operazione di aumento di capitale condotta dalla Banca Popolare di Bari tra la fine dell'esercizio 2014 e l'inizio dell'esercizio 2015.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conseguenza economica

condizione economica

recessione economica