ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/12169

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 850 del 14/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/09/2017


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/09/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12169
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Giovedì 14 settembre 2017, seduta n. 850

   VALLASCAS. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   nelle scorse settimane, numerosi organi di stampa hanno divulgato la notizia secondo la quale il Ministero dell'economia e delle finanze starebbe studiando un piano per la cessione di gran parte delle partecipate in capo al Ministero con l'intento di abbattere il debito pubblico;

   in particolare, il quotidiano di informazione economica Il Sole 24 Ore, nell'edizione del 25 agosto 2017 ipotizzerebbe la nascita di «Una super holding per provare a privatizzare in un colpo solo buona parte degli asset controllati o partecipati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. È il piano che stanno studiando diverse banche d'affari e un paio di studi legali per supportare il Tesoro in quella che potrebbe rivelarsi una mossa chiave per ridurre il debito»;

   secondo il sito di informazione economica e finanziaria Firstonline «L'idea di base è mettere sul mercato in una volta sola il 35-40 per cento della super holding ma non attraverso una quotazione in Borsa bensì attraverso un investimento di grandi fondi, Fondazioni, casse previdenziali e operatori finanziari di alto rango»;

   il citato articolo del Il Sole 24 Ore riporta, tra le altre cose, anche alcune dichiarazioni del Ministro dell'economia e delle finanze, secondo le quali il processo di privatizzazione rientrerebbe in una parte della strategia perseguita dal Governo per abbattere il debito pubblico;

   questo processo si sarebbe interrotto nell'ultima legge di bilancio, ma «il Mef sta valutando se ci sono le condizioni per riprenderlo»;

   tra le società che potrebbero essere inserite nel piano, si citano tutte quelle «riconducibili alla Cdp», ma anche quelle «che gravitano direttamente nell'orbita del Tesoro come Ferrovie, Anas, Enav, il pacchetto di Poste Italiane, quello in Enel e il 4 per cento di Eni»;

   secondo quanto riportato dagli organi di stampa starebbero lavorando all'elaborazione del piano «diverse banche d'affari tra cui Goldman Sachs, Rothschild, Mediobanca, Credit Suisse e SocGen, più un paio di studi legali e tra questi uno di profilo internazionale»;

   alcuni organi di stampa avrebbero affermato che le ipotesi sarebbero in fase avanzata «Tanto che alcuni rappresentanti delle banche d'affari avrebbero già bussato anche alle porte di Palazzo Chigi per presentare le prime bozze del piano»;

   le dimensioni del piano, che coinvolgerebbe importanti società partecipate dallo Stato, capitali e risorse pubblici nonché considerevoli risparmi dei cittadini, richiederebbe un processo pubblico improntato alla massima trasparenza con il coinvolgimento delle Parlamento, circostanza che, allo stato attuale, non si sarebbe verificata;

   nell'ipotetico elenco delle società che potrebbero essere ricomprese nel piano risulterebbero molti organismi che rivesto ruoli o che operano in settori strategici e sensibili, pertanto una loro privatizzazione, anche in parte, ovvero qualsiasi provvedimento che ne riducesse il controllo da parte dello Stato, creerebbe situazioni di grave criticità e indebolimento, se non addirittura di pericolo, per i settori e le comunità interessate;

   è il caso di ricordare che, nel complesso, le politiche intraprese dal Governo per attrarre investitori stranieri nel nostro Paese, non solo non hanno creato lavoro, occupazione e ricchezza in Italia, ma hanno contribuito a depauperare il patrimonio industriale italiano, favorendo l'acquisizione e la delocalizzazione anche di marchi storici del made in Italy –:

   se quanto esposto in premessa corrisponda al vero;

   quali siano i dettagli del piano per la cessione di gran parte delle società partecipate dal ministero dell'economia e delle finanze;

   quali siano le valutazioni del Governo sui profili economici e finanziari nonché sui rischi sottesi all'elaborazione del piano;

   quali siano i criteri di scelta degli operatori del sistema bancario chiamati a elaborare una proposta di piano.
(5-12169)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

creazione di posti di lavoro

intelligenza economica

holding