Legislatura: 17Seduta di annuncio: 822 del 28/06/2017
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 28/06/2017 TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 28/06/2017 COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 28/06/2017 CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/06/2017 LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 28/06/2017 DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 28/06/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA SALUTE
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega MINISTERO DELLA SALUTE 28/06/2017 MINISTERO DELLA SALUTE 28/06/2017 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/08/2017
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/06/2017
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 03/08/2017
CIPRINI, GALLINELLA, TRIPIEDI, COMINARDI, CHIMIENTI, LOMBARDI e DALL'OSSO. —
Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
nelle frazioni del comune di Marsciano (Pg) di Olmeto e Sant'Elena l'impianto per il trattamento dei reflui zootecnici (biodigestore), concepito nel 1983 per risolvere rilevanti problemi ambientali dovuti agli scarichi degli allevamenti zootecnici della zona, nel corso degli anni è divenuto fonte di pregiudizio per la qualità dell'ambiente e della vita delle popolazioni che risiedono nelle zone circostanti;
il biodigestore entra in funzione nel 1989, ma non risolve le criticità ambientali a causa del suo cattivo funzionamento; il Ministero dell'ambiente interviene con un altro finanziamento di 4,300 miliardi (in lire), mirato ad adeguare e migliorare il biodigestore;
successivamente nel 1997, il comune di Marsciano affida la gestione del servizio pubblico di trattamento dei reflui organici e di disinquinamento zootecnico alla Società di igiene ambientale S.p.a. (chiamata in seguito S.I.A.), a maggioranza pubblica (51 pe rcento) con quote di Gesenu e altri (49 per cento);
il cattivo funzionamento dell'impianto, unito alle esalazioni maleodoranti e persistenti che generano i liquami da trattare, ha provocato la giusta sollevazione dei residenti e, a decorrere dagli anni 1980/1990, ripetute segnalazioni ed iniziative del Movimento per la qualità della vita e del locale Comitato cittadino antinquinamento; in passato, alcune indagini avviate dall'autorità giudiziaria avrebbero accertato fenomeni configurabili come fattispecie di reato;
visto l'ulteriore aggravarsi della situazione ambientale della zona (esalazioni di gas bruciato e non, mefitiche esalazioni provenienti dall'impianto e dalle lagune di stoccaggio non svuotate dal residuo solido, apporti con notevole traffico di autobotti con relative esalanti scie puzzolenti dentro i paesi limitrofi, lo spargimento dei reflui dell'impianto), il Comitato ha continuato a presentare segnalazioni ripetute all'Arpa, alla Usl, al Noe dei carabinieri e, alla forza pubblica in genere;
nell'agosto del 2009 l'Arpa interviene e impone all'amministrazione comunale di Marsciano e/o S.I.A. il fermo totale del impianto;
la giunta regionale dell'Umbria con delibera n. 305 del 2010 stanziava euro 240.000 per fronteggiare l'emergenza delle lagune di stoccaggio dell'impianto di Marsciano;
ad oggi, benché sia stata disposta da alcuni anni la chiusura definitiva del biodigestore, le lagune di stoccaggio contenenti materiale potenzialmente inquinante sono ancora piene nonostante lo spandimento in fertirrigazione della parte liquida e non risulterebbe avviata una procedura di smantellamento dell'impianto con ripristino dello stato dei luoghi;
anzi secondo quanto recentemente riportato dal Corriere dell'Umbria, i tre silos in lamiera per il trattamento anaerobico dei reflui derivanti dalle attività di suinicoltura in base ad una relazione tecnica sarebbero a rischio in caso di eventi sismici, il conseguente rischio legato alla fuoriuscita della parte liquida in essi contenuta;
a tutt'oggi, a parere degli interroganti, non si prospettano da parte della amministrazione locale soluzioni concrete che vadano nella direzione di una bonifica e di un ripristino-ambientale del sito che eviti il rischio sanitario-ambientale dovuto alla eventuale fuoriuscita dei liquidi contenuti nei digestori –:
se, tramite il comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, il Governo non ritenga urgente attivare una verifica dello stato dell'ambiente e della sicurezza sanitaria delle aree limitrofe alla struttura e dell'area in cui sorgono i silos e le lagune di stoccaggio dell'impianto;
quali iniziative intenda adottare, nel rispetto della competenza della regione Umbria e in collaborazione con la regione, per favorire il ripristino della sicurezza ambientale ed ecologica delle aree interessate dai silos e dal biodigestore, a tutela della qualità della vita dei residenti e dell'ambiente. (5-11688)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):concessione di servizi
controllo sanitario
inquinamento