ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/11648

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 820 del 26/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: GALGANO ADRIANA
Gruppo: CIVICI E INNOVATORI
Data firma: 26/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOMBASSEI ALBERTO CIVICI E INNOVATORI 26/06/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/06/2017
Stato iter:
06/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 06/07/2017
Resoconto GALGANO ADRIANA CIVICI E INNOVATORI
 
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2017
Resoconto BELLANOVA TERESA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 06/07/2017
Resoconto GALGANO ADRIANA CIVICI E INNOVATORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/07/2017

SVOLTO IL 06/07/2017

CONCLUSO IL 06/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-11648
presentato da
GALGANO Adriana
testo di
Lunedì 26 giugno 2017, seduta n. 820

   GALGANO e BOMBASSEI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   l'impianto a ciclo combinato di Pietrafitta, alimentato a metano e con una potenza complessiva di circa 350 MW, è stato costruito all'inizio degli anni 2000 ed è entrato in esercizio commerciale nel 2003;
   rispetto agli impianti a «ciclo aperto», quello di Pietrafitta eroga una maggior quantità di energia elettrica utile a parità di consumo di combustibili; infatti, dal 2003 al 2007, il suddetto impianto è stato in servizio quasi continuamente;
   a partire dal 2008-2009 la grave congiuntura economica, che ha interessato anche il settore energetico con brusco calo dei consumi, ha determinato una drastica contrazione delle ore di funzionamento delle «centrali a ciclo combinato», mentre per Pietrafitta c’è stato il blocco del funzionamento, infatti, nel 2017, è stata attiva solo per 70 ore;
   esempio d'impianto simile a Pietrafitta è quello toscano di Santa Barbara che, per ragioni non note, viene chiamato in servizio quasi costantemente;
   nel sito laziale di Montalto di Castro nell'anno 2003, a seguito del black out nazionale, l'impianto già in dismissione veniva assoggettato a grossi investimenti rimanendo pressoché inutilizzato;
   oggi l'Enel nello stesso sito di Montalto di Castro a quanto consta agli interroganti starebbe investendo diversi milioni di euro per riattivare ben otto gruppi a «ciclo aperto» entro il 2017 –:
   se il Governo sia a conoscenza di questi fatti e se possa chiarire le ragioni tecniche-economiche per le quali si privilegerebbe il funzionamento del sito toscano di Santa Barbara e gli investimenti per la riconversione negli impianti del sito laziale di Montalto di Castro, rispetto a quello dell'impianto dell'Umbria. (5-11648)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 luglio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-11648

  Rispondo all'interrogazione presentata dagli onorevoli Galgano e Bombassei relativa alla questione della centrale termoelettrica di Pietrafitta.
  Innanzitutto vorrei sottolineare che il settore elettrico sta attraversando una fase di trasformazioni molto incisive ed è noto che da alcuni anni è in corso un processo di razionalizzazione della potenza di generazione, per impianti ritenuti dai produttori meno competitivi e/o sovra dimensionati.
  In particolare la Società Enel ha definito un programma di chiusura totale o parziale degli impianti, tra cui la centrale termoelettrica di Pietrafitta (comune di Piegaro, Perugia).
  La centrale è costituita da 2 gruppi turbogas a ciclo aperto (denominati PF3 e PF4) da 88 MW ciascuno, alimentati a gasolio, costruiti ed entrati in funzione tra il 1978 e il 1980, e da 1 gruppo turbogas in ciclo combinato (denominato PF5) da 365 MW alimentato a gas naturale ed entrato in esercizio nel 2003.
  In data 24.12.2003, l'Enel ha chiesto l'autorizzazione a mettere definitivamente fuori servizio i gruppi più vecchi PF3 e PF4.
  Acquisita la valutazione di TERNA, la Direzione competente del MISE, in data 10 marzo 2014, ha espresso il nulla osta alla messa fuori servizio definitiva dei due gruppi, demandando modalità e termini alle valutazioni del Ministero dell'Ambiente, fermo restando l'avvio immediato dei primi interventi di messa in sicurezza dell'impianto.
   Resta invece ancora autorizzato all'esercizio il restante gruppo a ciclo combinato (PF5).
  Quanto al quesito posto dall'Onorevole interrogante sull'attuale numero di ore di funzionamento dell'ultimo gruppo della centrale di Pietrafitta, si fa presente che l'attività di produzione di energia elettrica dell'impianto (così come per gli altri impianti ubicati sul territorio nazionale) è assoggettata alle logiche del mercato elettrico, che determina prezzi e quantità offerte ed accettate dal mercato, portando ciascun produttore, compresa la Società Enel, a determinare le proprie strategie di mercato.
  Il notevole ridimensionamento nell'utilizzazione del gruppo negli ultimi anni è da ricondurre pertanto alle citate regole di mercato e alle sue caratteristiche tecniche (tipologia di impianto, efficienza, ubicazione etc.); di contro le stesse regole di mercato e differenti caratteristiche tecniche hanno invece favorito una maggiore utilizzazione della centrale di Santa Barbara e spinto la Società Enel a investire su alcuni gruppi della centrale di Montalto di Castro.
  Si ricorda infine che, per il sito di Pietrafitta e più in generale per tutti quelli interessati da chiusure, l'Enel ha attivato il «progetto FUTUR-E» per l'individuazione di potenziali nuove destinazioni dei siti produttivi dismessi; in proposito risultano già partiti i primi concorsi di idee per la riqualificazione dei siti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

idrocarburo

industria energetica

investimento