ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11614

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 818 del 21/06/2017
Abbinamenti
Atto 5/11611 abbinato in data 06/07/2017
Atto 5/11702 abbinato in data 06/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 21/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 21/06/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/06/2017
Stato iter:
06/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2017
Resoconto BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 06/07/2017
Resoconto FASSINA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/06/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/07/2017

DISCUSSIONE IL 06/07/2017

SVOLTO IL 06/07/2017

CONCLUSO IL 06/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11614
presentato da
FASSINA Stefano
testo di
Mercoledì 21 giugno 2017, seduta n. 818

   FASSINA e AIRAUDO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   Vodafone Italia s.p.a. è un'azienda che utilizza parecchie risorse per promuovere iniziative pubbliche e interne all'azienda a favore delle pari opportunità e contro ogni tipo di discriminazione e per dotarsi di un'autoregolamentazione etica;
   sul sito della società si può leggere «La parità di trattamento delle persone di Vodafone Italia si concretizza nel garantire, a partire dalla fase di selezione e in tutte le attività svolte, la non discriminazione per motivi di razza, sesso, nazionalità, orientamento sessuale, status sociale, apparenza fisica, religione e orientamento politico»;
   in tutte le sue sedi, Vodafone ha gruppi di lavoro nei quali non solo i responsabili, ma gli stessi colleghi, vivono e lavorano in nazioni diverse tra loro; l'impresa incentiva il ricorso allo smart working, che è lo svolgimento del proprio lavoro al di fuori dell'ufficio e senza orari imposti, così da migliorare il bilanciamento tra lavoro e vita personale;
   tuttavia, come riferiscono fonti sindacali e fonti stampa, nei mesi scorsi l'azienda ha deciso di trasferire 13 lavoratrici con mansioni di Cde nella sede di Milano. L'azienda ha poi deciso di trasferire da Ivrea a Milano altri 17 lavoratori;
   l'annuncio dell'apertura di una procedura di trasferimento collettivo, che riguarda per la maggior parte donne, è stato dato dall'azienda nell'incontro con le organizzazioni sindacali di lunedì 29 maggio 2017 in Confindustria Canavese;
   le persone da trasferire comprendono il gruppo che, a Ivrea, aveva promosso e vinto una causa contro l'esternalizzazione, 10 anni fa, di 914 lavoratori in tutta Italia verso Comdata Care. A questi si aggiungono altri lavoratori definiti «parzialmente collegabili», cioè con esenzioni parziali per lavori alla risposta;
   i lavoratori sulla sede di Ivrea che avevano promosso la causa avevano cominciato in 43 e in 17 avevano resistito fino alla fine. Tra questi, alcuni fanno riferimento al sindacato Cobas. Circa un anno fa, dopo il pronunciamento della magistratura, la multinazionale aveva dovuto reintegrare i lavoratori perché, per la sentenza dei giudici, gli effetti di quella cessione non c'erano mai stati;
   così oggi il fatto che sia quel gruppo di lavoratori a dover andare a Milano, fa dire esplicitamente al coordinamento nazionale Cobas di Vodafone che si tratta di una discriminazione sia sotto il profilo delle persone che sotto il profilo del sindacato;
   i sindacati hanno riferito, inoltre, che tra i lavoratori coinvolti, ci sono anche 4 lavoratrici con problemi di salute;
   il sindacato Cobas ha già annunciato che impugnerà la procedura di trasferimento; lo stesso ha dichiarato la responsabile territoriale Slc-Cgil, e nel comunicato unitario delle segreterie si legge «È davvero inaccettabile che una multinazionale che produce utili considerevoli si accanisca contro i Lavoratori la cui unica colpa, se può esser considerata tale, è stata quella di portare avanti un proprio diritto soggettivo sino a vedersi riconosciuta la ragione da un tribunale di questo paese. Ora davvero la misura è colma» –:
   quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda assumere al fine di garantire, nel caso in questione e in quelli analoghi, i diritti dei lavoratori e il rispetto della normativa in tema di pari opportunità e di tutela della salute. (5-11614)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 luglio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-11614

  Le interrogazioni che passo ad illustrare vertono tutte sulla situazione riguardante i trasferimenti di lavoratori della società Vodafone. Pertanto, fornirò per esse una risposta congiunta.
  Innanzitutto ci tengo a precisare che sulla vicenda lo scorso 20 giugno la Confederazione dei Comitati di base del lavoro privato (COBAS) ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, trasmesso anche al Ministero che rappresento. Tale esposto è stato successivamente inoltrato dalla Direzione Centrale Vigilanza, Affari legali e Contenzioso dell'ispettorato nazionale del lavoro agli Ispettorati territoriali competenti (di Torino, Milano, Padova, Roma e Napoli) per le verifiche di competenza.
  Secondo quanto rappresentato nell'esposto, i dipendenti di Vodafone Italia Spa sarebbero stati oggetto di provvedimenti ritorsivi da parte dell'azienda, in conseguenza delle azioni legali da essi intentate contro la cessione di ramo d'azienda a Comdata Care Spa e del loro passaggio alle dipendenze di quest'ultima. A maggio 2017, inoltre, nonostante le pronunce giurisdizionali, Vodafone Italia Spa ha annunciato la creazione di un polo a Milano e di un altro al centro-sud presso i quali trasferire i lavoratori che si sono opposti alla cessione del ramo d'azienda, ottenendo sentenze favorevoli di reintegrazione, oltre che altri lavoratori estranei alla cessione ma che non possono svolgere per problemi di salute l'attività di call center.
  Relativamente al confronto sindacale sul trasferimento collettivo, l'ispettorato territoriale di Milano ha rappresentato che la Società lo scorso 29 maggio è stato dato corso all'informativa sindacale relativa alla procedura di trasferimento collettivo di 19 lavoratori dalla sede di Ivrea a quella di Milano, come previsto dal vigente CCNL Telecomunicazioni. Nell'ambito dei successivi diversi incontri, le organizzazioni sindacali hanno espresso la loro contrarietà al trasferimento, chiedendo all'azienda in primo luogo la ricerca di una soluzione alternativa al trasferimento, e in subordine la ricerca di soluzioni atte a contenere i disagi derivanti dal medesimo.
  Ciò premesso, informo che allo stato attuale, da parte degli ispettorati territorialmente competenti, sono in corso le programmazioni per le verifiche di competenza presso le sedi interessate. Dall'esito di tali accertamenti, verranno adottate le opportune iniziative ed eventuali provvedimenti.
  Dalle prime informazioni acquisite dall'ispettorato territoriale di Milano il 26 giugno scorso l'organizzazione sindacale COBAS ha inviato formale diffida alla Vodafone Italia SpA al fine di procedere all'immediata revoca dei trasferimenti e alla progressiva fusione del personale reintegrato negli ordinari reparti aziendali della sede di Ivrea. Detta sigla sindacale ha invitato, inoltre, la Società, in caso di eventuale esubero presso tale sede o di necessità di implementare l'organico della sede milanese, ad identificare criteri oggettivi e non discriminatori né ritorsivi per l'individuazione del personale da trasferire. L'organizzazione sindacale ha ribadito, inoltre, che il trasferimento collettivo costituisce in realtà una ritorsione nei confronti di chi ha agito per la tutela dei propri diritti; evidenziando che il trasferimento ha riguardato gli iscritti a COBAS, ivi compresi i due componenti della RSU.
  Secondo quanto indicato nell'esposto presentato da COBAS, peraltro, il gruppo di lavoratori destinati dalla Società, azienda al nuovo polo milanese verrà adibito ad attività cosiddette di back-office, consistenti nell'attivazione e nella configurazione delle linee telefoniche dei clienti aziendali e non ad attività che prevedono il contatto telefonico con la clientela. Tali attività, secondo tale sigla sindacale, non necessitano di competenze specifiche e possono essere fisicamente svolte presso qualsiasi sede, senza costi aggiuntivi, come suffragato dal fatto che esse, sino ad oggi, sono state svolte da società outsourcer, prevalentemente localizzate fuori dall'Italia.
  Segnalo, inoltre, che anche la Regione Piemonte non ha nascosto il suo interesse istituzionale sulla vicenda e, a seguito dell'incontro con i lavoratori, ha dichiarato che la questione andrebbe approfondita con la società. 
  Informo, inoltre, che allo stato attuale, come dichiarato dalla Società, è previsto un ulteriore incontro sindacale con i rappresentanti sindacali COBAS per la giornata odierna.
  Da ultimo, sottolineando l'attenzione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali attendere di conoscere gli esiti dei controlli intrapresi dagli Ispettorati territoriali per poter valutare tutti gli elementi utili all'analisi del quadro complessivo della vicenda.
  Ribadisco che l'impegno del Ministero che rappresento è volto certamente, nei limiti delle proprie competenze, a vigilare sul rispetto della legislazione in materia di lavoro e previdenza sociale e a sanzionare eventuali comportamenti non conformi ad essa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sindacato

discriminazione basata sulle tendenze sessuali

diritto alla salute