ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11611

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 818 del 21/06/2017
Abbinamenti
Atto 5/11614 abbinato in data 06/07/2017
Atto 5/11702 abbinato in data 06/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: DAMIANO CESARE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2017
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2017
ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2017
BOCCUZZI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/06/2017
Stato iter:
06/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2017
Resoconto BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 06/07/2017
Resoconto MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/06/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/07/2017

DISCUSSIONE IL 06/07/2017

SVOLTO IL 06/07/2017

CONCLUSO IL 06/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11611
presentato da
DAMIANO Cesare
testo di
Mercoledì 21 giugno 2017, seduta n. 818

   DAMIANO, MICCOLI, GNECCHI, ALBANELLA e BOCCUZZI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   dopo un lungo procedimento giudiziale, nel 2016, con sentenza della Corte di cassazione è stata definitivamente dichiarata la nullità dei licenziamenti intimati dalla società Vodafone, confermando altresì la nullità della cessione del ramo di azienda operata nel 2007 con la e si volevano esternalizzare 914 lavoratori operanti in varie sedi italiane;
   già nel 2012, in primo grado, il tribunale di Roma aveva dichiarato l'illegittimità della suddetta cessione di ramo d'azienda e intimato il reintegro di più di 100 lavoratori. Tuttavia, la società telefonica ha tentato di aggirare detto pronunciamento, dapprima riammettendo i lavoratori e, successivamente, avviando una procedura di messa in mobilità mirata nei confronti dei medesimi lavoratori ricorrenti;
   la corte d'appello di Roma, nel 2015, ha confermato la nullità dei licenziamenti, rilevando una condotta discriminatoria e ritorsiva;
   analoga sorte è capitata a diversi lavoratori operanti nella sede di Ivrea;
   in data 29 maggio, Vodafone ha aperto la procedura di trasferimento collettivo per 19 dipendenti dalla sede di Ivrea a quella di Milano. Di questi lavoratori, 4 sono lavoratrici con problemi di salute, mentre i rimanenti 15 avevano visto riconosciuto il diritto al reintegro a seguito dei pronunciamenti giudiziali;
   secondo quanto segnalato dalle organizzazioni sindacali, un analogo processo di trasferimenti, con i medesimi criteri, dovrebbe riguardare le sedi del Centro-sud, facendo ipotizzare che, nelle strategie aziendali del gruppo Vodafone in Italia, vi sia la creazione di sedi dove concentrare personale con problemi di salute e lavoratori reintegrati a seguito di sentenza giudiziaria –:
   quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, affinché le suddette scelte organizzative non determinino, anche indirettamente, forme ritorsive nei confronti dei lavoratori che hanno visto riconosciuti, in via definitiva, i propri diritti dai tribunali italiani e, non sia in qualche modo compromesso il loro diritto alla salute sul luogo di lavoro. (5-11611)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 luglio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-11611

  Le interrogazioni che passo ad illustrare vertono tutte sulla situazione riguardante i trasferimenti di lavoratori della società Vodafone. Pertanto, fornirò per esse una risposta congiunta.
  Innanzitutto ci tengo a precisare che sulla vicenda lo scorso 20 giugno la Confederazione dei Comitati di base del lavoro privato (COBAS) ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, trasmesso anche al Ministero che rappresento. Tale esposto è stato successivamente inoltrato dalla Direzione Centrale Vigilanza, Affari legali e Contenzioso dell'ispettorato nazionale del lavoro agli Ispettorati territoriali competenti (di Torino, Milano, Padova, Roma e Napoli) per le verifiche di competenza.
  Secondo quanto rappresentato nell'esposto, i dipendenti di Vodafone Italia Spa sarebbero stati oggetto di provvedimenti ritorsivi da parte dell'azienda, in conseguenza delle azioni legali da essi intentate contro la cessione di ramo d'azienda a Comdata Care Spa e del loro passaggio alle dipendenze di quest'ultima. A maggio 2017, inoltre, nonostante le pronunce giurisdizionali, Vodafone Italia Spa ha annunciato la creazione di un polo a Milano e di un altro al centro-sud presso i quali trasferire i lavoratori che si sono opposti alla cessione del ramo d'azienda, ottenendo sentenze favorevoli di reintegrazione, oltre che altri lavoratori estranei alla cessione ma che non possono svolgere per problemi di salute l'attività di call center.
  Relativamente al confronto sindacale sul trasferimento collettivo, l'ispettorato territoriale di Milano ha rappresentato che la Società lo scorso 29 maggio è stato dato corso all'informativa sindacale relativa alla procedura di trasferimento collettivo di 19 lavoratori dalla sede di Ivrea a quella di Milano, come previsto dal vigente CCNL Telecomunicazioni. Nell'ambito dei successivi diversi incontri, le organizzazioni sindacali hanno espresso la loro contrarietà al trasferimento, chiedendo all'azienda in primo luogo la ricerca di una soluzione alternativa al trasferimento, e in subordine la ricerca di soluzioni atte a contenere i disagi derivanti dal medesimo.
  Ciò premesso, informo che allo stato attuale, da parte degli ispettorati territorialmente competenti, sono in corso le programmazioni per le verifiche di competenza presso le sedi interessate. Dall'esito di tali accertamenti, verranno adottate le opportune iniziative ed eventuali provvedimenti.
  Dalle prime informazioni acquisite dall'ispettorato territoriale di Milano il 26 giugno scorso l'organizzazione sindacale COBAS ha inviato formale diffida alla Vodafone Italia SpA al fine di procedere all'immediata revoca dei trasferimenti e alla progressiva fusione del personale reintegrato negli ordinari reparti aziendali della sede di Ivrea. Detta sigla sindacale ha invitato, inoltre, la Società, in caso di eventuale esubero presso tale sede o di necessità di implementare l'organico della sede milanese, ad identificare criteri oggettivi e non discriminatori né ritorsivi per l'individuazione del personale da trasferire. L'organizzazione sindacale ha ribadito, inoltre, che il trasferimento collettivo costituisce in realtà una ritorsione nei confronti di chi ha agito per la tutela dei propri diritti; evidenziando che il trasferimento ha riguardato gli iscritti a COBAS, ivi compresi i due componenti della RSU.
  Secondo quanto indicato nell'esposto presentato da COBAS, peraltro, il gruppo di lavoratori destinati dalla Società, azienda al nuovo polo milanese verrà adibito ad attività cosiddette di back-office, consistenti nell'attivazione e nella configurazione delle linee telefoniche dei clienti aziendali e non ad attività che prevedono il contatto telefonico con la clientela. Tali attività, secondo tale sigla sindacale, non necessitano di competenze specifiche e possono essere fisicamente svolte presso qualsiasi sede, senza costi aggiuntivi, come suffragato dal fatto che esse, sino ad oggi, sono state svolte da società outsourcer, prevalentemente localizzate fuori dall'Italia.
  Segnalo, inoltre, che anche la Regione Piemonte non ha nascosto il suo interesse istituzionale sulla vicenda e, a seguito dell'incontro con i lavoratori, ha dichiarato che la questione andrebbe approfondita con la società. 
  Informo, inoltre, che allo stato attuale, come dichiarato dalla Società, è previsto un ulteriore incontro sindacale con i rappresentanti sindacali COBAS per la giornata odierna.
  Da ultimo, sottolineando l'attenzione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali attendere di conoscere gli esiti dei controlli intrapresi dagli Ispettorati territoriali per poter valutare tutti gli elementi utili all'analisi del quadro complessivo della vicenda.
  Ribadisco che l'impegno del Ministero che rappresento è volto certamente, nei limiti delle proprie competenze, a vigilare sul rispetto della legislazione in materia di lavoro e previdenza sociale e a sanzionare eventuali comportamenti non conformi ad essa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sanita' pubblica

licenziamento

telecomunicazione