ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11541

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 811 del 08/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: COMINARDI CLAUDIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2017
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2017
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 14/06/2017
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/06/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI 08/06/2017
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI 08/06/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 12/10/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/06/2017

ATTO MODIFICATO IL 14/06/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 14/06/2017

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 12/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11541
presentato da
COMINARDI Claudio
testo presentato
Giovedì 8 giugno 2017
modificato
Mercoledì 14 giugno 2017, seduta n. 813

   COMINARDI, CIPRINI, LOMBARDI, DALL'OSSO e CHIMIENTI. – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   ripetutamente il tema della precarietà dei ricercatori italiani e del continuo espatrio all'estero assurge alle cronache dimostrando come i lavoratori della conoscenza continuino a scontare le gravi inefficienze delle politiche pubbliche messe in atto dai Governi che stanno condannando l'Italia non solo a perdere attrattività verso l'estero, ma soprattutto a perdere risorse umane, investimenti e ricchezza. Tali criticità sono emerse anche di recente, in occasione della giornata della ricerca, svoltasi il 23 maggio 2017;
   solo a titolo esemplificativo si segnalano due casi tipici del «cervello in fuga»: quello di Benedetta Bodini, under 40, vincitrice del premio Rita Levi Montalcini 2017, attualmente impiegata presso l'Institut du Cerveau et de la Moelle épinière di Parigi e quello del «cervello rimasto in Italia» Elena Jachetti, 34enne, immunologa dell'Istituto nazionale dei tumori che ha ricevuto il premio giovane ricercatore condannato alla precarietà o, ancor peggio alla disoccupazione;
   dal dato delle borse di ricerca assegnate dallo European Research Council emerge che nell'anno 2016 su oltre trecento ricerche sovvenzionate, per un ammontare di 650 milioni di euro, appena quattordici sono state svolte in Italia, eppure al di fuori del nostro Paese sono quasi il doppio, venticinque, le borse assegnate a ricercatori italiani espatriati. I ricercatori italiani, inoltre, risultano essere tra quelli con maggiori pubblicazioni scientifiche sul piano internazionale e sempre secondo gli indici di rilevazione della qualità scientifica nel 2014 erano ben otto gli italiani presenti tra i primi 400 del mondo;
   secondo quanto riportato dal Corriere della sera del 30 maggio, i quattro Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico della Lombardia mostrano dati rilevanti: oltre 38 mila pazienti affetti da gravi patologie tumorali, cardiovascolari, neurologiche e infettive, oltre 1.600 progetti clinici in un anno e quasi 2.800 pubblicazioni complessive. A fare da contraltare a questi dati ci sono quelli sui precari in ciascun ente: il 57 per cento all'Istituto nazionale dei tumori, il 42 per cento all'Istituto neurologico Besta, oltre il 34 per cento al Policlinico di Milano e il 26 per cento al San Matteo di Pavia. Una problematica che, come denunciato dal coordinatore dei direttori scientifici, Giuseppe Ippolito, interessa tutti i 21 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico d'Italia;
   ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 81 del 2015, adottato in attuazione delle deleghe contenute nella legge n. 183 del 2014 (cosiddetto Jobs Act), i contratti di collaborazione in essere al 31 dicembre 2015 avrebbero dovuto essere trasformati in contratti di lavoro subordinato a partire dal primo gennaio 2016. Una disposizione che, pur se condivisibile in linea di principio, nei fatti si è dimostrata debole, con una efficacia a tempo che ha dimostrato presto i limiti e le molteplici problematiche connesse. Problematiche che ricadono in primo luogo sui lavoratori e in subordine sui datori di lavoro ingenerando sull'intero mercato del lavoro effetti negativi;
   ai limiti concreti della richiamata disposizione si è cercato di dare soluzione, in via del tutto marginale e incompleta, con ben tre distinti interventi nel corso del 2016: in particolare, con l'articolo 1, comma 8, del decreto-legge n. 244 del 2016 si è disposto che le pubbliche amministrazioni possono ricorrere ai contratti flessibili fino al 31 dicembre 2017. Per tale termine è stata poi disposta una espressa deroga, ai sensi dell'articolo 1, comma 410, legge n. 232 del 2016, per gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e gli Istituti zooprofilattici sperimentali che, con riguardo al personale addetto alla ricerca in servizio alla data del 31 dicembre 2016, possono ricorrere ai contratti flessibili anche dopo il primo gennaio 2018;
   si tratta di una «non soluzione» che oggi conduce ricercatori di qualità a denunciare il paradosso della propria condizione: premiati, stimati e apprezzati scienziati, ridotti nei fatti ad uno status di continua precarietà grazie a un sistema e a una normativa che lasciano due opzioni: continuare in deroga una collaborazione, con una precarietà a tempo indeterminato, o perdere il lavoro;
   le disposizioni contenute nel cosiddetto Jobs Act, e le successive modificazioni, stanno conducendo il mercato del lavoro, in particolare nella ricerca scientifica, a espellere i lavoratori invece che premiarli e valorizzarli –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se e quali iniziative intenda adottare per tutelare figure strategiche come quelle dei lavoratori della conoscenza, salvaguardandone l'occupazione e al tempo stesso valorizzandone le competenze. (5-11541)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di lavoro

personale di ricerca

politica occupazionale