ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/11389

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 798 del 17/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 17/05/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 17/05/2017
Stato iter:
18/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 18/05/2017
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
 
RISPOSTA GOVERNO 18/05/2017
Resoconto CASERO LUIGI ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 18/05/2017
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/05/2017

SVOLTO IL 18/05/2017

CONCLUSO IL 18/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-11389
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Mercoledì 17 maggio 2017, seduta n. 798

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   seppur in ritardo rispetto agli altri Paesi europei, con la legge di stabilità per l'anno 2015, l'Italia si è dotata di un particolare regime fiscale opzionale (di cui all'articolo 1, commi da 37 a 45, della legge n. 190 del 2014), detto Patent Box, volto ad agevolare lo sviluppo e la crescita del patrimonio intangibile ed immateriale delle imprese, attraverso un sistema di detassazione del reddito prodotto dallo stesso: in particolare, il Patent Box prevede una tassazione agevolata sui redditi derivanti dai beni immateriali, fissando una deduzione dal reddito, ai fini Ires ed Irap, pari al 30 per cento nel 2015, 40 per cento nel 2016 e 50 per cento nel 2017;
   ai fini dell'assoggettamento, l'agevolazione si applica alla quota di reddito generata dall'utilizzo dei seguenti beni immateriali: brevetti per invenzione industriale, sia concessi, sia in corso di concessione; invenzioni biotecnologiche e certificati di protezione complementari; brevetti o certificati per topografie, varietà vegetali e semiconduttori; disegni e modelli; modelli di utilità; know how aziendale; marchi di impresa, sia già registrati, sia in corso di registrazione;
   di fronte alla centralità sempre più crescente dei beni immateriali nella creazione di valore aggiunto, l'applicazione di questo regime si prefigge di incentivare la collocazione di tali beni sul territorio italiano ed il loro mantenimento nel nostro Paese, evitandone la loro ricollocazione all'estero; inoltre, dovrebbe contribuire ad incentivare gli investimenti nelle attività di ricerca e di sviluppo, permettendo al nostro Paese di diventare più competitivo;
   la scelta di premiare il reddito ritirabile dai beni intangibili ha riscosso un interesse da parte delle imprese, che è andato anche oltre le stesse aspettative del Governo, anche se quest'ultimo ha recentemente deciso, attraverso una misura restrittiva prevista dall'articolo 56 del decreto-legge n. 50 del 2017, di escludere i marchi dal novero dei beni immateriali agevolabili, stabilendo che a beneficiare del regime del cosiddetto Patent box sui marchi saranno tutte quelle imprese che hanno esercitato l'opzione entro l'anno d'imposta 2016 –:
   quali siano le società che abbiano deciso di aderire fino ad oggi al suddetto regime di Patent box, per quali categorie di beni immateriali e per quale spesa fiscale. (5-11389)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 maggio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-11389

  Con il documento in esame, l'Onorevole interrogante fa riferimento al nuovo speciale regime fiscale introdotto dall'articolo 1, commi da 38 a 45 delle legge 23 dicembre 2014, n. 190 e conosciuto con il nome di Patent Box.
  Detto regime agevolativo, cui è possibile aderire attraverso apposita opzione, è stato previsto al fine di garantire lo sviluppo e la crescita del patrimonio intangibile ed immateriale delle imprese e si concreta attraverso un sistema di detassazione della quota di reddito delle società ascrivibile all'utilizzo di software protetto da copyright, da brevetti industriali, da disegni e modelli, nonché da processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.
  Tanto premesso, l'Onorevole interrogante evidenzia che la scelta di «premiare» il reddito derivante dai beni intangibili ha riscosso un certo interesse da parte delle imprese e, pertanto, chiede di conoscere i dati di dettaglio attualmente disponibili in relazione all'adesione al regime cosiddetto di Patent Box da parte delle società.
  Al riguardo, l'Agenzia delle entrate riferisce quanto segue.
  Giova premettere che, ai fini dell'accesso al regime agevolativo, per i primi due anni di applicazione, la norma prevede il necessario esercizio dell'opzione telematica. Per gli anni a partire dal 2017 l'opzione viene comunicata direttamente nella dichiarazione dei redditi.
  Negli anni 2015 e 2016 sono state presentate in via telematica circa 8.000 opzioni.
  Inoltre, ai fini dell'accesso al regime in argomento, è prevista, oltre all'opzione, la presentazione di un'istanza d accordo preventivo agli Uffici competenti dell'Agenzia delle entrate per definire in contraddittorio i metodi ed i criteri di determinazione del reddito agevolabile. La presentazione di tale istanza è obbligatoria nella sola ipotesi di utilizzo diretto del bene immateriale.
  Tanto premesso, con riferimento alle istanze presentate l'Agenzia rappresenta che al 31 dicembre 2015 sono state presentate dai contribuenti n. 4473 istanze di accesso alla procedura di accordo preventivo connessa all'utilizzo di beni immateriali.
  L'Agenzia delle entrate ha rigettato n. 63 istanze a seguito del riscontro della mancanza dei requisiti soggettivi e degli elementi obbligatori richiesti dalla disciplina del regime agevolativo di cui si discute.
  In relazione alle istanze non rigettate, l'attività istruttoria è proseguita con l'esame della documentazione prodotta dalle imprese ai fini della definizione dei metodi e dei criteri di calcolo del contributo economico dei beni intangibili alla produzione del reddito d'impresa.
  Nel corso della menzionata istruttoria sono poi decadute n. 2523 istanze per mancata presentazione della documentazione integrativa richiesta.
  Pertanto, l'Agenzia delle entrate fa presente che il numero delle istanze presentate al 31 dicembre 2015 ammesse e non decadute è pari 1.887.
  Ai sensi del decreto del 30 luglio 2015, emanato dal Ministro dello Sviluppo economico di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, l'ambito oggettivo di applicazione del regime agevolato viene circoscritto all'utilizzo di cinque categorie di beni: il software protetto da copyright, i brevetti industriali, i marchi d'impresa, i disegni ed i modelli giuridicamente tutelabili, le informazioni aziendali giuridicamente tutelabili (know-how).
  Nella tabella che di seguito si riporta viene individuato il dato per l'anno 2015, fornito dall'Agenzia delle entrate sulla base delle indicazioni contenute nelle istanze presentate e non decadute, delle categorie di beni immateriali per il cui utilizzo è richiesta l'agevolazione, quantificato sia in valore assoluto, cioè in termini di numero di istanze, sia in termini percentuali.

  Si precisa che, a causa della presenza di più categorie di beni immateriali indicato nella stessa istanza il totale indicato nella suddetta tabella non coincide con il numero delle istanze presentate e non decadute.
  In merito al reddito agevolabile richiesto dai contribuenti l'Agenzia ritiene opportuno segnalare che detto reddito sarà poi determinato, o rideterminato sulla base dei metodi e dei criteri di calcolo oggetto di contraddittorio nell'ambito dell'istruttoria con i competenti Uffici dell'Agenzia delle entrate e soggetto ai successivi controlli da parte degli stessi Uffici.
  L'Agenzia delle entrate rileva che in alcuni casi nelle istanze presentate non è stato indicato alcun reddito agevolabile. È il caso delle istanze presentate da micro piccole e medie imprese che non hanno l'obbligo di illustrare i metodi ed i criteri di calcolo del reddito agevolabile, in quanto è previsto a tal fine, come anzidetto, un apposito contraddittorio con l'Agenzia.
  Nel 2016 il numero delle istanze di accesso al regime agevolativo, ammesse dall'Agenzia delle entrate e non decadute è pari a 1.819.
  Nella tabella che di seguito si riporta viene individuato il dato per l'anno 2016, desunto dalle indicazioni contenute nelle istanze presentate e non decadute, delle categorie di beni immateriali per il cui utilizzo è richiesta l'agevolazione, quantificato sia in valore assoluto, cioè in termini di numero di istanze, sia in termini percentuali.

  Come sottolineato in precedenza, a causa della presenza di più categorie di beni immateriali indicato nella stessa istanza il totale indicato nella suddetta tabella non coincide con il numero delle istanze presentate e non decadute.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

biotecnologia

invenzione

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