ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/11220

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 784 del 26/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINO SERENA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 26/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 26/04/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 26/04/2017
Stato iter:
27/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/04/2017
Resoconto PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
 
RISPOSTA GOVERNO 27/04/2017
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 27/04/2017
Resoconto PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/04/2017

SVOLTO IL 27/04/2017

CONCLUSO IL 27/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-11220
presentato da
PELLEGRINO Serena
testo di
Mercoledì 26 aprile 2017, seduta n. 784

   PELLEGRINO e PLACIDO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare — Per sapere – premesso che:
   in data 18 aprile 2017, poche ore prima della notifica formale della delibera di giunta regionale che ingiungeva la chiusura del Cova di Viggiano, l'Eni comunicava di avere attivato le procedure tecniche di fermo dell'impianto;
   in data 2 marzo 2017 i sottoscritti, interrogando il Governo in Commissione ambiente, avevano denunciato che, sulla base delle sole notizie diffuse dalla stampa regionale e non smentite da Eni e regione Basilicata, nel mentre l'attenzione degli organi di informazione era distratta dalle «macchie» affiorate nella diga del Pertusillo, un silenzio colpevole aveva avvolto il ben più grave sversamento di una miscela di idrocarburi e metalli che, causata da una perdita di un serbatoio del Cova, minacciava di raggiungere la falda acquifera. Probabilmente il medesimo fluido oggi ufficialmente rilevato a poche centinaia di metri da un emissario del fiume Agri, cioè a poco meno di 2 chilometri dal bacino idrico del Pertusillo (che serve per usi potabili Puglia, Calabria e Basilicata);
   i fenomeni denunciati fanno seguito a rilevazioni altrettanto allarmanti, risalenti al 2012-2013 (operate anche dall'ARPAB) a fronte delle quali Eni aveva sempre negato ogni responsabilità e di cui la regione aveva sempre minimizzato la portata –:
   quali iniziative di competenza abbia inteso attivare il Ministro interrogato, almeno a far data dal momento in cui ha avuto formale cognizione del rischio concreto di disastro ambientale, in conformità alle funzioni di vigilanza e controllo, monitoraggio ed ispezione ad esso attribuite dall'articolo 29-decies, comma 7, del decreto legislativo 152 del 2006 (codice dell'ambiente). (5-11220)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 27 aprile 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-11220

  Con riferimento alle problematiche ambientali relative al bacino del Pertusillo, fermo restando quanto già rappresentato in altre occasioni, si fa presente, in via preliminare, che tra le varie attività in corso, è stata conferita delega al NOE per acquisire gli accertamenti effettuati dall'ARPAB. Si rappresenta, al riguardo, che il primo rapporto tecnico dell'ARPAB è stato pubblicato sul sito istituzionale dell'Agenzia in data 21 marzo 2017.
  La Procura di Potenza segnala, altresì, che allo stato proseguono le indagini per accertare le responsabilità penali e la propagazione nel terreno e nelle acque superficiali e sotterranee di sostanze inquinanti che potrebbero avere interessato l'invaso del Pertusillo. L'ARPAB ha rappresentato, inoltre, che i propri tecnici ed i ricercatori dell'ISPRA, con i responsabili dell'ENI, stanno attivando tutte le analisi di competenza per una mappatura in dettaglio del livello della contaminazione sia dal punto di vista dell'estensione che della profondità, al fine di indagare sull'eventuale interessamento delle falde acquifere.
  Occorre, inoltre, evidenziare che l'Agenzia ha svolto anche attività di controllo sulle misure di messa in sicurezza d'emergenza nelle aree interne ed esterne al Centro Oli Val D'Agri. A seguito di tali sopralluoghi e delle successive valutazioni da parte dei tecnici, l'ARPAB ha chiesto ad ENI di realizzare sondaggi aggiuntivi all'esterno e all'interno del COVA. Il 6 marzo scorso, l'ENI ha trasmesso il Piano di Caratterizzazione del COVA a tutte le Autorità ed Enti competenti.
  Si fa presente, altresì, che il 21 marzo scorso si è svolto presso la Procura della Repubblica di Potenza un incontro dei magistrati requirenti con i funzionari dell'ARPAB e dell'ISPRA, durante il quale è stato convenuto che l'ARPAB svolgerà i propri accertamenti in stretto contatto con il Consulente tecnico nominato dalla Procura, mentre l'ISPRA svolgerà, in altro settore di indagine, compiti di ausiliario di Polizia Giudiziaria.
  Inoltre, il 15 aprile scorso, si è tenuta presso la Prefettura di Potenza una riunione per esaminare le criticità createsi a seguito dell'aumento dei valori di contaminazione nelle acque superficiali prossime al COVA, in relazione ai più recenti risultati delle predette analisi prescritte dall'ARPAB ad ENI, comunicati dalla stessa società con nota dell'11 aprile scorso, e che hanno evidenziato un trend crescente del parametro «solventi organici aromatici» in quantità superiori a quelle previste, tali da ipotizzare la «migrazione» della contaminazione. Il competente Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata ha successivamente predisposto la deliberazione di sospensione, per un periodo pari a 90 giorni – salvo ulteriore sospensione qualora permangano i presupposti previsti dalla normativa vigente – dell'attività del Centro Olio Val d'Agri che la Giunta Regionale ha adottato con DGR del 15 aprile 2017, tenuto conto del principio di precauzione e delle esigenze di prevenzione che impongono di svolgere approfondimenti e opportune ispezioni, al fine di verificare la reale portata dell'inquinamento e di evitare un aggravamento della contaminazione. Con successivo provvedimento del 18 aprile, l'Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale della Regione ha dettato ulteriori prescrizioni.
  Ad ogni modo, al fine di supportare le attività degli Enti di sorveglianza e controllo, il Ministero dell'ambiente ha dato mandato ad ISPRA, nell'ambito del Sistema Nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, di svolgere un ruolo di coordinamento finalizzato ad armonizzare da un punto di vista qualitativo e quantitativo le attività delle Agenzie sul territorio.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

disastro causato dall'uomo

idrologia