ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11126

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 779 del 12/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/04/2017
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 12/04/2017


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 12/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11126
presentato da
CANCELLERI Azzurra Pia Maria
testo di
Mercoledì 12 aprile 2017, seduta n. 779

   CANCELLERI, SARTI e D'UVA. — Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nel 2006 il tribunale di Caltanissetta sequestra l'intero patrimonio dell'imprenditore Di Vincenzo sospettato di avere legami con la mafia. Nello stesso periodo il tribunale di Palermo dispone, per lo stesso motivo, il sequestro del patrimonio del gruppo imprenditoriale Zummo;
   l'amministrazione del patrimonio di entrambe le imprese viene affidata allo stesso amministratore giudiziario, il dottor Elio Collovà;
   durante la puntata de «Le iene» del 2 aprile 2017, nel servizio dal titolo «Quando l'antimafia cerca di fare affari», si apprende la storia della costruzione del cosiddetto «palazzo della legalità», sito nella città di Caltanissetta. In particolare, dal servizio emergerebbe che:
    la ditta Di Vincenzo aveva a disposizione un terreno e gli operai, ma non aveva liquidità; il gruppo imprenditoriale Zummo, essendo formato da 4 aziende, disponeva invece di una certa liquidità;
    dalla fusione delle 4 aziende che costituivano il gruppo Zummo, il dottor Collovà forma la Ag Sinergie;
    la Ag Sinergie, con il patrimonio dell'ex gruppo Zummo, acquista, nel 2011, l'area edificabile di circa 5.440 metri quadrati e di proprietà di una controllata del gruppo Di Vincenzo, al prezzo di 6.400.000 euro con una perizia sintetica dove non ci sono le fonti e dei parametri che giustifichino il valore;
    da una stima condotta da esperti del settore immobiliare, il prezzo pagato dalla Ag Sinergie è praticamente il doppio di quello stimato;
    tale vendita è stata autorizzata dal tribunale competente;
    la Ag Sinergie, per costruire il palazzo e pagare gli amministratori e i professionisti nominati, necessitava di ulteriori fondi e accese un mutuo per 9 milioni di euro con Banca Nuova. L'amministratore giudiziario, i coadiutori, i tecnici, i periti dell'amministrazione giudiziaria, stando alle carte mostrate nel servizio, avrebbero incassato quasi 10 milioni di euro. 2 milioni di euro allo stesso Collovà, 600 mila euro un architetto di Palermo fratello del procuratore antimafia Vittorio Teresi e, tra gli altri, 1 milione e 294 mila euro un avvocato palermitano, cugino acquisito dell'amministratore giudiziario. Inoltre, dal video di presentazione della costruzione, si legge che il direttore tecnico nominato è Fabrizio Collovà, figlio dell'amministratore. Tutti incarichi vidimati dai tribunali e non riferiti alla sola costruzione del palazzo, bensì alla complessiva gestione dei beni sotto sequestro per tutti i sette anni;
   ad ottobre 2016, la Corte d'appello di Palermo ha disposto il dissequestro dei beni, ritenuti di provenienza lecita a Francesco Zummo, comprendendo il citato palazzo della legalità;
   Di Vincenzo è stato assolto in via definitiva perché il fatto non sussiste, ma i beni non sono stati dissequestrati perché non è riuscito a dimostrare come ha costruito parte del suo impero;
   a seguito della mancata presentazione dei bilanci del gruppo Di Vincenzo Srl e nonostante i vari tavoli tra il Ministero dello sviluppo economico, i sindacati, l'Anbsc e l'amministrazione giudiziaria, sono stati licenziati i 41 dipendenti che vi lavoravano;
   il sistema sequestro-confisca-gestione dell'azienda da parte dello Stato non ha funzionato, tanto che gran parte degli immobili del palazzo della legalità sono invenduti e rimane il mutuo da 9 milioni di euro contratto durante l'amministrazione Collovà –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti;
   quali analisi conoscitive e azioni ispettive di propria competenza intendano avviare, al fine di verificare la correttezza delle procedure adottate in merito ai fatti esposti. (5-11126)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento collettivo

soppressione di posti di lavoro

bilancio di societa'