ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/11112

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 778 del 11/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: CRIPPA DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2017
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2017
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2017
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2017
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2017
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2017
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 11/04/2017
Stato iter:
12/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/04/2017
Resoconto ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 12/04/2017
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 12/04/2017
Resoconto ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/04/2017

SVOLTO IL 12/04/2017

CONCLUSO IL 12/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-11112
presentato da
CRIPPA Davide
testo di
Martedì 11 aprile 2017, seduta n. 778

   CRIPPA, PAOLO NICOLÒ ROMANO, VALLASCAS, LOMBARDI, FANTINATI, DELLA VALLE, CANCELLERI e DA VILLA. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   giovedì 13 aprile 2017 è il termine ultimo deciso dal Governo affinché vertici aziendali e sindacali addivengano ad un accordo in merito al nuovo piano industriale di Alitalia, poiché esso è precondizione imposta dalle banche azioniste per una ricapitalizzazione della ex compagnia di bandiera e un ulteriore slittamento dei tempi causerebbe il default societario, aprendo di fatto la strada al suo commissariamento;
   da quanto si apprende dalla stampa il nuovo piano industriale è l'ennesima riproposizione di quelle che appaiono agli interroganti come stantie e fallimentari strategie di ridimensionamento aziendale tutte focalizzate al solo contenimento dei costi, senza un lungimirante rilancio della compagnia nei nuovi mercati fortemente in espansione. Il nuovo piano industriale, infatti, prevede, a distanza di soli due anni dal precedente, nuovi rilevanti tagli ai livelli occupazionali e retributivi;
   Alitalia è un'azienda strategica per il Paese e in un mercato del trasporto aereo in forte crescita è da stigmatizzare per gli interroganti la scelta delle banche azioniste non solo di scaricare nuovamente costi umani e sociali sull'intera collettività ma di richiedere garanzie pubbliche per la ricapitalizzazione dell'azienda;
   è ampiamente dimostrato che il costo del lavoro non è la causa principale del forte indebitamento di Alitalia poiché sono all'opposto: i costi fuori controllo nella manutenzione, leasing, handling, catering e altro; un management, a giudizio degli interroganti inadeguato, residuo dell'era pubblica, un modello di business (non è una low cost, non è un grande vettore intercontinentale) che l'hanno progressivamente marginalizzata nei mercati più redditizi;
   recentemente è stato presentato dal comune di Fiumicino un appello al Governo affinché favorisca l'ingresso, nel capitale azionario di Alitalia, di aziende a controllo pubblico – quali il Gruppo Ferrovie dello Stato Spa, Eni Spa e Leonardo Spa – che con la ex compagnia di bandiera possono creare in vari modi rilevanti sinergie;
   dai giornali si apprende anche di una soluzione allo studio che prevederebbe che gli attuali soci di Alitalia (Cai al 51 per cento e Etihad al 49 per cento) creino una nuova società ad hoc per rilevare i 300 milioni di bond in mano a Generali, dando in cambio al Leone delle obbligazioni della nuova società –:
   di quali informazioni disponga il Governo in merito alle proposte descritte in premessa, quale sia il suo orientamento e quali iniziative di competenza intenda adottare per salvaguardare l'operatività della compagnia di bandiera, tutelando gli aspetti occupazionali. (5-11112)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 aprile 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-11112

  Voglio ricordar le linee guida che il Governo ha seguito sin dall'inizio e che sono state le seguenti:
   1) Alitalia è e deve rimanere una compagnia privata, e l'impatto per il bilancio dello Stato deve essere ridotto al minimo indispensabile. Ciò non solo per rispettare le regole europee, ma soprattutto perché abbiamo numerose evidenze di quali siano stati in passato i risultati anche della gestione pubblica dell'azienda, e i costi conseguenti sostenuti dai contribuenti italiani.
   2) Alitalia è un'azienda importante per un Paese che vive di export e di turismo, e il Governo intende conseguentemente supportare, nei limiti di quanto sopra detto, il processo di ristrutturazione e di rilancio, e vigilare sull'attuazione del piano industriale.
   3) Il taglio dei costi necessario per avere i conti in equilibrio non può scaricarsi solo sul personale, ma deve riguardare l'intero perimetro della gestione.
   4) La gestione degli esuberi ed eventuali modifiche al contratto devono passare attraverso un confronto con i sindacati, che si deve svolgere in una sede governativa. Conseguentemente e coerentemente con questi principi, il 9 gennaio scorso abbiamo chiesto al management della compagnia di predisporre e portare a conoscenza del Governo un piano industriale validato dagli azionisti, che fosse in discontinuità con la gestione precedente, e soprattutto fosse in grado di soddisfare i fabbisogni finanziari, conseguire il risanamento ed arrivare al rilancio dell'azienda. Il Governo ha anche immediatamente chiesto la cessazione di ogni iniziativa unilaterale della compagnia sul contratto di lavoro, e riportato l'azienda e il sindacato al tavolo di confronto nel perimetro del contratto nazionale.

  Il piano presentato da Alitalia il 16 marzo prevede equity e linee di credito pari a complessivi 2 miliardi di euro, di cui circa 900 milioni a carico di Etihad e 1.100 milioni a carico degli azionisti e creditori finanziari italiani, in aggiunta a quanto sostenuto nel 2014, quando fu speso 1 miliardo e mezzo; aumento dei ricavi del 30 per cento e un EBIT positivo nel 2019; taglio dei costi complessivi pari a 1 miliardo di euro, concentrati per i due terzi sui costi diversi dal personale. Per quanto riguarda l'organizzazione il piano prevede circa 2 mila esuberi concentrati sul personale di terra, e la sottoscrizione di un nuovo contratto di lavoro per il personale con un taglio significativo delle retribuzioni. Gli azionisti e i creditori di Alitalia considerano un accordo con i sindacati su quest'ultimo punto come condizione necessaria per varare la manovra finanziaria: i tempi del negoziato sono pertanto molto compressi. Abbiamo immediatamente avviato i tavoli tecnici con un calendario serrato di incontri, che coinvolgono tre Ministeri, i sindacati e il management che sono attualmente in corso al Ministero dello Sviluppo Economico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto aereo

politica industriale

pianificazione dei trasporti