ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10987

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 769 del 29/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESI STEFANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 29/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 30/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LO SPORT
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LO SPORT delegato in data 29/03/2017
Stato iter:
30/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/03/2017
Resoconto BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
 
RISPOSTA GOVERNO 30/03/2017
Resoconto LOTTI LUCA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (SPORT)
 
REPLICA 30/03/2017
Resoconto BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 30/03/2017

DISCUSSIONE IL 30/03/2017

SVOLTO IL 30/03/2017

CONCLUSO IL 30/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10987
presentato da
BORGHESI Stefano
testo presentato
Mercoledì 29 marzo 2017
modificato
Giovedì 30 marzo 2017, seduta n. 770

   BORGHESI, ATTAGUILE. — Al Ministro per lo sport . — Per sapere – premesso che:
   in Italia le società sportive professionistiche, soprattutto calcistiche, sono state sempre nelle mani di ricchi proprietari, estromettendo completamente le tifoserie, ciò ha indirizzato la normativa in senso contrario ad esempio a quella spagnola, che consente ad una squadra come il Barcellona di essere di proprietà dei propri tifosi (170.000 soci) o a quella tedesca che vieta ad un singolo socio di detenere il 50 per cento delle azioni, un limite che è stato ridotto addirittura al 30 per cento dagli statuti delle società sportive;
   le recenti vicende di cronaca che hanno visto coinvolto un presidente di un club calcistico di primissimo piano in presunti rapporti con la malavita organizzata, fanno comprendere quanto sia importante svincolare la proprietà della società sportiva dalle singole persone, per attribuirla ad un centro decisionale collettivo, che in tal modo potrà effettuare un controllo diffuso delle scelte societarie;
   probabilmente eliminare un controllo padronale delle società sportive potrebbe portare diversi vantaggi: la riduzione dei compensi per i soggetti che controllano la società, il rispetto per il tifoso e, parallelamente, il rispetto da parte dello stesso tifoso per tutti i beni e gli interessi della società che sentirebbe come propri rispetto ai quali assumerebbe un atteggiamento di protezione e di tutela;
   si ritiene necessaria una riforma urgente che possa porre un limite alla proprietà di quote o di azioni delle società sportive da parte di una sola persona o di un unico soggetto giuridico, eliminando la possibilità di accordi tra i detentori di quote o di azioni finalizzati a una conduzione «combinata» della società;
   nelle società sportive costituite nella forma di società per azioni o di società a responsabilità limitata non dovrebbero essere intestate allo stesso soggetto, o a soggetti a questo collegabili, un numero di azioni o di quote che superi il 30 per cento del capitale sociale. In deroga alla normativa vigente in materia di società di capitali, dovrebbe essere altresì proibito ogni patto parasociale che determini direttamente o indirettamente il controllo della società sportiva –:
   se il Ministro ritenga di promuovere, per quanto di competenza, l'azionariato popolare delle società sportive professionistiche, quale soluzione necessaria ad evitare situazioni di illegalità che a vario titolo, appaiono sempre più ricorrenti nelle società sportive professionistiche, soprattutto in quelle calcistiche. (5-10987)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-10987

  Signor Presidente, Onorevoli Colleghi, l'On. Borghesi mi domanda se, in qualità di Ministro per lo sport, non ritenga di promuovere, anche attraverso l'avvio della discussione delle proposte attualmente presenti in Parlamento, l'azionariato popolare delle società sportive professionistiche, quale soluzione necessaria ad evitare quelle situazioni di illegalità che, a vario titolo, sono sempre più ricorrenti nelle società sportive professionistiche, soprattutto in quelle calcistiche.
  Nel rispondere alla presente interrogazione non posso non rilevare, in prima analisi, come non esista alcun comprovato collegamento tra le eventuali infiltrazioni della malavita organizzata nello sport (e nel calcio in particolare) ed il controllo padronale o frazionato delle società sportive professionistiche.
  È innegabile come il calcio italiano abbia negli anni prodotto modelli molto virtuosi di «proprietà padronale», in grado di scrivere pagine importanti e gloriose per le rispettive società, in contrapposizione a modelli di gestione, sempre riconducibili ad un unico proprietario, che invece hanno portato al fallimento delle stesse società.
  Ciò conferma che il modello di proprietà non è necessariamente determinante per evitare la commistione fra sport ed ambienti malavitosi, attratti soprattutto da situazioni permeabili e che consentano facili guadagni.
  Anche volgendo lo sguardo fuori dall'Italia, pur riconoscendo come virtuosi il modello spagnolo e quello tedesco che presentano sistemi di azionariato diffuso, non si può non rilevare come il campionato inglese, il primo in Europa, dove i club più blasonati presentano modelli di «proprietà padronale», sia ormai da qualche decennio estraneo a episodi di violenza o a situazioni riconducibili a infiltrazioni criminali.
  La partecipazione del pubblico e dei tifosi alla gestione delle società è elemento senz'altro positivo ma che non appare prioritario imporre tramite intervento normativo. L'attuale sistema non esclude una proprietà frazionata delle società ma, a mio avviso, solo tramite una riforma complessiva dello sport, e del sistema calcio in particolare, si potrà raggiungere un modello virtuoso anche al di là della tipologia di governance delle società sportive professionistiche.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riduzione dei salari

sport

potere di controllo