ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10984

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 769 del 29/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: CATALANO IVAN
Gruppo: CIVICI E INNOVATORI
Data firma: 29/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OLIARO ROBERTA CIVICI E INNOVATORI 29/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 29/03/2017
Stato iter:
30/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/03/2017
Resoconto CATALANO IVAN CIVICI E INNOVATORI
 
RISPOSTA GOVERNO 30/03/2017
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 30/03/2017
Resoconto CATALANO IVAN CIVICI E INNOVATORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/03/2017

SVOLTO IL 30/03/2017

CONCLUSO IL 30/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10984
presentato da
CATALANO Ivan
testo di
Mercoledì 29 marzo 2017, seduta n. 769

   CATALANO e OLIARO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il servizio erogato dalla società Poste italiane è regolato da apposito contratto di programma stipulato con il Ministero dello sviluppo economico; il 15 dicembre 2015 è stato firmato il contratto per il quadriennio 2015-2019;
   il contratto recepisce la legge 23 dicembre 2014, n. 190, la quale stabilisce che gli obiettivi percentuali medi di recapito dei servizi postali universali sono riferiti al recapito entro il quarto giorno lavorativo successivo a quello di inoltro nella rete pubblica postale, salvo quanto previsto per gli invii di posta prioritaria;
   il contratto richiama la necessità di «adeguare i livelli di servizio alle mutate esigenze degli utenti in funzione dei mutamenti intervenuti nel contesto tecnico, economico e sociale, anche al fine di tener conto della sostenibilità economica e finanziaria della fornitura dei servizi, compatibilmente con i bisogni dei consumatori e della collettività»;
   la carta del servizio postale universale, redatta in conformità all'articolo 12 del decreto legislativo n. 261 del 1999 ed alle delibere dell'Autorità di regolamentazione del settore postale n. 184/13/CONS e n. 413/14/CONS, alla voce «Obiettivi di qualità/Tempi di consegna» indica, per l'Italia, la consegna nel 90 per cento dei casi entro 4 giorni lavorativi successivi a quello di accettazione; per l'Europa nell'85 per cento in 8 giorni lavorativi oltre il giorno di spedizione; per il bacino del Mediterraneo nell'85 per cento in 12 giorni lavorativi oltre il giorno di spedizione; per il Nord America e l'Oceania nell'85 per cento in 16 giorni lavorativi oltre il giorno di spedizione e per il resto del mondo nell'85 per cento in 22 giorni lavorativi oltre a quello di spedizione;
   in diverse zone della provincia di Varese si susseguono da almeno due anni numerose segnalazioni da parte di utenti, sindaci e organi di stampa sulla consegna della corrispondenza ben oltre le tempistiche indicate, soprattutto in corrispondenza delle ferie estive e delle festività natalizie;
   la consegna ritardata della posta causa, sovente, a cittadini e imprese, un danno economico per la mancata ricezione entro le scadenze previste di bollette, avvisi di pagamento, solleciti e simili, con conseguente scatto di interessi di mora –:
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere il Ministro interrogato in caso di inadempienze da parte della società Poste italiane rispetto al contratto di programma sottoscritto con il Ministero dello sviluppo economico, in particolare in merito ai disservizi nella provincia di Varese. (5-10984)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-10984

  Rispondo alla question time formulata dagli onorevoli interroganti, facendo presente, in via preliminare, che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) per effetto del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  Spetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, lettera c) e lettera e) del decreto legislativo n. 261 del 1999, rispettivamente la «adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» e lo «svolgimento, anche attraverso soggetti terzi, dell'attività di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto di standard di qualità del servizio postale universale».
  Con particolare riferimento alle modalità di consegna, il nuovo modello di recapito a giorni alterni (previsto dal decreto legislativo n. 261 del 1999 di derivazione comunitaria) è stato autorizzato dall'AGCOM con Delibera 395/15/CONS e prevede la sua graduale implementazione, articolata in tre fasi successive, in quei comuni in cui ricorrano particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica.
  A partire dal mese di febbraio 2018, termine di attuazione di tale modello di consegna, l'AGCOM, in base alle criticità riscontrate e alla coerenza dei risultati raggiunti con il Piano industriale aziendale, ha la facoltà di valutare la sussistenza delle condizioni per prorogarne l'autorizzazione.
  Il Ministero è in più occasioni intervenuto, pur avendo perso, come detto in premessa, le proprie funzioni di regolamentazione e di vigilanza, affinché ogni intervento di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali. Tale attività del Ministero ha dato luogo ad una effettiva modifica del piano di Poste italiane che si è basata su accordi realizzati nei diversi territori con i rappresentanti degli enti locali e delle regioni così come in più occasioni riconosciuto e apprezzato da questi ultimi.
  Il Ministero si è inoltre attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare ove possibile l'attuazione del piano di rimodulazione e razionalizzazione degli sportelli, ed ha concluso una fase di negoziazione con Poste Italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale».
  La nuova impostazione si basa, infatti, sull'assunto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un asset strategico, un valore: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società. In particolare, all'articolo 5, comma 5, del Contratto di Programma, Poste Italiane – anche tenuto conto del perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica – si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche attraverso accordi con le regioni e gli enti locali; dando seguito all'indicazione del Ministero secondo cui l'ipotesi di intervento in riduzione debba essere confinata come estrema ratio dopo aver considerato possibilità alternative.
  In particolare, Poste dovrà valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. Tali proposte dovranno pervenire, a regime, entro il 30 settembre di ogni anno. La Società è tenuta a trasmettere il suddetto Piano all'Autorità entro l'inizio di ogni anno di riferimento.
  Nella logica del potenziamento e di una maggiore efficienza dei servizi, Poste dovrà valutare il rapporto costi-ricavi non sulla base del singolo ufficio postale ma in un ambito territoriale più ampio fino anche, ad esempio, a coprire una scala regionale.
  Al fine di seguire direttamente il nuovo processo di interazione tra gli enti locali e Poste Italiane, il Ministero ha inviato, nel corso del 2016, una lettera a tutti i Presidenti delle Regioni italiane, cui è demandato il compito di promuovere le suddette iniziative, invitando ad attivarsi, con sollecitudine, affinché siano tutelati i diritti dei cittadini soprattutto nelle zone maggiormente svantaggiate.
  Il Ministero dello sviluppo economico continuerà a prestare la massima attenzione alla concertazione con i rappresentanti degli enti locali, nell'ambito delle problematiche in discussione.
  In ordine alle specifiche criticità riscontrate nella provincia di Varese, la società Poste Italiane, ha riferito che la citata provincia, dal mese di agosto 2016, è stata interessata dal Piano di recapito a giorni alterni, con un coinvolgimento di 17 comuni su un totale di 139. La società ha riconosciuto che, effettivamente, si sono riscontrate difficoltà.
  Le stesse risultano riconducibili sia all'incremento del flusso di corrispondenza nel periodo natalizio sia a particolari avversità di condizioni meteorologiche nonché al flusso «massivo», correlato alla fiscalità locale, avvenuto spesso a ridosso delle scadenze di pagamento.
  Poste Italiane ha inoltre rappresentato che ai fini dell'organizzazione e della gestione delle attività di recapito, particolare influenza rivestono anche le caratteristiche orografiche della stessa provincia di Varese.
  A ciò si aggiungono carenze nella toponomastica, soprattutto nei comuni più piccoli, ove sono numerosi i casi di numerazione civica non aggiornata e di assenza di cassette postali domiciliari.
  La società ha tuttavia rilevato che già dallo scorso gennaio 2017 tali criticità sono state gradualmente superate e attualmente la consegna della corrispondenza si svolge senza particolari difficoltà, anche nelle aree logisticamente più disagiate.
  Sentita in merito l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, la stessa ha evidenziato che la seconda fase del modello di recapito a giorni alterni è stata implementata nella regione Lombardia a partire dal mese di aprile 2016, interessando complessivamente otto province, tra cui quella di cui in argomento, per un totale di 386 comuni. Sinora, tuttavia, alla medesima Autorità è pervenuto un numero assai limitato di segnalazioni debitamente documentate, tra le quali alcune riguardanti la regione Lombardia ma non la provincia di Varese oggetto del quesito.
  L'AGCOM, infine, ha comunicato che per verificare il buon andamento del nuovo modello di recapito ha inserito nell'ambito della propria attività di monitoraggio, uno specifico focus sul recapito a giorni alterni. Tale attività è stata affidata ad un organismo specializzato e indipendente, precisando che a decorrere dalla stipula del nuovo contratto con il citato organismo, potrà accedere in tempo reale agli esiti delle rilevazioni che verranno effettuate.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

contratto

servizio universale