ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10712

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 751 del 01/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: BUSIN FILIPPO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 01/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 01/03/2017
Stato iter:
02/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 02/03/2017
Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
 
RISPOSTA GOVERNO 02/03/2017
Resoconto CASERO LUIGI ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 02/03/2017
Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/03/2017

SVOLTO IL 02/03/2017

CONCLUSO IL 02/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10712
presentato da
BUSIN Filippo
testo di
Mercoledì 1 marzo 2017, seduta n. 751

   BUSIN. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la Commissione europea ha da poco proposto una serie di emendamenti al pacchetto sulla nuova regolamentazione bancaria che sarebbe molto svantaggiosa per il nostro Paese: tra queste, la proposta di emendamento all'articolo 507 del Regolamento 575/2013 relativo ai requisiti patrimoniali (CRR), che vuole delegare all'Autorità bancaria europea (EBA) la facoltà di cambiare l'approccio all'esposizione bancaria del debito sovrano, considerando quindi i titoli di Stato non più a rischio zero;
   se passasse questa modifica, l'impatto sulle banche italiane sarebbe disastroso, poiché queste hanno in pancia più di 400 miliardi di euro di titoli di Stato fra le attività;
   un coefficiente di ponderazione 0 non produce alcun effetto di rischio per il capitale e, necessariamente, di ricapitalizzazione; al contrario, se i titoli di Stato non saranno più considerati a rischio zero, di colpo si aprirebbero delle voragini nei bilanci delle banche, che sarebbero costrette a trovare capitale aggiuntivo per rispettare il requisito minimo di capitale di garanzia; inoltre, se passasse questa modifica, le conseguenti vendite massicce dei loro titoli di Stato avrebbero effetti distorsivi sul mercato degli stessi titoli di Stato, con banche e investitori che si rifugerebbero nei bund tedeschi a rischio zero e scaricherebbero i titoli di Stato dei Paesi della periferia, facendo alzare in parallelo lo spread;
   è dal 2014 che il tentativo di attaccare l'Italia e il suo sistema bancario diventa un'ipotesi sempre più concreta, tenuto conto che, proprio grazie all'Unione bancaria, i tedeschi potrebbero costringere l'Italia a dover chiedere l'intervento della « Troika», con le conseguenti misure draconiane già sperimentate, senza successo, dalla Grecia;
   tutto ciò è confermato dal fatto che il terzo pilastro dell'Unione bancaria, ovvero lo schema di garanzia comune dei depositi EDIS, è ancora fermo, in attesa che i tedeschi ottengano questa garanzia sulle esposizioni sovrane e sulla loro ponderazione al rischio –:
   quali iniziative intenda intraprendere il Governo in sede europea, stante le proprie competenze, al fine di evitare la modifica proposta dalla Commissione europea in merito ai titoli di Stato di cui in premessa perché, se questi non saranno più considerati a rischio zero, secondo l'interrogante non soltanto molti degli istituti bancari italiani saranno costretti ad enormi ricapitalizzazioni, ma il mercato dei titoli di Stato subirà ripercussioni tali da far aumentare a livelli pericolosissimi lo spread, con conseguente e gravissimo pregiudizio per i nostri risparmiatori e per l'intero sistema economico italiano nel suo complesso. (5-10712)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 2 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-10712

  Con l'atto parlamentare in esame, si chiedono notizie su «la proposta di emendamento della Commissione europea all'articolo 507 del Regolamento UE 575/2013, relativo ai requisiti patrimoniali (CRR), che vuole delegare all'Autorità Bancaria Europea (EBA) la facoltà di cambiare l'approccio all'esposizione bancaria del debito sovrano, considerando quindi i titoli di stato non più a rischio zero».
  Al riguardo, la Banca d'Italia, sentita in proposito, ha fatto presente che il Regolamento UE 575/2013 (CRR) prevede che alcune esposizioni possano essere esentate in tutto o in parte dall'applicazione del limite di concentrazione dei rischi. Alcune esenzioni sono previste in via generale direttamente dal citato Regolamento e applicate in tutti gli Stati Membri, altre invece sono rimesse alla discrezionalità degli Stati Membri (queste ultime attengono anche a forme tecniche di erogazione del credito rappresentative di peculiarità nazionali). Alla stregua anche di altre tipologie individuate dal CRR (ad esempio esposizioni verso Controparti centrali oppure alcune tipologie di crediti assistiti da depositi in contanti), le esposizioni verso le amministrazioni centrali rientrano tra le esenzioni generali e totali, permettendo così alle banche di non doverne contenere l'assunzione entro il generale limite di concentrazione, pari al 25 per cento del capitale ammissibile.
  Nell'ambito dei lavori di revisione del Regolamento, il testo della proposta della Commissione Europea – pubblicato lo scorso 23 novembre e ancora oggetto di negoziato – prevede all'articolo 507 l'attribuzione all’European Banking Authority (EBA) del compito di monitorare l'applicazione, nell'Unione, delle esenzioni dalla disciplina delle grandi esposizioni e di sottoporre alla Commissione un report basato su analisi quantitative per permettere alla stessa di valutare se rimuovere o meno alcune delle esenzioni previste attualmente dal CRR. Pertanto, la modifica proposta non incide in modo diretto e immediato sul trattamento prudenziale delle esposizioni verso lo Stato, ma è volta a investire l'EBA di un compito di verifica dell'implementazione in generale del regime delle esenzione delle grandi esposizioni per sottoporre alla Commissione eventuali proposte anche in funzione di una possibile loro maggiore armonizzazione a livello comunitario.
  La Banca d'Italia, tenuto conto di ciò, ha inoltre osservato che, di conseguenza, la citata proposta di modifica del Regolamento non riguarda i requisiti patrimoniali a fronte dei titoli di emittenti sovrani e non comporterà gli immediati impatti sul sistema bancario italiano ipotizzati nell'interrogazione in oggetto. L'Istituto ha inoltre fatto presente che il testo della proposta – ancora in fase di negoziato in ambito europeo – è comunque oggetto di massima attenzione da parte della delegazione italiana.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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