ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10709

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 751 del 01/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: VILLAROSA ALESSIO MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 01/03/2017
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 01/03/2017
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 01/03/2017
RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 01/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 01/03/2017
Stato iter:
02/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 02/03/2017
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 02/03/2017
Resoconto CASERO LUIGI ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 02/03/2017
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/03/2017

SVOLTO IL 02/03/2017

CONCLUSO IL 02/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10709
presentato da
VILLAROSA Alessio Mattia
testo di
Mercoledì 1 marzo 2017, seduta n. 751

   VILLAROSA, ALBERTI, PESCO, SIBILIA e RUOCCO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   prima del 1992, anche le banche dell'Iri (Comit, Credito Italiano e Banco Roma, che rappresentavano circa il 78 per cento del patrimonio bancario italiano) erano quotate in borsa, ma il loro capitale flottante, ossia quello disponibile all'acquisto giornaliero in borsa, era limitato al 10 per cento;
   a partire dal 1992, le tre ex banche dell'Iri sono risultate privatizzate ed il capitale flottante di quelle quotate in borsa è divenuto mediamente l'85 per cento del loro capitale totale;
   oggi, il capitale flottante di tali cinque banche (Unicredit, Banca intesa, Carisbo, Carige e Bnl) costituisce circa, mediamente, l'85 per cento del totale capitale delle stesse e il voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie, pertanto il controllo al voto viene esercitato attraverso interposte persone fisiche, in realtà avvocati dello studio legale Trevisan di Milano;
   gli hedge fund rappresentati al voto da codeste interposte persone fisiche sarebbero 1.991, così come descritto nell'elenco dei soci allegato al verbale dell'assemblea di Unicredit del 13 maggio 2014, in realtà concentrati in una decina di entità di hedge fund (trust) con sede extra Unione europea;
   si è sempre pensato che il capitale flottante di una banca fosse detenuto da milioni di risparmiatori sparsi per il mondo, mentre è stato scoperto che circa il 98 per cento di esso è dato «in delega» a un'unica persona fisica, in realtà un avvocato;
   la gravissima circostanza è che il capitale corrispondente al flottante non contribuisce a determinare la partecipazione azionaria di controllo, ma contribuisce a determinare la partecipazione al voto delle banche quotate; pertanto, i principali 10 hedge fund speculatori potrebbero incidere sulle decisioni prese nell'assemblea che controllano;
   la decisione, per esempio, di aumentare il capitale di Unicredit di 13 miliardi di euro, presa nell'assemblea in seduta ordinaria e straordinaria tenutasi il 14 gennaio 2017, è stata dichiarata ammissibile dopo che il presidente di Unicredit ha letto il risultato della votazione relativo ai 3 miliardi di azioni presenti: circa il 98 per cento di esse dovrebbe essere stato esercitato, a giudizio degli interroganti, da un'unica persona fisica, ovvero un avvocato dello studio legale di Trevisan Giulio, l'avvocato Cardarelli Angelo;
   non risulta agli interroganti se gli aspetti formali e sostanziali di tale modalità di voto siano conosciuti dagli organi di vigilanza e se questa modalità costituisca una violazione o elusione della normativa di settore –:
   se sia a conoscenza delle circostanze descritte in premessa e quali azioni intenda mettere in atto per risolverle.
(5-10709)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 2 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-10709

  L'interrogazione a risposta immediata in Commissione dell'onorevole Villarosa ed altri concernente la disciplina dell'esercizio del diritto di voto per delega nell'assemblea dei soci di società quotate in Borsa e la presenza nella compagine azionaria di tali società di hedge fund.
  In particolare, gli interroganti fanno riferimento alla composizione della compagine azionaria del gruppo Unicredit S.p.a. e all'esercizio del diritto di voto per delega, nel corso dell'assemblea straordinaria, dell'intermediario tenutasi in data 12 gennaio 2017.
  Con riferimento alle questioni richiamate nell'interrogazione parlamentare in oggetto, si evidenzia che, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 2372 del codice civile, coloro ai quali spetta il diritto di voto possono farsi rappresentare nell'assemblea, con le modalità ivi stabilite e che, per le società con azioni quotate nei mercati regolamentati, non sono previsti limiti quantitativi al numero di soci che la stessa persona può essere delegata a rappresentare.
  Inoltre, sempre con riferimento alle società con azioni quotate, risulta applicabile la specifica disciplina di cui agli articoli 135-novies e seguenti del decreto legislativo n. 58 del 1998 («TUF») che, tra l'altro, in deroga alla succitata disposizione civilistica, stabilisce che le «Sgr, le Sicav, le società di gestione armonizzate, nonché i soggetti extracomunitari che svolgono attività di gestione collettiva del risparmio, possono conferire la rappresentanza per più assemblee».
  Si evidenzia altresì che, la disciplina in esame, non prevede necessariamente che la delega al rappresentante sia accompagnata da istruzioni di voto, salvo il caso in cui il rappresentante medesimo versi in una situazione di conflitto di interessi. In tale ipotesi, in particolare, l'articolo 135-decies del TUF consente il conferimento della delega «purché il rappresentante comunichi per iscritto al socio le circostanze da cui deriva tale conflitto e purché vi siano specifiche istruzioni di voto per ciascuna delibera in relazione alla quale il rappresentante dovrà votare per conto del socio».
  Infine, con specifico riferimento all'Assemblea di Unicredit Group S.p.A. svoltasi in data 12 gennaio 2017 per deliberare, tra l'altro, in merito all'aumento di capitale in opzione ai soci, si evidenzia che, in allegato al relativo verbale pubblicato ai sensi di legge sul sito internet dell'Emittente è inserito, tra l'altro, l'elenco nominativo dei partecipanti in proprio o per delega, con l'indicazione del numero delle azioni per le quali è stata effettuata la comunicazione da parte dell'intermediario all'emittente ai sensi dell'articolo 83-sexies del TUF, nonché del socio delegante.
  Nel medesimo verbale è inoltre riportato il nominativo dei soggetti che hanno espresso voto contrario, si sono astenuti o si sono allontanati prima di una votazione, e il relativo numero di azioni possedute.
  Si fa inoltre presente che, dal verbale in questione risulta che, con riferimento alle deliberazioni sottoposte all'Assemblea Straordinaria, l'Avvocato Dario Trevisan ha espresso il voto, a fronte di n. 1.655 deleghe ricevute, per un numero di azioni pari a 2.996.004.090 su un totale complessivo (all'apertura dell'adunanza) di n. 3.170.888.854 azioni.
  Con riguardo alla deliberazione riguardante l'aumento di capitale sociale, risulta che hanno presenziato alla votazione n. 46 aventi diritto al voto, rappresentanti n. 3.217.057.803 azioni ordinarie, pari al 52,074336 per cento del capitale sociale riferito alle sole azioni ordinarie di cui n. 203.534.376 rappresentate in proprio e n. 3.013.523.427 per delega e che il voto favorevole è stato espresso da n. 3.108.426.664 azioni pari al 99,630921 per cento del capitale presente e al 50,315930 per cento del capitale ordinario. Il numero di azioni necessarie per l'approvazione della delibera era di 2.079.961.139 azioni pari al 66,666667 per cento delle azioni ammesse al voto.
  Non risulta invece la presenza all'Assemblea in questione dell'Avvocato Cardarelli.
  Si soggiunge, come evidenziato dalla Banca d'Italia, che in relazione al gruppo UniCredit, lo Statuto sociale pone dei limiti all'esercizio dei diritti di voto. In particolare, ai sensi dell'articolo 5, comma 3, nessun avente diritto al voto può esercitarlo, ad alcun titolo, per un quantitativo di azioni superiore al 5 per cento del capitale sociale avente diritto a voto.
  Per completezza di informazione si rappresenta che, con riferimento alla composizione della compagine azionaria del gruppo Unicredit, i principali azionisti risultano essere Capital Research and Management Company (6,725 per cento, di cui 5,132 per cento per conto di EuroPacific Growth Fund), Aabar Luxembourg S.A.R.L. (5,042 per cento) e BlackRock Inc. (4,825 per cento). Seguono piccoli azionisti con percentuali inferiori al 3 per cento (e in quanto tali, non soggetti all'obbligo di comunicazione al mercato).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risultato elettorale

banca

quotazione in borsa