Legislatura: 17Seduta di annuncio: 745 del 21/02/2017
Primo firmatario: TARICCO MINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 BARGERO CRISTINA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 D'OTTAVIO UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 ROSTELLATO GESSICA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 TARTAGLIONE ASSUNTA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017 CIMBRO ELEONORA PARTITO DEMOCRATICO 21/02/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 21/02/2017
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/02/2017
TARICCO, MARIANI, BARGERO, GNECCHI, PRINA, D'OTTAVIO, BORGHI, GRIBAUDO, ROSTELLATO, TARTAGLIONE, CAPOZZOLO e CIMBRO. —
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
. — Per sapere – premesso che:
l'Azienda coloranti nazionali e affini (Acna) fu fondata nel 1929 a Cengio (Savona) per sintetizzare coloranti chimici, causò negli anni una gravissima contaminazione della valle e del fiume Bormida e dopo una grande mobilitazione popolare venne chiusa definitivamente nel 1999;
fu nominato un primo commissario straordinario per il risanamento del sito e vennero siglati accordi di programma con linee guida finalizzate al risanamento ambientale;
nel marzo 2003, il commissario straordinario per il sito citò in giudizio l'Acna per l'inquinamento causato ai territori piemontese e ligure e chiese il risarcimento per le parti lese;
il 13 ottobre 2010, dopo dieci anni di interventi e 400 milioni di euro investiti, in occasione di un incontro a Cengio (SV), presenti il capo della protezione civile, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, gli allora presidenti delle regioni Liguria e Piemonte ed il nuovo commissario delegato, è stata annunciata la fine dei lavori di bonifica;
comitati di cittadini ed associazioni ambientaliste esprimono preoccupazioni sugli interventi di bonifica che avrebbero lasciato fuori alcune aree, segnalando inoltre la presenza nell'area di circa 4 milioni di metri cubi di rifiuti tossici non smaltiti;
a marzo 2011, la Commissione europea, nell'ambito della procedura di infrazione 2009/4426 ha inviato all'Italia un parere motivato, e nel luglio 2014 una lettera di messa in mora complementare per contestare alle autorità italiane la violazione di direttiva «VIA e discariche» nella messa in sicurezza permanente nella zona A1;
le autorità italiane nella risposta dell'ottobre 2014 ribadirono che l'intervento non era la realizzazione di una discarica ma una bonifica e messa in sicurezza del sito di Cengio tramite confinamento permanente dei rifiuti dell'area A1;
ancora oggi, a quanto consta agli interroganti, risulterebbero ultimati gli interventi di confinamento e i conferimenti, mentre le operazioni di capping finale previsto non sarebbero ultimate e l'opera non sarebbe collaudata;
permangono forti dubbi sulla situazione del sito dove sarebbero presenti 4 milioni di metri cubi di rifiuti pericolosi e per l'area Bazzaretti nel comune di Saliceto (Cuneo), dove il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, prescrisse nel 2008 la messa in sicurezza;
si aggiunga che le recenti alluvioni hanno reso evidente l'estrema fragilità del sito, nuovamente allagato, che emana anche odori sgradevoli, ingenerando, nonostante le rassicurazioni di Syndial (ENI), rinnovate preoccupazioni sul territorio;
la comunità montana LangaAstigiana-ValBormida ha trasmesso alla regione Piemonte un ordine del giorno in cui si chiede di procedere alla nomina di esperti per la quantificazione del danno ambientale per arrivare a risarcire la regione Piemonte del 75 per cento dell'intero risarcimento previsto e far sì che le risorse vadano a beneficio della Valle Bormida di Millesimo, in proporzione rispetto alla vicinanza dei comuni al sito ex ACNA;
la procedura per il riconoscimento del danno ambientale parrebbe essere ancora ferma, così come parrebbe non definito il riparto tra territori nelle stesse regioni –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e non ritenga opportuno assumere, con urgenza, le iniziative di competenza per una sollecita ultimazione dei lavori per la bonifica e messa in sicurezza dell'area A1 e la conclusione delle procedure di collaudo;
se non ritenga necessario intervenire per promuovere, per quanto di competenza, un adeguato e accurato piano di monitoraggio e di analisi sulle diverse matrici ambientali al fine di verificare la pericolosità delle sostanze presenti nell'area industriale e nelle aree limitrofe;
se non reputi di dover verificare quale sia lo stato dell’iter della procedura per il risarcimento del danno ambientale, considerando un'equa ripartizione tra i territori delle regioni Liguria e Piemonte, e tra i territori all'interno delle stesse regioni, sulla base del danno realmente subito. (5-10646)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):principio chi inquina paga
responsabilita' per i danni ambientali
procedura CE d'infrazione