Legislatura: 17Seduta di annuncio: 734 del 01/02/2017
Primo firmatario: MAESTRI PATRIZIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 GIACOBBE ANNA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 BOCCUZZI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 BARUFFI DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 DI SALVO TITTI PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 FONTANA CINZIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 PARIS VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 PICCOLO GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 SIMONI ELISA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 ZAPPULLA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017 ROSTELLATO GESSICA PARTITO DEMOCRATICO 01/02/2017
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 01/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 23/02/2017 Resoconto BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) REPLICA 23/02/2017 Resoconto MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/02/2017
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 23/02/2017
DISCUSSIONE IL 23/02/2017
SVOLTO IL 23/02/2017
CONCLUSO IL 23/02/2017
PATRIZIA MAESTRI, DAMIANO, GNECCHI, GIACOBBE, BOCCUZZI, ALBANELLA, ARLOTTI, BARUFFI, CASELLATO, DI SALVO, CINZIA MARIA FONTANA, GRIBAUDO, INCERTI, MICCOLI, PARIS, GIORGIO PICCOLO, ROTTA, SIMONI, ZAPPULLA e ROSTELLATO. —
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali
. — Per sapere – premesso che:
il report mensile dell'osservatorio sul precariato dell'Inps, pubblicato il 19 gennaio 2017, ha evidenziato un incremento, nei primi 11 mesi del 2016, del numero dei licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo;
il report evidenzia che i licenziamenti di questa natura rilevati nel 2016 hanno coinvolto 67.374 lavoratori a tempo indeterminato (+ 26,9 per cento rispetto al 2015), 11.299 lavoratori a termine (+36,6 per cento); 4.203 apprendisti (+11,94 per cento) 1.832 stagionali (+37,7 per cento) per un incremento complessivo rispetto al 2015 di oltre 18.200 licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo;
le statistiche, benché attestino un'incidenza modesta di tale tipologia di licenziamento sul totale delle cessazioni (inferiore al 2 per cento), confermano un progressivo incremento registratosi a partire dal 2014 –:
se il Ministro interrogato non ritenga necessario rendere disponibili i dati disaggregati concernenti i licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo rilevati nel 2015 e nel 2016, evidenziando, in particolare, quanti di questi riguardino lavoratori assunti successivamente al 7 marzo 2015 e se i dati raccolti consentano di relazionare questo incremento all'introduzione delle disposizioni di contrasto alla pratica delle cosiddette «dimissioni in bianco». (5-10465)
I presenti atti parlamentari vertono entrambi sugli eventuali effetti prodotti dal decreto legislativo n. 23 del 2015 sui licenziamenti ed in particolare su quelli per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, pertanto fornirò per essi una risposta congiunta.
È opportuno al riguardo, come peraltro già suggerito dagli stessi interroganti analizzare i dati pubblicati dall'Inps nell'ambito dell'Osservatorio sul precariato.
Poiché alla data odierna si dispone dei dati fino a novembre 2016, quindi più aggiornati rispetto a quelli citati nell'interrogazione dell'On. Chimienti, farò riferimento ad essi.
Infatti, confrontando i dati sul complesso delle cessazioni intervenute nel periodo da gennaio a novembre 2016 con quelle dello stesso periodo del 2015 – in relazione all'area individuata come critica dagli interroganti cioè quella relativa alle aziende con più di 15 dipendenti – si rileva che i licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo di contratti a tempo indeterminato sono poco meno di 29 mila a fronte di poco più di 22 mila dello stesso periodo del 2015, con un saldo di poco inferiore a 7 mila.
Risulta, invece, una più marcata diminuzione delle dimissioni – riferite sempre a contratti a tempo indeterminato – che sono, nello stesso periodo del 2016, poco più di 323 mila a fronte di poco più di 354 mila del 2015, con un saldo di circa 31 mila unità, un numero circa 4 volte maggiore di quello dei licenziamenti.
La ragione dello spostamento di una parte delle dimissioni verso i licenziamenti è con tutta probabilità legato all'introduzione, a partire dal primo trimestre 2016, delle disposizioni del decreto legislativo n. 151 del 2015 finalizzate a contrastare il fenomeno delle «dimissioni in bianco».
Vale la pena di notare che lo stesso andamento si riscontra anche nell'ambito delle aziende fino a 15 dipendenti, per le quali la disciplina dei licenziamenti non ha subito modifiche, ove a fronte di un aumento dei licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, circa 7 mila in più – da circa 31 mila nel periodo gennaio-novembre 2015 a circa 38 mila nel 2016 – corrisponde una più marcata diminuzione delle dimissioni che passano da circa 481 mila del 2015 a circa 399 mila nel 2016 (circa 82 mila dimissioni in meno).
Complessivamente nel periodo gennaio-novembre 2016 si sono verificati 14 mila licenziamenti in più rispetto allo stesso periodo del 2015 (si è passati da 53 mila a 67 mila), che si accompagnano però a 113 mila dimissioni in meno (si è passati da 835 mila a 722 mila).
Il medesimo andamento, anche se con un'incidenza di gran lunga minore, si riscontra contestualmente nell'ambito dei contratti a tempo determinato: i licenziamenti sono aumentati di 3000 unità a fronte di 60 mila dimissioni in meno.
Vale la pena di notare, comunque, che nel caso in cui il rapporto di lavoro si scioglie per licenziamento, il lavoratore beneficia di maggiori diritti e tutele rispetto al caso in cui il rapporto si scioglie per dimissioni.
Si può concludere che l'aumento dei licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo non è un effetto legato alle modifiche delle norme sui licenziamenti, ma piuttosto legato all'introduzione delle disposizioni volte a contrastare le dimissioni in bianco.
Per quanto concerne nello specifico i dati richiesti dall'Onorevole Maestri, faccio presente che per avere un quadro più analitico e significativo il Ministero del lavoro ha chiesto all'Inps di differenziare i dati sui licenziamenti di lavoratori assunti prima del 7 marzo 2015 da quelli assunti dopo tale data. Inoltre, il Ministero ha richiesto all'Inps di precisare quanti di questi riguardano imprese che occupano più di 15 dipendenti e quanti imprese con meno di 15 dipendenti. Tali dati saranno poi posti a confronto con quelli sulle dimissioni che interessano lavoratori assunti prima e dopo il 7 marzo 2015.
In ogni caso, nell'assicurare l'impegno del Ministero del lavoro a proseguire nel lavoro di monitoraggio degli effetti complessivi della riforma, preciso che sarà mia cura fornire alla Commissione i predetti dati non appena disponibili precisando che la relativa elaborazione risulta piuttosto complessa.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):licenziamento
statistica