ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10454

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 734 del 01/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 01/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 01/02/2017
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 01/02/2017
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 01/02/2017
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 01/02/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 01/02/2017
Stato iter:
02/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 02/02/2017
Resoconto ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
 
RISPOSTA GOVERNO 02/02/2017
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 02/02/2017
Resoconto ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/02/2017

SVOLTO IL 02/02/2017

CONCLUSO IL 02/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10454
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Mercoledì 1 febbraio 2017, seduta n. 734

   SEGONI, ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS e TURCO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   la discarica di Cisma, tra Augusta e Melilli, in provincia di Siracusa, con una capienza di 550 mila metri cubi (e un ampliamento di 1.000 metri cubi), risulta essere tra le più grandi del Meridione. Nonostante le prescrizioni imposte dalla regione (dall'assessorato regionale territorio ambiente e dall'ufficio speciale aree ad elevato rischio di crisi ambientale – Aerca), confermate nella valutazione di impatto ambientale e nell'autorizzazione integrata ambientale, disponessero che «occorresse dare priorità di trattamento/smaltimento a quei rifiuti provenienti dal territorio dei comuni di Augusta, Floridia, Melilli, Priolo Gargallo, Siracusa e Solarino», in quanto l'area è considerata già «ad elevato rischio ambientale», sono stati smaltiti in tale discarica 9.142 tonnellate di rifiuti speciali costituiti da polverino ottenuto come residuo trattenuto dagli elettrofiltri utilizzati nella depurazione dei fumi dell'altoforno dell'acciaieria dell'Ilva di Taranto. Il polverino viene trasportato sui cassonetti dei tir come fosse sabbia e non in dei contenitori ermetici come predisposto in conferenza di servizi;
   la magistratura di Siracusa sta indagando in merito alla regolarità dello smaltimento dei rifiuti dell'Ilva e, da fonti di stampa, si apprende che nei confronti della società Cisma Ambiente spa, proprietaria della discarica «sussiste pericolo di condizionamento da parte della criminalità organizzata»;
   il Ministro Galletti, rispondendo ad una interrogazione, affermava che «i rifiuti sono stati classificati e caratterizzati dal produttore[..], come rifiuti non pericolosi» e che «lo stesso commissario Ilva ha precisato che tale materiale è stato inviato altrove solo in questa fase transitoria, ove non vi è ancora possibilità di utilizzo o smaltimento quale rifiuto in situ Ilva di Taranto, essendo infatti previsto nella programmazione di Ilva che esso sia gestito in house una volta attuato il Piano di gestione dei rifiuti aziendale». In considerazione anche delle indagini della magistratura, risulta inammissibile, che un dicastero si possa affidare, per questione di vitale rilevanza ambientale, alla classificazione di rifiuto fornita dal produttore, invece di rivolgersi alle autorità di controllo competenti –:
   se il Ministro non ritenga di assumere le opportune iniziative di competenza volte ad appurare l'effettiva pericolosità dei rifiuti provenienti dall'Ilva, nonché la conformità alla normativa vigente dell'intera operazione, anche in relazione al supposto carattere temporaneo e transitorio, e, conseguentemente, a chiarire quando terminerà il trasferimento dei predetti rifiuti che doveva considerarsi «in via transitoria», visto che ad oggi il polverino non è stato rimosso e continuano ancora le spedizioni di questo materiale.
(5-10454)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 2 febbraio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-10454

  Con riferimento alle problematiche poste, sulla base degli elementi acquisiti, si fa presente quanto segue.
  Per quanto riguarda il caso di specie, l'ARPA di Siracusa ha comunicato di aver effettuato, in data 22 aprile 2015, congiuntamente al Libero Consorzio Comunale, un sopralluogo presso il porto di Augusta per svolgere accertamenti sulla gestione dei rifiuti provenienti dallo stabilimento Ilva mediante trasporto navale. Durante il sopralluogo è stato prelevato un campione di rifiuto (polverino d'altoforno) e sono stati esaminati i F.I.R. (formulari di identificazione rifiuto) da cui è emerso che al rifiuto era stato attribuito il codice CER 100208 e che lo stesso era destinato all'impianto Cisma. Veniva peraltro acquisita documentazione relativa all'autorizzazione all'imbarco e allo sbarco da parte delle Capitanerie di Porto di Taranto e di Augusta. Peraltro, in data 30 aprile 2015, il personale ARPA ha effettuato, congiuntamente al Libero Consorzio Comunale, un ulteriore sopralluogo presso la discarica Cisma, durante il quale è stato accertato il completamento delle operazioni di abbancamento del rifiuto in questione ed è stata acquisita documentazione. I risultati delle analisi effettuate dal laboratorio dell'ARPA hanno confermato che si trattava di rifiuti speciali non pericolosi.
  Successivamente, in data 22 novembre 2016, in conseguenza di un ulteriore conferimento di rifiuti dall'Ilva, sbarcati nel porto di Catania e destinati alla discarica Cisma, il personale ARPA ha effettuato un nuovo sopralluogo presso la medesima discarica. Dall'esame documentale è emerso che tali rifiuti erano di due diverse tipologie, corrispondenti ai codici CER 100208 e 100214 per complessivi 32.359.680 kg. I rifiuti erano in fase di abbancamento e nel corso del sopralluogo sono stati acquisiti campioni. Anche in questo caso i risultati delle analisi effettuate dal laboratorio dell'ARPA hanno confermato che si trattava di rifiuti speciali non pericolosi.
  Si segnala, altresì, che la predetta Agenzia ha chiesto ad ISPRA di valutare l'opportunità di effettuare specifiche verifiche anche sulla caratterizzazione e attribuzione del codice CER nel corso di una prossima ispezione.
  Si fa comunque presente che l'ISPRA, relativamente ad altro atto di sindacato ispettivo, ha comunicato che la dichiarazione MUD relativa ai dati 2016 sarà presentata dai soggetti tenuti entro il 30 aprile 2017 e che, pertanto, ad oggi l'istituto non è in grado di evidenziare il protrarsi dei conferimenti in questione.
  Si rappresenta, inoltre, che secondo quanto riferito dal Subcommissario dell'Ilva, il meccanismo di trasporto attivato ha ridotto comunque l'impatto ambientale in considerazione del fatto che lo stesso non avviene interamente su gomma.
  Per completezza di informazione, si evidenzia, infine, che con legge n. 132 del 2016 è stato istituito il Sistema Nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, finalizzato ad armonizzare da un punto di vista qualitativo e quantitativo le attività delle Agenzie sul territorio, nonché a realizzare un sistema integrato di controlli coordinati dall'ISPRA, le cui funzioni sono principalmente volte a rendere omogenee le attività del Sistema Nazionale nonché a disciplinare i «livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali».
  Alla luce delle informazioni esposte, il Ministero continuerà a tenere alta l'attenzione sulla questione, anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impatto ambientale

deposito dei rifiuti

rifiuti