ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10450

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 734 del 01/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 01/02/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 01/02/2017
Stato iter:
02/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 02/02/2017
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 02/02/2017
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 02/02/2017
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/02/2017

SVOLTO IL 02/02/2017

CONCLUSO IL 02/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10450
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Mercoledì 1 febbraio 2017, seduta n. 734

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016), ha significativamente modificato il regime impositivo delle imposte immobiliari (IMU e TASI), avendo esonerato dalla tasi le abitazioni principali, comprese quelle degli inquilini, ad eccezione però di quelle appartenenti alle categorie di lusso (A/1, A/8 e A/9) che continueranno ad esserne assoggettate;
   i suddetti cambiamenti, in primis l'esonero dell'abitazione principale e delle fattispecie ad essa assimilate già previsto per l'IMU ed esteso alla TASI, hanno pertanto fortemente ridimensionato le differenze fino ad allora vigenti tra le due imposte;
   solo con riferimento al possesso degli immobili, quindi senza considerare l'imposizione sul loro eventuale trasferimento e quella sui redditi prodotti dagli stessi, con l'abolizione dell'imposta sull'abitazione principale da parte del Governo Berlusconi, nel 2008 il gettito dell'allora ICI è stato pari a 11 miliardi di euro, ed è rimasto tale fino al 2011; nel 2012, con l'aumento delle rendite catastali, la reintroduzione dell'imposta sulla prima casa e l'aumento delle aliquote deliberate dal Governo Monti, il gettito dell'IMU è stato pari a 22,6 miliardi di euro; nel 2013, dall'abolizione della stessa dall'abitazione principale il gettito atteso avrebbe dovuto attestarsi intorno a 20 miliardi di euro, tuttavia, nel medesimo periodo, i comuni hanno esercitato al massimo la propria autonomia impositiva sulle seconde case, facendo impennare il gettito complessivo dell'Imu intorno a 24 miliardi di euro; l'anno dopo, con l'introduzione di TASI e TARI, i margini dei comuni sono stati ulteriormente ampliati, e nel 2014 il gettito ha superato i 30 miliardi di euro, livello a cui si è attestato anche nel 2015, con un aumento, rispetto al Governo Berlusconi, di ben 20 miliardi di euro, tutti gravanti sugli italiani;
   con riferimento al regime impositivo dell'imu sulle seconde case, quali siano i valori rapportati per provincia: del livello di aliquota media; della rendita catastale media; del rapporto seconde abitazioni-numero di abitanti; del mancato versamento. (5-10450)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 2 febbraio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-10450

  Con il documento in esame, l'Onorevole interrogante, dopo aver evidenziato che la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità per il 2016) ha significativamente modificato il regime impositivo delle imposte immobiliari, con l'esonero dal pagamento dell'IMU e TASI per le abitazioni principali ad eccezione di quelle appartenenti alle categorie di lusso, chiede di conoscere i dati, suddivisi per provincia, relativi al numero delle cosiddette «seconde case esistenti» nel nostro paese e al gettito ai fini IMU che da esse deriva.
  Al riguardo, sentito il Dipartimento delle finanze, si rappresenta quanto segue.
  Giova preliminarmente osservare che l'Onorevole interrogante indica in circa 30 miliardi di euro il gettito relativo ai tributi immobiliari locali a decorrere dall'anno 2014.
  In merito a tale dato, deve precisarsi che il gettito nazionale IMU e TASI, per il periodo 2012-2016 è stato il seguente:
   a) per il 2012 24.354 milioni di euro;
   b) per il 2013 20.223 milioni di euro;
   c) per il 2014, 24.825 milioni di euro (incluso il gettito IMI per la Provincia Autonoma di Bolzano);
   d) per il 2015, 24.862 milioni di euro (incluso il gettito IMI per la Provincia Autonoma di Bolzano ed il gettito IMIS per i comuni della Provincia Autonoma di Trento);
   e) per il 2016, 19.859 milioni di euro (incluso il gettito IMI per la Provincia Autonoma di Bolzano ed il gettito IMIS per i comuni della Provincia Autonoma di Trento);

  L'ammontare di 30 miliardi indicato nel documento in oggetto include, presumibilmente, anche il gettito TARI che dal 2014 ha sostituito i precedenti tributi/tariffe riguardanti lo smaltimento dei rifiuti, vigenti negli anni precedenti.
  Riguardo alle informazioni richieste si produce, nell'Annesso 1, una tabella riferita alle abitazioni, diverse da quelle adibite a prima casa, con i seguenti dati:
   a. Aliquota ordinaria media IMU 2015 per provincia – si è considerata la media semplice delle aliquote deliberate da ciascun comune;
   b. Aliquota ordinaria media TASI 2015 per provincia – si è considerata la media semplice delle aliquote deliberate da ciascun comune;
   c. Rendita catastale media per provincia delle abitazioni diverse dalle prime case – fonte Banca dati immobiliare integrata anno 2014 (ultimo disponibile) del Dipartimento delle Finanze;
   d. Rapporto per provincia seconde abitazioni/numero abitanti – fonte Banca dati immobiliare integrata anno 2014 (ultimo disponibile) del Dipartimento delle Finanze.

  Deve evidenziarsi che le aliquote di cui ai punti a) e b) si riferiscono alle aliquote ordinaria in assenza di dati puntuali disponibili riferiti agli eventuali regimi speciali deliberati dai comuni. Inoltre, si rappresenta che i dati di cui punti c) e d) riguardano tutte le abitazioni non prima casa e quindi includono anche gli immobili abitativi di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche.
  Per quanto riguarda il mancato versamento IMU (tax gap) come riportato nella Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva, pubblicata sul sito del Ministero dell'economia e delle finanze ed effettuata dal Dipartimento delle Finanze il tax gap riportato ad aliquota di base, stimato in relazione ai fabbricati diversi dalle abitazioni principali, non includendo pertanto quello riferibile a terreni ed aree fabbricabili al momento di difficile quantificazione, risulta per l'anno 2014 di 5,3 miliardi di euro.
  Dalle specifiche analisi su base territoriale ugualmente indicate nel citato Rapporto si registra che la propensione al gap per Provincia si osserva nel passaggio dal 2012 al 2013 un aumento, più o meno consistente, per quasi tutte le Province.
  Tra le Province che hanno registrato un aumento significativo nel 2013 troviamo: Pescara (l'indicatore del tax gap passa da 18,9 a 29,5 per cento), Roma (l'indicatore passa dal 27,4 al 37,2 per cento) e La Spezia (dal 15,2 al 24,9 per cento). Le uniche Province che, nel 2013, hanno registrato una variazione in diminuzione sono: Forlì-Cesena (da 24,2 a 17,6 per cento) e Crotone (dal 53,5 al 46 per cento).
  Tra gli anni 2013 e 2014 si osserva, invece, una stazionarietà per la maggior parte delle Province), al punto che gli scostamenti, in diminuzione o in aumento, si attestano intorno al punto percentuale.
  Le Province che hanno registrato un aumento più consistente nel 2014 sono: Rovigo (dal 24,3 al 30,3 per cento), Savona (dal 15 al 19,7 per cento) e Sassari (dal 31,4 al 35,2 per cento). Le maggiori variazioni in diminuzione si osservano, invece, per Brindisi (la propensione al gap scende da 26,3 al 24,7 per cento), Sondrio (dal 14,3 al 12,5 per cento) e Taranto (dal 29,6 al 26,9 per cento).
  A livello regionale la Calabria si conferma la Regione con la percentuale di tax gap più elevata (34,2 per cento nel 2012 e 40 per cento nel 2013) e la Valle D'Aosta quella più bassa (8,7 per cento nel 2012 per 12 per cento nel 2013).
  Si riportano inoltre, nell'Annesso 2, le mappe e le tabelle contenute nella Relazione menzionata con la distribuzione territoriale del Tax gap per il 2014.

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Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

imposta locale

residenza secondaria