ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10442

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 734 del 01/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 01/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 01/02/2017


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 01/02/2017
Stato iter:
02/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 02/02/2017
Resoconto MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 02/02/2017
Resoconto GIRO MARIO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 02/02/2017
Resoconto MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 02/02/2017

SVOLTO IL 02/02/2017

CONCLUSO IL 02/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10442
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Mercoledì 1 febbraio 2017, seduta n. 734

   PALAZZOTTO e MARCON. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   la legge 11 novembre 2016, n. 232, all'articolo 1, comma 621, istituisce nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, un fondo con una dotazione finanziaria di 200 milioni di euro per l'anno 2017, per interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i Paesi africani d'importanza prioritaria per le rotte migratorie;
   il fondo per l'Africa era stato ripetutamente annunciato come un deciso segnale di aumento delle risorse per la cooperazione pubblica allo sviluppo in modo da portare l'Italia al «terzo o quarto posto» nella classifica mondiale;
   contrariamente a quanto annunciato, quindi, i 200 milioni di euro non sono stati allocati alla cooperazione per lo sviluppo ma alla Direzione Generale per le politiche migratorie che si trova a dover gestire, per il solo 2017 e senza le necessarie competenze gestionali, una cifra sei volte superiore al normale stanziamento annuale;
   nel comunicato che annuncia la conferenza stampa di presentazione del «decreto fondo per l'Africa» per il 1o febbraio 2017 si legge: «Con questo decreto abbiamo dato il via ad alcune misure necessarie e strategiche per il rafforzamento della frontiera esterna e per il contrasto ai flussi di migranti irregolari. È un grande passo in avanti, decisivo nell'impegno del governo italiano per il raggiungimento degli obiettivi di stabilità e sicurezza, in Italia e in Europa»;
   da una prima bozza in circolazione in questi giorni si legge che le risorse verranno impiegate per la «formazione delle autorità di frontiera e di quelle giudiziarie africane, acquisto di strumentazioni per il controllo e la prevenzione dei flussi di migranti, aggiornamento e digitalizzazione dei registri di stato civile, rimpatri assistiti dai paesi di transito a quelli di origine, campagne informative sul rischio migratorio»;
   l'impianto è stato confermato durante la conferenza stampa del Ministro che ha dichiarato che il fondo nasce con l'obiettivo strategico di lavorare sulla frontiera esterna ed evitare le partenze;
   sarebbero previsti anche interventi di cooperazione allo sviluppo e aiuti umanitari, ma soltanto con Paesi che costituirebbero «l'argine» al flusso migratorio –:
   se non si intenda rivedere l'attuale ipotesi di gestione del fondo a favore della previsione originaria, ovvero assumere iniziative per incrementare le risorse per la cooperazione pubblica allo sviluppo, anche in ragione dell'impegno preso in previsione del G7 a Taormina e della partecipazione al Consiglio di sicurezza per il 2017 e al fine di ridurre la distanza con la media europea. (5-10442)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 2 febbraio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-10442

  Colgo l'occasione di questa interrogazione per fornire qualche chiarimento sul Fondo Africa, anche alla luce delle precisazioni fornite ieri dal Ministro Alfano in occasione della conferenza stampa che ha tenuto alla Farnesina dopo la firma del decreto.
  Con la firma del decreto sul Fondo Africa diamo attuazione concreta a quanto previsto dalla legge di Bilancio 2017 che assegna 200 milioni di euro per «interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i Paesi africani d'importanza prioritaria per le rotte migratorie».
  Il Viminale ha recentemente reso noti i dati sugli arrivi irregolari in Italia nel 2016: oltre 180.000 persone, con un aumento del 18 per cento rispetto al 2015. Il 96 per cento dei migranti irregolari giunti in Italia nel 2016 è partito dalle coste libiche. Il 47 per cento dei migranti irregolari giunti in Italia nel 2016 ha dichiarato di possedere la cittadinanza di Paesi dell'Africa Occidentale (Nigeria, Guinea, Costa d'Avorio, Gambia, Senegal, Mali).
  Seguendo le indicazioni contenute nella legge di bilancio e considerate le cifre che ci fornisce il Viminale, vogliamo quindi perseguire il rafforzamento della nostra frontiera esterna senza costruire muri ma rafforzando la sintesi tra solidarietà e sicurezza. Si tratta in buona sostanza di individuare modalità concrete per frenare le partenze dei migranti irregolari e, parallelamente, colpire il business dei trafficanti di esseri umani.
  Riteniamo che per fare questo occorra creare un nuovo quadro di collaborazione con alcuni Paesi africani che noi consideriamo di prioritaria importanza. Innanzitutto con Libia, Niger e Tunisia. Questi tre Stati rivestono un ruolo centrale e cruciale nella gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo Centrale. E poi con Nigeria, Senegal, Egitto, Etiopia, Costa d'Avorio, Eritrea, Ghana, Guinea, Somalia e Sudan.
  Noi sappiamo per esperienza che non esiste una soluzione tutta italiana alla questione. Insieme ai Paesi interessati individueremo quindi delle iniziative che potranno essere realizzate direttamente dal MAECI, oppure attraverso altre Amministrazioni dello Stato. Siamo inoltre pronti a lavorare con UE e Agenzie specializzate ONU, come l'Alto Commissariato ONU per i Rifugiati e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, nonché con le organizzazioni della società civile.
  Il Fondo Africa consentirà di finanziare iniziative specificamente mirate al contrasto all'immigrazione irregolare: penso a equipaggiamenti, strumenti tecnici, programmi di formazione per le forze di sicurezza. Vorremmo anche che i registri di stato civile fossero digitalizzati, che fossero costruite strutture di accoglienza per i migranti, e che fossero messe a punto misure di rimpatrio volontario assistito.
  È evidente che le iniziative che si qualificano come Aiuto pubblico allo sviluppo, che pure sono previste dal Fondo Africa, saranno realizzate secondo le modalità previste dalla legge n. 125 del 2014. Una legge che il Ministro Alfano ha sostenuto nella sua nascita e nel suo iter parlamentare.
  Tengo anche a confermare che il Ministro Alfano resta pienamente impegnato a continuare ad incrementare le risorse da destinare alla cooperazione allo sviluppo, in vista di un progressivo allineamento del nostro aiuto pubblico allo sviluppo ai benchmark internazionali.
  Questo andamento crescente lo vorremmo confermare già a partire dalla delibera sulle missioni internazionali, che sarete chiamati ad esaminare nei prossimi giorni, in cui è previsto che la quota destinata alla cooperazione verrà portata a 120 milioni circa, rispetto ai 90 milioni che erano stati previsti nel decreto missioni 2016.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica migratoria

migrazione illegale

aiuto umanitario