ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10090

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 711 del 06/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: PARENTELA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/12/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 01/12/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10090
presentato da
PARENTELA Paolo
testo di
Martedì 6 dicembre 2016, seduta n. 711

   PARENTELA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   qualche giorno fa il programma di Italia 1 « Le iene» ha messo in evidenza il potenziale e gravissimo pericolo collegato alla radioattività del terreno del letto del fiume Franco. Nel servizio, il giornalista «iena» Giulio Golia segue le tracce indicate da un vecchio articolo de L'Unità che fa riferimento a fatti avvenuti negli anni ‘90 in cui si racconta di avvistamenti di strani fusti gialli o arancioni con l'inequivocabile simbolo della radioattività, trovati sulle spiagge catanzaresi. Con l'ausilio di un contatore Geiger la «iena» scopre che in alcuni punti nei pressi del torrente Franco i livelli di radiazioni rilevati fino ad appena un paio di metri di profondità sarebbero fino a 15 volte più alti dei valori normali;
   sulla presunta presenza di rifiuti radioattivi in Calabria Legambiente aveva ricostruito i casi nel dossier del 1995 «Rifiuti radioattivi: Il caso Italia», a seguito delle denunce che i circoli locali avevano presentato alla magistratura nel marzo del 1994. Con un esposto alla procura, presso la pretura di Reggio Calabria, erano state riportate notizie circa la presenza di discariche di rifiuti abusive in Aspromonte, in particolare nella zona tra la Limina e Cinquefrondi. Relativamente alla vicenda sulle «navi dei veleni», invece, Legambiente aveva segnalato anche le due testimonianze, riportate dal settimanale Cuore e raccolte dalla procura della Repubblica di Catanzaro, che riguardavano il caso dei due pescatori di Montauro, in località Calalunga (Catanzaro), e quella relativa allo spiaggiamento di alcuni fusti, di color giallo, immediatamente recuperati da due battelli (Isola Gialla e Corona). All'epoca dei fatti sia il prefetto di Catanzaro che la protezione civile avevano smentito, a più riprese, l'esistenza di dati preoccupanti da un punto di vista sanitario. Legambiente aveva chiesto che venissero resi pubblici, immediatamente, i risultati delle analisi. Le informazioni fornite furono parziali, perché alcune delle analisi eseguite erano coperte da segreto istruttorio. Secondo informazioni che Legambiente aveva acquisito, esistevano perizie discordanti. Sempre nello stesso dossier, l'Associazione aveva ripreso anche le denunce fatte sugli strani spostamenti di navi sulle coste calabresi. Di queste vicende si occupò la pretura di Reggio Calabria, da cui nacque la collaborazione con il capitano Natale De Grazia, morto, per cause misteriose, durante le sue indagini;
   interpellata sull'argomento, l'agenzia regionale Arpacal ha spiegato: «Già molti anni prima che questa agenzia nascesse, l'Anpa, quindi il ministero, avevano condotto scrupolose indagini su tutto il territorio nazionale con particolare attenzione alle coste. Nel 1996, nel 1998 e nel 2002 si analizzarono non solo le sabbie, ma anche il mare e il pescato, anche nelle zone interessate dal servizio de “Le Iene”, pur senza riscontrare valori fuori norma o preoccupanti. C’è da segnalare – aggiungono – che la provincia di Catanzaro ha uno dei registri tumori più avanzati d'Italia e i dati in esso contenuti ci dicono che in quella zona non c’è alcuna incidenza anomala di tumori sulla popolazione»;
   il danno all'immagine della Calabria, che siano confermate o meno le conclusioni di Golia, appare già ingente. Le zone interessate, vivendo solo d'estate di turismo e commercio legati alla bella stagione, rischiano di risentire della pubblicità negativa ottenuta con il servizio –:
   se non intenda intraprendere, con urgenza, ogni iniziativa utile di competenza per scandagliare le coste calabresi ed i tratti di mare antistanti alla ricerca di eventuali scorie tossiche. (5-10090)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

agenzia regionale

deposito dei rifiuti