ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09992

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 704 del 09/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARGERO CRISTINA PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2016
CAMANI VANESSA PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2016
SENALDI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2016
MONTRONI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/11/2016
Stato iter:
10/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/11/2016
Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 10/11/2016
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 10/11/2016
Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/11/2016

SVOLTO IL 10/11/2016

CONCLUSO IL 10/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09992
presentato da
BENAMATI Gianluca
testo di
Mercoledì 9 novembre 2016, seduta n. 704

   BENAMATI, BARGERO, CAMANI, SENALDI e MONTRONI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la fusione termonucleare controllata è la fonte di energia che alimenta il sole ed è alla base della vita sulla Terra: è pulita (la reazione produce soltanto elio), sicura (in caso di qualsiasi incidente un reattore a fusione si spegne), inesauribile (il combustibile si produce dall'acqua e dal litio e libera da CO2);
   in Italia la fusione si studia in alcuni dei laboratori più prestigiosi: l'Enea a Frascati e Brasimone (che coordina l'attività), il Consorzio RFX a Padova, l'Istituto di fisica del plasma del CNR a Milano, il Consorzio Create e molte università e politecnici d'eccellenza. La forte integrazione con l'industria nazionale è testimoniata dal fatto che l'industria ad alta tecnologia italiana si è aggiudicata ultimamente gare per la costruzione di componenti di Iter per un importo complessivo di oltre 1 miliardo di euro, pari al 60 per cento del totale;
   nell'attuale situazione del programma di fusione internazionale, sembra possibile per l'Italia ospitare un esperimento denominato Divertor Tokamak Test facility (DTT) che integra ricerche di fisica e tecnologia e che accompagnerà Iter durante la sua fase operativa e contribuirà in modo determinante alla progettazione e costruzione del reattore dimostrativo Demo: tra i vari obiettivi, i test su materiali avanzati, tecniche innovative e modalità operative;
   le infrastrutture di recente approvazione sono realizzate – anche con il contributo dell'Italia – in altri Paesi che beneficiano in massima parte dei benefici correlati;
   l'investimento complessivo è di circa 500 milioni di euro, con ricaduta occupazionale di 270 persone per la costruzione e 500 per la sperimentazione, a cui se ne aggiungeranno altre nell'indotto per la gestione dell'impianto, per almeno 25 anni;
   esiste un forte interesse dell'industria italiana per questa infrastruttura per non disperdere il know-how sviluppato alla costruzione di Iter, uno straordinario successo che ha riconvertito produzioni a più bassa tecnologia dismesse;
   la localizzazione di grandi impianti di ricerca, rappresenta per il territorio un importante volano di sviluppo per attivare, attorno ad una realizzazione di alto valore scientifico e tecnologico, sinergie in campo economico e sociale;
   il finanziamento dovrebbe arrivare principalmente dalla comunità internazionale ed in parte da fondi nazionali con diverse regioni interessate ad ospitare l'infrastruttura di ricerca –:
   quale sia, nel quadro degli intendimenti del Ministro, lo stato di sviluppo specifico di questo potenziale progetto, anche alla luce di un più generale sforzo di sostegno alla ricerca in questo settore. (5-09992)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 10 novembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-09992

  Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo, in titolo con il quale gli Onorevoli Interroganti, preso atto degli studi e delle ricerche condotti in Italia sulla fusione termonucleare controllata e riferendosi, in particolare, al progetto denominato DTT (Divertor Tokamak Test) facility, nel sottolineare che gli Uffici del Ministero dello sviluppo economico (MiSE) non hanno ancora ricevuto le informazioni necessarie ad esprimere una valutazione tecnica sul progetto in parola, rappresento quanto segue.
  Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (MIUR), che ha competenza primaria in materia di fondi per la ricerca, comunica che il Divertor Tokamak Test (DTT) facility è un'iniziativa finalizzata alla progettazione e realizzazione di un impianto di test per esperimenti che, seppur in scala ridotta, saranno in grado di riprodurre la maggior parte degli aspetti e delle criticità del sistema di scarico di calore e di particelle del reattore nucleare a fusione «DEMO» (Demonstration Fusion Power Reactor).
  Lo scopo principale del progetto, riguardante il reattore DTT, è dimostrare la possibilità di generare energia elettrica tramite la reazione di fusione nucleare. Ciò a differenza del progetto ITER che ha, invece, l'obiettivo, propedeutico a DEMO, di dimostrare la possibilità di ottenere del plasma in grado di sostenere la reazione di fusione nucleare.
  In questo contesto, il progetto DTT è stato lanciato con l'obbiettivo di studiare soluzioni alternative per l'estrazione e scarico di calore ed energia di DEMO.
  A fronte di ciò, tuttavia, DTT non è presente nella lista dei finanziamenti del Programma Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca (PNIR), redatto dal MIUR e registrato, di recente, dalla Corte dei Conti, per i motivi descritti ultra.
  Il PNIR, in particolare, introduce elementi sia di metodo e sia di merito relativamente alle modalità di supporto, anche finanziario, alle Infrastrutture di Ricerca.
  Il metodo definisce sia strutture di governance, introducendo il Comitato Nazionale d'Indirizzo del PNIR (CNI-PNIR), sia coperture finanziarie, tramite la definizione del Fondo Unico per le Infrastrutture di Ricerca (FUIR).
  Detto metodo prevede la possibilità, definendone al contempo la governance, di aggiornamenti dinamici della lista delle infrastrutture di ricerca prioritarie per il Paese e, soprattutto, tramite la gestione condivisa del FUIR, offre l'opportunità ad altre Istituzioni (ad esempio altri Ministeri) di partecipare attivamente alla copertura economica e governance del sistema.
  La componente di merito attuale del PNIR, invece, è quella di definire le prime priorità e coperture economiche e rispondere alle condizionalità ex-ante per l'utilizzo dei fondi strutturali.
  In questo quadro, e a seguito della richiesta di informazioni su DTT, deve considerarsi che questa IR (Infrastruttura di Ricerca) è inclusa nella lista di 97 IR riconosciute come tali tra le oltre 200 manifestazioni di interesse ricevute dal MIUR, ma non è inserita nel PNIR fra le 56 IR prioritarie per il paese, per una serie di motivazioni:
   non fa parte della Roadmap 2016 dell’European Strategy Forum on Research Infrastructures – ESFRI (garanzia d'eccellenza scientifica); il documento, infatti, si limita ad accennare brevemente alla possibilità per EUROfusion (Consorzio europeo per lo sviluppo dell'energia da fusione, che gestisce le attività di ricerca sulla fusione europea per conto di Euratom) di prendere in considerazione il caso di un Divertor Tokamak test;
   non è programmato si strutturi come ERIC (forma giuridica: European Research Infrastructure Consortium, con i conseguenti vantaggi sia a livello scientifico, di governance che di agevolazioni fiscali);
   non ha ricevuto finanziamenti precedenti da parte del MIUR a valere sul FOE (mentre il Ministero, nella sua strategia, ha ritenuto necessario valorizzare gli investimenti già effettuati);
   non è stata segnalata da alcuna Regione italiana (in un'ottica di accesso ai fondi ESIF).

  Infine, Il PNIR sceglie poi di concentrare i fondi PON, per il rafforzamento infrastrutturale, su talune IR prioritarie, tra cui, come rilevato, non compare DTT.
  Per quanto riguarda, invece, il Ministero dello sviluppo economico (MiSE), con riferimento alle ricerche in ambito di fusione nucleare, ed in particolare all'interno del programma ITER citato dall'onorevole interrogante, è opportuno ricordare che negli ultimi anni è già stato finanziato il progetto «Broader Approach» che consiste nella progettazione e nella costruzione di componenti ad alto contenuto tecnologico, per un importo di 90 milioni di euro, somma per la quale il MiSE ha garantito e completato la parte di finanziamento di propria spettanza per un importo di 50 milioni di euro.
  Per ciò che riguarda, pertanto, il progetto DTT (Divertor Tokamak Test Facility), come evidenziato dagli stessi Onorevoli Interroganti ma anche considerando quanto comunicato dal MIUR, anche ENEA, nel pieno svolgimento del suo ruolo di Agenzia per le nuove tecnologie e lo sviluppo sostenibile, sarà in grado di utilizzare il proprio contributo ordinario anche a supporto del progetto, previa, però, la necessaria condivisione con il MiSE, che è l'Amministrazione vigilante e una volta, ripeto, che siano state acquisite le informazioni necessarie ad esprimere una compiuta valutazione tecnica del progetto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento da idrocarburi

fusione internazionale

reattore nucleare