ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09616

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 681 del 28/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO SANDRA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 28/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 28/09/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 28/09/2016
Stato iter:
29/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 29/09/2016
Resoconto LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 29/09/2016
Resoconto DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 29/09/2016
Resoconto LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/09/2016

SVOLTO IL 29/09/2016

CONCLUSO IL 29/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09616
presentato da
SAVINO Sandra
testo di
Mercoledì 28 settembre 2016, seduta n. 681

   SANDRA SAVINO e LAFFRANCO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3, convertito dalla legge 24 marzo 2015, n. 33, ha stabilito una sostanziale riforma della disciplina delle banche popolari, prevedendo, all'articolo 1, un complessivo intervento di riforma della forma giuridica e della governance delle stesse;
   nello specifico, la lettera b) del comma 1 del predetto articolo 1 del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3, prevede che l'attivo della banca popolare non può superare 8 miliardi di euro e in caso di superamento di tale limite, l'organo di amministrazione è tenuto a convocare l'assemblea per le determinazioni del caso;
   se entro un anno dal superamento del limite l'attivo non è stato ridotto al di sotto della soglia, ne è stata deliberata la trasformazione in società per azioni, la Banca d'Italia, tenuto conto delle circostanze e dell'entità del superamento, può adottare il divieto di intraprendere nuove azioni ai sensi dell'articolo 78, o i provvedimenti previsti nel titolo IV, capo I, sezione I, del Tub o proporre alla Banca centrale europea la revoca dell'autorizzazione all'attività bancaria e al Ministro dell'economia e delle finanze la liquidazione coatta amministrativa; restano fermi i poteri di intervento e sanzionatori attribuiti alla Banca d'Italia dal presente decreto legislativo;
   alla luce di quanto previsto dalla normativa sopra citata, è dunque stabilito l'obbligo, per le banche popolari con un attivo superiore a 8 miliardi di euro, di procedere alla trasformazione in S.p.a. entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore delle disposizioni di attuazione emanate dalla Banca d'Italia e dunque entro il 31 dicembre 2016;
   si tratta, in ordine decrescente per volume dell'attivo bancario, della trasformazione in S.p.a. dei seguenti istituti: Banco Popolare, Ubi, Bper, Popolare di Milano, Popolare di Vicenza, Veneto banca, Popolare di Sondrio, Credito Valtellinese, Popolare di Bari e Popolare dell'Etruria e del Lazio. A questi bisogna aggiungere un undicesimo gruppo al di sopra degli 8 miliardi di euro, quello che è derivato dalla fusione operata nell'aprile 2016 tra Volksbank dell'Alto Adige e Popolare di Marostica;
   il settimanale Milano Finanza ha reso noto che, al 25 giugno 2016, gli istituti Banco Popolare, Popolare di Milano, Ubi Banca, Popolare di Vicenza e Veneto Banca avevano provveduto alla trasformazione del proprio istituto in Spa, mentre all'appello mancavano ancora ben sei istituti di quelli citati precedentemente;
   i dati riportati da Assopopolari (associazione nazionale fra le banche popolari) mostrano come la trasformazione in società per azioni delle prime 10 banche popolari, con un totale attivo superiore agli 8 miliardi di euro (oltre il 90 per cento dell'intera categoria del credito popolare), penalizzerà fortemente i territori di riferimento e l'economia reale del Paese;
   attualmente, le banche popolari erogano crediti a clientela per circa 375 miliardi di euro, un valore che rappresenta il 27 per cento degli impieghi complessivi del sistema bancario italiano; lo snaturamento della natura mutualistica delle banche popolari avrà un effetto di riduzione del credito alle famiglie di 25 miliardi di euro e del credito alle imprese di 55 miliardi di euro;
   un ulteriore effetto negativo, secondo Assopopolari, è costituito dalla previsione sui tagli imposti ai costi del personale, che saranno pari a oltre 1,5 miliardi di euro, determinando una contrazione del numero degli occupati pari a circa 20.000 unità;
   il Governo, al fine di motivare la validità del provvedimento sopra citato, ha sostenuto che l'operazione comporterà anche benefici verso la clientela, oltre a quelli di più agevole accesso al credito, anche in termini di migliore qualità dei servizi offerti in regime di costi inferiori; da quanto invece emerge da studi in merito, negli anni passati c’è stato un notevole travaso di clientela retail (quella a minor reddito), i dalle banche di maggiori dimensioni verso quelle con una struttura inferiore, banche popolari comprese, proprio in virtù del radicamento al territorio che contraddistingue queste ultime;
   non c’è dunque alcun legame logico tra la finalità perseguita dal provvedimento di trasformazione delle principali banche popolari italiane in Spa e le esigenze di crescita e di occupazione che esprime, oramai da tempo, il nostro Paese;
   il 20 settembre 2016 il Sottosegretario di Stato al Ministero dell'economia e delle finanze, Pier Paolo Baretta, ha dichiarato che «non tutte le banche popolari che, secondo la riforma, devono trasformarsi in società per azioni hanno ottemperato alla norma» ponendo l'accento sul fatto che «bisogna guardare all'intero universo delle banche popolari e non solo alle undici interessate al processo di trasformazione» –:
   se il Ministro interrogato non intenda fornire un aggiornamento sullo stato di attuazione della riforma delle banche popolari, in modo da fare chiarezza sul numero degli istituti che, con attivo superiore a 8 miliardi di euro, hanno provveduto alla loro trasformazione in società per azioni. (5-09616)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 settembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-09616

  Con l'interrogazione immediata in Commissione l'onorevole Savino ed altri concerne la riforma delle banche popolari di cui al decreto legge 24 gennaio 2015, n. 3, convertito dalla legge 24 marzo 2015, n. 33.
  In particolare l'interrogante, nel formulare alcune considerazioni sulle finalità della riforma in parola, domanda «un aggiornamento» sullo stato di attuazione della disciplina «in modo da fare chiarezza sul numero degli istituti che, con attivo superiore a 8 miliardi di euro, hanno provveduto alla trasformazione in società per azioni».
  In proposito, sentita anche la Banca d'Italia, si comunica che le Banche Popolari interessate dalla disciplina sulla trasformazione in società per azioni ai sensi delle nuove disposizioni sono: UBI, Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Banca Popolare di Milano (BPM), Banco Popolare (BP), Banca Popolare dell'Emilia Romagna (BPER), Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare dell'Alto Adige, Banca Popolare di Bari e Credito Valtellinese.
  Di queste, UBI, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno già portato a compimento il processo di trasformazione in società per azioni richiesto dalla normativa.
  Per quanto riguarda la Banca Popolare di Milano (BPM), e il Banco Popolare (BP), le rispettive assemblee dei soci, convocate per la metà di ottobre p.v., sono chiamate a deliberare il progetto di fusione tra i due intermediari, da attuarsi mediante costituzione di una società per azioni.
  Per la Popolare di Sondrio e la Popolare dell'Emilia Romagna è attualmente in corso l'esame, ai fini dell'accertamento previsto dall'articolo 56 del TUB della bozza di statuto della futura società per azioni.
  Infine, per il Credito Valtellinese e la Popolare dell'Alto Adige, le assemblee chiamate a deliberare la trasformazione in società per azioni sono state convocate, rispettivamente, il 27-28 ottobre e il 25-26 novembre prossimi.
  L'assemblea dei soci della Popolare di Bari, secondo quanto comunicato dall'intermediario, si terrà presumibilmente entro metà dicembre.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

banca popolare

credito industriale

erogazione di prestito