ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09464

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 672 del 14/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: COLONNESE VEGA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/09/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/09/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/09/2016
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/09/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 14/09/2016
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 14/09/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/09/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09464
presentato da
COLONNESE Vega
testo di
Mercoledì 14 settembre 2016, seduta n. 672

   COLONNESE, SILVIA GIORDANO, LOREFICE, GRILLO, DI VITA, MANTERO e BARONI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   l'ospedale San Gennaro dei Poveri, è una struttura ospedaliera di interesse storico-artistico del capoluogo campano situata nel centro storico e in particolare nel rione Sanità, risalente al XVI secolo. Nel XV secolo consisteva in un lazzaretto per malati contagiosi poi ampliato nel 1656 dopo l'epidemia di peste che investì l'Europa;
   già dal 2011 l'Ospedale sta subendo un progressivo smantellamento: prima il pronto soccorso nel novembre 2011, poi dei reparti di ostetricia e ginecologia nel 2014 ed oggi risulta agli interroganti che ci sia in corso anche lo smantellamento dei reparti di ematologia ed oncologia: a lanciarne l'allarme sono alcuni rappresentanti del Comitato per la Rinascita dell'ospedale San Gennaro e le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil. «In questi giorni — fanno sapere i portavoce del Comitato e dei sindacati — si sta procedendo al trasferimento all'Ascalesi, che dovrebbe essere ultimato entro la metà di settembre». La chiusura di questi ultimi due reparti sancirebbe di fatto la definitiva chiusura dell'antica struttura ospedaliera;
   dei fondi spesi per i reparti di ostetricia e ginecologia (circa tre milioni e mezzo di euro), appena nel 2009 e per le apparecchiature di rianimazione (mai collaudate e mai andate in funzione) era già stata chiesta notizia in un'interrogazione a prima firma dell'interrogante, la n. 4-05484 del 10 luglio 2014, ancora oggi senza risposta;
   con deliberazione n. 460 del 20 marzo 2007 la giunta regionale della Campania ha approvato l'accordo attuativo, ed il piano di rientro dal disavanzo e di riqualificazione e razionalizzazione del servizio sanitario nazionale ai sensi dell'articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311; in data 24 luglio 2009 la regione Campania è stata sottoposta a commissariamento, a norma dell'articolo 4 del decreto-legge 1o ottobre 2007, n. 159;
   con deliberazione del Consiglio dei ministri del 24 aprile 2010 il nuovo presidente della regione Campania è stato nominato commissario ad acta per il piano di rientro con il compito di proseguire nell'attuazione del piano stesso;
   detta deliberazione, nell'individuare gli atti ai quali attendere in via prioritaria al punto c) dispone di procedere al «riassetto della rete ospedaliera e territoriale con adeguati interventi per la dismissione/riconversione/riorganizzazione dei presidi non in grado di assicurare adeguati profili di efficienza e di efficacia»;
   dal mese di dicembre 2011 il P.O.S. Gennaro non è quindi più dotato di pronto soccorso per cui il ricovero ordinario, diurno o continuativo, avviene esclusivamente attraverso le liste d'attesa per i ricoveri programmati. Il presidio ospedaliero S. Gennaro ospita alcune strutture uniche nell'ASL NA1 Centro, come il polo onco-ematologico, la riabilitazione cardiologica, l'endocrinologia medica e chirurgica, il centro diabetologico di riferimento regionale, la NAD (nutrizione artificiale domiciliare);
   la struttura rappresenta quindi un importante punto di riferimento, non solo sanitario per il territorio e per il centro di Napoli, con un bacino di utenza di circa 100 mila persone, in un territorio fortemente deprivato socialmente e che ha visto negli ultimi episodi di cronaca una escalation di violenza, dovuta, come da più parti denunciato, all'assenza delle istituzioni sul territorio;
   il quartiere si è mobilitato per non far chiudere questo ultimo baluardo di legalità che negli anni ha già dovuto rinunciare già al pronto soccorso;
   la realizzazione dell'ospedale del Mare nel quartiere Ponticelli è al centro di un piano regionale di riorganizzazione delle strutture sanitarie che nel prefigurato obiettivo di accorpamento dei presidi ospedalieri San Gennaro, Loreto Mare, Incurabili e Ascalesi, e ha innescato il progressivo smantellamento di diversi reparti presso i cinque ospedali;
   nel piano regionale di programmazione della rete ospedaliera ai sensi del decreto ministeriale n. 70 del 2015 relativo al piano per gli anni 2016-2018, approvato con decreto del commissario ad acta n. 33 del 17 maggio 2016, viene riportato che la prossima apertura dell'Ospedale del Mare contribuirà a diminuire il problema strutturale dell'emergenza in città. La Direzione Aziendale della ASL Na1 dovrà mettere in campo ogni procedura e azione al fine di attivare l'Ospedale del Mare quanto prima agendo direttamente sulla acquisizione del personale necessario. Questo richiede nel frattempo una fase transitoria che prevede una necessaria rimodulazione di quanto in precedenza programmato per i presidi che avrebbero dovuto confluirvi, e cioè Ascalesi, San Gennaro, Incurabili e Loreto Mare. Il S. Gennaro, disattivato quale presidio ospedaliero, diviene una struttura ad indirizzo territoriale riabilitativo;
   da fonti di stampa, gli interroganti sono venuti a conoscenza di un progetto presentato al presidente della regione, Vincenzo De Luca, ed al suo staff regionale che prevedrebbe la conversione dell'antico nosocomio in una struttura di ricezione turistica: un bed & breakfast, una caffetteria accanto al complesso monumentale delle Catacombe di San Gennaro, una succursale museale del «Madre» con anche la sede di una facoltà di scienze turistiche. Un progetto diviso in tre blocchi: due parti, relative al Museo e all'Università e alle Catacombe, verrebbero finanziate da investimenti privati. Mentre alla regione Campania spetterebbe farsi carico del solo presidio ospedaliero che sarebbe ridotto ad un presidio sanitario di assistenza diagnostica e terapeutica in regime ambulatoriale e di day e one-day surgery. A presentare il progetto la neonata Fondazione San Gennaro (facente capo al parroco della Parrocchia di S. Maria della sanità, Don Antonio Loffredo), un otorino del San Gennaro e un team di architetti;
   sempre secondo le sigle sindacali e i comitati di quartiere, sarebbe questo il motivo della repentina chiusura dei reparti ospedalieri, nonostante l'Ospedale del Mare non sia ancora terminato e i tempi di programmazione del nuovo polo ospedaliero, condizionati ulteriormente dalla chiusura del cantiere nel 2010 a seguito di un'inchiesta per difformità fra lavori eseguiti e la preliminare progettazione e che vide coinvolte 12 persone fra dirigenti Asl e amministratori delle ditte concessionarie, non garantiscano un'adeguata assistenza sanitaria ai cittadini napoletani –:
   se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;
   quali siano i criteri seguiti e se e quali osservazioni siano state fatte sulle decisioni di riorganizzazione della rete sanitaria in Campania da parte dei rappresentanti del Ministero della salute in sede di monitoraggio del piano di rientro della regione Campania, con particolare riferimento a quanto descritto in premessa;
   come intenda attivarsi, per quanto di competenza, il Ministro interrogato per monitorare i servizi sanitari regionali, ivi incluso quello della regione Campania, e sia stata verifica l'adeguatezza complessiva dello stato di approntamento ordinario e straordinario rispetto alla ridefinizione degli standard di servizio;
   se il Ministro interrogato, per quanto di competenza e anche per il tramite del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari, non ritenga opportuno assumere iniziative al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria, tenendo conto che un presidio sanitario è di necessità maggiore rispetto ad un polo di ricezione turistica, in un momento che denota tutte le criticità dei servizi sanitari, facendo salvo così il diritto alla salute come sancito dall'articolo 32 della Costituzione. (5-09464)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

turismo

sindacato

istituto ospedaliero