ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09213

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 658 del 20/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: SCUVERA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/07/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09213
presentato da
SCUVERA Chiara
testo di
Mercoledì 20 luglio 2016, seduta n. 658

   SCUVERA. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il decreto legislativo n. 261 del 1999, emanato in attuazione della direttiva 97/67/CE sulle regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e per il miglioramento della qualità del servizio, ha prescritto che il fornitore del servizio universale debba garantire per almeno 5 giorni a settimana la raccolta e la distribuzione al domicilio di ogni persona fisica o giuridica; questi principi possono essere derogati solo nel rispetto delle condizioni stabilite dall'autorità di regolamentazione;
   queste regole comuni oggi applicano a non meno del 75 per cento della popolazione italiana; a decorrere dal 1o gennaio 2015 l'articolo 1, comma 276, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 – legge di stabilità per il 2015 – ha incrementato il limite «massimo» di popolazione – da un ottavo ad un quarto della popolazione nazionale – per la quale può essere consentita l'erogazione del servizio postale a giorni alterni; per legge, pertanto, la fornitura a giorni alterni non può essere applicata a una percentuale superiore al 25 per cento della popolazione (circa 15,4 milioni di abitanti) e in ogni caso deve essere autorizzata dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in presenza di particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica in ambiti territoriali con una densità inferiore a 200 abitanti per chilometro quadrato è importante sottolineare che ogni circostanza eccezionale ovvero ogni deroga concessa dall'autorità di regolamentazione, ai sensi del comma 276 dell'articolo 1 della legge di stabilità 2015 deve essere comunicata alla Commissione europea;
   al fine di adeguare i livelli di servizio alle mutate esigenze degli utenti in considerazione dell'evoluzione tecnica economica e sociale (basti considerare l'utilizzo diffuso della posta elettronica, anche certificata) e nell'intento di assicurare la sostenibilità dell'onere del servizio universale in relazione alle risorse disponibili, la legge di stabilità per il 2015, all'articolo 1, comma 277, ha previsto che il contratto di programma stipulato tra il Ministero dello sviluppo economico e il fornitore del servizio postale universale – di durata quinquennale – ferme restando le competenze dell'Autorità di regolamentazione (AGCOM) – possa prevedere l'introduzione di misure di razionalizzazione del servizio e di rimodulazione della frequenza settimanale di raccolta e recapito sull'intero territorio nazionale; questo ha portato in alcuni casi alla chiusura di uffici postali, in altri alla riduzione del servizio a recapito a giorni alterni;
   l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con delibera n. 395/2015, in attuazione delle disposizioni della legge di stabilità, ha disciplinato le ipotesi nelle quali è possibile il recapito a giorni alterni della posta; in particolare ha stabilito che debbano essere considerati ambiti territoriali con densità abitativa inferiore a 200 abitanti per chilometro quadrato sia i comuni con densità abitativa inferiore a 200 abitanti per chilometro quadrato sia i comuni con densità abitativa superiore o uguale a 200 abitanti per chilometro quadrato appartenenti al territorio di province con densità inferiore a 200 abitanti per chilometro quadrato nel contempo, la delibera dell'AGCOM ha ammesso il recapito a giorni alterni della posta se sono presenti particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica nei comuni con meno di 30 mila abitanti in cui la distanza media tra i civici (densità orizzontale dei punti di recapito) è superiore a 81,7 metri; la distanza media tra i civici (densità orizzontale dei punti di recapito) è inferiore a 81,7 metri e il numero medio per civico di abitazioni e/o locali ad uso ufficio e/o commerciale (densità verticale dei punti di recapito) è inferiore a 1,4; la distanza media tra i civici (densità orizzontale dei punti di recapito) è inferiore a 81,7 metri, il numero medio per civico di abitazioni e/o locali ad uso ufficio e/o commerciale (densità verticale dei punti di recapito) è superiore a 1,4 e la percentuale di utenze commerciali sul totale delle utenze è inferiore all'8 per cento;
   il piano industriale 2015-2019 di Poste italiane è stato approvato dall'Autorità garante delle comunicazioni con la definizione dei criteri da rispettare per individuare i comuni che dovranno vedere ridotta l'erogazione del servizio;
   il recapito a giorni alterni ha creato numerosi e diffusi disagi ai cittadini e danni alle imprese situate nei comuni che hanno subìto la contrazione del servizio;
   in particolare sul territorio pavese, come riportato da organi di stampa locali, la restrizione del servizio ha inciso sia sulla frequenza del recapito che sugli sportelli presenti sul territorio;
   attualmente, infatti, gli uffici postali della provincia di Pavia sono 174, di cui ben 44 aperti a giorni alterni dal lunedì al sabato;
   la distribuzione della corrispondenza nella provincia pavese dipende da 11 centri di distribuzione e, a partire dal 1o gennaio 2015, il recapito viene effettuato dal lunedì al venerdì solo a giorni alterni con frequenza bisettimanale, impiegando un singolo portalettere dei 186 prima previsti; ai portalettere, si aggiungono i 37 operatori delle linee «Plus» che distribuiscono, ma solo nei comuni non regolati dalla delibera AGCOM n. 395/15/CONS, i quotidiani e alcuni tipi di oggetti a firma;
   il personale di PCL (Poste comunicazione logistica) in cui sono inquadrati i portalettere, non è in alcun modo integrato con il personale di MP (mercato privati) se non per quanto riguarda lo scambio di dispacci di corrispondenza e altre piccole operazioni;
   nel mercato privati la cosiddetta «sportelleria»), come rilevato dai dati forniti dalle organizzazioni sindacali nazionali più rappresentative del settore, si apprende il verificarsi sul territorio pavese, di una significativa carenza di personale: 15 uffici sono privi di direttore e negli uffici monoperatore addirittura il direttore risulta essere l'unico impiegato;
   per ovviare a tale carenza, il personale viene distaccato da altri uffici del territorio che a loro volta restano privi del personale necessario anche per svolgere i servizi essenziali; occorre inoltre considerare che il blocco del turnover ha portato all'innalzamento dell'età media degli applicati, oggi pari, in media, a 55 anni;
   a Vigevano e Voghera operano linee dedicate ai grandi clienti, mentre il capoluogo ne è privo; a Pavia infatti il recapito è a giorni alterni in tutta la città compresi uffici, negozi, attività produttive e servizi tra cui il tribunale, gli ospedali e l'università con tutti i suoi istituti;
   attualmente, per sopperire ai carichi di lavoro esorbitanti e venire incontro alle esigenze della clientela, il centro distribuzione di Pavia, a supporto dei 32 portalettere ne utilizza altri 13, che fanno parte del personale eccedentario presente nel centro a seguito della riorganizzazione a giorni alterni; quando il processo sarà completato con il trasferimento delle eccedenze, questo supporto verrà meno;
   le tecnologie attuali non possono sopperire alla carenza di servizi postali e di comunicazione a cui tutti i cittadini hanno diritto –:
   se il Governo sia a conoscenza dei disagi causati dal piano industriale 2015-2019 di Poste italiane ai comuni in cui l'erogazione del servizio ha subito sensibili riduzioni, anche per carenza di personale, e quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere per garantire un effettivo servizio postale universale, inteso come «attività di preminente interesse generale» che implica la raccolta, lo smistamento, il trasporto e la distribuzione degli invii postali, nonché la realizzazione e l'esercizio della rete postale pubblica a tutti i cittadini e le imprese presenti sul territorio nazionale. (5-09213)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del consumatore

servizio universale

servizio postale