ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09152

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 653 del 13/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 13/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 13/07/2016
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 13/07/2016
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 13/07/2016
BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 13/07/2016
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 13/07/2016
MAESTRI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 13/07/2016
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 13/07/2016
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 13/07/2016
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 13/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/07/2016
Stato iter:
14/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/07/2016
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
 
RISPOSTA GOVERNO 14/07/2016
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 14/07/2016
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/07/2016

SVOLTO IL 14/07/2016

CONCLUSO IL 14/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09152
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Mercoledì 13 luglio 2016, seduta n. 653

   SEGONI, ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS, BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI, MATARRELLI, PASTORINO e TURCO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   secondo i dati presentati il 28 giugno 2016 da Legambiente, nel rapporto Ambiente Italia 2016, l'habitat marino è seriamente messo alla prova dall'inquinamento, con il 25 per cento degli scarichi cittadini àncora non depurati (40 per cento in alcune località) e migliaia di agglomerati in procedura di infrazione europea. Sostanzialmente, un terzo dell'Italia vive con un sistema idrico fuorilegge e depuratori inesistenti, inadeguati, insufficienti, liquami in mare e nelle falde acquifere, infatti il 45 per cento dei prelievi realizzati da Goletta Verde nel 2015 è risultato inquinato, mentre la plastica continua a invadere spiagge e fondali marini;
   è del 2000 la direttiva europea che impone di raggiungere un buono stato delle acque entro il 2015, quindici anni non sono bastati. Per le inadempienze nell'attuazione della direttiva 91/271/CEE, l'Italia ha già subito due condanne da parte della Corte di giustizia europea, la C565-10 (procedura 2004-2034) e la C8513 procedura 2009-2034) e l'avvio di una nuova procedura di infrazione (procedura 2014-2059); dal 2016 scatteranno le sanzioni fino a 500 milioni di euro l'anno. Sull’Unità del 2 gennaio 2016 si legge «il 2016 inizia con una nuova grana ambientale sul tavolo del Governo: l'arrivo delle sanzioni europee per circa 480 milioni causate da circa 2500 comuni fuorilegge e sotto infrazione per mancata depurazione degli scarichi urbani e che inquinano fiumi e tratti di costa». Su questo fronte il ricorso alla figura del commissario straordinario è stata introdotta con il decreto-legge n. 133 del 2014 («SbloccaItalia»), il quale, con il comma 7 dell'articolo 7, ha previsto la possibilità del Governo di esercitare 4 poteri sostitutivi;
   una delle regioni che presenta un quadro drammatico per qualità delle acque e per carenza di infrastrutture di depurazione è proprio la Sicilia; in base al « Report 2015» sul controllo degli impianti di depurazione delle acque marine reflue urbane, redatto dall'Arpa Sicilia, risulta che solo il 61 per cento della popolazione residente in Sicilia (poco più di 3 milioni di abitanti) è servita da un impianto di depurazione. Infatti, la nuova sanzione dell'Unione europea, pronta ad abbattersi sulla regione Sicilia per questa inadempienza ammonta a 185 milioni di euro, se non verranno presi provvedimenti entro il 2016; con delibera del Cipe 60/201212 sono stati finanziati 183 interventi relativi al settore del collettamento e della depurazione delle acque nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, per un totale stanziato di 1,6 miliardi di euro. Per la Sicilia sono previsti interventi per euro 1.161.020.472,14, di cui disponibili euro 65.098.799,53 (di fonte pubblica) per un totale di 93 opere;
   si cita il caso dello scarico industriale della Raffineria ISAB Impianti Sud, (stabilimento dedicato principalmente alla raffinazione del petrolio greggio) ubicato nella frazione di Melilli (provincia di Siracusa) a Città Giardino. La raffineria, grazie ad una autorizzazione quadriennale, concessa nel 2009 dal comune, scarica direttamente a mare, a Marina di Melilli (rilasciando in atmosfera puzze nauseabonde che compromettono seriamente lo stato di salute dei residenti) attraverso un canalone interrato detto «Canale Alpina» (in cemento armato che attraversa l'impianto industriale da ovest ad est lungo la dorsale sud, uscendo dalla recinzione lato est e passando sotto la SS 114 e la ferrovia), invece di convogliare le proprie acque al depuratore «IAS» (Industria Acqua Siracusana) di Priolo Gargallo (dove vengono già convogliati tutti i reflui industriali e civili dei comuni di Priolo e Melilli e di Belvedere). Nel suddetto «Canale Alpina» di scarico sono convogliati: lo scarico dalla vasca di raccolta delle acque bianche e meteoriche; lo stramazzo della vasca di raccolta delle acque in uscita dalle torri di raffreddamento; le acque di esubero provenienti dalla vasca di dissabbiamento dell'acqua mare (acqua di make-up);
   le acque provenienti dall'Impianto Trattamento Acque di Scarico (TAS);
   in ottemperanza a quanto fissato dai decreti ministeriali di compatibilità ambientale, DEC/ VIA/2122 del 2 maggio 1995, DEC/VIA/2226 del 15 settembre 1995 e DA n. 60/9 del 9 febbraio 1995, è stato inviato alle autorità competenti il «Piano di caratterizzazione e di Computo delle Emissioni in Atmosfera – Piano di Monitoraggio Ambientale», che prevede una serie di rilievi ambientali da eseguire nel corso degli anni: per l'anno 2014 è stata monitora la temperatura e la concentrazione di cloro attivo nelle acque di scarico della raffineria; non risulta che ci siano altri dati pubblici sulle emissioni in atmosfera da quello scarico. Al Ministero competente risultavano essere presentati, nell'ambito del monitoraggio a mare dello scarico, solo i parametri cloro e temperatura;
   dal 2013 il comune di Melilli non rinnova l'autorizzazione allo scarico a mare, ma lo stabilimento continua imperterrito ad impiegare il «Canale Alpina» come canale di scarico. Inoltre l'area in questione è stata dissequestrata dalla procura di Siracusa per necessità di bonifica; infatti erano iniziati su richiesta dell'ex assessore Nicotra gli interventi di messa in sicurezza del sito. Situazioni analoghe a questa si ripetono in modalità differenti ma ripetute in tutto il territorio nazionale e causano un aggravio sempre maggiore delle condizioni igienico-sanitarie marine, così come documentato dai vari report ambientali –:
   quali iniziative, anche normative, abbia intrapreso o intenda intraprendere il Ministro interrogato per assicurare, in via generale e per il caso specifico espresso in premessa, la compatibilità degli scarichi industriali con la piena fruizione, anche a fini balneabili, dei litorali ove sversano e se non si ritenga doveroso ampliare il campo di monitoraggio nelle acque di scarico ad una più ampia gamma di fattori ed agenti senza limitare il monitoraggio solo ai parametri della temperatura e della concentrazione di cloro attivo nelle acque, garantendo al contempo la pubblicità dei dati di monitoraggio più recenti. (5-09152)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 14 luglio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-09152

  Con riferimento alle problematiche inerenti lo scarico in mare delle acque reflue industriali generate dalla raffineria Isab di Marina di Melilli (Siracusa) tramite il «Canale Alpina», si fa presente che, con decreto del 31 ottobre 2011, la competente Direzione generale del Ministero dell'ambiente ha autorizzato la società ISAB all'esercizio della raffineria in esame. Tale decreto risulta, ad oggi, oggetto di complessivo riesame con procedimento ancora in fase istruttoria.
  Occorre premettere che il decreto AIA, rilasciato ai fini dell'esercizio di entrambi gli impianti (Sud e Nord), in quanto tecnicamente connessi ed afferenti ad un unico gestore, con riferimento alla gestione degli scarichi delle acque, stabilisce che le acque emunte estratte dai sistemi di messa in sicurezza e di bonifica della raffineria debbano essere inviate all'esistente impianto di Trattamento delle Acque di Scarico (TAS).
  Successivamente, nell'ambito delle attività di bonifica, il Ministero dell'ambiente ha autorizzato il Progetto di Bonifica per gli Impianti Sud che prevedeva l'autorizzazione a trattare un maggiore volume d'acqua emunta (da 1000m3/giorno a 2.200 m3/giorno) con la previsione che, al fine di trattare gli aggiunti e ulteriori volumi d'acque preventivati, il Progetto stesso dovesse prevedere l'invio di una parte di queste acque ad un impianto di Trattamento delle Acque di Falda (TAF) dedicato, ad oggi autorizzato dalla competente Direzione Generale del Ministero dell'ambiente con decreto del 3 ottobre 2014 e successivamente aggiornato ed integrato con decreto dell'8 giugno 2015.
  Con riguardo specifico all'attività di monitoraggio, si evidenzia, inoltre, che esso avviene sugli scarichi industriali, ma non può essere effettuato su tutti gli scarichi civili, poiché, mentre parte di essi confluiscono nell'impianto di Trattamento delle Acque di Scarico, altri vengono convogliati direttamente a mare e pertanto non rientrano nel monitoraggio disciplinato dall'AIA, di competenza del Ministero dell'ambiente.
  Vanno comunque richiamati gli obblighi delle autorità locali preposte al controllo degli scarichi di prelevare periodicamente e sistematicamente campioni rappresentativi delle acque di scarico della raffineria in oggetto e di sottoporli ad analisi per il rilevamento delle concentrazioni, non solo di cloro attivo o della temperatura, bensì di tutte le sostanze chimiche riportate nella Tab. 3, 3/A e 5 dell'Allegato 5 alla Parte 3a del decreto legislativo d.lgs. 152 del 2006, ai fini della verifica del rispetto della disciplina degli scarichi fissata dagli artt. 101, 105 e 108 del medesimo Testo Unico.
  Ad ogni modo, si fa presente che, ove necessario, il Ministero dell'ambiente si attiverà esercitando i poteri sostitutivi di cui all'articolo 132 del citato d.lgs. 152 del 2006.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento prodotto dalle navi

inquinamento atmosferico

acqua salata