ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09120

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 651 del 11/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 11/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/07/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09120
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Lunedì 11 luglio 2016, seduta n. 651

   RIZZETTO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   gli articoli 32 e 117 della Costituzione italiana sanciscono rispettivamente il diritto di tutti gli individui alla tutela della salute e la garanzia, su tutto il territorio nazionale, dei medesimi livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali;
   tuttavia, in dispregio a tali principi fondamentali, il servizio sanitario in Italia è caratterizzato da un grave divario territoriale rispetto ai servizi garantiti dalle diverse regioni; ciò accade, in particolare, per quanto concerne le cure oncologiche, la cui spesa sanitaria cresce anno dopo anno, unitamente al numero di decessi dovuti alle diverse forme tumorali. Nel 2014, addirittura, la spesa sanitaria per i farmaci per il cancro ha superato quella per gli antimicrobici e per i medicinali per il sistema cardiovascolare, risultando al primo posto per un totale di 3,2 miliardi di euro complessivi;
   come attestato dall’«Ottavo Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici» pubblicato dalla FAVO (Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia), l'aspetto ulteriormente grave di tale sistema è costituito dalle forti disuguaglianze che intercorrono fra le regioni, per quanto riguarda l'accesso alle cure. Si tratta, ad esempio, di prestazioni di terapia del dolore, in alcune zone inesistenti quando invece dovrebbero venire erogate, profonde differenze nell'assistenza domiciliare, disparità di accesso ad adeguate terapie nutrizionali, disomogeneità nel numero di posti letto e di servizi per le cure palliative. È questa una situazione inaccettabile, anche considerando che tutte le prestazioni di assistenza tutelare sono definite come LEA (livelli essenziali di assistenza) dal 2001;
   le disuguaglianze per l'accesso alle cure oncologiche si riscontrano dal primo passo del percorso, vale a dire dalla presa in carico da parte del servizio sanitario nazionale; già da tale fase iniziale vi è un divario nord-sud molto evidente. Se la media in Italia è di una presa in carico per malattie oncologiche su 1.000 abitanti, in quasi tutte le regioni del Nord e in particolare nel Nord-est, la percentuale è di poco inferiore al 2 per mille, mentre il Sud è profondamente sotto la media; in Calabria si contano 0,11 prese in carico per 1.000 abitanti, nel Lazio 0,22 e in Campania 0,36;
   ulteriore disomogeneità riguarda il numero di strutture che prevedono un servizio di radioterapia e il numero di posti letto disponibili per abitante. In Toscana e in Umbria, per esempio, si superano le 4 strutture per milione di abitanti, mentre in Campania, Basilicata e Sardegna non si toccano le 2 strutture per milione. Sono ancora più forti le differenze per quanto concerne i posti letto per servizi di radioterapia e radioterapia oncologica: qui il Nord-est spicca con una media di 18 posti letto per milione di abitanti, mentre al Sud si trovano 4 posti letto per regione per milione di residenti;
   anche l'accesso alle cure chemioterapiche fa emergere profonde disuguaglianze considerando che, in media, al Sud vi è la metà delle prestazioni del Nord: 6,8 ogni 1000 abitanti contro 15,8 delle regioni settentrionali;
   anche la verifica dello stato di attuazione della legge n. 38 del 15 marzo 2010 che prevede la presenza di un'unità operativa di cure palliative e terapia del dolore e, di protocolli di collaborazione con i medici di medicina generale e, il consumo dei farmaci oppiacei e la valutazione dell'intensità del dolore nella cartella clinica, ha fatto emergere dimensioni assistenziali disomogenee; al riguardo, infatti, la percentuale di adeguamento alla normativa è risultata infatti essere del 91-93 per cento al Nord, del 75 per cento al Centro, mentre nel Meridione è del 41 per cento;
   ebbene, la palese ingiustizia di un sistema sanitario che non riesce a garantire sul territorio nazionale gli stessi livelli essenziali delle prestazioni ha come immediata conseguenza quella di costringere i malati dei territori più svantaggiati a dover accedere alla cure oncologiche in altra regione rispetto a quella di propria appartenenza, con costi esorbitanti rispetto a quelli che potrebbero essere sostenuti se le prestazioni fossero erogate nella propria regione;
   inoltre, ulteriore preoccupazione desta l'ormai nota inadeguatezza del sistema sanitario italiano nei programmi di prevenzione, rispetto ai quali l'Italia è agli ultimi posti in Europa, poiché destina soltanto il 4,1 per cento della spesa sanitaria totale; considerando che il 30 per cento dei tumori è prevenibile, l'impegno nella lotta contro tale patologia, con la continua ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e sopportato con politiche che riconoscano, come punto indispensabile, il valore della prevenzione –:
   quali siano gli orientamenti del Ministro su quanto esposto in premessa;
   se e quali urgenti e idonee iniziative intenda assumere affinché, in conformità agli articoli 32 e 117 della Costituzione, siano garantiti su tutto il territorio nazionale i medesimi livelli essenziali delle prestazioni sanitarie, in particolare, per quanto concerne l'accesso alle cure oncologiche, considerando che rispetto a tali prestazioni sussistono inaccettabili disuguaglianze tra le regioni italiane;
   se e quali urgenti iniziative intenda adottare affinché in Italia vi siano adeguati standard di prevenzione, con particolare attenzione alle malattie tumorali, posto che è allarmante l'inadeguatezza del sistema sanitario italiano, per l'appunto, nei programmi di prevenzione, a cui è stato addirittura imputato il calo di aspettativa di vita degli italiani registrato nei primi mesi del 2016. (5-09120)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

cancro

cure palliative