ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09119

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 650 del 08/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 08/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MUCCI MARA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 08/07/2016
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 08/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 08/07/2016
Stato iter:
06/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/10/2016
Resoconto BIANCHI DORINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 06/10/2016
Resoconto PRODANI ARIS MISTO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/07/2016

SOLLECITO IL 16/09/2016

DISCUSSIONE IL 06/10/2016

SVOLTO IL 06/10/2016

CONCLUSO IL 06/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09119
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Venerdì 8 luglio 2016, seduta n. 650

   PRODANI, MUCCI e RIZZETTO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 27, comma 1, della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 recita: «ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici»;
   il diritto all'accessibilità è sancito dagli articoli 2 e 3 della Costituzione che stabiliscono il principio della pari dignità sociale di tutti i cittadini e l'obbligo della Repubblica italiana alla rimozione degli ostacoli che si oppongono al pieno sviluppo della persona umana;
   il 31 marzo 2007 l'Italia ha firmato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006. Secondo l'articolo 30 il diritto alla cultura accessibile (open culture, cultura inclusiva, cultura aperta), inteso sia come garanzia di accesso fisico ai contenitori culturali che come garanzia di accesso percettivo ed intellettivo ai contenuti trasmessi, è prerogativa dello sviluppo del Paese e, laddove questo venga negato, viene compromessa in maniera discriminatoria l'effettiva partecipazione su basi paritarie di molte persone alla vita sociale e culturale;
   l'Unione europea, in data 30 aprile 2014, ha firmato il Trattato di Marrakech (adottato dall'Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (OMPI), il 28 giugno 2013) che comprende 186 Stati membri;
   il (testo introduce, a livello internazionale, una deroga obbligatoria al diritto d'autore per le associazioni di persone non vedenti e ipovedenti e per le biblioteche che producono, distribuiscono e rendono disponibili libri in formati accessibili, a patto che tali associazioni si premurino di rispettare il diritto d'autore, facendo in modo che i testi prodotti e distribuiti siano destinati ad un pubblico di soli disabili visivi o persone che non possano leggere su carta;
   il sito online www.wipo.int comunica, al riguardo, che: «un totale di 51 paesi ha sottoscritto il trattato nella conferenza diplomatica di Marrakech». Per entrare in vigore era prevista la ratifica del trattato da parte di almeno 20 Paesi. La quota è stata raggiunta il 30 giugno 2016 e i Paesi che hanno ratificato il documento sono stati: India, El Salvador, Emirati Arabi Uniti, Mali, Uruguay, Paraguay, Singapore, Argentina, Messico, Mongolia, Repubblica di Corea, Australia, Brasile, Perù, Repubblica democratica popolare di Corea, Israele, Cile, Ecuador, Guatemala e Canada;
   a distanza di due anni dalla firma del Trattato, l'Italia non ha ancora ratificato il documento, venendo meno ai suoi obblighi nei confronti delle persone con disabilità;
   il 16 giugno 2016, il sito online www.superando.it in un articolo dal titolo: «Leggere è un diritto di tutti» ha riportato le dichiarazioni di Rodolfo Cattani, segretario generale dell’European Disability Forum (EDF) che, sul Trattato di Marrakech ha ribadito come: «(...) serve soprattutto ai Paesi meno sviluppati, dove i libri accessibili sono pochi – circa l'1 per cento – e i soldi per farli mancano, ma serve anche a tutti coloro che per studio, lavoro, cultura vogliono consultare libri all'estero. È veramente un bell'esempio di civiltà, solidarietà e concreta cooperazione internazionale a costo zero. Ratificarlo è un dovere morale; un atto di giustizia contro la discriminazione»;
   Mario Barbuto, presidente nazionale dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (UICI), ha aggiunto che: «quel Trattato non ha alcun onere per lo Stato, anzi sarebbe un modo di rispondere all'impegno che lo Stato stesso ha assunto con la ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità»;
   l'articolo intitolato «Entra in vigore il Trattato sui libri accessibili, e l'Italia ?» pubblicato, il 4 luglio 2016 sul sito menzionato, ricordando la manifestazione «Leggere: un diritto di tutti – accesso all'informazione e alla cultura per le persone con disabilità e trattato di Marrakech» tenutasi, in data 20 giugno 2016, presso la Camera dei deputati sottolinea che: «(...) il 30 settembre prossimo il Trattato di Marrakech potrà finalmente entrare in vigore, permettendo il libero scambio internazionale non commerciale di materiale librario protetto dal diritto d'autore, realizzabile in formati accessibili, quali Braille e audio. E oltre che alle persone con disabilità visiva, ciò porterà ad effetti positivi anche per le persone dislessiche o con altre difficoltà di lettura»;
   Arnt Holte, presidente della Word Blind Union, l'Unione mondiale dei ciechi, ha dichiarato in merito: «Questo è un altro giorno storico per il nostro movimento, una grande vittoria che faciliterà l'accesso ai libri per le persone non vedenti e ipovedenti. Il Trattato entrerà in vigore tra poco meno di tre mesi e aiuterà milioni di persone non vedenti e ipovedenti le quali avranno un accesso più libero e facilitato alla letteratura e ai materiali didattici, per un'integrazione sociale sempre maggiore»;
   nella nota stampa succitata Barbuto conclude dichiarando: «con il Trattato di Marrakech, avremo un'opportunità in più per accedere al sapere, alla cultura, alla conoscenza, in una posizione di uguaglianza, cittadini tra i cittadini. Auspichiamo ora che anche l'Italia voglia presto procedere alla ratifica del Trattato, nello spirito dell'impegno assunto con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità»  –:
   se i Ministri interrogati, alla luce di quanto esposto in premessa, intendano rendere operativo l'impegno assunto con la sottoscrizione del Trattato di Marrakech assumendo le iniziative di competenza per la ratifica dello stesso. (5-09119)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 ottobre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-09119

  L'Onorevole Prodani, chiede al Ministero dei beni culturali ed al Ministero degli esteri se intendono rendere operativo l'impegno assunto con la sottoscrizione del Trattato di Marrakech assumendo le iniziative di competenza per la ratifica dello stesso.
  Sulla questione il Ministero dei beni culturali si è espresso nell'ambito della propria competenza in materia di proprietà intellettuale e di diritto d'autore svolta dalla Direzione generale Biblioteche e istituti culturali ritenendo che la materia di cui al trattato di Marrakech non sia di esclusiva pertinenza della UE, come la Commissione propone ma, in senso opposto, che tale competenza sia concorrente.
  Le asserite riluttanze del nostro Paese, in concorso con altri, a dare attuazione al trattato in esame e a ritardarne la ratifica, non corrispondono a realtà, essendo proprio l'Italia uno dei pochi Paesi che, proprio dall'asserire la competenza concorrente con la UE nella materia vorrebbe, con tale mezzo, offrire non solo tutela specifica in tutto il continente europeo alle categorie interessate, ma anche un servizio efficiente per il tramite di una normativa omogenea.
  Sulla questione questo Ministero ha interpellato anche il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale che ha, tra i propri compiti, anche quello assicurare la coerenza delle attività internazionali ed europee delle singole amministrazioni con gli obiettivi di politica internazionale ed è parimenti destinatario dell'interrogazione parlamentare.
  Il Ministero degli esteri ha fatto pervenire una esauriente ricostruzione della vicenda, illustrando anche i diversi punti di vista riguardo la questione della competenza alla ratifica del trattato, la cui mancata risoluzione impedisce, attualmente l'applicazione del trattato stesso.
  Il Trattato di Marrakech, concluso il 27 giugno 2013 in occasione della Conferenza Diplomatica svoltasi a Marrakech (Marocco) sotto gli auspici dell'Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI), è entrato in vigore il 30 settembre 2016. Degli attuali 85 firmatari, tra cui l'Unione Europea e 15 Stati membri UE, hanno provveduto alla ratifica 22 Paesi, tra cui nessuno Stato membro UE.
  Esso si inserisce nel quadro delle norme internazionali vigenti in materia di diritto d'autore con l'obiettivo di accrescere il numero di libri, giornali o altro materiale stampato in formato accessibile per non vedenti, ipovedenti e persone con altre difficoltà nella lettura di testi a stampa. A questo fine, stabilisce l'obbligo per le Parti contraenti di prevedere, nell'ambito delle rispettive legislazioni nazionali e a determinate condizioni, la realizzazione, la distribuzione (anche per via elettronica) e lo scambio transfrontaliero di copie di opere in formato accessibile per i suddetti beneficiari senza l'autorizzazione del titolare del diritto d'autore sulle opere stesse.
  L'obbligo in questione è già contemplato nella legislazione di alcuni Paesi (tra cui l'Italia) che hanno ritenuto opportuno esercitare in tal modo la facoltà prevista dalla normativa internazionale di introdurre limiti ed eccezioni al diritto d'autore in taluni casi e conformemente a una serie di criteri. Facoltà che, per le Parti contraenti del Trattato di Marrakech, diventa un obbligo internazionale nei confronti dei non vedenti, ipovedenti e persone con altre difficoltà nella lettura di testi a stampa.
  L'Italia condivide pienamente gli obiettivi del Trattato di Marrakech. Non ha tuttavia proceduto alla sua firma in quanto da parte della Commissione Europea è stata invocata la competenza dell'Unione Europea sull'intero Trattato (firmato dall'UE il 30 aprile 2014). Nel caso in cui avesse sottoscritto il Trattato entro la data fino alla quale è rimasto aperto alla firma (27 giugno 2014), l'Italia avrebbe rischiato di incorrere in una procedura di infrazione, peraltro proprio nel corso del semestre di Presidenza del Consiglio UE (1o luglio – 31 dicembre 2014).
  Rimane ad ogni modo sempre aperta la possibilità di aderire al Trattato in un momento successivo ma, fintanto che non sarà sciolto il nodo della competenza UE, l'adesione – che costituisce uno strumento giuridico in tutto simile alla ratifica – non scongiura affatto il rischio dell'eventuale apertura di una procedura d'infrazione nei nostri confronti.
  Per l'eventuale avvio della procedura di adesione da parte italiana occorre, pertanto, attendere che si pronunci la Corte di Giustizia UE, adita dalla Commissione nel 2015 per ottenere un parere circa il quesito se l'UE abbia una competenza esclusiva o meno a concludere il Trattato.
  Le conclusioni (peraltro non vincolanti), presentate recentemente dall'Avvocato Generale nell'ambito della procedura di parere in questione, propongono alla Corte di Giustizia UE di rispondere alla domanda della Commissione in senso affermativo. Si resta dunque in attesa di conoscere se la Corte confermi le conclusioni dell'Avvocato Generale e in particolare se essa, attraverso la sua pronuncia, confermi la competenza esclusiva UE precludendo ogni valutazione da parte dell'Italia, come anche di altri Stati membri, circa un'eventuale futura autonoma adesione al Trattato.
  Segnalo infine che sulla questione si è svolto in seno al Consiglio UE un intenso dibattito in sede di valutazione della proposta di decisione relativa alla ratifica del Trattato da parte UE, presentata dalla Commissione al Consiglio nell'ottobre 2014. Tale proposta è stata esaminata dal competente Gruppo di Lavoro del Consiglio una prima volta il 24 novembre 2014, nel corso del semestre di Presidenza italiana del Consiglio UE; l'esame è poi proseguito nel primo semestre del 2015 sotto la guida della Presidenza lettone. Quest'ultima ha preso atto della contrarietà di numerosi Stati membri a condividere la rivendicazione, da parte della Commissione Europea, della competenza esclusiva UE ed ha deciso di interrompere il dibattito. Nell'assumere tale decisione, essa non ha tenuto conto della disponibilità a collaborare, manifesta da parte italiana e di altri Stati membri anche attraverso la presentazione di precise proposte di modifica al testo della proposta di decisione che consentissero di fare avanzare l’iter di ratifica del Trattato di Marrakech. In tale scenario, con decisione del 19 maggio 2015, il Consiglio ha invitato la Commissione a presentare senza indugio la proposta legislativa necessaria per adeguare il quadro giuridico UE agli obblighi internazionali che discendono dalla firma del Trattato di Marrakech. Gli atti legislativi volti all'attuazione del Trattato sono stati presentati dalla Commissione in data 14 settembre 2016. Il loro esame presso le competenti sedi del Consiglio UE verrà avviato nell'ottobre 2016 nel quadro di una più ampia riforma della normativa UE in materia di diritto d'autore.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

paese meno sviluppato

ratifica di accordo

assemblea generale dell'ONU