ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09084

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 647 del 05/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: MATTIELLO DAVIDE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/07/2016


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 05/07/2016
Stato iter:
06/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 06/07/2016
Resoconto MATTIELLO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2016
Resoconto FERRI COSIMO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 06/07/2016
Resoconto MATTIELLO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/07/2016

SVOLTO IL 06/07/2016

CONCLUSO IL 06/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09084
presentato da
MATTIELLO Davide
testo di
Martedì 5 luglio 2016, seduta n. 647

   MATTIELLO. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   gli Emirati Arabi Uniti sono tra i principali partner commerciali dell'Italia;
   il Ministro interrogato ha efficacemente e tempestivamente operato nel 2015, arrivando alla firma del pre-trattato il 15 settembre del 2015);
   il pre-trattato, dopo avere ottenuto i pareri favorevoli dei Ministeri coinvolti ed essere stato licenziato dal pre-Consiglio, venne messo all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri del 3 marzo 2016, salvo essere rinviato per approfondimenti;
   diverse delicate inchieste giudiziarie hanno confermato che gli Emirati Arabi Uniti sono la destinazione privilegiata di alcuni importanti latitanti italiani e di grandi attività di riciclaggio di denaro sporco;
   per investigatori e magistrati italiani riveste una grande importanza la possibilità di normalizzare i rapporti di cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi Uniti –:
   come il Governo intenda muoversi per perfezionare e rendere operativo il Trattato di cui in premessa. (5-09084)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 luglio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-09084

  Il potenziamento degli strumenti di cooperazione giudiziaria rappresenta una delle priorità del Governo che, infatti, si è impegnato sia sul versante europeo, recependo numerose ed importanti direttive e decisioni quadro che da anni attendevano di essere concretamente applicate, sia nell'ampliamento della rete di cooperazione giudiziaria con Paesi terzi di importanza strategica. Con questo obiettivo abbiamo operato, per un verso, ripristinando la figura dei magistrati di collegamento in Paesi cruciali per la criminalità organizzata ed il terrorismo: dopo la nomina del magistrato di collegamento in Francia, è seguita recentemente quella del magistrato di collegamento in Albania ed è in corso la procedura di selezione per il magistrato di collegamento con il Marocco; per altro verso, è stata avviata un'intensa campagna di negoziazioni per la conclusione di Trattati bilaterali con diversi Paesi tra i quali anche gli Emirati Arabi.
  L'indiscutibile necessità di potenziare gli strumenti della cooperazione giudiziaria deve, tuttavia, mantenere un imprescindibile e saldo ancoraggio con i valori fondamentali del nostro ordinamento, così come sanciti dalla Costituzione ed interpretati dalla Corte Costituzionale.
  L'accordo con gli Emirati Arabi che – preme ribadirlo – è stato sottoscritto proprio su richiesta italiana nella consapevolezza dell'importanza strategica del Paese, è stato sottoposto, in fase di ratifica, ad una più accurata ponderazione in ragione della possibilità concessa dalla legge emiratina di applicare, all'esito del processo, la pena di morte, in coerenza con quanto previsto dal diritto islamico.
  Su tale sensibile tema, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 223 del 1996, era intervenuta ritenendo l'illegittimità costituzionale dell'articolo 698 comma 2 c.p.p. e dell'articolo IX del Trattato di estradizione con gli Stati Uniti rilevando che l'assolutezza del principio costituzionale che vieta la pena di morte «viene infirmata dalla presenza di una norma che demanda a valutazioni discrezionali, caso per caso, il giudizio sul grado di affidabilità e di effettività delle garanzie accordate dal Paese richiedente».
  Questa la ragione per cui sono attualmente in corso analitiche riflessioni volte ad individuare formulazioni normative che possano permettere la ratifica dell'accordo nel rigoroso rispetto dei principi fondamentali del nostro ordinamento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cooperazione giudiziaria

consiglio dei ministri

inchiesta giudiziaria